Discussione:Raviscanina
Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dal progetto tematico sottoindicato. Puoi consultare le discussioni in corso, aprirne una nuova o segnalarne una avviata qui. | |||||
|
La voce non è stata ancora monitorata, fallo ora! | ||||||||||
|
Spostamento da articolo in cancellazione con titolo Andrea di Raviscanina
[modifica wikitesto]Spostamento del testo (--MM (msg) 23:21, 17 gen 2006 (CET))
Andrea di Raviscanina, nobile e condottiero.
Dopo alcuni anni di conflitti fra i Signori Normanni dell'Italia centrale e meridionale contro Ruggero II di Sicilia, appoggiati dal Papa e dall'Imperatore (si veda anche Rainulfo III), l'8 aprile 1139 il papa scomunicò Ruggero, ma il 30 dello stesso mese morì Rainulfo, che del medesimo Ruggero era il principale oppositore. Di conseguenza Ruggero, il 25 maggio 1139, sbarcò di nuovo a Salerno e si impadronì della Puglia.
Nel frattempo le truppe del papa si riunirono con quelle di Roberto di Capua e Riccardo di Raviscanina e si venne allo scontro presso Galluccio il 22 luglio 1139. Le forze pontificie vennero sconfitte e Roberto, Riccardo e altri nobili normanni cercarono scampo nella fuga in Germania, dove furono accolti dall'imperatore Corrado III.
Seguì un periodo confuso di intrighi, finché Corrado III morì nel febbraio 1152 durante i preparativi di una nuova spedizione in Italia. Tuttavia Federico Barbarossa, nuovo imperatore, volle portare a termine i progetti del suo predecessore, e infatti nella dieta di Würzburg, presenti i Normanni, i feudatari tedeschi decisero che la spedizione si sarebbe mossa dopo due anni, avendo quale scopo principale l'incoronazione a Roma dell'imperatore.
Al momento della partenza non era presente Riccardo, morto nel frattempo, ma lo sostituiva il figlio Andrea di Ravisacanina, cresciuto alla corte imperiale, in esilio fin da bambino. Il 18 giugno 1155 il Barbarossa fu incoronato dal papa Adriano IV, ma i feudatari tedeschi si opposero al proseguimento della spedizione. Tuttavia Roberto di Capua, Andrea di Raviscanina e Roberto di Loritello (cugino in disgrazia di Guglielmo), sostenuti anche dalla falsa voce della morte di Guglielmo figlio e successore di Ruggero, rioccuparono le loro terre e tutta la Campania.
Nel maggio dell'anno seguente, la reazione di Guglielmo travolse presso Bari le truppe degli alleati e addirittura catturò Roberto a causa del tradimento di un certo Riccardo di Aquila.
Intanto, in Puglia, proseguiva l'azione vittoriosa di Guglielmo che, dopo aver distrutto Bari e sconfitto le truppe bizantine a Brindisi, si diresse verso [Benevento]] dove il papa era rifugiato con Roberto di Militello e Andrea di Raviscanina.
Accampatosi nei pressi della città nel giugno 1156, avviò trattative col Papa che gli accordò il perdono dietro promessa di libertà in esilio per Andrea di Raviscanina, Roberto di Loritello e altri notabili compromessi nei recenti eventi.
Costoro si ritirarono in Abruzzo, donde sollecitarono un nuovo intervento armato dell'imperatore bizantino, desideroso di vendicare la disastrosa rotta di Brindisi.
Partì quindi una spedizione al comando di Andrea, ma osteggiata dal Papa, che occupò vasti territori finché, agli inizi del 1158, Andrea a Cassino sconfisse le truppe di Guglielmo.
Per ragioni ignote (voleva forse difendere il suo recente feudo nei pressi di Ancona?), Andrea abbandonò il monastero di Montecassino e raggiunse Ancona assediata da Rainaldo di Dassel e Ottone di Wittelabach, emissari di Federico Barbarossa.
Dopo la pace stipulata con gli Anconitani nella primavera, Andrea, insieme ai due nobili tedeschi, si diresse verso Milano, già assediata dall'imperatore. Ivi Andrea dovette prestare la sua opera di esperto e valoroso soldato fino alla capitolazione della città, avvenuta il 7 settembre 1158.
Nacque a questo punto una nuova congiura a Palermo contro Guglielmo, e i congiurati chiamarono nuovamente in aiuto Roberto di Loritello e Andrea di Raviscanina. Vi furono nuove battaglie e occupazioni ma l'esito finale fu negativo e Andrea fu costretto ad abbandonare le terre occupate in Puglia nel 1161.
La fuga del conte Andrea si volse verso Costantinopoli con lo scopo di ottenere soccorso in uomini e denaro, ma la sua richiesta non fu accolta poiché i Bizantini, fin dal 1158, avevano stipulato una pace trentennale col re di Sicilia. Conferma di ciò è il silenzio delle cronache che non ci forniscono più notizie di Andrea fino al 1167, quando al seguito delle truppe imperiali che sostengono l'antipapa Vittore IV, compie l'ennesimo, vano e ultimo tentativo di rientrare in possesso del suo feudo.
Voci collegate
- Ruggero II di Sicilia
- Guglielmo I di Sicilia
- Rainulfo III di Alife
- Federico I Barbarossa
- Corrado III di Svevia
Collegamenti esterni modificati
[modifica wikitesto]Gentili utenti,
ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Raviscanina. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20040827214349/http://www.portaleitalia.net/raviscanina.htm per http://www.portaleitalia.net/raviscanina.htm
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 05:00, 16 set 2019 (CEST)