Enrichetto Virginio Natta

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Enrichetto Virginio Natta, O.P.
Cardinale
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 67 anni
Nascita Casale Monferrato
10 gennaio 1701
Morte Alba
29 giugno 1768
Sepoltura cattedrale di Alba
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 15 giugno 1726
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Consacrazione vescovile 25 luglio 1750 dal card. Carlo Alberto Guidobono Cavalchini
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Cardinale 		23 novembre 1761 da Clemente XIII (vedi)
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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(per causa incerta o sconosciuta)
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Enrichetto Virginio Natta (Casale Monferrato, 10 gennaio 1701; † Alba, 29 giugno 1768) è stato un cardinale e vescovo italiano.

Cenni biografici

Nato a Casale Monferrato, Piemonte. Secondo dei dieci figli del conte palatino Gerolamo III Natta e di Luciana (o Luisa) Matilde Ignazia Pelletta Mesturelli. Il suo nome di battesimo era Raffaele Francesco. Gli altri fratelli erano Vincenzo, Maria Teresa, Giuseppe, Vittoria, Giorgio, Maria Maddalena, Ignazio, Francesca Violante e Luigi Neri. Dopo la morte della moglie, il conte Girolamo entrò nell'Ordine dei Predicatori. Suo fratello Luigi Neri (P. Ignazio Maria), fu anch'egli frate domenicano e morì a Firenze nel 1766 in odore di santità. Il suo nome di battesimo è anche Enrietto; come Enrico e come Francesco Enrichetto Virginio.

Formazione e ministero sacerdotale

Istruzione iniziale a casa. Entrò nell'Ordine dei Predicatori (Domenicani); cambiò il suo nome di battesimo Raffale Francesco in Enrichetto Virginio. Ottenne il titolo di magister in teologia il 9 marzo 1747.

Ordinato sacerdote il 15 giugno 1726. Teologo consultore dell'Inquisizione a Modena, 15 gennaio 1732. Lettore di filosofia e teologia nelle case di studio domenicane. Professore di teologia all'Università di Torino nel 1739. Il maestro generale del suo ordine, Antonius Bremond, voleva nominarlo assistente per l'Italia, ma padre Natta rifiutò. Provinciale del suo ordine in Lombardia. Promosso all'episcopato su richiesta del re Carlo Emanuele III di Sardegna.

Episcopato

Eletto vescovo di Alba, Monferrato, regno di Sardegna, il 22 luglio 1750. Consacrato il 25 luglio 1750 nella Chiesa dei Santi Domenico e Sisto a Roma, dal cardinale Carlo Alberto Guidobono Cavalchini, assistito da Umberto Radicati(ch), vescovo di Pesaro, e da Antonio Cantoni(ch), vescovo di Faenza.

Cardinalato

Creato cardinale presbitero nel concistoro del 23 novembre 1761; il papa gli inviò la berretta rossa con breve pontificio del 27 novembre 1761, con l'ablegato pontificio marchese Ortensio Ceva; non si recò mai a Roma per ricevere la berretta rossa e il titolo. Il re voleva promuoverlo alla sede metropolitana di Torino dopo la morte del cardinale Giovanni Battista Rotario da Pralormo il 9 ottobre 1766, ma egli rifiutò. Con i suoi fondi personali, ricostruì la cappella del Santissimo Sacramento, nella cattedrale; così come la nuova sacrestia per il capitolo.

Morte

Morto il 29 giugno (o 26 giugno) 1768, di notte, dopo una breve malattia, ad Alba. Esposto e sepolto nella cattedrale di Alba.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Vescovo di Alba Successore: BishopCoA PioM.svg
Francesco Vasco, O.C.D. 22 luglio 1750 - 29 giugno 1768 Giacinto Amedeo Vagnone I
II
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con
con
Francesco Vasco, O.C.D. {{{data}}} Giacinto Amedeo Vagnone
Voci correlate
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