Arcidiocesi di Adrianopoli di Emimonto
Adrianopoli di Emimonto Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Hadrianopolitana in Haemimonto Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile di Tracia (V secolo) | |
Arcivescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XVII secolo |
Stato | Turchia |
Arcidiocesi soppressa di Adrianopoli di Emimonto | |
Diocesi suffraganee | Sozopoli, Agatopoli, Deulto, Trapobyzia, Carabos, Bucello, Probatos, Scopelo, Brisi, Bulgarofigo, Tzoida suffraganee del X secolo |
Eretta | III secolo |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
L'arcidiocesi di Adrianopoli è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli (in greco Ιερά Μητρόπολις Αδριανουπόλεως?, Iera Mitropolis Adrianoupoleos) e una sede titolare del medesimo patriarcato e della Chiesa cattolica (in latino Archidioecesis Hadrianopolitana in Haemimonto).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Metropolia greca
[modifica | modifica wikitesto]Adrianopoli, l'odierna Edirne in Turchia, fu una sede metropolitana e capoluogo della provincia romana dell'Emimonto nella diocesi civile di Tracia e nel patriarcato di Costantinopoli.
Incerte sono le origini del cristianesimo a Adrianopoli, e nessun vescovo è noto prima del concilio di Nicea del 325. Il primo vescovo conosciuto è Eutropio, una delle vittime della reazione ariana dopo il concilio niceno, grande oppositore di Eusebio di Nicomedia, che dovette lasciare la sua sede attorno al 330. Anche il suo successore, Lucio, subì la persecuzione degli ariani e morì in carcere.
La sede è documentata in tutte le Notitiae Episcopatuum tra le metropolie del patriarcato, occupando una posizione che varia tra il 12º e il 40º posto nell'ordine gerarchico delle metropolie. Nella Notitia attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo), sono attribuite a Adrianopoli 11 diocesi suffraganee: Sozopoli, Agatopoli, Deulto, Trapobyzia, Carabos, Bucello, Probatos, Scopelo, Brisi, Bulgarofigo e Tzoida.[1] Dopo la caduta della città in mano ottomana (circa 1370/1380), il numero delle suffraganee diminuì drasticamente: l'ultima diocesi suffraganea sopravvissuta, quella di Agatopoli, divenne arcidiocesi autocefala nel 1760.[2]
Adrianopoli è una delle poche chiese ortodosse delle quali è stato conservato il Synodicon, testo di carattere storico-dogmatico ad uso liturgico, dove, in particolari occasioni e feste dell'anno, si leggevano pubblicamente i nomi degli antichi vescovi della propria sede di appartenenza e si anatematizzavano gli eretici dell'ortodossia. Il Synodicon di Adrianopoli contiene i nomi di 37 vescovi da Manuele (VIII secolo) a Gerasimo III (XV secolo).
All'epoca delle crociate la città fu occupata da Federico Barbarossa nel 1189, e nel 1206 sottomessa alla tutela di Venezia e governata da Teodoro Brana, un bizantino al servizio dell'Impero latino di Costantinopoli. In questo periodo fu istituita, come altrove nel patriarcato, un'arcidiocesi di rito latino.
Dal XIV secolo i metropoliti di Adrianopoli sono insigniti del titoli di «ipertimo e esarca di tutto l'Emimonto».
Durante la guerra d'indipendenza greca, il metropolita Doroteo Proinos (1813-1821) fu incarcerato e condannato all'impiccagione. Stessa sorte subì anche il patriarca Cirillo VI di Costantinopoli, che dal 1810 al 1813 era stato metropolita di Adrianopoli e che, dimessosi dall'incarico patriarcale, si era ritirato nella sua antica sede.
Verso la metà dell'Ottocento la città e il cantone di Kırklareli, abitato in maggioranza da fedeli ortodossi bulgari, fu amministrata da un vescovo ausiliare di Adrianopoli. Il 7 maggio 1906 questa circoscrizione ecclesiastica fu eretta a metropolia del patriarcato, con il nome di «metropolia di Quaranta Chiese».[3]
All'inizio del XX secolo la metropolia comprendeva circa 60000 fedeli, di cui un terzo a Adrianopoli, con 68 chiese e oltre 100 preti; la popolazione scolastica stimata superava i 10000 ragazzi, distribuiti in un centinaio di scuole.[4]
A seguito del trattato di Losanna, per porre fine alla guerra greco-turca, nel 1923 fu attuato uno scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia che portò alla totale estinzione della presenza cristiana ortodossa nel territorio turco della metropolia di Adrianopoli.
L'ultimo metropolita, Policarpo Vardakis, fuggì con i propri fedeli oltre il fiume Evros, che segnava il confine tra Turchia e Grecia, ponendo la propria sede nella località di Kum Tsiflik, ribattezzata Nea Orestiada, oggi semplicemente Orestiada, 26 km. a sud di Edirne; questo territorio faceva parte della metropolia di Adrianopoli, ma si trovava in territorio greco e non turco. La sede ecclesiastica fu rinominata «metropolia di Nea Orestiada». Quando Policarpo Vardakis fu eletto metropolita di Chio nel 1931, la metropolia di Nea Orestiada fu soppressa e il suo territorio annesso a quella di Didimoteicho, che assunse il nome di «metropolia di Didimoteicho e Orestiada».
Arcidiocesi medievale latina
[modifica | modifica wikitesto]In seguito alla conquista crociata dell'impero bizantino, fu eretta anche a Adrianopoli un'arcidiocesi di rito latino. Le Provinciali dell'epoca non le assegnano tuttavia nessuna diocesi suffraganea. Di questo periodo è noto un solo prelato, un anonimo arcivescovo a cui papa Innocenzo III inviò il 19 aprile 1213 la lettera di convocazione al concilio lateranense del 1215.[5]
Non si conosce null'altro in relazione a questa antica sede latina, in ogni caso già soppressa attorno alla metà del XIII secolo.
Sedi titolari
[modifica | modifica wikitesto]Con la fine della presenza cristiana ortodossa a Adrianopoli e nel suo territorio (1923), il patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha iniziato ad attribuire il titolo di Eraclea a metropoliti non residenti.[6] Dal 18 ottobre 2014 il titolare è Anfilochio Sterghiou, rappresentante del patriarca presso la Chiesa di Grecia ad Atene.[7]
Dal XVII secolo Adrianopoli è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 25 ottobre 1997.
Cronotassi
[modifica | modifica wikitesto]Vescovi e arcivescovi greci
[modifica | modifica wikitesto]Periodo romano e bizantino
[modifica | modifica wikitesto]- Eutropio † (? - circa 330 deposto)
- San Lucio † (circa 330 - circa 348 deceduto)[8]
- Ammon † (prima del 394 - dopo il 400)[9]
- Gregorio I † (prima del 451 - dopo il 459)
- Longino † (menzionato nel 536)[10]
- Giovanni † (menzionato nel 553)
- San Manuele † (prima del 787 - circa 814/815 deceduto)
- Saba † (epoca sconosciuta)
- Anonimo † (epoca sconosciuta)
- Cosma ? † (menzionato nell'869)[11]
- Filippo † (menzionato nell'879)
- Basilio † (fine IX secolo - inizio X secolo)
- Costantino I † (fine IX secolo - inizio X secolo)
- Stefano † (menzionato nel 923 circa)
- Daniele † (X secolo)
- Niceta † (X secolo)
- Costantino II † (X secolo)
- Sergio † (X secolo)
- San Nicola † (menzionato nel 976)
- Agapito † (prima del 1027 - dopo il 1030)
- Giovanni † (prima metà dell'XI secolo)
- Stefano † (prima metà dell'XI secolo)
- Eusebio † (menzionato nel 1054)
- Panterio † (menzionato nel 1072)
- Niceforo I † (menzionato nel 1082)
- Eustazio I † (fine dell'XI secolo)
- Mirone † (inizio XII secolo)
- Marco † (prima metà del XII secolo)
- Leone † (prima del 1157 - dopo gennaio 1170)
- Giorgio † (prima di luglio 1173 - dopo il 1177)
- Cristodulo †
- Eustazio II †
- Teodosio † (XII/XIII secolo)
- Teodoro † (XIII secolo)[12]
- Gerasimo I †
- Germano Markoutzas † (prima di maggio 1250 - 25 maggio 1265 eletto patriarca di Costantinopoli)[13]
- Basilio † (circa giugno 1265 - circa 1278/1282 deposto)[13]
- Teoctisto † (circa 1278/1282 - circa marzo 1283 deposto)[13]
- Arsenio I † (prima di luglio 1293 - dopo il 1307)[13]
- Anonimo † (menzionato nel 1317/1318)
- Ignazio † (prima del 1324 - dopo il 1327)[14]
- Gregorio II † (? - prima del 19 ottobre 1331)[15]
- Giuseppe † (prima del 1344 - dopo il 1347 o 1351)[16]
- Gerasimo II †[17]
- Policarpo I † (circa maggio 1365 - dopo settembre 1379 deceduto)[18]
Periodo ottomano e turco
[modifica | modifica wikitesto]- Matteo I † (giugno 1380 - 5 maggio 1391 deceduto)[19]
- Anonimo (o Taddeo) † (prima di maggio 1392 - 1399 deceduto)
- Sede vacante (circa 1399 - 1401)
- Taddeo (o anonimo) † (dicembre 1401 - dopo il 1412)[20]
- Niceforo II Mellisenos † (dopo circa il 1428)
- Gerasimo III † (menzionato nel 1433)[21][22]
- Manuele † (XV secolo)[23]
- Anonimo (Gerasimo III ?) † (menzionato nel 1443)
- Marco Xylokaravis † (circa 1464/1465 - circa autunno 1466 deposto)[24][25]
- Macario † (menzionato a gennaio 1467)[26]
- Teofane † (menzionato nel 1474)[27]
- Matteo II † (menzionato nel 1499)
- Anonimo † (menzionato nel 1515/1516)
- Gioacchino † (prima del 1528 - 10 agosto 1529 deceduto)
- Gerasimo IV † (menzionato nel 1536)
- Josafat † (prima del 1541 - dopo agosto 1555 eletto patriarca di Costantinopoli)
- Arsenio II † (prima del 1561 - dopo il 1565)
- Geremia † (prima del 1572 - dopo aprile 1580)
- Callisto † (prima di maggio 1583 - 26 aprile 1594 deceduto)
- Antimo † (prima del 1600 - 18 giugno 1623 eletto patriarca di Costantinopoli)
- Partenio II † (giugno 1623 - 1º luglio 1639 eletto patriarca di Costantinopoli)
- Partenio III † (7 luglio 1639 - 8 settembre 1644 eletto patriarca di Costantinopoli)
- Neofito I † (8 settembre 1644 - gennaio 1650 deposto)
- Clemente I † (menzionato a giugno 1650)
- Neofito I † (prima di giugno 1651 - 27 novembre 1688 eletto patriarca di Costantinopoli) (per la seconda volta)
- Gerasimo Palladas † (maggio 1686 - 25 luglio 1688 eletto patriarca di Alessandria) intruso)
- Clemente II † (prima di maggio 1689 - 1692 dimesso)
- Atanasio I † (1692 - maggio o settembre 1709 eletto patriarca di Costantinopoli)
- Atanasio II † (circa 1710 - dopo il 1718 dimesso)
- Panareto † (menzionato a febbraio 1721)
- Atanasio II † (prima di giugno 1721 - dopo il 1737 deceduto) (per la seconda volta)
- Dionisio † (menzionato a settembre 1739)
- Cirillo I † (menzionato nel 1744)
- Dionisio † (prima di marzo 1746 - dopo agosto 1757) (per la seconda volta)
- Gerasimo V † (menzionato a novembre 1757)
- Dionisio I † (prima di gennaio 1759 - 1º febbraio 1774) (per la terza volta)
- Niceforo III † (prima del 1778 - ottobre 1780 deceduto)
- Callinico I † (prima del 1786 - settembre 1792 eletto metropolita di Nicea)[28]
- Niceforo III † (settembre 1792 - dicembre 1810 deceduto)
- Cirillo II Serbetzoglou † (dicembre 1810 - 4 marzo 1813 eletto patriarca di Costantinopoli)
- Doroteo Proinos † (giugno 1813 - giugno 1821 deceduto)
- Niceforo IV Pilousiotis † (giugno 1821 - 17 novembre 1824 eletto metropolita di Derco)
- Gerasimo VI Frydas † (novembre 1824 - maggio 1830 dimesso)
- Gregorio III † (maggio 1830 - giugno 1840 dimesso)
- Gerasimo VII Tzermias † (giugno 1840 - 15 marzo 1853 eletto metropolita di Calcedonia)
- Cirillo III Kyriakidis † (15 marzo 1853 - 1º maggio 1873 deposto)
- Dionisio II Charitonidis † (1º maggio 1873 - 14 novembre 1880 eletto metropolita di Nicea)
- Neofito II Papakonstantinou † (14 novembre 1880 - 23 gennaio 1886 dimesso)
- Dionisio II Charitonidis † (23 gennaio 1886 - 23 gennaio 1887 eletto patriarca di Costantinopoli) (per la seconda volta)
- Matteo III Petridis † (28 febbraio 1887 - 3 gennaio 1890 deposto)
- Cirillo IV Dimitriadis † (3 gennaio 1890 - 26 agosto 1908 dimesso)
- Callinico II Georgiadis † (26 agosto 1908 - 12 agosto 1910 eletto metropolita di Calliopoli)
- Policarpo II Vardakis † (12 agosto 1910 - 12 febbraio 1931 eletto metropolita di Chio)
Arcivescovi titolari greci
[modifica | modifica wikitesto]- Damasceno Papandreou † (20 gennaio 2003 - 5 novembre 2011 deceduto)
- Anfilochio Sterghiou, dal 18 ottobre 2014
Arcivescovi latini
[modifica | modifica wikitesto]- Anonimo † (menzionato nel 1213)
Arcivescovi titolari latini
[modifica | modifica wikitesto]- Raimondo † (documentato dal 1312 al 1319)
- Egidio † (documentato dal 1316 al 1322)[29]
- Bertoldo † (? - 14 giugno 1359 nominato vescovo titolare di Sozopoli)[30]
- Vitaliano Visconti Borromeo † (4 luglio 1616 - maggio 1617 deceduto)
- Cosimo de Torres † (17 marzo 1621 - 5 settembre 1622 dimesso)
- Giovanni Benini † (18 ottobre 1622 - 2 novembre 1636 deceduto)
- Giovanni de Torres † (30 gennaio 1645 - 1º aprile 1658 nominato arcivescovo di Salerno)
- Stefano Brancaccio † (5 maggio 1660 - 2 giugno 1670 nominato arcivescovo, titolo personale, di Viterbo e Tuscania)
- Francesco Nerli † (16 giugno 1670 - 22 dicembre 1670 nominato arcivescovo di Firenze)
- Pompeo Varese † (19 gennaio 1671 - 4 novembre 1678 deceduto)
- Michelangelo Mattei † (7 novembre 1689 - 18 maggio 1693 nominato patriarca titolare di Antiochia)
- Adam Daemen † (9 febbraio 1707 - 30 dicembre 1717 deceduto)
- Giovanni Lercari † (15 dicembre 1760 - 10 luglio 1767 nominato arcivescovo di Genova)
- Andrea Ratti † (15 aprile 1776 - 9 gennaio 1779 deceduto)
- Manuel Joaquim Da Silva † (17 giugno 1793 - 18 maggio 1808 deceduto)
- Giovanni Battista Paolucci † (15 luglio 1878 - 27 febbraio 1880 nominato arcivescovo, titolo personale, di Viterbo)
- Michael Heiss † (9 aprile 1880 - 7 settembre 1881 succeduto arcivescovo di Milwaukee)
- Jacques-Hector Thomas, C.M. † (4 maggio 1883 - 14 dicembre 1910 deceduto)
- Francesco Marmaggi † (1º settembre 1920 - 18 giugno 1936 nominato cardinale presbitero di Santa Cecilia)
- Eduard Profittlich, S.I. † (27 novembre 1936 - 22 febbraio 1942 deceduto)
- Carlo Falcinelli † (6 novembre 1953 - 6 giugno 1959 deceduto)
- Lino Zanini † (16 giugno 1959 - 25 ottobre 1997 deceduto)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, p. 286, nn. 621-632.
- ^ Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. I, col. 922.
- ^ «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. XXII, col. 1450; vol. XIII, col. 715. Kiminas, The ecumenical patriarchate…, pp. 62-63.
- ^ Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. XXII, col. 1449.
- ^ «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. XXII, coll. 1450 e 1464.
- ^ Benché non vi sia più una presenza cristiano-ortodossa nel territorio, dal punto di vista canonico la metropolia di Adrianopoli non è mai stata formalmente soppressa dai patriarchi di Costantinopoli (Kiminas, The ecumenical patriarchate…, pp. 215 e seguenti).
- ^ Nota biografica dal sito web del patriarcato.
- ^ È ricordato nel Martirologio Romano all'11 febbraio, data del suo martirio.
- ^ (FR) Ernest Honigmann, Le concile de Constantinople de 394 et les auteurs du «Syntagma des XIV titres», in Paul Devos (dir.), Trois mémoires posthumes d'histoire et de géographie de l'Orient chrétien, Bruxelles, 1961, p. 38.
- ^ Stiernon inserisce in questo punto nella sua cronotassi il vescovo Longino, presente al sinodo di Costantinopoli del 536. Negli atti è indicato come Longinos Orestiadis; Orestias era l'antico nome di Adrianopoli.
- ^ Secondo Stiernon, Cosma sarebbe vescovo di Adrianopoli di Onoriade.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 7427.
- ^ a b c d Catherine Asdracha, Les Rhodopes dans la deuxième moitié du XIIIe s. : prosopographie, in «Revue des études byzantines», vol. 31, 1973, pp. 293-296.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 8044.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 4542.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 9026.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 3744. La PLP indica come date di episcopato: tra il 1347 e il 1361.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 23515.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 17363.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 7001.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 3745.
- ^ Questo è l'ultimo metropolita menzionato nel Synodicon di Adrianopoli.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 16714.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 17057.
- ^ Successivamente fu eletto patriarca di Costantinopoli.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 94014.
- ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 93573.
- ^ Il 17 giugno 1801 è eletto patriarca di Costantinopoli.
- ^ I vescovi Raimondo ed Egidio, contemporanei, sono documentati nelle lettere pontificie del periodo avignonese (Hierarchia catholica, vol. I, p. 71). Daniel Stiernon assegna il primo a Adrianopoli di Emimonto e il secondo a Adrianopoli di Onoriade («Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. XXII, Paris, 1988, coll. 1465 e 1472).
- ^ Hierarchia catholica, vol. I, p. 188.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 427
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 4, p. 68; vol. 5, p. 69; vol. 6, p. 66; vol. 8, p. 77
- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 1171-1180
- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo III, coll. 961-962
- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, Vol. 1, p. 107
- (FR) Vitalien Laurent, La Liste épiscopale du Synodicon de la métropole d'Andrinople, in: Échos d'Orient, 193-194 (1939), pp. 1–34
- (FR) Catherine Asdracha, La Thrace orientale et la mer Noire : géographie ecclésiastique et prosopographie (VIIIe-XIIe siècles), in «Géographie historique du monde méditerranéen», Paris, 1988, pp. 221-309 (in particolare: prosopografia nn. 202-221 dell'edizione online)
- (EN) Demetrius Kiminas, The ecumenical patriarchate. A history of its metropolitanates with annotated hierarch catalogs, 2009, pp. 52-53 e 169-170
- (FR) Daniel Stiernon, Hadrianopolis, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. XXII, Paris, 1988, coll. 1442-1466
- (EL) Γεράσιμος Κονιδάρης, Σύντομος Εκκλησιαστική Ιστορία της Αδριανουπόλεως μετ'επισκοπικού καταλόγου, Αθήνα, 1936 (=Gerasimos Konidaris, Una breve storia ecclesiastica di Edirne con un catalogo episcopale)
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Gcatholic