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Fabrizio Serbelloni (Milano, 4 novembre 1695; † Roma, 7 dicembre 1775) è stato un cardinale, arcivescovo e Nunzio apostolico italiano.
Biografia
Nacque il 4 novembre 1695 a Milano [1], quarto dei sei figli di Giovanni Serbelloni, secondo duca di San Gabrio, Grande de España, e di Maria Giulia Trotti Bentivoglio, dei marchesi d'Incisa. Il suo cognome è indicato anche come Sorbelloni. Fu battezzato il 7 novembre 1695 nella "Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Passerella" a Milano.
Formazione e ministero sacerdotale
Dopo i primi studi a casa entrò nel Collegio Clementino di Roma e poi all'Università di Pavia, dove conseguì il dottorato in utroque iure, sia in diritto canonico che civile il 19 luglio 1718. Ricevuta nel frattempo la tonsura ecclesiastica il 18 marzo 1714 a Milano, nell'oratorio privato, da Giorgio Cattaneo [2], vescovo di Vigevano, si trasferì a Roma durante il pontificato di papa Innocenzo XIII.
Entrò nel 1719 nella prelatura romana come prelato domestico e fu promosso Referendario del Tribunale della Segnatura Apostolica di Giustizia e di Grazia il 27 agosto 1721. Vice-legato a Ferrara dall'anno seguente e per sette anni. Inquisitore generale di Malta dal 7 maggio 1726 [3]. Richiamato a Roma, fu nominato Governatore di Loreto e Recanati il 17 ottobre 1730. Consultore della Sacra Congregazione della Romana e Universale Inquisizione. Ricevette gli ordini minori il 22 giugno 1731, da Vincenzo Antonio Maria Muscettola [4] vescovo di Recanati-Loreto, nella Cappella del Collegio dei Gesuiti a Loreto, il suddiaconato il 24 giugno, il diaconato il 29 giugno e l'ordinazione presbiterale il 1° luglio seguente dallo stesso vescovo sempre nello stesso luogo.
Ministero episcopale
Eletto arcivescovo titolare di Patrasso da da Clemente XII il 6 agosto 1731, è stato consacrato il 25 agosto 1732, festa di San Bartolomeo apostolo, all'altare del Santo Rosario nella Basilica della Santa Casa a Loreto, da Vincenzo Antonio Maria Muscettola, vescovo di Recanati-Loreto, assistito da Fabio Mancinforte [5], arcivescovo titolare di Nauplia, già vescovo di Gubbio e da Antonio Fonseca[6], vescovo di Jesi. Divenne nunzio in Toscana il 1º settembre 1731 [7] e Assistente al Soglio Pontificio il 9 dicembre dello stesso anno. Fu Nunzio apostolico a Colonia dal 5 febbraio 1734, in Polonia dall'8 agosto 1738 e in Austria dal 1º marzo 1746.
Cardinalato
Fu creato cardinale presbitero nel Concistoro del 26 novembre 1753 da Benedetto XIV che gli inviò il cappello rosso a Vienna col conte Petroni; la ricevette con grande solennità dall'imperatore Francesco I il 18 luglio 1754 e il titolo di Santo Stefano al Monte Celio il 22 luglio seguente. Assegnato alle SS. CC. di Propaganda Fide, dell'immunità ecclesiastica e dei Vescovi e Regolari. Fu Protettore degli Ordini degli Eremiti di Sant'Agostino, della Congregazione dei poveri eremiti di san Girolamo del Beato Pietro da Pisa e in seguito della Congregazione Lombarda degli Osservanti dell'Ordine di San Girolamo. Legato apostolico di Bologna 16 settembre 1754. Optò per il titolo di Santa Maria in Trastevere il 21 marzo 1763. Optò per l'ordine dei cardinali vescovi e la Sede suburbicaria di Albano il 16 maggio seguente, per la Sede suburbicaria di Ostia e Velletri il 18 aprile 1774, propria del Decano del Collegio cardinalizio. Partecipò al conclave del 1758, che elesse papa Clemente XIII, a quello del 1769 che elesse papa Clemente XIV e del 1774-1775 che elesse papa Pio VI. Fu Abate commendatario delle abbazie di San Lanfranco a Pavia e di San Dionigi a Milano.
Morte
Morì il 7 dicembre 1775 a Roma. Esposto nella Chiesa dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, vi si svolsero i funerali, con la partecipazione del Papa e del Sacro Collegio cardinalizio. Come da suo desiderio, fu sepolto in quella stessa chiesa, davanti all'altare maggiore.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
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Note |
- ↑ Questo secondo Reitzler in Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, VI, p. 330; Karttunen in Les nonciatures apostoliques permanentes de 1650 à 1800, p. 261, riporta che nacque il 7 novembre 1695.
- ↑ cfr. Bishop Giorgio Cattaneo su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 12-10-2023
- ↑ Questo secondo Reitzler in Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, VI, p. 330; Weber, in Legati e governatori dello Stato Pontificio: 1550-1809, p. 908, indica che occupò l'incarico dal 1728 al 1730. Cardella in Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana Chiesa, IX, p. 40, riporta anche che fu nominato inquisitore a Malta nel 1728.
- ↑ cfr. Bishop Vincenzo Antonio Maria Muscettola su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 12-10-2023
- ↑ cfr. Archbishop Fabio Mancinforte su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 12-10-2023
- ↑ cfr. Bishop Antonio Fonseca su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 12-10-2023
- ↑ Ci sono piccole discrepanze riguardo alla data di nomina alle nunziature tra Karttunen,in Les nonciatures apostoliques permanentes de 1650 à 1800 e Riztler in Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, perché il primo segue la documentazione della Cancelleria Apostolica e il secondo utilizza quella della Segreteria dei Brevi Apostolici
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Bibliografia |
- (LA) Remigium Ritzler, Sefrin Pirminum, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, vol. VI, pp. 16, 39, 40, 47, 49, 330, Typis et Sumptibus Domus Editorialis "Il Messaggero di S. Antonio" presso Basilica Sant'Antonio, Padova, 1968
- (DE) Sabrina M. Seidler, Christoph Weber, Päpste und Kardinäle in der Mitte des 18. Jahrhunderts (1730-1777): das biographische Werk des Patriziers von Lucca Bartolomeo Antonio Talenti, Peter Lang, Frankfurt am Main. New York, 2007. (Beiträge zur Kirchen-und Kulturgeschichte, Bd. 18), pp. 641-643
- (IT) Donato Squicciarini, Nunzi apostolici a Vienna, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1998, pp. 168-170
- (DE) Christoph Weber, Michael Becker, Genealogien zur Papstgeschichte. 6 v., vol. IV, p. 879, Anton Hiersemann, Stuttgart, 1999-2002. (Päpste und Papsttum, Bd. 29, 1-6)
- (IT) Christoph Weber, Legati e governatori dello Stato Pontificio: 1550-1809, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma, 1994. (Pubblicazioni degli archivi di Stato. Sussidi; 7) pp. 160, 254, 238, 908
- (DE) Christoph Weber, Die päpstlichen Referendare 1566-1809: Chronologie und Prosopographie. 3 vols., vol. III, p. 894, PAnton Hiersemann, Stuttgart, 2003-2004. (Päpste und Papsttum; Bd. 31/1, 31/2, 31/3; Variation: Päpste und Papsttum; Bd. 31)
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Collegamenti esterni |
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