Coordinate: 44°39′26.89″N 8°21′09.94″E

Bormida di Millesimo

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Voce principale: Bormida (fiume).
Bormida di Millesimo
Il fiume nel tratto di Millesimo
StatoItalia (bandiera) Italia
Regioni  Liguria
  Piemonte
Province  Savona
  Cuneo
  Alessandria
  Asti
Lunghezza102,3 km[1]
Portata media9,2 m³/s[2]
Bacino idrografico570,3 km²[2]
Altitudine sorgente820 m s.l.m.
NasceColle Scravaion
SfociaBormida
44°39′26.89″N 8°21′09.94″E

Lunga 102 km la Bormida di Millesimo costituisce il ramo sorgentizio occidentale del fiume Bormida, considerata da molti il corso principale dello stesso fiume essendo il ramo della Bormida più lungo e ricco d'acqua.

Il corso del fiume

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Nasce in Liguria, in provincia di Savona, dal Colle Scravaion (807 m), bagna Bardineto, Calizzano, Murialdo, Millesimo. Poco dopo Millesimo esce dalle Alpi Liguri, bagna Cengio, poi entra in Piemonte nelle Langhe in provincia di Cuneo e bagna Saliceto, Camerana, Monesiglio, Gorzegno, Levice, Torre Bormida, e Cortemilia dove riceve l'Uzzone, poco dopo entra in provincia di Asti e bagna Vesime, Cessole, Loazzolo, Bubbio, Monastero Bormida, Sessame, poi confluisce con la Bormida di Spigno al confine tra la provincia di Asti e la provincia di Alessandria nel comune di Bistagno.

Affluenti principali

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Portate medie mensili

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Portata media mensile (in m³)
Stazione idrometrica: confluenza Bormida (1951 - 1991)
Fonte: AA.VV., Piano di tutela della acque - Allegato tecnico II.h/1 Bilancio delle disponibilità idriche naturali e valutazione dell'incidenza dei prelievi - Bilancio idrologico - Rapporto tecnico; tabella 8, pag. 28; luglio 2004; Regione Piemonte (consultato nel maggio 2014)
  1. ^ AA.VV., Elaborato I.c/5 (PDF), in Piano di Tutela delle Acque - Revisione del 1º luglio 2004; Caratterizzazione bacini idrografici, Regione Piemonte, 1º luglio 2004. URL consultato il 27 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2012).
  2. ^ a b AA.VV., Elaborato I.c/7 (PDF), in Piano di Tutela delle Acque - Revisione del 1º luglio 2004; Caratterizzazione bacini idrografici, Regione Piemonte, 1º luglio 2004. URL consultato il 18 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).

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