Landini rievoca la rivolta sociale e attacca la Meloni: «Sui diritti sindacali atto di bullismo»
di Redazione Economia
Il ministro dei Trasporti da Bologna attacca Landini, segretario Cgil: «Mi spiace che chi dice di rappresentare lavoratrici e lavoratori stia danneggiando milioni di italiani». Il viceministro Rixi convoca un tavolo martedì con le sigle
«Oggi è giorno di sciopero, caos a Bologna come in altre città. Ribadisco che non sarò io a togliere il diritto di sciopero a nessuno, però c’è anche il diritto al lavoro, alla salute e alla mobilità di milioni di italiani, tanti bolognesi che oggi sono rimasti a piedi. Fare scioperi selvaggi, senza garantire fasce di garanzia significa danneggiare il Paese. Per quello che mi riguarda, quindi, sarà l’ultimo sciopero di questo genere». Spara a zero contro lo sciopero senza fasce di garanzia il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, il leader della Lega Matteo Salvini, a margine di un evento elettorale a Bologna, mentre i sindacati del trasporto pubblico locale vengono ricevuti dal viceministro Edoardo Rixi al ministero di Porta Pia a Roma per comprendere problemi, risorse e trattamenti economici.
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«È giusto chiedere miglioramenti su salari e sicurezza, sono temi sui quali sono impegnato anche io. Mi spiace, però, che chi dice di rappresentare lavoratrici e lavoratori stia danneggiando milioni di italiani», scrive su X. «Hanno bloccato l’Italia senza garantire fasce di garanzia: inaccettabile. Se qualche leader sindacale come il signor Landini invita alla rivolta sociale proclamando scioperi per fermare il Paese - colpendo anche chi si deve muovere per lavorare, studiare o curarsi - significa che fa politica per colpire il centrodestra anziché pensare al bene dei cittadini», dice il vicepremier.
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Parole più concilianti da parte del viceministro dei trasporti Rixi, che ha incontrato le sigle sindacali. «Abbiamo confermato che martedì convocheremo, anche con la parte datoriale e il ministero del lavoro e quello delle finanze, un tavolo per affrontare il tema del rinnovo del contratto nazionale e sui temi relativi strutturalmente alla gestione del trasporto pubblico locale, quindi non solo sulla finanziaria ma anche in prospettiva», ha detto il numero due del ministero, in quota Lega.
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«È evidente che bisogna trovare un punto di equilibrio che consenta nel lungo periodo di mantenere un progressivo aumento del livello di qualità del settore e un riconoscimento dal punto di vista economico sui lavoratori, garantendo la sicurezza, non solo degli operatori, ma anche dei passeggeri sui vari mezzi», ha quindi ribadito Rixi, che poi ha affermato: «In un'ipotesi come questa ognuno si deve prendere una parte delle responsabilità, tra cui il fatto di avere un servizio che possa lavorare più ore al giorno, e che le varie interruzioni e i vari scioperi devono essere assolutamente limitati, perché altrimenti il tema della qualità e della gestione del servizio diventa particolarmente difficile».
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Nel «venerdì nero» per i viaggiatori, i lavoratori del trasporto pubblico locale si sono dunque riuniti a Porta Pia, a Roma, davanti al ministero dei Trasporti, per chiedere il rinnovo del contratto nazionale. Hanno partecipato, oltre alla segretaria Pd, Elly Schlein, i leader Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri. I toni più duri sono quelli del segretario della Cgil Maurizio Landini. «È importante per noi oggi stare a fianco di lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico locale. Il governo sta tagliando ed è inaccettabile, mentre i lavoratori si trovano in condizione di non poter fare il loro lavoro, perché quei 120 milioni per il 2025 non sono minimamente sufficienti di fronte ad un fabbisogno stimato di un miliardo e sette», ha detto Schlein.
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