Parco nazionale di Namdapha
Parco nazionale di Namdapha | |
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Namdapha National Park | |
Tipo di area | Parco nazionale |
Codice WDPA | 4527 |
Class. internaz. | Categoria IUCN II: parco nazionale |
Stato | India |
Stato federato | Arunachal Pradesh |
Superficie a terra | 1808 km² |
Provvedimenti istitutivi | 1983 |
Mappa di localizzazione | |
Sito istituzionale | |
Il parco nazionale di Namdapha è un parco nazionale dell'India nord-orientale. Si trova nello stato dell'Arunachal Pradesh e copre un'area di quasi 2000 chilometri quadrati.
Geografia
[modifica | modifica wikitesto]Il parco nazionale di Namdapha si trova nell'Arunachal Pradesh, nell'India nord-orientale. Copre una superficie di 1808 km², ai quali va aggiunta una zona cuscinetto di 245 km². Il parco nazionale prende il nome dal fiume Namdapha, che qui ha la sorgente e scorre attraverso il parco in direzione nord-sud. A nord, il parco nazionale confina con la riserva naturale di Kamlang, mentre a ovest è delimitato dal fiume Noa-Dihing. Nel sud e nel sud-est del parco si ergono catene montuose che si estendono fino al Myanmar. L'altitudine dell'area protetta varia da 200 a 4571 metri sul livello del mare.[1] All'interno del parco ci sono 27 villaggi, nei quali vivono quasi 10000 persone, appartenenti per lo più al popolo chakma.[2]
Il parco nazionale si trova a 27° gradi di latitudine e ricade pertanto nella zona subtropicale. A causa del forte dislivello, tuttavia, il clima locale varia notevolmente. Nelle valli prevale un clima subtropicale e sulle cime montuose un clima alpino. Si possono distinguere quattro stagioni: la stagione fredda da dicembre a febbraio, il periodo pre-monsonico da marzo a maggio, il periodo del monsone di sud-ovest da giugno a settembre e il periodo post-monsonico da ottobre a novembre.[1] L'area è eccezionalmente piovosa e può ricevere fino a 6300 mm di precipitazioni annuali. Circa il 75% di queste cade durante la stagione del monsone di sud-ovest e circa il 15% durante quella del monsone di nord-est, da dicembre a marzo.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'area su cui sarebbe sorto il parco nazionale godeva originariamente dello status di riserva forestale protetta (reserve forest). Successivamente, il 2 ottobre 1972, venne promossa a santuario naturale (wildlife sanctuary), per poi ricevere, il 12 marzo 1983, lo status di parco nazionale. Alcuni giorni dopo, il 15 marzo, venne dichiarata ufficialmente anche «riserva delle tigri».[1]
Flora e fauna
[modifica | modifica wikitesto]Dal momento che il terreno sale da zone pianeggianti a 4500 metri sul livello del mare, la vegetazione è molto varia: passa dalle foreste pluviali tropicali e subtropicali ai piedi delle montagne alle foreste decidue temperate delle quote medie, fino ai prati alpini e alle nevi perenni.[4] Di conseguenza, anche la fauna, che comprende sia specie proprie del Sud-est asiatico tropicale che della regione himalayana, è particolarmente ricca. Namdapha ospita tigri del Bengala, leopardi indiani, leopardi nebulosi e leopardi delle nevi. Tra gli altri grandi predatori figurano cuon, lupi e orsi dal collare.
Ben rappresentati sono anche i grandi erbivori, che comprendono da un lato specie tropicali come elefanti, gaur, bufali selvatici, sambar, cervi porcini, muntjak indiani e cinghiali, ma dall'altro anche animali tipici delle zone montuose, come goral, sirau, takin e bharal.[5] I primati sono rappresentati da sette specie: il lori lento, il gibbone hulok, il macaco reso, il macaco orsino, il macaco dell'Assam e il presbite dal ciuffo. Tra i piccoli carnivori sono presenti il panda minore, il binturong e numerose specie di felini e di viverridi.[6] Per alcune di queste specie, come il gibbone hulok, Namdapha costituisce una delle ultime roccaforti. Uno studio condotto nell'inverno 2006-07 ha registrato la presenza di 50 esemplari di questo raro primate nell'area del parco nazionale.[2]
Per quanto riguarda l'avifauna, anch'essa molto ricca, ricordiamo la presenza dell'aquila dal ciuffo di Hodgson, dello speroniere della Birmania, del gufo baio orientale e del bucero collorossiccio.
In totale, il parco nazionale ospita 69 specie di mammiferi e 233 specie di uccelli.[2]
Tuttavia, uno studio recente effettuato grazie all'impiego di fototrappole ha rivelato che le popolazioni di grandi mammiferi nel parco sono poco numerose. È probabile che ciò sia da attribuire al bracconaggio. Nel corso dello studio in questione non è stato registrato nessun segno della presenza di tigri. L'unico grande carnivoro del quale è stata segnalata la presenza è il leopardo nebuloso. Leopardi e cuon sono stati registrati solo indirettamente, attraverso il ritrovamento di feci e di impronte, ed è probabile che siano ancora presenti in piccolo numero. Lo stesso vale per i gaur e i sirau. Solo un piccolo branco di elefanti sembra visitare regolarmente il parco. È stata documentata con certezza la presenza di popolazioni di cervi sambar, cinghiali, muntjak indiani e di numerose specie di piccoli carnivori.[4] Alcuni anni dopo, nel 2012, le trappole fotografiche hanno nuovamente segnalato la presenza di una tigre. Inoltre, è stato registrato un numero maggiore di fotografie di altri grandi mammiferi, il che ha dimostrato che la situazione della fauna nel parco è migliore di quanto inizialmente era stato temuto.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c About Namdapha Tiger Reserve, su namdaphatigerreserve.org. URL consultato il 17 febbraio 2022.
- ^ a b c P. Awadhesh Kumar, P. Mary e Pushkal Bagchie, Present distribution, population status, and conservation of Western Hoolock Gibbons Hoolock hoolock (Primates: Hylobatidae) in Namdapha National Park, India, in JoTT PAPER, vol. 1, n. 4, 2009, pp. 203-210.
- ^ A. K. Ghosh, Namdapha Biosphere Reserve: an overview (PDF), in Rec. zool. Surv. India, vol. 82, n. 1-4, 1985, pp. 1-8, ISSN 0375-1511 .
- ^ a b Aparajita Datta, M. O. Anand e Rohit Naniwadekar, Empty forests: Large carnivore and prey abundance in Namdapha National Park, north-east India, in Biological Conservation, vol. 141, n. 5, maggio 2008, pp. 1429-1435.
- ^ K. K. Gurung e Raj Singh, Field Guide to the Mammals of the Indian Subcontinent, San Diego, Academic Press, 1996, ISBN 0-12-309350-3.
- ^ D. Chetry, R. Medhi, J. Biswas, D. Das e P. C. Bhattacharjee, Nonhuman Primates in the Namdapha National Park, Arunachal Pradesh, India, in International Journal of Primatology, vol. 24, n. 2, 2003, pp. 383-388, DOI:10.1023/A:1023057401967.
- ^ Abundant Signs of Life in India’s Namdapha Tiger Reserve, su Panthera. URL consultato il 3 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- William Riley e Laura Riley, Nature's Strongholds. The World's Great Wildlife Reserves, Princeton University Press, 2005, ISBN 0-691-12219-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su parco nazionale di Namdapha
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Namdapha Tiger Reserve, su namdaphatigerreserve.org.
- Namdapha, su Nature Conservation Foundation. URL consultato il 3 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2010).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 315137130 |
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