Caronia
Caronia comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Città metropolitana | Messina |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Cuffari (lista civica SiAmo Caronia) dall'11-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 38°01′N 14°26′E |
Altitudine | 304 m s.l.m. |
Superficie | 227,26[1] km² |
Abitanti | 3 036[2] (30-6-2022) |
Densità | 13,36 ab./km² |
Frazioni | Canneto, Marina di Caronia, Ricchiò, Torre del Lauro |
Comuni confinanti | Acquedolci, Capizzi, Cesarò, Mistretta, San Fratello, Santo Stefano di Camastra |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 98072 |
Prefisso | 0921 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 083011 |
Cod. catastale | B804 |
Targa | ME |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona C, 1 146 GG[4] |
Nome abitanti | caronesi |
Patrono | san Biagio (Caronia), Madonna Annunziata (Marina), san Giovanni Apostolo (Canneto) |
Giorno festivo | 3 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Caronia all'interno della città metropolitana di Messina | |
Sito istituzionale | |
Caronia (Carunìa in siciliano) è un comune italiano di 3 036 abitanti[2] della città metropolitana di Messina in Sicilia.
Fa parte del Parco dei Nebrodi e dell'Unione dei Comuni dei Nebrodi.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il paese di Caronia si trova sull'omonimo monte, che dà il nome alla catena montuosa: i Monti Nebrodi, ovvero parte degli Appennini siciliani si chiamano infatti anche monti Caronie. Il fiume Caronia che attraversa il territorio, ha assunto un carattere torrentizio.
Il comune confina a nord con il mar Tirreno, a sud con il comune di Capizzi, ad est con i comuni di San Fratello e Acquedolci, ad ovest con i comuni di Mistretta e Santo Stefano di Camastra. Sulla costa si trova la frazione di Marina di Caronia, Canneto e Torre del Lauro. Con i suoi 226 km² di superficie, il territorio comunale di Caronia è il più esteso della città metropolitana di Messina e il novantatreesimo in Italia, e si trova a metà strada tra Messina e Palermo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La cittadina sorse sul sito dell'antica Calacte (o Caleacte, da Kalé Akté, in greco "bella costa"). Secondo lo storico Diodoro Siculo, Calacte era stata fondata nel 446 a.C. da Ducezio, condottiero siculo.[5] Ducezio, dopo essere stato sconfitto da Siracusa e mandato in esilio a Corinto, sarebbe tornato con alcuni Corinzi per fondare la colonia Calacte. Il centro si sarebbe poi sviluppato in un centro urbano nel periodo ellenistico.
Dopo la conquista romana, all'inizio del II secolo a.C., la città iniziò a battere una serie di monete di bronzo, la più importante con la raffigurazione di Dioniso e di un grappolo d'uva. Durante l'impero romano fu rilevante centro agricolo e commerciale: esportava soprattutto vino, trasportato in anfore. Probabilmente esportava anche tonno e Silio Italico nel I secolo d.C. parlava del "litus piscosa Calacte" (14, 251).[6] Anfore vinarie del IV secolo d.C. prodotte a Caleacte sono state trovate a Roma[6].
I recenti scavi archeologici a Caronia e Marina di Caronia hanno mostrato che la città ellenistica sul sito dell'odierna Caronia fu distrutta verso la fine del I secolo d.C. da un incendio o un terremoto e fu forse abbandonata, mentre gli abitanti si spostarono sul mare, in corrispondenza dell'odierna Caronia Marina. Poco dopo la metà del IV secolo d.C., l'abitato portuale di Calacte a Caronia Marina fu distrutto, probabilmente da un terremoto. La vita dell'abitato continuò, ma dopo il V secolo d.C. su scala molto ridotta.
L’attuale insediamento fu fondato dai normanni che edificarono il castello. Attorno a quest’ultimo si sviluppò l’abitato.
Nel Medioevo fu feudo dei Ventimiglia, che lo sfruttarono come scalo commerciale, per poi divenire nel corso della dominazione spagnola, nel 1630, feudo in qualità di marchesato dei Pignatelli Aragona Córtez, la cui presenza è attestata dal vessillo comunale che presenta tre pignatte in campo senape.
Nel 2004 le abitazioni della frazione Canneto furono oggetto di apparenti e inspiegati fenomeni di autocombustione, che interessarono soprattutto gli elettrodomestici e i dispositivi elettronici.[7] Tali incendi si sono poi dimostrati, ad una successiva e più approfondita indagine, di natura dolosa.[8][9]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma del Comune di Caronia riprende il blasone della nobile famiglia Pignatelli, d'oro, a tre pignatte di nero, quelle in capo affrontate. Lo scudo è timbrato da corona di principe. Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Il Castello di Caronia fu costruito in epoca normanna (XII secolo) probabilmente al tempo di re Ruggero. Il castello, oggi di proprietà privata, è uno degli edifici meglio conservati dell'architettura normanna in Sicilia. Posto sulla sommità di uno sperone di roccia, segue in pianta uno schema di forma triangolare, coperto in tutto il perimetro parietale di cortina e con torri di base quadrangolare realizzate in pietra da taglio. Al suo interno ospita il Palazzo signorile, realizzato su modello delle residenze reali della Cuba e della Zisa, ed è connesso a nord con una chiesa la quale nell'impianto richiama lo schema della Cappella Palatina a Palermo.[10]
Il Ponte Aureliano, che si erge sul torrente Caronia, testimonia una importante presenza romana di epoca tardo imperiale. L'arcata centrale è crollata. In località Torre di Lauro vi è una torre costiera (detta anche torre di passo del Lauro), sita lungo il litorale[11]. Attestata per la prima volta nel 1583, è oggi adibita ad abitazione privata[12].
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Veduta panoramica
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Il castello di Caronia
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La chiesa madre del 1685, dedicata a San Nicolò Vescovo
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Chiesa di San Francesco
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Marina di Caronia
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Municipio
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Chiesa di San Biagio
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Piazza Caronesi nel mondo
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Il ponte aureliano sul torrente Caronia
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[13]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Musei
[modifica | modifica wikitesto]Il Museo del Bosco è un museo etnoantropologico delle attività delle genti dei Nebrodi.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Agricoltura, pastorizia e artigianato sono le attività principali che si svolgono nel comune. In particolare, la produzione di olio d'oliva è molto apprezzata. Da qualche anno si tenta la produzione di ceramica a livello industriale.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è interessato dalle seguenti direttrici stradali:
In prossimità del centro abitato di Marina di Caronia sorge la stazione di Caronia, posta lungo la linea ferroviaria Palermo-Messina.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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21 marzo 1987 | 22 maggio 1990 | Antonino Scurria | - | Sindaco | [14] |
22 maggio 1990 | 22 novembre 1992 | Antonino Turrisi | Democrazia Cristiana | Sindaco | [14] |
22 novembre 1992 | 13 giugno 1994 | Biagio Di Bella | Democrazia Cristiana | Sindaco | [14] |
14 giugno 1994 | 25 marzo 1996 | Sebastiano Antonio Spinnato | - | Sindaco | [14] |
21 aprile 1996 | 2 dicembre 1996 | Antonino Caiola | Comm. straordinario | [14] | |
2 dicembre 1996 | 27 novembre 2000 | Pedro Angelo Spinnato | - | Sindaco | [14] |
27 novembre 2000 | 13 giugno 2006 | Pedro Angelo Spinnato | lista civica | Sindaco | [14] |
14 giugno 2006 | 1º giugno 2011 | Giuseppe Antonio Collura | lista civica | Sindaco | [14] |
1º giugno 2011 | 5 giugno 2016 | Calogero Beringheli | Sindaco | [14] | |
8 giugno 2016 | 10 ottobre 2021 | Antonino D'Onofrio | Sindaco | [14] | |
11 Ottobre 2021 | in carica | Giuseppe Cuffari | Sindaco | [14] |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Caronia fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n. 4 (Montagna litoranea dei Nebrodi)[15].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dati Istat 2011, su istat.it. URL consultato il 22 maggio 2014.
- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Diodoro Siculo, 12.8.2.
- ^ a b A. Lindhagen, Caleacte. Production and exchange in a north Sicilian town c. 500 BC-AD 500, Lund 2006.
- ^ L'esorcista: "Quegli incendi sono opera del diavolo", su repubblica.it, Repubblica, 10 febbraio 2004.
- ^ Alessandra Ziniti, Canneto di Caronia, i fuochi misteriosi erano finti. Arrestato il figlio del presidente del comitato vittime, su palermo.repubblica.it, 5 marzo 2015. URL consultato il 23 giugno 2021.
- ^ Marco Morocutti, L’epilogo del mistero di Caronia… forse!, su Query Online, 10 maggio 2022. URL consultato il 10 maggio 2022.
- ^ C. Tosco, L'architettura medievale in Italia, 600-1200, il Mulino, pp. 354-355.
- ^ Maurici-Fresina-Militello, 2008, p. 392.
- ^ Maurici-Fresina-Militello, 2008, p. 394.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b c d e f g h i j k http://amministratori.interno.it/
- ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 20 maggio 2014.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Caronia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito istituzionale del comune di Caronia, su comune.caronia.me.it.
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