Discussione:Autonomia Operaia

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L'articolo mi desta qualche perplessità riguardo all'idea di fondo, quella che l'autonomia operaia fosse un movimento. Io la vedo come due cose:

  1. un'area politica in cui si trovavano molti soggetti di diversa estrazione, accomunabili solo dal fatto di essere a sinistra e genericamente contro (contro il sistema, contro i partiti tradizionali, ...)
  2. un'etichetta di comodo per accorpare in un unico termine questa realtà eterogenea.

Per il resto la stragrande maggioranza dei riferimenti e termini mi appaiono corretti.

L'accostamento di Cossiga a Bava Beccaris mi appare un po' eccessivo e forse offensivo per Bava Beccaris. Comunque ai tempi di Beccaris i carri armati non mi risulta ci fossero. --Truman Burbank 11:02, Set 11, 2005 (CEST)

Ti potrei rispondere semplicemente che siccome esiste la parola ha cmq il diritto di esistere all'interno di un'enciclopedia, però è meglio che ti risponda in maniera più dettagliata. 1. che fosse un'area l'ho specificato all'inizio, ma indipendentemente da questo dopo il 1976 Autonomia aveva dei precisi riferimento: radio e riviste che si definivano portavoce dell'autonomia operaia, poi cmq ha avuto una precisa parabola alla fine della quale si è ufficialmente sciolta (i vari comitati come "Via de' Volsci" di Roma, l'alfa di arese etc.) 2. poi non essendo un partito non si può considerare altro che un movimento, non conosco sinonimi che possano che la possano definire 3. su Bava Beccaris (a parte che era uno degli slogans proprio dell'autonomia dopo il fatto dei carri armati) è storicamente un fatto che mai dopo la nascita dell'Italia l'artiglieria fosse stata mibilitata, in tempo di pace, durante le manifestazioni di piazza uniche eccezioni i cannoni di Bava Beccaris a Milano e i carri di Cossiga a Bologna. 4. il 21 aprile 1977 le varie anime di autonomia si sono riunite in un convegno a bologna per portare avanti una linea di condotta comune, quindi si è ufficialmente costituita. Ti ringrazio di non aver considerato questa voce POV come qualcuno mi ha fatto notare. Franco

L'autonomia operaia prima di essere un movimento politico organizzato era un fenomeno socio-politico: il rifiuto dei lavoratori della delega nei confronti di partiti e sindacati. Uno degli esempi più noti è stata la rivolta della Fiat di Torino nel 1969 descritta da Nanni Balestrini in "Vogliamo Tutto" (Feltrinelli): uno dei capitoli si intitola, non a caso, proprio "l'autonomia". Un riferimento dentro wiki lo trovate nella pagina sul sindacalismo rivoluzionario dove si parla di derivazioni.
Il convegno contro la repressione del 77 non riunì le "varie anime dell'autonomia" ma il movimento in cui erano presenti, oltre all'autonomia molte altre organizzazioni.
L'autonomia non siè mai "ufficialmente sciolta"
Forse dovevi informarti prima di scrivere questo articolo.
--Usiait (msg) 15:11, 23 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Moderiamo le espressioni: si presume la buona fede di chi scrive, incluso anche la presunzione che qualcuno si informi e poi scriva. In ogni caso l' autonomia non si e' mai ufficialmente sciolta, in quanto non si e' mai ufficialmente ne formata ne tanto meno istituzionalizzata. Cosi' come viene intesa nella storiografia recente italiana e' chiamata "autonomia operaia" (o semplicemente e sbrigativamente autonomia) un qualcosa che si e' creato a sinistra dopo il '69, piu' o meno a meta' anni '70. P.S. non devo informarmi in quanto ho vissuto in modo attivo quegli anni. --Bramfab Discorriamo 16:32, 23 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Non so se l'hai scritto tu il pezzo sopra ma si parla dell'autonomia "ufficialmente sciolta".--Usiait (msg) 07:03, 24 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Della voce ho scritto qua e la qualcosa, in ogni caso rivednedola non trovo un punto in cui si dica che sia stata ufficialmente sciolta. Puoi indicarlo?--Bramfab Discorriamo 10:44, 24 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Da "Framo" scendi al punto 2: finisce con ufficialmente sciolta. L'hai scritto tu il pezzo cui ho risposto? Se no, perchè mi fai perdere tempo? --Usiait (msg) 21:41, 26 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Sicuramente stai perdendo tempo: anche cercando con la funzione "find" del browser dell' aggettivo "ufficialmente" non c'e traccia nella voce. Chi ha scritto il pezzo non c'entra un tubo con questo discorso. --Bramfab Discorriamo 11:29, 28 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Sto parlando, nel caso non avessi capito, di questo settore di discussione, nella prima parte, quella firmata Franco qui sopra dove si parla anche dei volsci. Comunque chissenefrega: non faccio mica l'istruttore dei ciechi...--Usiait (msg) 19:59, 29 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Due piccole aggiunte (Sui precedenti ti ho risposto nella mia pagina).

Franco Piperno insegnava Fisica in Calabria, ma mi risulta fosse di Roma. In quanto all'esilio in Francia è decisamente un termine POV, così come lo è quando lo si riferisce a Craxi nel periodo di Hammamet. In tutti e due i casi i soggetti erano ricercati dai giudici ed avrebbero potuto sottoporsi ad un processo. Insomma, sulla imparzialità dei giudici non ci giurerei, ma tutti e due erano latitanti, non esiliati.--Truman Burbank 16:34, Set 15, 2005 (CEST)

L'eredità dell'autonomia

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Un suggerimento: la parte finale forse verrebbe meglio come "L'eredità dell'autonomia" o "gli eredi dell'autonomia operaia". (o semplicemente "gli eredi"). --Truman Burbank 19:12, Set 20, 2005 (CEST)

Noto con piacere che è stata modificata la didascalia su Sinistra Proletaria, che comunque rimane appesa nella sezione sbagliata. In compenso è stata aggiunta una foto dell'86 (?) che vorrebbe rappresentare presunti autonomi milanesi. Non me ne vogliate (un giorno giuro che mi registro), ma è assai improbabile che uno striscione dell'autonomia possa aver mai sfoggiato il simbolo della terza internazionale, non tanto per il buon Lenin quanto per l'odiato PCI. Eppoi troppo sorridenti. Un'altra nota: termini come "ricostituzione", "rinascita", etc. sembrano avallare una teoria tutta giornalistica, campo in cui siamo notoriamente campioni mondiali, che vorrebbe (voleva) l'autonomia come una sorta di araba fenice che risorge dalle proprie ceneri, per non parlare del dono dell'ubiquità, altro leit motiv degli anni '80. Naturalmente non era così. Inoltre Pedro fu ucciso in un'imboscata della Digos per aver brandito un pericolosissimo ombrello.

Nullo

Immagine del 1886: falce e martello erano usati ovunque, non limitati al PCI, ed erano usati anche da chi neppure sapeva esattamente cosa fosse la III Internazionale. Sorridenti e perche' no? quando non c' erano cariche in vista.--Bramfab Discorriamo 11:15, 30 mag 2008 (CEST)[rispondi]

In effetti era molto più nota la IV... nonostante avesse circa 15 militanti in tutto... Inoltre, nel 1986 era già iniziata la fase pensione anticipata in cui i simboli di culto venivano difesi dall'incombente crepuscolo degli dei, senza farsi molte domande sul loro reale significato teologico. Credo la Pantera sia stata l'ultima grossa fiammata di adorazione collettiva dei simboli sacri, anche se almeno a Torino erano già usati in modo ben poco leninista (sovente apparivano come Falce e Spinello e c'erano diversi Stalin psichedelici). Gli unici a prendere ancora davvero sul serio la vecchia iconografia furono Frigos e Celerini, dimostrandosi ben più nostalgici di noi, che eravamo ormai allegramente passati al situazionismo totale. Comunque davvero... pensare che in quegli anni fosse che il 5% degli studenti di sinistra avesse idea di cosa dicesse la teoria marxista (altro ce la Terza!) sarebbe una grossa esagerazione. C'erano tribù di destra e tribù di sinistra, ognuna coi suoi segnali totem, ma le allucinazioni dottrinarie erano rimaste sepolte nei salotti del '68. Noi era più facile che sapessimo tutto di Woodstock, droghe psichedeliche, Nestor Makhno e Guy Debord, che non di Lenin e compagnia. In tre mesi di occupazione della Pantera non ricordo una sola discussione di teoria politica, noi eravamo già al 100% pratici. Ci serviva una struttura per stare assieme, ce la siamo presa, punto. Anche questa evoluzione dalla teoria alla prassi manca nelll'articolo, ripensandoci. Eppure il passaggio alla praticità é un fattore cardine che ha iniziato a manifestarsi ai tempi dell'autonomia per poi sfociare nel fenomeno tutto pratico dei centri sociali. É stato il passare dalla Rivoluzione mondiale alla Rivoluzione nel mio pianerottolo attraverso Socialismo in una nazione sola. Capiamoci, non ho intenzioni ironiche, anzi. Meglio prendersi un pianerottolo subito che passare la vita a sognare di avere l'universo domani. Ai tempi di autonomia girava una leggenda urbana sullo scioglimento di Lotta Continua che voleva che il Congresso di Rimini fosse finito con la dichiarazione La rivoluzione é quello che uno fa tutte le mattine, davanti allo specchio del bagno. Non ho mai trovato neppure mezza prova che qualcuno di LC lo abbia davvero detto o scritto, ma sintetizza bene il passaggio dalla responsabilità di classe alla iniziativa individuale che in quegli anni si é sviluppato. --Bèrto 'd Sèra (msg) 05:07, 9 nov 2008 (CET)[rispondi]
Non credo si riferisse alla falce ma all'internazionalismo, che effettivamente fa storcere il naso anche a me rispetto all'autonomia... Imho anche secondo me quegli specifici militanti non erano dell'area dell'autonomia operaia, e aggiungo comunque che certamente non erano del PCI e questo è sicuro.--Marte77 (msg) 14:34, 30 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Di sicuro c'è solo la morte (sgratt, sgratt...). Ma il problema non è neanche l'internazionalismo che l'autonomia ha sempre continuato a fare proprio. No, il problema è proprio il simbolo in sé, adottato dai paesi a socialismo reale e partiti "fratelli". Naturalmente esistono altre formazioni terzinternazionaliste (o marxiste-leniniste che dir si voglia) che rivendicavano il primato rispetto alla politica "revisionista" adottata dal PCI, ferme generalmente ad un determinato punto di rottura, da Chruščëv a Gorbačëv a seconda dell'ispirazione. Che si tratti dei Transiti poi è ancor più dubbio, per quanto situazionismo che vogliamo ficcarci dentro. Non so se avete presente lo stile AUTONOMEN della metà degli anni '80...

Nullo

La foto ritrae uno storico striscione del collettivo autonomo di via dei Transiti 28 ad una manifestazione del 1986 contro il bombardamento della Libia. E' presa dall'agenda rossa del 1988 prodotta dalle Edizioni Sapere Collettivo, le stesse che pubblicavano il giornale "Autonomen - Per la ricomposizione del proletariato urbano".--Usiait (msg) 14:02, 23 lug 2008 (CEST)[rispondi]
Noto con piacere che la foto è stata eliminata per fare posto a... una scriita su un muro! Capisco benissimo che l'immagine di autonomi degli anni 70 che fanno il segno della p38 o che sparano piaccia molto a chi è cresciuto a Grand Theft Auto ma pare che l'autonomia sia stata anche altro, molto altro e CENSURARNE l'aspetto politico, così come ignorare le novità teoriche (operaio massa ed operaio sociale, autogestione, rifiuto del lavoro, rifiuto delle gerarchie e delle "dirigenze", contaminazione con tematiche anarchiche e libertarie) non è un modo di arricchire Wikipedia. Sarebbe bello che chi non conosce un tema non ne scrivesse e non si prendesse la briga di "correggere" ciò che non conosce ma questo è il triste destino di wikipedia e di tutto ciò che è stato messo on line: la cancellazione!

quando avvenne il convegno di Bologna?

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Io invece vorrei semplicemente far notare un particolare: nella sezione "Il convegno di Bologna" manca la data (o perlomeno l'anno) del convegno. Settembre 1977

Frigidaire, 6 politico

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Come si fa a dire che Frigidaire aveva a che fare con autonomia operaia quando frigidaire inizia le pubblicazioni nel 1980, quando autonomia operaia praticamente non esisteva piu?

Gli organi d'informazione si interessano a lungo di un'iniziativa, vera o presunta, partita da dei giovani di un liceo romano, atta a rivendicare un voto di sufficienza garantito per tutti gli studenti, divenuto noto come "Sei Politico", istanza giudicata assurda e bollata come "falso problema" dal mondo politico

Quale liceo? Veramente, del "6 politico" se ne e' parlato per 10-15 anni di seguito: cosa avrebbe di cosi' particolare, nuovo ed importante questa iniziativa vera o presunta? --160.80.10.201 12:04, 15 gen 2008 (CET)[rispondi]

Confermo la scarsa rilevanza di Frigidaire come segnale di militanza politica anche in un'area di militanza debole come quella autozza. La gente lo leggeva perché era di moda, punto. Volendo citare cose del genere Il Male avrebbe molto più senso. Manca anche (e a mio avviso é una mancanza molto più grave) il riferimento alla serie di lotte contro i decreti delegati che fecero da incubatrice a buona parte dell'ala più giovane del movimento, anche a noi cani sciolti che rifiutavamo qualsiasi forma di appartenenza (autonomia inclusa). Si trattava di rifiutare il concetto stesso di democrazia rappresentativa, in favore di potere della piazza fisso. Carino o folle che fosse, era una rottura totale col concetto di tutto il potere ai soviet (che erano organi rappresentativi, per quanto in forma assembleare) e una virata decisa verso forme radical-anarchiche, anche se pochi se ne accorsero, almeno in principio. É anche da lì che nacque tutta la tensione col PCI, che era il gestore di rappresentatività per eccellenza. In generale si coglie molto poco dall'articolo il salto di qualità che ci fu tra 68ini e 77ini (non dico in positivo o negativo, ma proprio come differenza e basta). E non ditemi di correggere io, ci mancherebbe ancora che con tutto quel che ho da fare nella vita mi dessi alle masturbazioni autobiografiche. Mi limito a dare un giudizio di qualità su un articolo che descrive un pezzo di realtà che ho vissuto, ed é un giudizio molto basso. --Bèrto 'd Sèra (msg) 03:52, 9 nov 2008 (CET)[rispondi]

Appare evidente che la cosiddetta democrazia virtuale propria del web non serve ad altro, per quanto almeno pertiene al fenomeno Wikipiedia, che a divulgare concetti imprecisi storicamente (e quindi scientificamente) nonchè giudizi di parte che, qualora non si rivelassero qualunquistici e superficiali, non sarebbe possibile definire altrimenti che di stampo fascista. Già l'idea, nata idiota e fintamente democratica, di un sistema di informazione dal "basso" (ma governata da pochi censori autonominatesi in base alla propria capacità di contributo per un meccanismo che ad altro non serve se non a sovvenzionare multinazionali o politici locali) è sbagliata. Wikipedia afferma di non prendere posizione, ma nel contempo si affida ad un sedicente comitato di garanzia (o quant'altro) che di fatto esprime una censura ancora peggio che fascista: cretina, nel senso di quanto sono cretini ad esempio la televisione o i giornali scandalistici. Ci sarebbe quindi da augurarsi, per il prossimo 6 settembre 2008 un attacco di violenza (non astratta e virtuale) che cancelli questa forma retorica, ipocrita e fascista di (finta) organizzazione della cultura. Quanto alle pagine su AutOp, che dire? Che sono state scritte - in tutta evidenza - da chi non ha conosciuto fatti e spostamenti di pensiero e azione se non nella vulgata del libriccino di scuola. O sugli schermi Mediaset. Che pena, cara Wikipedia. Eppure informarsi costa così poco...

Ascolta, ti assicuro che ti parlo con tutta franchezza: io sono un utente wiki, da anni contribuisco al progetto in tanti settori, e sono tutt'altro che fascista. Voglio solo dirti che se è vero che molto in Wiki non funziona (tra inesattezze, POV e amenità) non è detto che la situazione sarà sempre la stessa. E' vero, questa pagina sull'Autonomia è carente e imprecisa, io non ho tempo di mettermi a revisionarla... Fallo tu! Il mezzo c'è, ha dei limiti (la libera contribuzione porta a incomprensioni tra gli utenti, contributi di parte fatti in malafede, accuse reciproche come dici te di alimentare un mezzo di informazione fascista o di farne un covo di marxisti), lasciare che venga utilizzato per dare informazioni errate (per ignoranza dei contributori in buonafede, per manipolazione dei contributori in malafede) secondo me è da fessi, e io sono entrato nel progetto per questo motivo. Ci sono scritte cazzate? Cancellale e riscrivi! Puoi farlo seduta stante senza nemmeno registrarti... La critica va bene, ma senza prassi è poco più che un piagnisteo.--Marte77 (msg) 17:59, 25 ago 2008 (CEST)[rispondi]
A me pare sia proprio gente come te che sputtana wikipedia: perchè scrivi di cose che non conosci?

Avviso di non neutralità

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Prima che qualcuno mi dia inutilmente del fascista, ideologia che non mi è propria, spiego velocemente perchè ho ritenuto di aggiungere l'avviso di non neutralità.

Nella sezione "anni '80" quando si afferma l'uccisione di Pietro Maria Walter Greco da parte dei servizi segreti, utilizzando per di più il "cito le fonti" non si aggiunge alcun link a fonti che riportino e/o confermino la notizia. Senza voler aprire un dibattito (inutile in questa sede) sul ruolo dei servizi segreti negli anni '70, ci tenevo solo a sottolineare che un affermazione del genere deve essere supportata da materiale (basta un link esterno!) vista la gravità della stessa.

Ho levato il tag, la motivazione del POV verteva esclusivamente sulla richiesta di citazione già apposta.--Marte77 (msg) 11:06, 18 set 2008 (CEST)[rispondi]


Io continuo ad essere molto scettico, avendo studiato a lungo il modo di operare dei Servizi in quegli anni è dubbio che AGENTI abbiano commesso un omicidio. Inoltre dire genericamente da "agenti della DIGOS e del SISDE" sembra proprio qualcosa scritto per colpire genericamente "il nemico". In terzo luogo la citazione che hai apposto c'è, ma mi sembra un po' troppo di parte e poco documentata per essere credibile.

--Fedechiopris (msg) 18:26, 27 set 2009 (CEST)[rispondi]

Mi sembra si parli del processo, quindi non credo siamo di fronte a informazioni scritte "per sentito dire"...--Marte77 19:40, 27 set 2009 (CEST)[rispondi]

A scanso di equivoci...

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Sull'omicidio di Pietro Maria Walter Greco ho inserito una fonte che riassume i dettagli del processo. Spero che con questo non ci siano più problemi nell'accertamento dei responsabili.--Marte77 (msg) 14:42, 4 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Weasel words

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ma si evidenziava una certa lontananza dei sottoscrittori dalla realtà politica italiana, per esempio mancando di cogliere alcune caratteristiche peculiari del movimento di Autonomia Operaia (e del 1977 in genere) che la distinguevano dalla tradizione della sinistra comunista tradizionale parlamentare.. Quali?? Per chi (come me) c'era, la risposta é persino ovvia, ma non credo davvero lo sia per tutti. Qui due son le cose:

  1. si fa un'analisi chiara sul perché e percome in Italia c'e' stato il '77 mentre fuori ormai non succedeva più nulla o quasi (ma dubito che basti una decina di articoli MOLTO dettagliati)
  2. si riformula la frase spiegando che la percezione dei 68-ini fuori Italia era più dettata da propri ricordi ormai superati dai tempi che da una precisa conoscenza dei fatti e dell'ambiente.

e la risposta, secondo me, é... la seconda che hai detto. --Bèrto 'd Sèra (msg) 03:28, 9 nov 2008 (CET)[rispondi]

Movimento studentesco

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@Marte66: guarda che vi fu realmente un collegamento tra la traballante fine dello MS, divenuto nel frattempo MLS, e la formazione dei gruppi di Aut. Op., almeno nell'Italia settentrionale: se i dirigenti (non tutti ovviamente) si mossero verso le poltrone parlamentari, molti militanti si spostarono verso posizioni piu' estreme sia con la creazioni dei CUB (Collettivi Unitari di Base) e dei primi embrioni di centri sociali e sia nelle file della cosidetta Autonia Operaia (in cui gli operai "veri" al piu' arrivarono al 50%).--Bramfab Discorriamo 15:17, 26 lug 2010 (CEST)[rispondi]

Non vedo l'attinenza del parallelismo con i Comitati Unitari di Base e l'esperienza dell'Autonomia (i CUB erano contemporanei di Pot.Op., di Aut.Op. se parlerà qualche anno dopo), e soprattutto quando parliamo di Movimento Studentesco (con le maiuscole) è evidente che parliamo del gruppo milanese di Capanna e Cafiero, che era una faccia settaria e organizzata del movimento studentesco generale. Bisogna essere precisi su queste cose, anche perchè nel caso mi pare anche difficile questo collegamento (o effusione verso) i CUB, che erano praticamente egemonizzati dagli odiati trotskisti di Avanguardia Operaia... Comunque certo che c'era molto corpo studentesco in Aut.Op., ma un conto è il "movimento studentesco" in generale, un conto è il Mov. Stud. in particolare, una struttura potentemente stalinista che con Pot.Op. prima e l'Autonomia dopo non ha mai avuto contatti se non per darsi sonore legnate.--Marte77 18:32, 26 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Insomma dietro MS nel suo fulgore vi erano realmente molte persone, poi, come ho detto i capoccia andarono verso il parlamento, molti peones viceversa si trovarono liberi ed andarono ad ingrossare altre fila ... ed anche parte di quelli di AO, una volta che questa si sciolse andarono ad ingrossare altre file. Aut Op beneficio' come militanza della situazione di sbando dei gruppi extraparlamentare "storici", fungendo da attratore per chi non accettava soluzioni di compromesso andando altre i distinguo ideologici ormai logori, altrimenti non sarebbero riusciti neppure ad essere non in 4 ma neppure in 2 gatti. Occorre distinguere la storia dei gruppi e della loro dirigenza dalle vicende dei militanti. In ogni caso i CUB si formarono qualche anno dopo Avang. O. Comunque rimanendo nel milanese se lo MS invece di sciogliersi avesse preso una diversa via, la famosa immagine del tizio incapucciato con la pistola, al centro della via di Milano, immagine oggi simbolo di quel periodo, non ci sarebbe stata. Ciao --Bramfab Discorriamo 18:47, 26 lug 2010 (CEST)[rispondi]
No Bram, i CUB sono stati creati nel '69 alla Pirelli, semmai è Avanguardia Operaia che è nata nell'alveo dei CUB... Per il resto mi pare che stiamo discutendo poco "tecnicamente", leggo ricostruzioni un po' da vulgata (spesso imprecisa e un po' sentimentale) anzichè un lavoro di indagine storica sugli eventi. E' giusto dire che Aut.Op. si arricchì di tanti militanti stufi della logica gruppettara e dell'eccessivo ideologismo di talune espressioni settarie del movimento, ma dato che si fanno i nomi delle organizzazioni è giusto (necessario) referenziare puntualmente per evitare imprecisioni e quindi errori (falsi storici purtroppo, come per esempio la questione MS, preso a elemento rappresentativo del mondo studentesco quando invece era solo un gruppetto dei tanti e stalinista nel midollo, lontanissimo dal mondo del collettivo autonomo di Porta Romana di cui Giuseppe Memeo, il pistolero, faceva parte).--Marte77 19:02, 26 lug 2010 (CEST).[rispondi]
Quello che volevo dire (e che occorre inserire nella voce) e' per l'appunto che Aut.Op. si arricchì di tanti militanti sia in quanto stufi di .. e sia in quanto la scomparsa di altri gruppi di riferimento diede piu' ampio risalto a Aut. Op. come "reclutatore" nelle nuove generazioni che si affacciavano alla militanza politica, in un certo modo Aut. op. riempiva un vuoto che si era formato e che davo anche piu' possibilita' ai collettivi autonomi di crescere. In due gatti si riesce a far poco o nulla ovunque. Non ho preso MS come elemento rappresentativo del mondo studentesco, ma neutralmente osservo che questa organizzazione (per molti versi sicuramente "antipatica" nella sua gestione e ideologia) che negli anni passati riusci' anche a riempire Piazza Duomo, ed una parte di chi riempi' quella piazza si sposto' con una evoluzione ideologica, portando con se' le nuove generazioni e contribuendo alla crescita di Aut. Op. Mi scuso per l'involontario grassetto dell'intervento precedente. --Bramfab Discorriamo 09:30, 27 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Figurati, c'era un punto e virgola di troppo... ;) Comunque quello che penso è che nella voce ci siano ancora troppi pochi ref, e per la scarsità di questi alla fine abbiamo una voce da "bignami" o da programma televisivo sugli anni di piombo, insopportabilmente impreciso. Lo dico perchè nella descrizione "generalista" si finisce spesso col dire cose non vere (vedi l'area "studentesca-anarchica" e la citazione di Framo, alla fine come pensavo si parlava d'altro...).--Marte77 10:30, 27 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Problema di PC: per avere i due punti devo schiacciare anche il tasto shift, ma il tasto alcune volte non fa buon contatto ed il monitor+mia-vista non mi fanno agilmente distinguere fra ; e : . Sono d'accordo che i ref sono pochi, il problema è che esiste ben poco. Paradossalmente del periodo '68 - '77, nonostante la grandissima produzione cartacea del periodo, ben poco si e' conservato, non so neppure se esista una raccolta completa di Rosso tanto per rendere l'idea. Gran parte di quanto scritto dopo riflette singole visioni e quasi sempre fatte con un occhio alla politica presente, o scritte da chi necessitava di riscriversi il suo passato, oppure libri viziati dallo strabismo del giornalista, (pensa a quello che potrebbe contenere una storia dei primi 10 anni di wikipedia scritta da un giornalista, considerato che nel 90% dei casi la stampa si occupa di wiki solo per caccazilli e solitamente capendone una mazza). Per darti una idea sto cercando, di quando in quando, materiale per quello che fu il famosissimo "processo Trimarchi" o "caso Trimarchi", c' e' quasi nulla eppure rappresento' un punto di svolta nella lotta universitaria. Ciao --Bramfab Discorriamo 11:15, 27 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Se non sbaglio la raccolta completa di Rosso è stata pubblicata recentemente da Deriveapprodi in DVD, sempre di Deriveapprodi c'è la bellissima serie de "Gli Autonomi" in 3 volumi su cui si potrebbe attingere a piene mani. Bello il lavoro sul caso Trimarchi, spero di poter leggere qualcosa su wiki a breve. :) --Marte77 12:14, 27 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Sarei curioso di vedere se nel DVD e' presente anche la 'reliquia' che mi e' rimasta. Il DVD che hai segnalato si trova in Tommaso De Lorenzis, Valerio Guizzardi, Massimiliano Mita Avete pagato caro. Non avete pagato tutto La rivista Rosso (1973-1979), interessante e' la biografia di uno dei tre autori: Valerio Guizzardi (Guizzo) (1952) inizia il suo impegno politico nella Federazione giovanile del Partito comunista di Bologna, da cui esce nel 1968 per approdare al Movimento studentesco. Ha militato in Potere operaio e nell’Autonomia operaia organizzata (area «Rosso»). http://www.deriveapprodi.org/estesa.php?id=323 Ossia il percorso che ho indicato: dal bacino/attrattore di raccolta del Movimento studentesco ad altre realta'. Ciao --Bramfab Discorriamo 17:08, 27 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Era andato a Milano o era rimasto a Bologna? La cosa fa la differenza... Anche perchè il passaggio all'autonomia era quello "standard", ovvero da Pot.Op ad Aut.Op., se parliamo veramente del MS di Capanna (e non del generico "movimento studentesco" del '68 italiano) deve averlo lasciato subito per il contemporaneo operaista (sì, lo so, sono un rompipalle... :)).--Marte77 19:44, 27 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Tra le righe mi sembra di capire che fini' a Milano, ma come e dove ... non si sa; IMO il punto e' che la scomparsa di un forte collettore studentesco diede maggior respiro al reclutamento in altre aree.--Bramfab Discorriamo 16:37, 29 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Sicuramente, ma non mi fermerei soltanto sull'esperienza del MS, anche perchè che nel periodo a cui facciamo riferimento si parlavava di "crisi dei gruppi", in senso generale.--Marte77 16:58, 29 lug 2010 (CEST)[rispondi]

Black bloc

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Tralasciando i numerosi errori compiuti da chi ha preso parte alla voce Autonomia Operaia e a questa discussione delirante. Chi è il genio che ha accomunato i black bloc agli autonomi?!?jupp

La voce è lacunosa, che la discussione sia "delirante" non so, comunque giusto eliminare quel paragrafo in quanto faceva affermazioni arbitrarie sulle "vere eredità" dell'autonomia operaia. Se è vero che esiste un'ispirazione reale nella nascita dello schwarzer block degli anni '80 riguardo al movimento autonomo italiano, questo va descritto in modo accurato e senza parlare di continuità diretta dell'Aut.Op. con le esperienze europee del blocco nero perché non esistono.--Marte77 14:43, 2 feb 2011 (CET)[rispondi]
Negli anni 80 in tutta Europa nacquero gruppi e collettivi che si ispiravano all'autonomia italiana tra cui i già citati Autonomen tedeschi ("Come a Brixton, come a Francoforte: faremo di Milano la nostra roccaforte!" si gridava nei cortei degli anni 80) Gli Autonomen tedeschi erano prevalentemente anarchici e vestivano di nero per motivi tattici: da qui nacque il termine "Blocco nero" per descrivere le manifestazioni compatte di gente vestita di nero con passamontagna. Una foto di queste manifestazioni tedesche fu usata per un famoso manifesto dei collettivi autonomi milanesi dal titolo "Lotte sociali". Sia in Italia sia in Germania avvenivano scontri intorno alle centrali nucleari ed in Italia l'autonomia si coordinava attraverso il Coordinamento Nazionale Antinucleare Antimperialista. Quindi sì, c'è un legame diretto tra il blocco nero e l'autonomia.

Fonti foto P38

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Quali sono le fonti che supportano quanto dichiarato nella didascalia della prima foto, e cioè che i manifestanti che facevano il gesto della P38 erano di Autonomia Operaia?

Specifici di questa foto o che il saluto con la P38 era in uso nelle manifestazione anche da parte di Aut. Op.? --Bramfab Discorriamo 00:12, 12 nov 2015 (CET)[rispondi]
A togliere dubbi ecco una foto meno bella ma con il saluto P38 e striscione Aut Op. https://41.media.tumblr.com/tumblr_mawtbhnFNQ1rs4qqbo1_1280.jpg --Bramfab Discorriamo 00:18, 12 nov 2015 (CET)[rispondi]
Il gesto della p38 non era un saluto! Accompagnava slogan specifici che rivendicavano la risposta al fuoco della polizia negli anni 70, in particolare riferito ai fatti di San Basilio a Roma. "Se spara il poliziotto, p38!" "Come mai come mai loro sparano e noi mai: state attenti d'ora in poi spareremo pure noi!" Ecc...

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