Perché studiare Scienze del Turismo all'università oggi: «Una professione multidisciplinare che non annoia mai»
I corsi combinano economia e beni culturali, diritto e marketing p per preparare i professionisti ad un mercato che offre molte opportunità e che chiede, al contempo, di essere sempre aggiornati e flessibili. Guarda quanto guadagni
*Professore associato di Geografia, coordinatore del corso di laurea in Scienze del Turismo, università di Roma Tor Vergata
ETÀ MEDIA DI LAUREA: 24,8
SODDISFAZIONE: 91,8 per cento
Scienze del Turismo rappresenta una scelta formativa altamente qualificata e strategica per i giovani. Secondo il World Tourism Barometer (gennaio 2024) dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, il turismo internazionale ha chiuso il 2023 raggiungendo l’88% dei livelli pre-pandemia (con 1,3 miliardi di arrivi internazionali) e prevede di tornare ai livelli pre-pandemia entro la fine dell’anno, dimostrando di essere uno dei settori economici più resilienti e in crescita. Questo implica che ci sono valide opportunità di lavoro per chi sceglie di entrare in questo settore, ma con competenze e professionalità trasversali, come trasversali sono le ramificazioni del settore stesso.
Un corso di laurea in Scienze del Turismo offre una preparazione che combina economia, gestione aziendale, marketing, beni culturali, geografia, diritto, sostenibilità ambientale: un approccio multidisciplinare per sviluppare una visione olistica del settore spendibile in vari ambiti lavorativi. Si possono affrontare così sfide complesse in un settore in continua trasformazione secondo una prospettiva influenzata dalle nuove tecnologie.
La poliedricità del settore è evidenziata dalle numerose specializzazioni che lo caratterizzano, con corsi di studio accademici e post-accademici che, in Italia, offrono diverse prospettive. Ad esempio Giubileo 2025 e Olimpiadi Milano-Cortina 2026 hanno di nuovo puntato i riflettori sul comparto particolarmente importante dei grandi eventi, religiosi e sportivi, che impongono una preparazione e formazione professionale degli addetti: sono necessarie competenze in gestione logistica e organizzativa, in comunicazione e promozione degli eventi, contribuendo così in modo significativo allo sviluppo del settore turistico e culturale del Paese. Certo anche il turismo culturale riveste una notevole importanza in Italia abbracciando non solo il patrimonio materiale, ma anche quello immateriale e la loro combinazione. Un esempio emblematico è il turismo enogastronomico, che non si limita alla degustazione di prodotti specifici, ma si collega strettamente ai territori di produzione delle materie prime, alle tradizioni nelle tecniche produttive e alle modalità di trasformazione e produzione dei piatti tipici.
Quello turistico è dunque un settore altamente sfidante e dinamico, ma che necessita di una continua formazione e può essere caratterizzato da numerose modalità di insegnamento-apprendimento. Tra queste si trovano le lauree professionalizzanti, come quella in turismo enogastronomico progettata per fornire competenze pratiche e immediatamente spendibili sul mercato del lavoro, rispondendo a specifici requisiti di legge; le lauree erogate in lingua straniera, che preparano a operare in contesti internazionali; le lauree in modalità blended, che combinano lezioni in presenza e online per favorire anche chi già lavora nel settore e desidera specializzarsi ulteriormente, andando così a sfrondare il sottobosco di persone poco preparate e aumentando la professionalità del turismo nostrano.
Questi percorsi formativi sono pensati per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione e per preparare i professionisti a gestire le sfide di un comparto che offre molte opportunità di crescita professionale e che chiede, al contempo, di essere sempre aggiornati sulle nuove tendenze, flessibili nelle competenze e pronti ad adattarsi ai cambiamenti del settore. Insomma, ci troviamo difronte a un comparto nel quale non ci si annoia mai.