Coordinate: 46°19′49.12″N 13°08′17.7″E

Venzone

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Venzone
comune
Venzone – Stemma
Venzone – Veduta
Venzone – Veduta
Il suggestivo centro storico di Venzone, fatto erigere in epoca veneziana
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Udine
Amministrazione
SindacoAmedeo Pascolo (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate46°19′49.12″N 13°08′17.7″E
Altitudine230 m s.l.m.
Superficie54,55 km²
Abitanti2 008[1] (31-3-2019)
Densità36,81 ab./km²
FrazioniCarnia, Pioverno, Portis
Comuni confinantiAmaro, Bordano, Cavazzo Carnico, Gemona del Friuli, Lusevera, Moggio Udinese, Resia, Resiutta
Altre informazioni
Cod. postale33010
Prefisso0432
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT030131
Cod. catastaleL743
TargaUD
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona E, 2 596 GG[3]
Nome abitantivenzonesi
PatronoSant'Andrea
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Venzone
Venzone
Venzone – Mappa
Venzone – Mappa
Posizione del comune di Venzone nella ex provincia di Udine
Sito istituzionale

Venzone (Vençon in friulano[4], Peuscheldorf in tedesco, Pušja ves in sloveno) è un comune italiano di 2 008 abitanti in Friuli-Venezia Giulia. Dal 1965 è monumento nazionale[5].

Geografia fisica

La cittadina sorge a 230 m s.l.m., alla confluenza di due importanti valli: quella del Tagliamento, che porta in Carnia, e il Canal del Ferro. Parte del territorio comunale è compreso nel Parco naturale delle Prealpi Giulie. La cittadina è legata da un legame molto profondo con le truppe alpine: questa infatti è una terra di tradizionale reclutamento alpino. Inoltre ancor oggi a Venzone, dopo lo scioglimento del 14º Reggimento nel 2005, ha sede l'8º Reggimento Alpini, nella caserma Feruglio. Venzone ha tre frazioni: Carnia, Pioverno e Portis.

Storia

Il nome di Venzone viene citato per la prima volta nel 923 come Clausas de Albiciones; in seguito Albiciones diventerà Aventinone, Avenzon, Avenzone e quindi Venzone. Il toponimo deriva certamente da av-au, flusslauf (sorgente, corso d'acqua) e il nome deriva quindi sicuramente dal torrente Venzonassa. È comunque del 1001 il primo documento ufficiale nel quale viene menzionata la città di Venzone. Si tratta di un diploma dell'imperatore Ottone III con il quale si concedeva al Patriarca d'Aquileia l'erbatico del Canal del Ferro intendendo con ciò un'ampia zona, di grande valore, coperta di erba, contrariamente alla pianura friulana che in quei tempi contava quasi esclusivamente boschi e paludi. Nel 1258 Glizoio di Mels, diventato signore del luogo, fece iniziare la costruzione delle fortificazioni: fece in modo di avere una doppia cinta muraria circondata da un profondo fossato in cui scorresse l'acqua del torrente; la pianta è di forma esagonale con lati ineguali. Le mura, alte 8 metri e larghe 1,5 erano robustamente ancorate ad un sistema di 15 torri.

Nel 1335 il feudo di Venzone venne ceduto a Giovanni Enrico di Gorizia al quale subentrò il Patriarca di Aquileia Bertrando di San Genesio, che l'anno successivo espugnò la cittadina annettendola al Patriarcato. Nel 1351 Venzone passò nuovamente come feudo al duca d'Austria Alberto II e nel 1381 divenne finalmente libera comunità avente voce nel parlamento friulano. Nel 1391 con bolla pontificia di papa Bonifacio IX venne nominata parrocchia. Nel 1420 sotto il doge Tommaso di Mocenigo passò a far parte, come tutto il Friuli (escluso il Goriziano e Pordenone con il suo circondario), della Repubblica di Venezia. In quel periodo Venzone raggiunse il suo massimo splendore e i suoi abitanti superavano il numero di 2000.

Nel contesto della guerra della lega di Cambrai, nel 1509 le truppe imperiali attaccarono il Friuli da due direttrici, il 5 luglio il capitano Antonio Bidernuccio da Venzone alla testa di 40 uomini tra cittadini di Venzone e militari veneziani insieme al castellano Iacopo Sagredo riuscirono a respingere l'assalto delle truppe del duca di Brunswick.

Nel 1797 Venzone venne occupata dalle truppe francesi ma, in seguito al Trattato di Campoformio, subentrarono gli austriaci. Nel 1866, in seguito alla terza guerra di indipendenza e al successivo voto plebiscitario, la cittadina fu unita all'Italia. Nel 1965 il Ministero della Pubblica Istruzione ha proclamato la cittadina monumento nazionale riconoscendone così l'importanza storico-artistica. Anche a causa dell'età avanzata della maggior parte degli edifici, che non avevano subito danni nel corso dei due conflitti mondiali, venne quasi completamente rasa al suolo dal sisma che nel 1976 ha sconvolto il Friuli, ma grazie agli aiuti giunti da tutto il mondo e alla tenacia dei suoi abitanti il paese è risorto ed è oggi un modello della ricostruzione avvenuta in Friuli a seguito del terremoto.

Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto del Friuli del 1976.

È iscritto al club privato borghi più belli d'Italia, e nel 2017 è stato eletto "Borgo dei borghi 2017" durante la trasmissione di Rai 3 "Alle falde del Kilimangiaro"[6]

Onorificenze

Medaglia d'oro al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta.»

Monumenti e luoghi d'interesse

A Venzone e dintorni sono state girate molte scene dei famosi film "Addio alle armi" di John Huston e Charles Vidor (1957) e "La Grande Guerra" di Mario Monicelli (1959).

Luoghi naturali

I boschi e le montagne attorno Venzone sono ricche di fauna selvatica, sono infatti presenti ben 3 linci e 2 orsi, oltre che a ungulati vari, tra cui 70 stambecchi, 1000 caprioli e 50 camosci.

L'area protetta (10000 ha) attorno a Venzone (parte del Parco naturale delle Prealpi Giulie), è una delle pochissime zone d'Italia in cui convivono i grandi carnivori (ad eccezione del lupo tuttora assente) un tempo diffusi su tutte le Alpi.

Nella frazione Borgo San Giacomo si trova il Laghetto Pelas.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[7]

Lingue e dialetti

A Venzone, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza il friulano centro-orientale, una variante della lingua friulana. Nel territorio comunale vige la Legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana"[8].

Cultura

Eventi

  • Festa della zucca:questa kermesse si svolge dal 1991 il quarto fine settimana di ottobre. Si tratta di una rievocazione storica dove per due giorni all'interno delle mura si torna indietro di qualche secolo, e si possono gustare prodotti a base di zucca nelle varie taverne e bancarelle. Nel 2013 la festa non si è svolta e nel 2014 è stata organizzata una edizione ridimensionata chiamata VenzonEvo. Informazioni sul sito della Pro Venzone

Amministrazione

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2019.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana, su arlef.it. URL consultato il 18 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  5. ^ Scheda curata ad opera del Comune di Venzone nel sito TurismoFvg.it
  6. ^ Borghi d'Italia, il più bello è Venzone: vince il Friuli Venezia Giulia.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ Denominazioni ufficiali in Lingua Friulana, su arlef.it, Arlef. URL consultato il 26 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN167854892 · LCCN (ENn80084372 · BNF (FRcb15511629j (data) · J9U (ENHE987007552500005171