Georg Häfner
(1900-1942)
- 20 agosto
Sacerdote diocesano tedesco e martire; fu internato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì di stenti
Georg Häfner nacque il 19 ottobre 1900 a Würzburg in Baviera da Valentin e Barbara Hewig Ulsamer, persone semplici, umili e credenti, che seppero trasmettergli un’educazione sana e una fede profonda. Venne battezzato il 28 ottobre 1900 con il nome di Giuseppe Giorgio Simone.
Fin da fanciullo, rese manifesta la sua forte inclinazione alla vita sacerdotale. Si prodigò come chierichetto nel servizio della messa, e molto spesso intratteneva i suoi compagni giocando ad imitare il sacerdote nell’atto della celebrazione eucaristica. Grazie ai molti sacrifici economici compiuti dai suoi genitori, il giovane Georg iniziò a frequentare gli studi ginnasiali.
Nel 1918 conseguì il diploma di maturità e, a causa del conflitto mondiale, fu reclutato nell’esercito, dove però non si rese mai partecipe di nessuna azione militare. Nel 1919 intraprese, in preparazione al sacerdozio, gli studi di filosofia e poi di teologia presso l’Università della sua città natale e l’11 gennaio del 1920 entrò anche a far parte del Terz’Ordine Carmelitano ricevendo il nome di Frater Aloisius del Santissimo Sacramento.
Ottenuto il diploma di laurea in teologia, il 13 aprile 1924, nella chiesa del Seminario St. Michael di Würzburg, fu ordinato presbitero dall’Arcivescovo di Bamberga Mons. Jacob von Hauck. Subito dopo l’ordinazione sacerdotale, svolse il suo ministero pastorale in diverse parrocchie fino al 12 novembre 1934, data in cui fu nominato parroco di Oberschwarzach. Qui egli si distinse per lo straordinario zelo, la grande carità e la ferma fede.
Il Venerabile Servo di Dio adempì sempre ogni suo dovere sacerdotale con grande umiltà, sempre silenzioso e in costante preghiera. Il suo desiderio più grande fu quello di cercare di formare dei cristiani consapevoli dei doveri e fedeli alle pratiche religiose.
Per la sua feconda attività pastorale, incentrata anche nell’insegnamento della religione nelle scuole statali, il parroco di Oberschwarzach fu considerato un vero nemico del regime nazionalsocialista per aver divulgato i principi cristiani, considerati contrari allo Stato. A tal proposito, i nazisti iniziarono a cercare diversi espedienti per poterlo ostacolare ed arrestare. Non trovando nessun capo di accusa valido si ricorse ad uno stratagemma. Fu, infatti, durante il funerale di una guardia forestale che venne data ai suoi nemici l’occasione di denunciarlo alla Gestapo. Don Georg, in quell’occasione, dichiarò, durante l’orazione funebre che il defunto, prima di morire, si era riconciliato con la Chiesa Cattolica, affermando la non validità del suo secondo matrimonio contratto solo con il rito civile.
Il 31 ottobre 1941 pertanto il Servo di Dio fu ingiustamente arrestato, interrogato e imprigionato nel carcere di Würzburg con l’accusa di “comportamento ostile ai danni dello Stato”. Considerato prigioniero politico, Don Georg, il 12 dicembre 1941, fu deportato dalle autorità naziste nel campo di concentramento di Dachau.
Durante il periodo della persecuzione e della prigionia, il Servo di Dio non smise mai di predicare i saldi principi della fede cristiana, dimostrandosi fermo anche nella sopportazione di tutte le sofferenze fisiche e morali. Egli portò la croce compiendo ed accettando in ogni istante la volontà di Dio.
Morì di stenti il 20 agosto 1942.
BENEDETTO XVI
REGINA CÆLI
Piazza San Pietro
Domenica, 15 maggio 2011
Cari fratelli e sorelle!
La liturgia della IV Domenica di Pasqua ci presenta una delle icone più belle che, sin dai primi secoli della Chiesa, hanno raffigurato il Signore Gesù: quella del Buon Pastore. Il Vangelo di san Giovanni, al capitolo decimo, ci descrive i tratti peculiari del rapporto tra Cristo Pastore e il suo gregge, un rapporto talmente stretto che nessuno potrà mai rapire le pecore dalla sua mano. Esse, infatti, sono unite a Lui da un vincolo d’amore e di reciproca conoscenza, che garantisce loro il dono incommensurabile della vita eterna. Nello stesso tempo, l’atteggiamento del gregge verso il Buon Pastore, Cristo, è presentato dall’Evangelista con due verbi specifici: ascoltare e seguire. Questi termini designano le caratteristiche fondamentali di coloro che vivono la sequela del Signore. Innanzitutto l’ascolto della sua Parola, dal quale nasce e si alimenta la fede. Solo chi è attento alla voce del Signore è in grado di valutare nella propria coscienza le giuste decisioni per agire secondo Dio. Dall’ascolto deriva, quindi, il seguire Gesù: si agisce da discepoli dopo aver ascoltato e accolto interiormente gli insegnamenti del Maestro, per viverli quotidianamente.
In questa domenica viene dunque spontaneo ricordare a Dio i Pastori della Chiesa, e coloro che si stanno formando per diventare Pastori. Vi invito pertanto a una speciale preghiera per i Vescovi – compreso il Vescovo di Roma! –, per i parroci, per tutti coloro che hanno responsabilità nella guida del gregge di Cristo, affinché siano fedeli e saggi nel compiere il loro ministero. In particolare, preghiamo per le vocazioni al sacerdozio in questa Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, affinché non manchino mai validi operai nella messe del Signore. Settant’anni or sono, il Venerabile Pio XII istituì la Pontificia Opera per le vocazioni sacerdotali. La felice intuizione del mio Predecessore si fondava sulla convinzione che le vocazioni crescono e maturano nelle Chiese particolari, facilitate da contesti familiari sani e irrobustiti da spirito di fede, di carità e di pietà. Nel messaggio inviato per questa Giornata Mondiale ho sottolineato che una vocazione si compie quando si esce “dalla propria volontà chiusa e dalla propria idea di autorealizzazione, per immergersi in un’altra volontà, quella di Dio, lasciandosi guidare da essa”. Anche in questo tempo, nel quale la voce del Signore rischia di essere sommersa in mezzo a tante altre voci, ogni comunità ecclesiale è chiamata a promuovere e curare le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Gli uomini infatti hanno sempre bisogno di Dio, anche nel nostro mondo tecnologico, e ci sarà sempre bisogno di Pastori che annunciano la sua Parola e fanno incontrare il Signore nei Sacramenti.
Cari fratelli e sorelle, rinvigoriti dalla gioia pasquale e dalla fede nel Risorto, affidiamo i nostri propositi e le nostre intenzioni alla Vergine Maria, madre di ogni vocazione, perché con la sua intercessione susciti e sostenga numerose e sante vocazioni al servizio della Chiesa e del mondo.
APPELLO
Continuo a seguire con grande apprensione il drammatico conflitto armato che, in Libia, ha causato un elevato numero di vittime e di sofferenze, soprattutto fra la popolazione civile. Rinnovo un pressante appello perché la via del negoziato e del dialogo prevalga su quella della violenza, con l’aiuto degli Organismi internazionali che si stanno adoperando nella ricerca di una soluzione alla crisi. Assicuro, inoltre, la mia orante e commossa partecipazione all’impegno con cui la Chiesa locale assiste la popolazione, in particolare tramite le persone consacrate presenti negli ospedali.
Il mio pensiero va anche alla Siria, dove è urgente ripristinare una convivenza improntata alla concordia e all’unità. Chiedo a Dio che non ci siano ulteriori spargimenti di sangue in quella Patria di grandi religioni e civiltà, ed invito le Autorità e tutti i cittadini a non risparmiare alcuno sforzo nella ricerca del bene comune e nell’accoglienza delle legittime aspirazioni a un futuro di pace e di stabilità.
Dopo il Regina Caeli
Cari fratelli e sorelle, la beatificazione del Papa Giovanni Paolo II ha avuto, come sapete, una risonanza mondiale. Vi sono altri testimoni esemplari di Cristo, molto meno noti, che la Chiesa addita con gioia alla venerazione dei fedeli. Oggi, a Würzburg, in Germania, è proclamato beato Georg Häfner, sacerdote diocesano, morto martire nel campo di concentramento di Dachau; e sabato 7 maggio scorso, a Pozzuoli, è stato beatificato un altro presbitero, Giustino Maria Russolillo, fondatore della Società delle Divine Vocazioni. Ringraziamo il Signore perché non fa mancare santi sacerdoti alla sua Chiesa!
Chers pèlerins francophones, chaque année, au mois de mai nous vénérons la Vierge Marie. Dans son pèlerinage de foi, elle est restée discrète mais efficace pour soutenir et accompagner la mission de son Fils. En ce dimanche où l’Eglise prie pour les vocations au sacerdoce et à la vie consacrée, que son intercession maternelle suscite au cœur de nombreux jeunes une réponse généreuse et confiante à l’appel du Seigneur! Prions comme Marie et avec elle! Je vous bénis de grand cœur. Et vous les jeunes, répondez avec enthousiasme à l’appel au sacerdoce!
I greet with joy the English-speaking visitors gathered here today, and I pray that your pilgrimage to Rome will strengthen your faith and your love for the Lord Jesus. Today we pray especially for vocations to the priesthood and the religious life, asking Christ our Lord to send shepherds to care for his flock, so that God’s people may have life in abundance. Upon all of you I invoke the peace and joy of the Risen Lord!
Ein herzliches „Grüß Gott“ sage ich den Pilgern und Besuchern aus den Ländern deutscher Sprache. Besonders verbinde ich mich mit den zahlreichen Gläubigen, die heute am Sonntag des guten Hirten an der Seligsprechung des Martyrerpriesters Georg Häfner im Würzburger Dom teilnehmen. In den Wirren des Nationalsozialismus war Georg Häfner bereit, als treuer Hirte bis zur Hingabe seines Lebens die Herde zu weiden und viele Menschen in der Verkündigung der Wahrheit und der Spendung der Sakramente zu den Wassern des Lebens zu führen. Seinen Peinigern hat er von Herzen vergeben, und seinen Eltern schrieb er aus dem Gefängnis: „Mit allen wollen wir gut sein.“ Seiner Fürsprache vertrauen wir uns gerne an, damit auch wir die Stimme Christi, des guten Hirten, hören und so zum Leben und zur Freude in Fülle gelangen.
Saludo con afecto a los fieles de lengua española. En este cuarto domingo de Pascua, llamado «del Buen Pastor», celebramos la Jornada mundial de oración por las vocaciones. Invito a todos a asumir el compromiso en la promoción y cuidado de las vocaciones, a alentar y sostener a los que muestran indicios de una llamada a la vida sacerdotal o a la vida consagrada. Roguemos al «Señor de la mies», que conceda a su Iglesia numerosas y santas vocaciones. Confiemos igualmente a la maternal protección de María, la Virgen, a todos aquellos que han respondido a la llamada de Dios en sus vidas. Muchas gracias y Feliz Domingo
Słowo pozdrowienia przekazuję wszystkim Polakom. Dzisiaj w Niedzielę Dobrego Pasterza, w Światowy Dzień Modlitw o Powołania prosimy Chrystusa Zmartwychwstałego, by obudził w sercach wielu młodych pragnienie oddania się wyłącznej służbie Bożej. Niech staną się światłem dla współczesnego świata, świadkami Chrystusa, który jest bramą wiodącą wszystkich do zbawienia. Waszej modlitwie o powołania z serca błogosławię.
[Rivolgo il mio saluto a tutti i Polacchi. Oggi, Domenica del Buon Pastore e Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, chiediamo a Cristo Risorto di destare nei cuori di numerosi giovani il desiderio di donarsi esclusivamente al servizio di Dio. Risplendano come luce per il mondo di oggi, come testimoni di Cristo che è la porta che conduce tutti alla salvezza. Benedico di cuore la vostra preghiera per le vocazioni.]
Infine, saluto con affetto i pellegrini di lingua italiana, in particolare i fedeli provenienti da Perugia e Parma, i giovani di Pesaro, i ragazzi di Taggi di Sopra che hanno ricevuto la Cresima. Saluto inoltre l’Associazione “Amici della Musica” di Niscemi, gli alunni della Scuola “Nostra Signora della Neve” di Genova e il gruppo Protezione Civile di Roccamonfina. A tutti auguro una buona domenica, una buona settimana.. Grazie per la vostra presenza.