Berlingiero Caldora (morto nel 1500)
Berlingiero Caldora | |
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Conte di Monteodorisio | |
Trattamento | Conte |
Nascita | XV secolo |
Morte | 1500 |
Dinastia | Caldora |
Padre | Giovanni Antonio Caldora |
Madre | Lucrezia/Lucietta Barile |
Consorte | Cornelia Camilla Cantelmo |
Figli | Jacopo/Giacomo Giovanni Antonio Lucrezia Ippolita |
Religione | Cattolicesimo |
Berlingiero Caldora | |
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Nascita | XV secolo |
Morte | 1500 |
Cause della morte | Annegamento |
Dati militari | |
Paese servito | Ducato di Milano Regno di Napoli Repubblica di Venezia Ducato di Ferrara |
Forza armata | Mercenari |
Anni di servizio | 25 (1475-1500) |
Grado | Condottiero |
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Berlingiero Caldora (XV secolo – 1500) è stato un nobile e condottiero italiano, conte di Monteodorisio[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Berlingiero II Caldora nacque in data e luogo sconosciuti da Giovanni Antonio Caldora e Lucrezia/Lucietta Barile[2]. Tra le sue prime imprese militari figurano nel 1476 gli scontri nel Canavese contro l'esercito del vescovo di Ginevra Gian Luigi di Savoia[1].
Nel 1485 prese parte alla congiura dei baroni contro il re del Regno di Napoli Ferrante d'Aragona[3]. Nel 1487, scoperta la congiura dal sovrano, questi lo convocò nel Castel Nuovo di Napoli insieme ad altri baroni del Regno con la scusa di celebrare il matrimonio di una sua nipote[4]. In realtà era una trappola: tutti i baroni, tra cui Berlingiero, furono arrestati ed i più pericolosi vennero giustiziati[4]. Berlingiero riuscì nel 1492 ad ottenere la scarcerazione da parte del sovrano[1]. Una volta libero, frequentò la vita di corte napoletana[1].
Nel biennio 1493-1494 fu al servizio della Repubblica di Venezia, mentre tre anni dopo si trasferì in Francia[1]. Rientrato subito in Italia, nel 1498 passò al servizio del duca di Ferrara Ercole I d'Este, il quale lo rimandò in Francia insieme al condottiero Borso da Correggio, in qualità di suoi ambasciatori, con un esercito di 30 cavalieri[1]. Tornato di nuovo in Italia, nel 1500 morì affogato mentre era intento ad attraversare il fiume Volturno[1].
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Jacopo Caldora | Giovanni Antonio Caldora | ||||||||||||
Rita Cantelmo | |||||||||||||
Berlingiero Caldora | |||||||||||||
Medea d'Evoli | Niccolò d'Evoli | ||||||||||||
Jacopa Conti | |||||||||||||
Giovanni Antonio Caldora | |||||||||||||
Bartolomeo Domenico Riccardi | Francesco Riccardi | ||||||||||||
? Capece Zurlo | |||||||||||||
Francesca Riccardi | |||||||||||||
Margherita Camponeschi | Marino Camponeschi | ||||||||||||
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Berlingiero Caldora | |||||||||||||
Giacomo Barile | Nicola Barile | ||||||||||||
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Giacomo Barile | |||||||||||||
Isabella da Celano | Nicolò da Celano | ||||||||||||
Maria Marzano | |||||||||||||
Lucrezia/Lucietta Barile | |||||||||||||
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Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Berlingiero Caldora si sposò con Cornelia Camilla Cantelmo, divenendo così parente del re del Regno di Napoli Ferrante d'Aragona[5]. Da lei ebbe due figli e due figlie[6]:
- Jacopo/Giacomo, condottiero, il quale sposò Ippolita Riccio[7];
- Giovanni Antonio, condottiero;
- Lucrezia, andata in sposa ad Alfonso Carafa[8];
- Ippolita, la quale sposò Alfonso Torelli[9], descritta dal poeta Iacopo Campanile nella sua opera Vero tempio de amore come una delle dame più belle del Regno di Napoli[10].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Condottieridiventura.it.
- ^ Candolle (1885), p. 44; Galiffe et al. (1830), p. 577.
- ^ Porzio (1565), p. 14; Romanelli (1809), pp. 334-335.
- ^ a b Porzio (1565), p. 82.
- ^ F. Campanile (1680), p. 285; De Lellis (1654), p. 134; Recco (1717), p. 112; Terminio (1581), p. 58.
- ^ Candolle (1885), p. 44; Galiffe et al. (1830), pp. 577-578.
- ^ F. Campanile (1680), p. 285.
- ^ F. Campanile (1680), p. 199.
- ^ De Lellis (1654), p. 140.
- ^ I. Campanile (1536).
Citazione: «La s. [signora] Ippolita Caldora:
Ippolita Caldora altier' e snella
ved' onde forz' amor che l'arco scocchi
bella tra bell' assai fulgent' e bella
e pur che l'alma fuor da lui trabocchi
merauigliossi puoi mirand' in quella
vedendose scolpit' ai soi begliocchi
cossi l'eleg' amor per suo soggiorno
e per suo tempio far uagh' e adorno.»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Filiberto Campanile, Dell'armi, overo insegne dei nobili, Napoli, Antonio Gramignano, 1680, ISBN non esistente.
- Iacopo Campanile, Vero tempio de amore, Alife, Luigi Acilio, 1536, ISBN non esistente.
- (FR) Alphonse de Candolle, Recherches sur les Candolle et Caldora de Provence et de Naples d'après les documents inédits napolitains comparés pour la première fois avec les documents provençaux, Ginevra, Charles Schuchardt, 1885, ISBN non esistente.
- Carlo De Lellis, Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli, vol. 1, Napoli, Onofrio Savio, 1654, ISBN non esistente.
- (FR) Jacques Augustin Galiffe, John-Barthélemy-Gaifre Galiffe, Eugène Ritter, Louis Dufour-Vernes e Aymon Gali, Notices genealogiques sur les familles genevoises depuis les premiers temps jusqu'a nos jours, Ginevra, J. Barbezat, 1830, ISBN non esistente.
- Camillo Porzio, La congivra de' Baroni del Regno di Napoli contra il Re Ferdinando I, Roma, 1565, ISBN non esistente.
- Giuseppe Recco, Notizie di famiglie nobili, ed illustri della città, e Regno di Napoli, Napoli, Domenico Antonio e Nicola Parrino, 1717, ISBN non esistente.
- Domenico Romanelli, Scoverte patrie di città distrutte, e di altre antichità nella regione Frentana oggi Apruzzo Citeriore nel Regno di Napoli colla loro storia antica, e de' bassi tempi, vol. 2, Napoli, Vincenzo Orsini, 1809, ISBN non esistente.
- Antonio Terminio, Apologia di tre Seggi, illvstri di Napoli, Venezia, Domenico Farri, 1581, ISBN non esistente.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Berlingiero Caldora, su condottieridiventura.it.