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Borgata Paraloup

Coordinate: 44°21′39.38″N 7°20′35.37″E
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Paraloup
frazione
Paraloup
Paraloup – Veduta
Paraloup – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Comune Rittana
Territorio
Coordinate44°21′39.38″N 7°20′35.37″E
Altitudine1,36 m s.l.m.
Abitanti0
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Paraloup
Paraloup

Paraloup (o Paralup) è una borgata del comune di Rittana, nella provincia di Cuneo in Piemonte.

É stato un importante luogo della resistenza; tra il settembre del 1943 e il marzo del 1944 ospitò il primo quartier generale delle bande partigiane di Giustizia e Libertà del cuneese, di cui fecero parte Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco, Giorgio Bocca e Nuto Revelli.[1]

Geografia fisica

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La borgata si trova della breve valle di Rittana, tributaria in sinistra idrografica della Stura di Demonte É posta a circa 1400 s.l.m. in prossimità dell'Alpe di Rittana.[2]

Origini del nome

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Secondo la tradizione locale, il nome di questa borgata vuol dire difesa dai lupi.[2]

In un documento del 1753, opera del conte Ignazio Bonaventura Nicolis di Bradizzo allora amministratore locale, la località non è citata. É invece presente nei documenti del comune di Rittana che a inizio ottocento assegnano i lavori imposti dall'autorità pubblica a favore della borgata. In quel periodo sono presenti 5/6 famiglie tutte con cognome Goletto. Le contivazioni principali erano segale e fieno.[3]

Inizio novecento

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In questo periodo la storia della frazione è legata alla vicina frazione di Gorré, in quanto quest'ultima è sede della scuola e, dal 1920, della parrocchia. Documenti del 1928 confermano che nella frazione sono presenti 5 famiglie ed una ventina di bovini. A partire dagli anni 30 la maggior parte dei residenti emigrano in Francia o nelle borgate più a valle, la frazione resta abitata nel periodo estivo quale luogo di alpeggio o di coltivazione della patata.[3]

Seconda guerra mondiale

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A seguito del proclama dell'Armistizio di Cassibile, Duccio Galimberti, a nome dei membri del partito d'Azione, tentò di arruolarsi nell'esercito regolare italiano sperando nella sua opposizione all'esercito tedesco. Il generale comandante di zona rifiuto la richiesta e il 2° battaglione alpini fu sciolto.[4]

Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco ed altri 10 militanti quasi tutti non militari, recuperate delle armi abbandonate dall'esercito, dopo una breve permanenza a Madonna del Colletto, tra il 19 e il 20 settembre raggiunsero Paraloup, mentre contemporaneamente il maggiore tedesco Paiper attaccava il gruppo di militanti capitanati da Ignazio Vian e compiva l'eccidio di Boves.[4]

Costituirono inizialmente la banda partigiana Italia libera, da cui poi nacquero le Brigate Giustizia e Libertà. Nel febbraio del 1944 il numero di partigiani presenti nella borgata sali a 149; tra essi Giovanni Monaco e Nuto Revelli e persone provenienti da tutta l'Italia.[4]

Per tutto l'inverno del 1943 e l'inizio della primavera del 1944 si formarono i quadri della resistenza del cuneese, costituendo il primo quartier generale delle bande partigiane di Giustizia e Libertà del cuneese e meritando l'appellativo di "distretto partigiano".[1]

A fine aprile, senza mai essere teatro di battaglie, a seguito del massiccio rastrellamento tedesco nella valli Stura e Grana, la borgata fu abbandonata e i partigiani si spostarono verso la Francia ed il vallone dell'Arma.[5]

Secondo dopo guerra

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Nell'immediato dopoguerra la borgata continuò ad essere frequentata solo nel mesi estivi per gli alpeggi, la fienagione e la coltivazione di patate. Dopo il 1962 la borgata fu definitivamente abbandonata.[3]

Grazie agli scritti di Nuto Revelli la località divenne nota come luogo della resistenza. Negli anni 2000 la borgata e stata ristrutturata ad opera della Fondazione Nuto Revelli quale luogo di memoria.[3]

Monumenti e luoghi di interesse

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  1. ^ a b Michele Calandri, Il ruolo di Paraloup nella resistenza, in Beatrice Verri e Lucio Monaco (a cura di), Resistenze. Quelli di Paraloup, Torino, Edizioni gruppo Abele, 2020, ISBN 9788865792346.
  2. ^ a b RITTANA - La borgata Paraloup, su visitstura.it. URL consultato il 12 ottobre 2024.
  3. ^ a b c d Walter Cesana, Paraloup antica borgata montanara e contadina, in Beatrice Verri e Lucio Monaco (a cura di), Resistenze. Quelli di Paraloup, Torino, Edizioni gruppo Abele, 2020, ISBN 9788865792346.
  4. ^ a b c Marco Revelli, 1943, La Scelta. Il caso Paraloup, in Beatrice Verri e Lucio Monaco (a cura di), Resistenze. Quelli di Paraloup, Torino, Edizioni gruppo Abele, 2020, ISBN 9788865792346.
  5. ^ Mario Giovana, Il "distretto" Paralup, in Beatrice Verri e Lucio Monaco (a cura di), Resistenze. Quelli di Paraloup, Torino, Edizioni gruppo Abele, 2020, ISBN 9788865792346.
  • Beatrice Verri e Lucio Monaco (a cura di), Resistenze. Quelli di Paraloup, Torino, Edizioni gruppo Abele, 2020, ISBN 9788865792346.
  • Daniele Regis, Roberto Olivero e Giancvarlo Allen, Atlante dei borghi rurali alpini. Il caso Paraloup, Cuneo, Fondazione Nuto Revelli, 2012, ISBN 9788890292422.

Altri progetti

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