Ducato di Camerino

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Ducato di Camerino
Ducato di Camerino - Stemma
Motto: Distingue et concordabis
Ducato di Camerino - Localizzazione
Ducato di Camerino - Localizzazione
Dati amministrativi
Lingue ufficialiItaliano, latino
Lingue parlateDialetto camerte
CapitaleCamerino
Dipendente da Stato Pontificio
Politica
Forma di governoMonarchia assoluta
(signoria, poi ducato)
Nascita1259 (poi 1515) con Gentile I da Varano
CausaInvestitura da parte del papa Alessandro IV
Fine1539 con Giulia Varano
CausaEstinzione del ramo principale dei Varano e annessione allo Stato Pontificio con Paolo III
Territorio e popolazione
Bacino geograficoItalia centrale
Massima estensione130 km² circa nel secolo XV
Popolazione3 000 abitanti circa nel secolo XV
Economia
Valuta1259-1539[1]
RisorseAgricoltura, allevamento bovini
Commerci conStato Pontificio, Ducato di Urbino
Religione e società
Religione di StatoCattolicesimo
Classi socialiNobiltà, clero, contadini, allevatori
Evoluzione storica
Preceduto da Stato Pontificio
Succeduto da Stato Pontificio

Il Ducato di Camerino (già signoria dal 1259 circa al 1515) fu un piccolo Stato indipendente, enclave nello Stato Pontificio, governato per quasi 300 anni dalla famiglia Da Varano, originaria del longobardo ducato di Spoleto. Nel 1515 l'ultimo signore, Giovanni Maria, fu creato duca dal papa Leone X, ma il nuovo rango durò effettivamente solo fino al 1539.[2]

Lo "Stato" di Camerino (un tempo si dava a questo termine un significato diverso da quello odierno: anche un piccolo feudo era denominato "Stato") era completamente circondato dai possedimenti pontifici e, in particolare, confinava con le terre di Matelica, San Severino, Fabriano, Nocera, Foligno, Visso, Amandola, Sarnano, San Ginesio e Tolentino.[3]

La sua posizione era strategica tra lo Stato della Chiesa e il ducato di Urbino: entrambi avevano su Camerino precise mire annessionistiche. Per questo il sistema difensivo della signoria varanesca era solido ed esteso: in esso, in parte visibile anche oggi, emergevano la rocca Varano (importante fonte di reddito per i signori, poiché sede del gabelliere il cui ufficio consisteva nel riscuotere un oneroso pedaggio da chiunque percorresse la sottostante strada che da Roma portava al mare Adriatico); le fortezze di Spinoli e di Santa Lucia, la rocca d'Ajello.[4]

Nel 1240 nella cittadina esercitava le sue funzioni il legato del Papa, ma diciannove anni dopo fu devastata dall'esercito di Manfredi di Svevia, figlio naturale dell'imperatore e re di Sicilia Federico II. Molti camerinesi furono trucidati e chi si salvò poté rientrare soltanto nel 1262: tra questi Gentile I da Varano, primo signore con il consenso del pontefice Alessandro IV. Dal XIII secolo, pertanto, il potere subì un graduale trasferimento dalla campagna a Camerino, dove Giulio Cesare da Varano (1444-1502), uno dei più significativi personaggi della casata, fece costruire il Palazzo ducale, il tempio dell'Annunziata (Rocco da Vicenza), destinato a luogo di sepoltura della dinastia, e il monastero delle clarisse per la figlia Camilla Battista, futura santa. Donò, inoltre, alla moglie Giovanna, rampolla del signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta, il castello di Lanciano, sito nei dintorni di Castelraimondo, residenza estiva, nella quale alloggiò la marchesa di Mantova Isabella d'Este che visitò, nel 1494, i da Varano nel suo viaggio tra Roma e Urbino (dove regnava la cognata Elisabetta Gonzaga).[5]

Il Palazzo ducale a Camerino
Rocca Varano

Sotto l'amministrazione di Giulio Cesare, lo Staterello estese i propri confini, gli abitanti aumentarono e le attività commerciali prosperarono. Tuttavia, nel 1502 la signoria di Camerino fu attaccata da Cesare Borgia, che, con l'appoggio del padre Alessandro VI, fece assassinare Giulio Cesare e tre dei suoi figli e si impadronì della città[6].

Dopo la morte di Papa Borgia, nel 1512, a Camerino si reinsediarono i da Varano, nella persona di Giovanni Maria (1502-1527), figlio di Giulio Cesare scampato alla strage di dieci anni prima. La signoria continuò a prosperare, come sotto il governo del padre e, in segno di rinnovata alleanza con il Papato, Giovanni Maria sposò la giovane Caterina Cybo, nipote di Papa Leone X Medici, che nel 1515 gli accordò il titolo ducale. Tuttavia, nel 1527, la sua morte preannunciò la fine del ramo dinastico e l'estinzione del ducato. Come sarebbe accaduto in seguito nel ducato di Urbino, la disposizione papale prevedeva il riassorbimento del feudo in caso di mancanza di eredi maschi: Vittoria Della Rovere, granduchessa di Toscana e ultima della casa regnante, ereditò il patrimonio immobiliare e mobiliare del nonno ma non il trono. La giovane figlia del duca di Camerino Giulia, sotto la reggenza della madre Caterina, riuscì invece a succedere al padre, anche con l'appoggio del marito Guidobaldo II Della Rovere duca di Urbino (sposato con una sontuosa cerimonia), e malgrado il dissenso della linea ferrarese della stirpe. Nel 1539 il papa Paolo III, nondimeno, costrinse la coppia a rinunciare ai propri diritti, in cambio di 78'000 ducati d'oro, e il feudo fu annesso allo Stato Pontificio, dopo una breve parentesi di Ottavio Farnese. Virginia della Rovere (1544-1571), figlia dell'ultima coppia ducale ed erede dei beni lasciatile dall'ava duchessa madre Caterina Cybo, tentò di riavere Camerino con l'appoggio del consorte Federico Borromeo, conte di Arona (che si fregiò perfino del titolo), nipote di Pio IV (e fratello di San Carlo Borromeo), ma non vi riuscì. Anche un ulteriore tentativo fallì, questa volta con il secondo marito Ferdinando Orsini, duca di Gravina: morì a Napoli senza avere avuto figli.[7][8]

Sovrani di Camerino (1259 circa - 1539)[9]

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Lo stesso argomento in dettaglio: Varano (famiglia).
Titolo Nome Regno Coniuge Note
Signore Gentile I da Varano 1259 circa - 1284 Alteruccia d'Altino
Signore Berardo I 1284 - 1325 Emma
Signore Rodolfo I 1284 - 1316 Galatea con Berardo I
Signore Gentile II 1325 - 1355 Gentilesca figlio di Berardo I
Signore Berardo II 1335 - 1341 Bellafiore Brunforte di San Ginesio associato al padre Gentile II, gli premorì
Signore Rodolfo II 1355 - 1384 Paolina di Mogliano,
Camilla Chiavelli
figlio di Berardo II
Signore Giovanni I 1384 - 1385
Signore Gentile III 1385 - 1399 Teodora Salimbeni fratello minore di Rodolfo II
Signore Rodolfo III 1399 - 1424 Elisabetta Malatesta,
Costanza Smeducci
Signore Piergentile 1424 - 1433 Elisabetta Malatesta
Signore Giovanni II 1424 - 1433 Bartolomea Smeducci con Piergentile
Signore Rodolfo IV 1444 - 1464 Camilla d'Este 1434-1444,
perdita della signoria e nascita della Repubblica di Camerino
Signore Giulio Cesare 1444 - 1502 Giovanna Malatesta con Rodolfo IV
Signore Venanzio 1502 - 1502 Maria Della Rovere governo di Cesare Borgia
Signore
Duca
Giovanni Maria 1502; 1504 - 1515
1515 - 1527
Caterina Cybo
duchessa reggente (1527-1535)
1515 inizio del ducato
Duchessa Giulia 1527 - 1539 Guidobaldo II Della Rovere,
duca di Urbino,
duca di Camerino (1534-1539)
1539 estinzione del ducato e consegna da parte di papa Paolo III al nipote Ottavio Farnese.

Linea di successione dei duchi di Camerino

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  Gentile I
1259 – 1284
 
  
  Berardo I
1284 – 1325
Rodolfo I
1284 – 1316
 
 
  Gentile II
1325 – 1355
 
 
  Berardo II
1335 – 1341
 
   
Rodolfo II
1355 – 1384
Giovanni I
1384 – 1385
Gentile III
1385 – 1399
 
 
  Rodolfo III
1399 – 1424
 
  
  Piergentile
1424 – 1433
Giovanni II
1424 – 1433
  
  
  Rodolfo IV
1444 – 1464
Giulio Cesare
1444 – 1502
 
  
  Venanzio
1502
Giovanni Maria
1502 – 1527
 
 
  Giulia
1527 – 1539
  1. ^ Santoni, p. 10
  2. ^ Lilli, p. 27
  3. ^ Lilli, p. 35
  4. ^ Feliciangeli, Di alcune rocche.., p. 12
  5. ^ Guerra Medici, pp. 29-32
  6. ^ Guerra Medici, p. 35
  7. ^ Guerra Medici, pp. 40-42
  8. ^ I volti di una dinastia, pp. 16-17
  9. ^ Lilli, p. 433
  • (IT) Milziade Santoni, Della zecca e delle monete di Camerino, tipografia Ricci, Florence, 1875.
  • (IT) Bernardino Feliciangeli, Notizie e documenti sulla vita di Caterina Cibo-Varano, duchessa di Camerino, Libreria Editrice Favorino, Camerino 1881.
  • (IT) Bernardino Feliciangeli, Di alcune rocche dell'antico stato di Camerino, Deputazione di Storia Patria per le province delle Marche, Ancone 1904.
  • (IT) Sandro Corradini, Il palazzo di Giulio Cesare Varano e l'architetto Baccio Pontelli, Studi Maceratesi, Macerata, 1969.
  • (IT) Camillo Lilli, Istoria della città di Camerino, tipografia Grisei, Macerata 1652. (rist. anast., Forni, Bologne, 1991.
  • (IT) AA. VV., I volti di una dinastia. I da Varano di Camerino, Federico Motta Editore, Milan, 2001.
  • (IT) Maria Teresa Guerra Medici, Famiglia e potere in una signoria dell'Italia centrale: i Varano di Camerino, Università degli Studi, Camerino 2002.
  • (IT) Ileana Tozzi, La fedeltà nell'amore. Il matrimonio alle radici della società occidentale, 2003.

Voci correlate

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