È scomparsa ieri a Firenze la storica dell’arte Luisa Vertova, assistente di Bernard Berenson, studiosa di Botticelli, Carpaccio e Veronese, autrice di saggi importanti e storica consulente di Christie’s. Vertova aveva inoltre raccolto un’importante fototeca con oltre 700 fototipi, donata nel 2018 alla Fondazione Federico Zeri assieme a una collezione di monografie, quasi 130 cataloghi d’asta e l’intero carteggio professionale della studiosa.
Nata a Firenze nel 1921 (aveva compiuto cento anni pochi mesi fa), figlia del filosofo Giacomo Vertova e discendente di una nobile famiglia bergamasca, nel capoluogo toscano aveva trascorso l’infanzia e la prima giovinezza, studiando storia dell’arte e archeologia all’Università. Nel 1943 divenne assistente dello storico dell’arte statunitense Bernard Berenson, del quale ha curato le pubblicazioni fino agli Elenchi della pittura veneta (1957). Alla fine del 1959 si trasferì in Inghilterra dopo aver sposato Ben Nicolson, figlio di Vita Sackville-West, studioso dei caravaggeschi europei e per molti anni direttore del Burlington Magazine, la più importante rivista scientifica inglese di storia dell’arte.
Tornata in Italia, è stata per anni consulente di Christie’s, curandone i cataloghi. Nel 1985 venne chiamata dall’istituto tedesco di storia dell’arte di Firenze per catalogare le migliaia di fotografie di pittura veneta lasciate da Fritz Heinemann. Tra le pubblicazioni di Luisa Vertova si segnalano, in particolare, le monografie su Sandro Botticelli (1952), artista al quale ha dedicato in seguito altri studi, Vittore Carpaccio (1952), Lorenzo Lotto (1955), Paolo Veronese (1959), i cenacoli fiorentini (1965), Carlo Ceresa (1984), e decine di saggi pubblicati sulle riviste Antichità viva, Apollo, The Burlington Magazine e Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz.
Vertova era inoltre da tempo impegnata in personali ricerche nel solco della connoisseurship e ha diretto importanti progetti editoriali, come la pubblicazione dell’opera di Berenson su I disegni dei pittori fiorentini (1961) e Caravaggism in Europe di Ben Nicolson.
“Ci ha lasciato una grandissima storica d’arte”, dichiara Eike Schmidt, direttore degli Uffizi, che esprime il cordoglio suo e del museo per la scomparsa di Vertova, “che con i suoi studi sulla pittura fiorentina, veneta e lombarda, rinascimentale e barocca, ha segnato il Novecento. Dal tempo delle ricerche per la sua monografia su Sandro Botticelli del 1952, alle ultime pubblicazioni su Bernardo e Giulio Licinio, Luisa Vertova ha frequentato gli Uffizi assiduamente per quasi un secolo, contribuendo in maniera decisiva alla conoscenza delle nostre collezioni”.
Addio alla storica dell'arte Luisa Vertova, studiosa di Botticelli |