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Diocesi di Erdonia

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Erdonia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Herdonitana
Chiesa latina
Sede titolare di Erdonia
Vista parziale sugli scavi archeologici di Herdonia
Vescovo titolareGerardo Joseph Colacicco
Istituitagiugno 2004
StatoItalia
RegionePuglia
Diocesi soppressa di Erdonia
Suffraganea diBenevento
ErettaII - III secolo
Soppressainizio VI secolo
dal X secolo territorio unito alla diocesi di Ascoli Satriano
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Erdonia (in latino: Dioecesis Herdonitana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Herdonia, sulla via Traiana tra Aecae e Canusium, corrispondente all'odierna Ordona, è stato un importante municipio romano, che conobbe la sua massima fase di sviluppo e prosperità in età imperiale. La città è stata oggetto, dal 1962, di una intensa campagna di scavi guidata dall'archeologo belga Joseph Mertens, che tuttavia non ha ancora messo in luce «elementi probanti per individuare come sicuramente cristiane alcune evidenze archeologico-monumentali che possano confermare la cristianizzazione del centro».[1]

Herdonia cristiana è menzionata per la prima volta nell'Itinerarium Burdigalense dal "pellegrino di Bordeaux" nel suo viaggio di ritorno dalla Terrasanta.[2] La testimonianza certamente più importante è quella del Martirologio geronimiano, la cui parte più antica risale alla prima metà del V secolo.[1] Al 1º settembre sono ricordati due martiri, Felice e Donato di Hardonia in Apulia; lo stesso giorno i medesimi santi sono ricordati anche in Africa, a Cartagine e a Tuniza. «La critica è concorde nel ritenere Felice e Donato martiri africani "importati" nell'ambito di quei fitti rapporti documentati, anche a livello agiografico, tra Italia meridionale e Africa».[3]

I due martiri sono menzionati al 1º settembre in una Passione dei 12 fratelli della seconda metà dell'VIII secolo[4], dove si accenna al fatto che le reliquie dei due santi, che avrebbero subito il martirio a Sentianum e non a Herdonia, furono traslate da san Marco, vescovo di Eca, nella sua città episcopale. Il luogo diverso del martirio, rispetto a quanto dice il martirologio geronimiano, potrebbe spiegarsi, secondo Otranto[5], col fatto che quando fu composto il racconto agiografico si era persa la memoria sia dei due santi sia di Herdonia, città entrata in crisi dal IV secolo e distrutta durante la guerra greco-gotica e l'invasione longobarda. Il riferimento a san Marco di Eca si può addebitare al «fatto che all'epoca di composizione della Passio, la diocesi di Herdonia non esisteva più da tempo ed è probabile che il suo territorio fosse inglobato nella diocesi di Aeca».[6]

Incerte sono le notizie sulla nascita e la diffusione del cristianesimo a Herdonia, che deve essersi presumibilmente affermato con i primi insediamenti cristiani del territorio, così come nelle vicine Eca e Canosa. Inoltre Herdonia, assieme a Eca e Brindisi, sono le uniche città pugliesi ricordate nel martirologio geronimiano.[7]

Un solo vescovo è attribuito con certezza alla diocesi di Herdonia. Alla fine del V secolo Saturnino di Erdonia prese parte al concilio romano celebrato il 1º marzo 499 da papa Simmaco per regolare la questione dell'elezione del vescovo di Roma dopo lo scisma che si era prodotto qualche mese prima nella Chiesa romana con l'elezione di due vescovi, Simmaco e Lorenzo.[8] Saturnino appare come ultimo firmatario degli atti del concilio, «segno, questo, che Saturnino e la sua diocesi non rivestivano certamente un ruolo di primo piano tra i vescovi intervenuti e le sedi episcopali da loro rappresentate»[9] Negli altri due concili simmachiani del 501 e del 502 non appare più né Saturnino né alcun altro vescovo di Herdonia.

Ferdinando Ughelli, nella sua Italia sacra, aggiunge un vescovo san Leone di Herdonia, «qui primus dicitur datus Herdonitanis Antistes».[10] Non si conosce nulla di questo vescovo e il suo nome non appare negli Acta sanctorum dei Bollandisti.[11] All'epoca di Ughelli (XVII secolo), esisteva una chiesa intitolata a questo santo, celebrato il 12 gennaio.[9]

Otranto conclude che

«per Herdonia si può ipotizzare una cristianizzazione piuttosto precoce a motivo della sua posizione sulla Traiana e delle dimensioni dell'insediamento, ma nel contempo uno sviluppo piuttosto lento e non certamente vivace. La crisi e la decadenza che la interessarono sin dall'epoca costantiniana influirono sicuramente anche sulla presenza cristiana; la guerra greco-gotica e l'invasione longobarda dovettero debilitare ulteriormente e contribuire alla destrutturazione della città che, alla fine del VI secolo, poteva essere già in uno stato di grave abbandono, e, nel 663, secondo una notizia del Chronicon Romualdi Salernitani, fu distrutta dall'imperatore bizantino Costante II.

Herdonia fece registrare una sicura ripresa tra IX e X secolo, all'epoca del ritorno dei Bizantini in Puglia; ne è testimonianza la costruzione di una chiesa risalente probabilmente alla fine del X secolo e ubicata nella parte più settentrionale dell’antica area urbana. La città, comunque, non fu più sede episcopale; dal X secolo il suo territorio ricadde sotto la giurisdizione episcopale della vicina diocesi di Ascoli Satriano, suffraganea, al pari di altre diocesi pugliesi, della sede episcopale beneventana

Dal 2004 Erdonia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 10 ottobre 2019 il vescovo titolare è Gerardo Joseph Colacicco, vescovo ausiliare di New York.

  • San Leone ? † (II secolo)
  • Saturnino † (menzionato nel 499)

Vescovi titolari

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  1. ^ a b Campione-Nuzzo, La Daunia alle origini cristiane, p. 63.
  2. ^ O.Cuntz, Itineraria Romana, I, Stuttgart 1990, Itin. Burd. 610.5, p. 100.
  3. ^ Campione-Nuzzo, La Daunia alle origini cristiane, p. 64. Otranto, Per una storia dell'Italia tardoantica cristiana, p. 261.
  4. ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 285.
  5. ^ Otranto, Per una storia dell'Italia tardoantica cristiana, pp. 264-266.
  6. ^ Otranto, Per una storia dell'Italia tardoantica cristiana, p. 266.
  7. ^ Campione-Nuzzo, La Daunia alle origini cristiane, p. 66.
  8. ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, vol. II, Roma 2000, pp. 1992-1993.
  9. ^ a b Otranto, Per una storia dell'Italia tardoantica cristiana, p. 267.
  10. ^ Ughelli, Italia sacra, vol. X, col. 114.
  11. ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 288.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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