Gylfi
Gylfi (chiamato anche Gylfe, Gylvi, o Gylve) fu un leggendario re svedese, re di Svíþjóð, dal quale Odino e tutti gli Asi avrebbero ottenuto nuove terre dove costruire l'insediamento di Fornsigtuna.
Gylfi | |
---|---|
Gylfi saluta Odino. Illustrazione di Hugo Hamilton | |
Re mitologico della Svezia | |
Successore | Odino |
Miti principali
modificaTale figura viene descritta nella Saga degli Ynglingar, parte dell'Heimskringla, composta da Snorri Sturluson, ed è il protagonista nel Gylfaginning (letteralmente "inganno di Gylfi"). In esso si racconta che diede a una mendicante, in ricompensa per averlo intrattenuto, una terra nel suo regno quanta ne potessero arare quattro buoi in un giorno e una notte. Ma quel mendicante era la dea Gefjun, che gli strappa parte del regno che diviene l'isola di Sjóland (Selandia).
Secondo l'interpretazione evemerista che fornisce Snorri, Gefjun era stata mandata a nord da Óðinn allo scopo di cercare delle terre per allargare il proprio regno. In questo testo, Óðinn è un re umano, per quanto dotato di poteri soprannaturali, che regna sul Danmǫrk (presso Mälaren)[1]. Il mito della nascita della Selandia a opera dell'inganno ordito dalla dea Gefjun, non è un'invenzione di Snorri, che trae piuttosto ispirazione da un poema scaldico di Bragi Boddason:
«HGefjun dró frá Gylfa
glǫð diúprǫðul óðla,
svá at af rennirauknum
rauk, Danmarkar auka.
Báru ǫxn ok átta
ennitungl þars gengu
fyrir vineyiar víðri
valrauf, fiǫgur hǫfuð»
«Gefjun trasse da Gylfi
lieta un sole profondo,
che per affanno di soma
crescesse la Danimarca.
In fronte avevano i buoi
otto lune quando fecero
di bell'isola ampio bottino:
quattro eran le teste»
Un altro importante mito è nella prima parte della Edda in prosa. Si racconta come Glyfi si mette in viaggio verso l'Ásgarðr per interrogare gli dèi, travestito da mendicante e sotto il falso nome di Gangleri ("stanco del cammino"). Discorrendo con tre presunti sovrani degli Asi (tutte e tre le persone sono Odino), gli viene esposta l'intera sapienza nordica e torna a riferire agli uomini quanto ha imparato[1].
Altri miti
modificaIn una versione della Saga di Hervör, re Gylfi diede in sposa sua figlia Heiðr a Sigrlami, re di Garðaríki (Russia).[2] Heiðr e Sigrlami ebbero in figlio Svafrlami, che obbligò i due nani Dvalinn e Durinn a forgiare la spada magica Tyrfing.
Note
modifica- ^ a b L'inganno di re Glyfi, su bifrost.it, Progetto Bifrost, 4 aprile 2004.
- ^ Hervarar saga (TXT).«Sigrlami átti Heiði, dóttur Gylfa konungs; þau attu sun saman, sá hèt Svafrlami.»nella edizione di N. M. Petersen's della Hervarar saga.
Fonti primarie
modifica- Edda in prosa (Prologo [4], L'inganno di Gylfi [1-2][passi], Discorso sull'arte poetica [64, 81])
- Ynglinga saga ("Saga degli Ynglingar") [5]
- Ragnarsdrápa ("Inno a Ragnar") [79-86]
- Hervarar saga ("Saga di Hervör") [redazioni H e U]
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gylfi
Collegamenti esterni
modifica- (IT) Gylfi - Progetto Bifröst, a cura di Stefano Mazza.
- (NON, EN) Mitologia germanica - Raccolta con traduzioni in inglese