Crazia
La Crazia (dal tedesco Kreuzer, soldo; forma antiquata: crania[1]) era una moneta di mistura del valore pari a 5 quattrini emessa a partire da Cosimo I de' Medici, primo granduca di Toscana (1537 - 1574). Fu imitata dai duchi di Urbino, dai Cybo-Malaspina a Massa, dagli Appiani e dai Ludovisi di Piombino.
Una moneta da due crazie di mistura dal valore di 10 quattrini era ancora emessa nel Granducato di Toscana sotto Pietro Leopoldo di Lorena (1765-1790), sotto Ferdinando III di Toscana nel 1801 e Ludovico I di Borbone nel 1802. Dopo questa data verrà sostituita dalla moneta da 10 quattrini.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Precedentemente chiamata craizia, il nome deriva dal tedesco "Kreutzer" o "Kreuzer"[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Toscana
[modifica | modifica wikitesto]In Toscana vennero effettuate le emissioni elencate nella tabella seguente.
Crazie[2] | ||||
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Emittente | Dimensioni e peso | metallo | Iscrizione recto | Iscrizione verso |
FERDINANDO I DE' MEDICI (1587-1609) | dia 18 mm, 0,8 grammi | mistura | FERD M MAG DVX ETR, stemma dei Medici | S IOANNES BAPTI, Santo in piedi |
COSIMO II DE' MEDICI (1609-1621) | dia 18 mm, 0,8 grammi | mistura | COSM MAG DVX ETR IIII, stemma dei Medici | S IOANNES BAPTIST, Santo in piedi |
FERDINANDO II DE' MEDICI (1621-1670) | dia 20 mm, 1,1 grammi | mistura | FERD II MAG DUX ETR, stemma dei Medici | S IOANNES BAPTISTA, Santo in piedi |
GIAN GASTONE DE' MEDICI (1723-1737) | dia 18 mm | mistura | IO GASTO I D - G M DVX ETR, stemma dei Medici | S.IOANNES BAPT-IS, S. Giovanni Battista in piedi |
Urbino
[modifica | modifica wikitesto]Filatelia
[modifica | modifica wikitesto]La crazia, come valore, venne anche utilizzata nei francobolli del Granducato, la cui prima serie fu emessa il 1º aprile 1851. In quel momento, la valuta corrente era la lira toscana (equivalente a 0,84 lire italiane) che era divisa in 12 crazie.
Vennero emessi in totale francobolli da 2 crazie (azzurro), 4 crazie (verde scuro), 6 crazie (ardesia), 1 crazia (carminio), 9 crazie (viola) e 60 crazie (rosso).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giuseppe Castellani, Crazia, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931. URL consultato il 2 novembre 2017.
- ^ a b Crazia in LaMonetaPedia.it
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Crazia, in LaMonetaPedia.it, http://www.lamonetapedia.it/index.php/Pagina_principale. URL consultato il 31 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2009).