Air Djibouti

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Air Djibouti
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StatoGibuti (bandiera) Gibuti
Fondazioneaprile 1963
Sede principaleGibuti
Persone chiaveAboubaker Omar Hadi (chariman)
SettoreTrasporto
Prodotticompagnia aerea
Sito webair-djibouti.com/
Compagnia aerea di bandiera
Codice IATAIV
Codice ICAODJU
Indicativo di chiamataAIR DJIB
Primo volo
HubGibuti
Flotta2 (nel 2023)
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Air Djibouti, nota anche come Red Sea Airlines, è la compagnia di bandiera del Gibuti.[1] Volò per la prima volta nel 1963 e cessò le operazioni nel 2002. Nel 2015, la compagnia aerea è stata rilanciata, prima come compagnia cargo e poi, nel 2016, anche con servizi passeggeri.[2][3] Ha sede nella capitale, Gibuti.[4]

Air Djibouti (1963-1970)

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Air Djibouti venne fondata come Compagnie Territoriale de Transports Aériens de la Cote Française des Somalis nell'aprile 1963 da B. Astraud, che aveva operato un servizio di aeroambulanza in Madagascar e credeva che il Gibuti fosse in condizione di supportare una compagnia aerea che avrebbe contribuito a rafforzare il l'economia del paese.[5] Le operazioni iniziarono nell'aprile 1964 con una flotta di un Bristol 170, un De Havilland Dragon Rapide e due Beechcraft Model 18, inizialmente servendo Dikhil, Obock e Tadjoura. Un nuovissimo Douglas DC-3 aiutò la compagnia aerea ad avviare i servizi tra Dire Dawa e Aden, Addis Abeba e Taiz. Il successo di questi servizi spinse la compagnia ad acquistare altri cinque DC-3 da Air Liban, che sostituirono rapidamente gli aerei più piccoli della flotta. Il trasporto di posta e personale per il governo e voli charter e Hajj integravano le entrate del vettore. Un Aérospatiale Alouette III a cinque posti venne acquistato nel 1969.[6]

Air Djibouti–Red Sea Airlines (1971-2002)

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Un Boeing 737-200 nel 1980.
Un Douglas DC-9 nel 1991.

Air Djibouti-Red Sea Airlines venne costituita nell'aprile 1971 come successore di Air Somalie (fondata da Air France e Les Messagéries Maritimes nel 1962) che aveva rilevato l'ex Air Djibouti fondata nel 1963. Nel 1977, in seguito all'indipendenza di Gibuti, il governo incrementò la propria partecipazione nel vettore al 62,5%; Air France deteneva il 32,29% e banche e investitori privati mantennero il resto. Nel luglio 1980, il numero dei dipendenti era di 210 e la flotta era composta da due Twin Otter. In quel momento, una rete domestica era servita insieme a voli internazionali per Aden, Hodeida e Taiz; anche Addis Abeba, Il Cairo e Jeddah erano servite in collaborazione con Air France.[7] Con una flotta di due DC-9-30 e due Twin Otter, nel marzo 1990 Air Djibouti aveva Abu Dhabi, Aden, Addis Abeba, Il Cairo, Dire Dawa, Hargeisa, Jeddah, Nairobi, Parigi, Roma e Sana'a come parte della propria rete internazionale, e volava a livello nazionale verso Obock e Tadjoura. Il presidente era Aden Robleh Awaleh.[8] La compagnia aerea cessò le operazioni nel 1991.[9]

Il vettore venne rifondato nel 1997 e le operazioni ripresero nel luglio 1998 utilizzando un Airbus A310-200 da 194 posti ex Kuwait Airways in leasing.[10][11] Nel marzo 2000, l'A310 venne schierato su rotte per Addis Abeba, Asmara, Il Cairo, Dar-es-Salaam, Dubai, Jeddah, Johannesburg, Karachi, Khartoum, Mogadiscio, Mombasa, Muscat, Nairobi, Roma e Taiz.[10] Le attività cessarono nel 2002.[1]

Air Djibouti avrebbe è stata rilanciata alla fine del 2015 con il presidente Aboubaker Omar Hadi e il CEO Mario Fulgoni. È inoltre supportata dalla Cardiff Aviation, con sede nel Galles meridionale.[12][13] Alla fine del 2015, Air Djibouti ha rilanciato i servizi con un Boeing 737 cargo. Il governo desiderava stabilire il paese come centro logistico e commerciale regionale per il commercio in Africa orientale e ha scelto di rilanciare la compagnia come parte di questo piano.[14]

Flotta attuale

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A giugno 2023 la flotta di Air Djibouti è così composta[15]:

Aereo In flotta Ordini Passeggeri Note
Y
Embraer ERJ 145LR 2 50 In leasing.[16]
Totale 2

Flotta storica

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Air Djibouti operava in precedenza con i seguenti aeromobili:

  1. ^ a b (EN) Africa’s Air Djibouti continues re-fleeting | Airframes content from ATWOnline, su web.archive.org, 21 agosto 2016. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
  2. ^ (EN) Air Djibouti on ch-aviation, su ch-aviation. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  3. ^ (EN) Air Djibouti Airline Profile | CAPA, su centreforaviation.com. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  4. ^ (EN) Complete Listing of Airlines in Djibouti, su archive.vn, 17 luglio 2012. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).
  5. ^ (EN) WAD survey, su web.archive.org, 20 luglio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
  6. ^ (EN) Guttery, Ben R, Encyclopedia of African Airlines, Jefferson, North Carolina 28640: Mc Farland & Company, Inc., 1998, ISBN 0-7864-0495-7.
  7. ^ (EN) WAD 1980, su web.archive.org, 20 luglio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
  8. ^ (EN) WAD 1990, su web.archive.org, 20 luglio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
  9. ^ (EN) WAD 1993, su web.archive.org, 20 luglio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
  10. ^ a b (EN) WAD 1999, su web.archive.org, 20 luglio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
  11. ^ (EN) Air Djibouti takes A310-200 for long haul services, su web.archive.org, 20 luglio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2017).
  12. ^ (EN) Aaron Maasho, Air Djibouti, back from bankruptcy, sets sights on air freight, in Reuters, 2 settembre 2015. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  13. ^ (EN) Air Djibouti to commence cargo operations in late 2015 | Aviation Week Network, su aviationweek.com. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  14. ^ (EN) Djibouti relaunched its national airline with backing from Iron Maiden's Bruce Dickinson, su Business Insider. URL consultato il 20 febbraio 2021.
  15. ^ (EN) Air Djibouti Fleet Details and History, su planespotters.net. URL consultato il 31 dicembre 2020.
  16. ^ Marche ET-AVU ed ET-AVV.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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