Diocesi di Nantes

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Diocesi di Nantes
Dioecesis Nannetensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Rennes
 
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoLaurent Percerou
Vescovi emeritiGeorges Pierre Soubrier, P.S.S.
Presbiteri280, di cui 232 secolari e 48 regolari
3.802 battezzati per presbitero
Religiosi181 uomini, 575 donne
Diaconi69 permanenti
 
Abitanti1.441.302
Battezzati1.064.600 (73,9% del totale)
StatoFrancia
Superficie6.880 km²
Parrocchie73
 
ErezioneIII secolo
Ritoromano
CattedraleSanti Pietro e Paolo
IndirizzoB.P. 52204, 7 rue Cardinal-Richard, 44322 Nantes CEDEX 03, France
Sito webdiocese44.fr
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Francia
Le diocesi storiche della Bretagna prima della rivoluzione francese: quella di Nantes è indicata con il nome bretone di Naoned.
L'abbazia di Notre-Dame de Blanche-Couronne a La Chapelle-Launay, menzionata per la prima volta nel 1161.
Resti dell'abbazia Notre-Dame de la Chaume a Machecoul, edificata nell'XI secolo.
Statua di san Claro, protovescovo della diocesi, nella cattedrale Saint-Pierre.

La diocesi di Nantes (in latino: Dioecesis Nannetensis) è una sede della Chiesa cattolica in Francia suffraganea dell'arcidiocesi di Rennes. Nel 2021 contava 1.064.600 battezzati su 1.441.302 abitanti. È retta dal vescovo Laurent Percerou.

La diocesi comprende il dipartimento francese della Loira Atlantica.

Sede vescovile è la città di Nantes, dove si trova la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo.

Il territorio è suddiviso in 73 parrocchie, raggruppate in 12 zone pastorali.

La diocesi fu probabilmente eretta verso la fine del III secolo. La tradizione e gli antichi cataloghi episcopali danno come protovescovo e fondatore della diocesi Claro, indicato come santo nel catalogo del monastero di Saint-Aubin del XII secolo e da un breviario nantese del 1263. Il primo vescovo conosciuto è Similiano, ricordato da Gregorio di Tours nel suo De gloria martyrum; al tempo di Clodoveo I esisteva a Nantes una chiesa intitolata a san Similiano. Invece il primo vescovo documentato storicamente è Desiderio, destinatario di una lettera del 453.

Condevicnum, capitale del popolo celtico dei Namneti, era una civitas della provincia romana della Gallia Lugdunense terza, come attestato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[1] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Nantes dipendeva dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tours, sede metropolitana provinciale.

Verso la fine del V secolo la fondazione di nuovi monasteri marca l'evangelizzazione delle campagne, fra cui spicca per ricchezza l'abbazia di Champs Saint-Martin di Rezé.

A metà del VI secolo il vescovo san Felice si distinse per la costruzione di diverse opere pubbliche, tra cui il canale di accesso al porto che ancor oggi reca il suo nome, e l'ultimazione della cattedrale, consacrata il 30 settembre 548, che era stata incominciata da suo padre, il vescovo Eumelio.

Nel 600 fu indetto il primo concilio di Nantes. Altri importanti sinodi regionali si celebrarono nel 1127, nel 1264 e nel 1431.

Nell'VIII secolo due conti, Agateo e Amitto, che non furono mai consacrati vescovi, usurparono la sede di Nantes, unendo i titoli di conte e di vescovi; il primo è passato alla storia come un personaggio molto crudele. Secondo alcune fonti storiche, in quest'epoca vissero anche due vescovi guerrieri, Emiliano e Salvio, che si dice combatterono contro gli arabi.

Il 24 giugno 843 il vescovo san Gunardo fu massacrato insieme ai fedeli nella cattedrale di Nantes da parte dei vichinghi invasori. Una nuova incursione si ebbe nell'880, ma furono definitivamente scacciati nel 939.

Nel XII secolo si distinsero soprattutto i vescovi Brice, il cistercense Bernard d'Escoublac e Robert II, morto di ritorno da un pellegrinaggio in Terra santa, che dettero alla diocesi quella fisionomia che mantenne fino alla rivoluzione, con due arcidiaconati, Nantes e Mée, e sei decanati.

Nel XV secolo il vescovo Jean de Malestroit intraprese la ricostruzione della cattedrale. Nello stesso periodo fu istituita l'università cittadina, con diverse bolle emanate dai pontefici, di cui l'ultima quella di papa Pio II dell'8 aprile 1460.

All'epoca delle guerre di religione uno dei maggiori centri della diocesi, Châteaubriant, era apertamente protestante. Proprio a Nantes fu firmato il 13 aprile 1598 l'editto che concesse libertà di culto e alcuni diritti politici ai protestanti.

Nel contesto della controriforma cattolica, nel XVII secolo la diocesi vide la fondazione di residenze di nuove congregazioni e ordini religiosi; attorno alla metà del secolo fu istituito il seminario diocesano; nel 1680 fu fondato a Nantes un collegio per la formazione di ecclesiastici irlandesi; venne pubblicato un catechismo diocesano e furono istituite le missioni popolari; all'inizio del XVIII secolo fu presente a Nantes e nella diocesi, in periodi diversi, san Luigi Maria Grignion de Montfort.

In seguito al concordato con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 i confini della diocesi furono adattati a quelli del dipartimento civile. Dovette cedere porzioni del suo territorio alle diocesi di Rennes, di Vannes, di Angers e di Luçon e nel contempo incorporò alcune parrocchie che erano appartenute alle diocesi di Rennes e di Luçon.

Il XIX secolo fu l'epoca della ricostruzione dopo la rivoluzione: furono eretti 238 edifici di culto (generalmente in stile neo-romanico o neogotico) e fu organizzato un sistema di scuole cattoliche tuttora attivo.

Dopo l'approvazione della legge sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905 con la conseguente confisca di tutti i beni ecclesiastici, la diocesi visse momenti difficili a causa dell'assenza di mezzi finanziari.

Negli anni cinquanta del XX secolo la diocesi si diede una nuova organizzazione territoriale in arcipresbiterati e diaconati, che si mantenne fino al 2002, quando nella diocesi sono state introdotte le nuove parrocchie, accorpando più parrocchie tradizionali.

L'8 dicembre 2002, con la riorganizzazione delle circoscrizioni diocesane francesi, è entrata a far parte della provincia ecclesiastica di Rennes.[2]

Il 2 marzo 2017 l'ex comune di Le Fresne-sur-Loire è stato ceduto alla diocesi di Angers.[3]

Cronotassi dei vescovi

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Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati. Sono cinque i cataloghi episcopali di Nantes, di cui il più antico risalirebbe agli inizi del X secolo; riportano tutti i medesimi nomi di vescovi e differiscono fra loro solo per alcune varianti ortografiche. Uno solo di questi riporta una serie di nomi preceduti dal termine sanctus, omesso dagli altri cataloghi.

  • San Claro
  • Emio[4]
  • San Similiano †
  • Eumelio †[5]
  • Marzio †
  • Arifio †
  • Desiderio † (menzionato nel 453)
  • Leone †
  • Eusebio † (menzionato nel 461)
  • Nunnechio I † (menzionato nel 465 circa)
  • Cariundo †
  • Cerunio †
  • Clemazio †
  • Epifanio † (menzionato nel 511)
  • Sant'Eumerio (o Eumelio II)[6] † (prima del 533 - dopo il 541)
  • San Felice † (circa 549 - 6 gennaio 582 deceduto)[7]
  • Nunnechio II † (582 - dopo il 591)
  • Eufronio † (prima del 606/609 - dopo il 614)
  • Leobardo † (menzionato nel 627)
  • Salapio † (prima del 632 - dopo il 650)[8]
  • San Pascario † (dopo la metà del VII secolo)
  • Taurino † (menzionato nel 688 o 689)[9]
  • Aicone †
    • Agateo † (usurpatore)
    • Amitto † (usurpatore)[10]
  • Deotmaro † (menzionato nel 757)
  • Odilardo † (menzionato nel 797)
  • Alanno †[11]
  • Drutcario † (menzionato nell'834)
  • San Gunardo † (prima di aprile 837 - 24 giugno 843 deceduto)
  • Actardo[12] † (dopo settembre 843 - circa 850 deposto)
  • Gislardo † (circa 850/851)
  • Actardo † (circa 850/851 - dopo il 30 giugno 871 nominato arcivescovo di Tours) (per la seconda volta)
  • Ermengaro † (circa 872 - dopo l'878)
  • Landranno † (prima dell'886 - 5 febbraio 897 deceduto)
  • Fulcherio † (prima del 900 - circa 906[13] deceduto)
  • Isaia † (menzionato nel 908[14])
  • Adalardo † (menzionato nel 919/920)
    • Octronno (o Esdrenno)[15] † (prima del 940 - dopo il 958) (amministratore apostolico)[16]
  • Gualtiero I † (menzionato nel 960 circa)
    • Guereco † (usurpatore)
    • Giudicaele † (usurpatore)[17]
  • Ugo † (menzionato nel 990)
  • Hervé † (prima del 1001 - circa 1005 deceduto)
  • Gautier II † (prima del 1008 - dopo il ottobre 1041)
  • Budic (Benoît) † (prima del 1047 - 3 ottobre 1049 deposto)
  • Airard † (1049 - 1052 deposto)
  • Guérech de Cornouaille † (1052 - 30 luglio 1079 deceduto)
  • Benoît de Cornouaille † (1079 - circa 1111 dimesso)[18]
  • Brice † (1112 - 29 ottobre 1140 deceduto)[19]
  • Itier † (1142 - 28 dicembre 1147 deceduto)
  • Bernard d'Escoublac, O.Cist. † (1148 - 5 gennaio 1170 deceduto)
  • Robert I † (25 dicembre 1170 - 15 gennaio 1185 deceduto)
  • Artur ? †[20]
  • Maurice de Blason † (1185 - 21 dicembre 1198 nominato vescovo di Poitiers)
  • Geoffroi Pantin † (prima di aprile 1199 - 10 febbraio 1213 deceduto)
  • Etienne de la Bruyère † (1213 - 8 febbraio 1227 deceduto)
  • Clément de Châteaubriant † (1227 - 9 settembre 1227 deceduto)
  • Henri † (prima di giugno 1228 - 15 ottobre 1234 o 4 febbraio 1235 deceduto)
  • Robert II † (prima di agosto 1236 - 14 maggio 1240 nominato patriarca di Gerusalemme)
  • Galeran † (circa 1240 - 21 settembre 1263 deceduto)[21]
  • Jacques de Guérande † (gennaio 1264[22] consacrato - 7 febbraio 1267 deceduto)
  • Guillaume de Vern † (1267 - 14 ottobre 1277 deceduto)
  • Durand † (1278 - maggio 1292 deceduto)
  • Henri de Calestrie † (1293 - 1304 deceduto)[23]
  • Daniel Vigier † (settembre 1304 - 12 febbraio 1337 deceduto)
  • Barnabé † (17 luglio 1338 - ? deceduto)
  • Olivier Salahadin † (14 luglio 1340[24] - 24 agosto 1354 deceduto)
  • Robert Paynel † (19 novembre 1354 - 23 o 26 febbraio 1366 deceduto)
  • Simon de Langres, O.P. † (16 marzo 1366 - 20 ottobre 1382 nominato vescovo di Vannes)
  • Jean de Montrelais † (20 ottobre 1382 - 13 settembre 1391 deceduto)
  • Barnabé de Rochefort † (19 agosto 1392 - 8 agosto 1398 deceduto)
  • Henri le Barbu, O.Cist. † (2 maggio 1404 - 27 aprile 1419 deceduto)
  • Jean de Malestroit (Châteaugiron) † (17 luglio 1419 - 1443 dimesso)
  • Guillaume II de Malestroit † (14 giugno 1443 - 1461 dimesso)
  • Amauri d'Acigné † (29 marzo 1462 - 23 febbraio 1477 deceduto)
    • Jacques d'Elbiest † (1477 - 1477 deceduto) (vescovo eletto)[25]
  • Pierre du Chaffault † (17 marzo 1477 - 12 novembre 1487 deceduto)
  • Robert d'Espinay † (1º ottobre 1488 - agosto 1493 deceduto)
  • Jean d'Espinay † (4 novembre 1493 - 25 settembre 1500 nominato vescovo di Saint-Pol-de-Léon)
  • Guillaume Guégen † (25 settembre 1500 - 29 novembre 1506 deceduto)
  • Robert Guibé † (29 gennaio 1507 - 30 maggio 1511 dimesso)
  • François Hamon † (30 maggio 1511 succeduto - 7 gennaio 1532 deceduto)
  • Louis I d'Acigné † (8 febbraio 1532 - 2 febbraio 1542 deceduto)
  • Antoine de Créqui Canaples † (15 dicembre 1553 - 14 luglio 1564 nominato vescovo di Amiens)
  • Philippe du Bec † (15 ottobre 1566 - 7 gennaio 1598 nominato arcivescovo di Reims)
  • Charles de Bourgneuf de Cucé † (31 agosto 1598 - 17 luglio 1617 deceduto)
    • Sede vacante (1617-1621)
  • Philippe Cospéan † (13 ottobre 1621 - 28 gennaio 1636 nominato vescovo di Lisieux)
  • Gabriel de Beauvau de Rivarennes † (18 febbraio 1636 - 16 gennaio 1668 dimesso)
  • Gilles de La Baume le Blanc de la Valière † (16 gennaio 1668 - 10 giugno 1679 dimesso)
  • Gilles-Jean-François de Beauvau † (17 luglio 1679 - 6 settembre 1717 deceduto)
  • Louis de La Vergne-Montenard de Tressan † (8 giugno 1718 - 14 febbraio 1724 nominato arcivescovo di Rouen)
  • Christophe-Louis Turpin de Crissé de Sanzay † (27 settembre 1724 - 29 marzo 1746 deceduto)
  • Pierre Mauclerc de la Musanchère † (19 settembre 1746 - 1º aprile 1775 deceduto)
  • Jean-Auguste Frétat de Sarra † (11 settembre 1775 - 20 settembre 1783 deceduto)
  • Charles-Eutrope de La Laurancie † (15 dicembre 1783 - 29 novembre 1801 deposto)[26]
  • Jean-Baptiste Duvoisin † (25 luglio 1802 - 9 luglio 1813 deceduto)
    • Sede vacante (1813-1817)
  • Louis-Jules-François-Joseph d'Andigné de Mayneuf † (1º ottobre 1817 - 2 febbraio 1822 deceduto)
  • Joseph-Michel-Jean-Baptiste-Paul-Augustin Micolon de Guérines † (27 settembre 1822 - 12 maggio 1838 deceduto)
  • Jean-François de Hercé † (12 maggio 1838 succeduto - 29 novembre 1848 dimesso)
  • Antoine-Matthias-Alexandre Jacquemet † (2 aprile 1849 - 9 dicembre 1869 deceduto)
  • Félix Fournier † (27 giugno 1870 - 9 giugno 1877 deceduto)
  • Jules François Lecoq † (20 agosto 1877 - 25 dicembre 1892 deceduto)
  • Auguste-Léopold Laroche † (19 gennaio 1893 - 18 dicembre 1895 deceduto)
  • Pierre-Emile Rouard † (25 giugno 1896 - 19 febbraio 1914 deceduto)
  • Eugène-Louis-Marie Le Fer de la Motte † (28 maggio 1914 - 8 luglio 1935 dimesso[27])
  • Jean-Joseph-Léonce Villepelet † (20 agosto 1936 - 2 luglio 1966 dimesso[28])
  • Michel-Louis Vial † (2 luglio 1966 - 15 aprile 1982 ritirato)
  • Emile Marcus, P.S.S. (15 aprile 1982 - 7 maggio 1996 nominato arcivescovo coadiutore di Tolosa)
  • Georges Pierre Soubrier, P.S.S. (10 ottobre 1996 - 8 luglio 2009 ritirato)
  • Jean-Paul James (8 luglio 2009 - 14 novembre 2019 nominato arcivescovo di Bordeaux)
  • Laurent Percerou, dall'11 agosto 2020

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 1.441.302 persone contava 1.064.600 battezzati, corrispondenti al 73,9% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1949 550.000 665.064 82,7 1.087 937 150 505 220 3.700 277
1970 800.000 861.452 92,9 1.115 985 130 717 460 3.150 299
1980 860.000 968.800 88,8 946 848 98 909 484 2.547 295
1988 860.000 1.001.000 85,9 789 681 108 1.089 3 462 2.031 294
1999 971.000 1.072.000 90,6 758 673 85 1.281 22 316 1.392 293
2000 967.000 1.100.000 87,9 741 661 80 1.304 24 320 1.254 293
2001 1.050.000 1.134.266 92,6 687 612 75 1.528 25 319 1.312 293
2002 1.049.266 1.134.266 92,5 594 507 87 1.766 27 326 1.282 293
2003 1.049.266 1.134.266 92,5 534 478 56 1.964 31 300 1.364 293
2004 1.049.000 1.134.266 92,5 529 479 50 1.982 33 280 1.141 285
2013 912.172 1.303.103 70,0 402 352 50 2.269 51 234 815 79
2016 1.008.217 1.364.453 73,9 364 310 54 2.769 55 209 754 75
2019 1.045.000 1.415.805 73,8 308 260 48 3.392 64 193 649 73
2021 1.064.600 1.441.302 73,9 280 232 48 3.802 69 181 575 73
  1. ^ Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., I, p. 555.
  2. ^ (FR) Congrégration pour les évêques, Décret sur la nouvelle organisation des provinces ecclésiastiques en France, su eglise.catholique.fr, 8 dicembre 2002. URL consultato il 1º ottobre 2024.
  3. ^ AAS 109 (2017), p. 675.
  4. ^ Nome corrotto; alcuni autori, compresa Gallia christiana, hanno interpretato i cataloghi leggendo il nome Ennius.
  5. ^ Un vescovo di nome Eumelius prese parte al concilio di Valence nel 374; non ci sono prove che si tratti del vescovo di Nantes.
  6. ^ I concili riportano il nome Eumerius, i cataloghi quello di Eumelius.
  7. ^ La sua vita è documentata dalla Historia Francorum di Gregorio di Tours.
  8. ^ Nei cataloghi, Salapio è indicato dopo Aicone, ma la cronologia documentata evidenzia un errore di trasposizione di qualche amanuense medievale.
  9. ^ Un vescovo di nome Taurinus firma un privilegio del 688 o 689, ma senza indicazione della sede di appartenenza.
  10. ^ Nel più antico catalogo, Agatheus e Amito sono indicati con i termini: vocatus sed non episcopus. Agateo fu certamente un usurpatore, come probabilmente anche il suo successore. Occuparono la sede di Nantes e di Rennes.
    Dopo Amitto (chiamato Amelo), Gallia christiana inserisce due vescovi ignoti ai cataloghi: Emiliano, la cui Vita non è anteriore al XVI secolo, sarebbe un vescovo guerriero, che combatté contro i Saraceni in Borgogna ai tempi di Carlo Magno; Salvio, che combatté i Saraceni nel 732, è invece frutto di una pura invenzione (cfr. Duchesne, Fastes épiscopaux, p. 368, nota 3).
  11. ^ Dopo Alannus, Gallia christiana inserisce il vescovo Atto (chiamato Adone da Kersauson) assente nei cataloghi; secondo Duchesne sarebbe vescovo di Spira e non di Nantes.
  12. ^ Chiamato Haitardus negli antichi cataloghi episcopali.
  13. ^ Duchesne dice 910.
  14. ^ Tresvaux dice 914.
  15. ^ Gallia christiana e gli autori che ne dipendono hanno distinto due vescovi diversi; Duchesne e Oheix dimostrano invece che si tratta della stessa persona; cfr. diocesi di Saint-Pol-de-Léon e fonti ivi riportate.
  16. ^ In seguito all'invasione dei Normanni, il vescovo Adelardo abbandonò Nantes; il duca Alain Barbe-Torte affidò l'amministrazione della diocesi al vescovo di Léon, il cui nome è assente negli antichi cataloghi episcopali.
  17. ^ Guereco e Giudicaele furono conti-vescovi che usurparono la sede di Nantes. Sono assenti negli antichi cataloghi. La stessa Cronaca di Nantes li ignora e considera la sede episcopale come vacante per tutto il periodo della loro permanenza.
  18. ^ Dopo Benoît, Kersauson aggiunge un vescovo Roberto, assente negli antichi cataloghi episcopali di Nantes, escluso da Gallia christiana e dagli autori che ne dipendono.
  19. ^ Dopo Britius, Kersauson aggiunge un vescovo Francesco, assente negli antichi cataloghi episcopali di Nantes, escluso da Gallia christiana e dagli autori che ne dipendono.
  20. ^ Questo vescovo, assente negli antichi cataloghi episcopali, è ammesso da Gallia christiana e Kersauson.
  21. ^ Dopo Galerano, Kersauson inserisce un vescovo di nome Gautier, consacrato a febbraio o marzo 1264.
  22. ^ 1265 secondo Kersauson.
  23. ^ Kersauson pone la morte di Henri de Calestrie verso la fine del 1297, e gli fa succedere un altro Henri (1298-1304). A tal proposito Gallia christiana commenta che «ea tamen conjectura non valet».
  24. ^ Tresvaux dice 3 agosto 1339.
  25. ^ Secondo Tresvaux, morì qualche giorno dopo la sua elezione.
  26. ^ Contravvenendo alle disposizioni di papa Pio VII contenute nella Qui Christi Domini, La Laurancie non diede le dimissioni e morì a Parigi il 15 maggio 1816.
  27. ^ Nominato vescovo titolare di Gionopoli.
  28. ^ Nominato vescovo titolare di Rucuma.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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