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Freddy Adu

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Freddy Adu
Adu in azione con la nazionale statunitense nel 2011
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Altezza173 cm
Peso70 kg
Calcio
RuoloCentrocampista, attaccante
Termine carriera16 febbraio 2021
Carriera
Giovanili
2000-2003IMG Soccer Academy
Squadre di club1
2004-2006D.C. United87 (11)[1]
2007Real Salt Lake11 (2)
2007-2008Benfica11 (3)
2008-2009Monaco9 (0)
2009-2010Belenenses3 (0)
2010-2011Arīs Salonicco5 (1)[2]
2011Çaykur Rizespor11 (4)[3]
2011-2012Philadelphia Union35 (7)[4]
2013Bahia2 (0)[5]
2014-2015Jagodina0 (0)
2015KuPS5 (0)
2015-2016T.B. Rowdies13 (0)
2018Las Vegas Lights14 (1)
2021Österlen FF0 (0)
Nazionale
2002-2003Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti U-1746 (29)[6]
2003-2009Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti U-2033 (16)
2006-2012Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti U-2311 (5)
2006-2011Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti17 (2)
Palmarès
 Gold Cup
ArgentoUSA 2009
ArgentoUSA 2011
 Confederations Cup
ArgentoSudafrica 2009
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 17 febbraio 2021

Fredua Koranteng Adu, detto Freddy (Tema, 2 giugno 1989), è un ex calciatore ghanese naturalizzato statunitense, di ruolo centrocampista o attaccante.

Nato in Ghana, si trasferisce negli Stati Uniti nel 1997, a 8 anni[6][7] grazie alla vincita della lotteria per una "green card" che permetteva alla famiglia la possibilità di trasferirsi negli Stati Uniti:[6][8][9] si stabilisce nella capitale, Washington (Potomac),[10] assieme ai genitori e al fratello minore Fro.[6][8] La madre trova due lavori per mantenere gli studi ai figli.[10] All'età di 10 anni l'Inter voleva acquistarlo, ma la sua famiglia lo ha esortato a dare la priorità agli studi rispetto al calcio.[11] Dopo aver notato il talento di Adu in un camp scolastico,[6] a 13 anni (primi mesi del 2003) firma il suo primo contratto di sponsorizzazione da parte della Nike, dal valore di $ 1 milione[12][13] annui.[6][7] Oltre al contratto di sponsorizzazione con la Nike, Adu percepisce dalla Lega americana uno stipendio di 500.000 dollari fino al 2009, che ne fanno il calciatore più pagato dall'intera categoria.[6][8] Ha girato anche uno spot commerciale al fianco di Pelé.[7]

Inoltre, a soli 14 anni, fa la sua prima apparizione a programmi televisivi come 60 Minutes e il David Letterman Show,[6] oltre a ritrovarsi già sulle copertine di Vanity Fair, di Sports Illustrated e del Washington Post.[8][14] Ottiene il passaporto statunitense nel 2003.[6][8] Ci sono dei sospetti sulla vera età anagrafica di Adu, poiché in Ghana i bambini non sono registrati alla nascita.[8] Dopo averlo notato, per non farlo andare troppo lontano dalla famiglia, la MLS assegna il cartellino di Adu al DC United, la squadra di Washington, inserendolo anche in un liceo in modo che possa diplomarsi alla Florida Academy.[8] La scelta di sfondare nel mondo del calcio è supportata anche dai genitori (il padre Maxwell e la madre Emelia).[6][8]

Gli arrivano subito diverse offerte dai club europei, tra gli altri spicca il Manchester United di Sir Alex Ferguson[6][8] che nel 2003, dopo avergli fatto fare un provino di 2 settimane, decide di non acquistarlo: in seguito al provino fallito torna a giocare al DC United.[15] In diverse occasioni il nome di Adu è stato accostato all'Inter: dopo averlo visto giocare in alcuni tornei per Under-14 disputati in Italia nel 2000, il direttore sportivo dei nerazzurri Piero Ausilio si recò negli States per discutere il trasferimento in Italia del giocatore assieme alla famiglia, ma la madre, che all'epoca doveva mantenere i figli con due lavori (il padre era tornato quasi subito in Ghana), decise di rifiutare un'offerta di circa $ 750.000.[8][10] Il suo sogno era giocare nel Real Madrid.[10]

Nella cultura di massa

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Nel videogioco FIFA 06 viene scelto come giocatore per la copertina dell'edizione nordamericana insieme a Ronaldinho e Omar Bravo.

Caratteristiche tecniche

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Trequartista, può giocare come seconda punta, ala su entrambe le fasce o rifinitore alle spalle degli attaccanti.[9] È dotato di un buon lancio lungo, resistenza, visione di gioco ed è velocissimo, paragonato anche a Obafemi Martins.[8][9][16] Fortissimo tecnicamente,[8][9][17] giocatore di classe,[6][18] preferisce giocare allargandosi sulle fasce, dove sfrutta il suo ottimo mancino per tirare, crossare e fornire assist.[9] Eccellente dribblatore,[8] il suo cavallo di battaglia è la "bicicletta".[9] Già descritto come leader[18] e calciatore «maturo» a 18 anni, era molto debole fisicamente.[6][9] Dopo aver giocato il suo primo Mondiale U-20 a 14 anni, ottiene il premio come giovane atleta statunitense dell'anno e i giornalisti lo etichettano subito come il "nuovo Pelé",[8][9][10][19][20][21][22] influenzandone negativamente la carriera.[23][24]

Due anni dopo vince il Nordamericano U-20 2005 giocato da protagonista con gli USA (due gol realizzati su calcio di rigore) e nello stesso anno Adu gioca il suo secondo Mondiale U-20 (vinto dall'Argentina di un giovane Lionel Messi, peraltro sconfitta dagli statunitensi nella fase a gironi per 0-1): in questa edizione riesce a farsi notare nonostante gli Stati Uniti vengano eliminati dall'Italia U-20 (1-3),[17] mentre la FIFA lo descrive come un centrocampista offensivo dal buon dribbling.[25] In seguito a questa edizione Adu scompare dal calcio internazionale per un paio d'anni, continuando una se pur lenta progressione di talento[7] e la sua carriera sembra già in declino a soli 18 anni e un mese[26][27] ma nell'estate 2007 arriva al suo terzo Mondiale Under-20, giocato da capitano, dove però fallisce ancora: ritenuto dalla stampa il miglior calciatore statunitense del torneo,[18] nonostante il grande calcio giocato dalla Nazionale americana,[9] la tripletta alla Polonia - la cui partita giocata da Adu è definita spettacolare[26] - e diversi assist (2 per Jozy Altidore nell'incontro vinto sul Brasile di Alexandre Pato[18] e 2 nella sfida contro l'Uruguay di Luis Alberto Suárez), gli USA, favoriti per la vittoria finale, si arrendono all'Austria ai quarti di finale (1-2), nell'unica partita giocata male sia da Adu che dal resto della squadra, nonostante l'ennesimo assist del ghanese-statunitense per Altidore che valeva il parziale 1-0.[16]

Descritto come uno dei calciatori più talentuosi del suo periodo,[6][9][14][16][19][26][28][29][30][31][32][33][34][35][36] già nel 2006, all'età di 17 anni, ha disatteso le aspettative come "nuovo Pelé", ormai definito «ex baby-prodigio».[9][27][37][38]

D.C. United, Real Salt Lake e Benfica

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Considerato uno dei migliori talenti statunitensi,[6][7][9][19][29] è stato il giocatore più giovane ad aver mai esordito fino a quel momento nel campionato professionistico statunitense, avendo debuttato a 14 anni e 306 giorni in MLS[7][9][39] nella partita tra i suoi D.C. United e il San Jose Earthquakes (2-1), subentrando al 61', venendo poi superato da Cavan Sullivan il 17 luglio 2024 il quale esordì a 14 anni e 293 giorni.[8] Fu anche il più giovane atleta a giocare in un campionato professionistico americano dal 1887, ovvero da quando Fred Chapman debuttò quattordicenne nella massima serie del baseball.[8] Firma un contratto di 6 anni a $ 0,5 milioni a stagione con la Major League Soccer[6][8] e dopo un ottimo Mondiale U20, dove risulta essere uno dei migliori giocatori,[9][18][26] viene acquistato dal Benfica per la cifra di 2 milioni di dollari,[9][40] all'epoca considerata anche bassa visto il grande potenziale del talento statunitense.[9] Nella sua prima stagione alla squadra portoghese, a 18 anni, il giovane statunitense segna 5 goal in 18 partite tra campionato e coppa, esordendo anche in Champions League. L'esperienza portoghese è considerata deludente.[28]

I prestiti: Monaco, Belenenses, Aris Salonicco e Çaykur Rizespor

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A fine campionato si trasferisce al Monaco in prestito.[28][41] Arriva a settembre tra le file dei transalpini, poiché era impegnato con la Nazionale Olimpica alle Olimpiadi di Pechino, ma a differenza della precedente annata fatica a trovare spazio. Dopo aver giocato con gli USA la Confederation Cup, la Gold Cup e aver militato per sei mesi nel Belenenses,[42] si trasferisce in prestito per 18 mesi all'Arīs Salonicco, con diritto di riscatto da parte del club greco.[43] Dopo aver giocato nove partite di campionato durante la seconda parte della stagione 2009-2010, nell'estate del 2010 viene messo fuori rosa dal club, nell'attesa della fine del prestito da parte del Benfica.[44] Nel gennaio 2011, dopo aver trascorso la prima parte della stagione allenandosi con diversi club quali l'Ingolstadt, club della Zweite Liga tedesca,[45] il Sion, squadra della Super League svizzera, e il Randers, militante nella Superligaen,[45] viene ufficialmente ceduto in prestito al Rizespor fino al termine della stagione.[46]

Il ritorno in patria con i Philadelphia Union

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Finito il prestito, opta per il ritorno in patria, accasandosi ai Philadelphia Union.[47] Il giocatore ha esordito ufficialmente con la nuova maglia il 13 agosto, nel match di campionato contro i Columbus Crew.[48] Chiude la prima stagione dopo il ritorno con 13 presenze e 2 gol.

Il 5 aprile 2013, Adu firma il prestito per il Bahia squadra della massima serie del Brasile, fino alla fine dell'anno in un'operazione che coinvolge anche Kléberson.[33] L'accordo vede anche il passaggio di Kléberson mossa nella direzione opposta, ai Philadelphia Union.[49] Al termine di questa esperienza, è rimasto senza contratto.

Il periodo da svincolato

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A febbraio 2014, Adu ha sostenuto un provino con la formazione inglese del Blackpool, senza che gli venisse offerto alcun contratto.[50] Il 22 giugno successivo si è allenato con i norvegesi dello Stabæk, nell'ottica di un possibile trasferimento nella squadra guidata da Bob Bradley, ex commissario tecnico degli Stati Uniti.[51] Il 7 luglio, si è aggregato all'AZ Alkmaar, sempre in prova.[52] Il 13 luglio, la società olandese manifesta l'intenzione di non offrirgli alcun contratto.[53]

Nel luglio del 2014 si trasferisce in Serbia, accasandosi al Jagodina.[54] Il 22 dicembre 2014 scade il suo contratto semestrale, che non viene rinnovato dal club.[38] Adu chiude così la sua esperienza nei Balcani, durante la quale ha giocato solo 14 minuti subentrando in una partita di Coppa di Serbia contro il Borča.[19] Anche questa esperienza, come tutta la sua carriera in generale, è considerata fallimentare[55] e così si arrangia con ospitate per locali notturni di Washington.[22]

Il 28 marzo 2015, il KuPS annuncia la firma di Adu con contratto di un anno, previo superamento delle visite mediche.[56] È l'undicesima squadra in 11 anni per il giocatore.[57]

Tampa Bay Rowdies e un nuovo periodo da svincolato

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Nell'estate 2015 passa ai Tampa Bay Rowdies, squadra militante nella NASL. Dopo due stagioni, in cui scende in campo appena tredici volte (otto nella prima e cinque nella seconda), la sua esperienza con questo team si conclude. Tra il gennaio e il febbraio del 2017 svolge un provino di due settimane con i Portland Timbers, che però al termine dello stage non gli offrono nessun contratto.[58] Nell'estate 2017 svolge un provino con i polacchi del Sandecja Nowy Sącz, appena promossi in Ekstraklasa, ma finisce per declinare l'offerta dopo essere sbarcato in Polonia.[59] Nel gennaio 2018 era stato in trattativa per essere presentato come nuovo ingaggio degli svedesi dell'Oskarshamns AIK, militanti nella terza serie nazionale.[60]

Las Vegas Lights

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Nello stesso mese, tuttavia, si unisce in prova ai Las Vegas Lights, nuova squadra della lega USL, per svolgere il precampionato.[61] Firmato il contratto per il nuovo team, il giorno del suo 29º compleanno segna il gol del momentaneo 2-0 nella vittoria contro i Colorado Springs, tornando al goal dopo sei anni.

Il 14 ottobre 2020, il direttore sportivo dell'Österlen FF annuncia la firma di Adu in vista della stagione successiva.[62] La squadra svedese aveva appena conquistato, da quattro giorni, la matematica promozione dalla quarta alla terza serie nazionale.[63] Dopo neppure un mese di precampionato della stagione 2021, prima ancora di mettere a referto la prima presenza ufficiale, il contratto di Adu viene rescisso dai dirigenti del club, i quali insieme all'allenatore hanno descritto la condizione fisica e la forza mentale del giocatore come non adeguati.[64][65]

Si ritirerà ufficialmente dal calcio giocato il 16 febbraio 2021.

A 13 anni gioca già per la Nazionale U-17 degli Stati Uniti[8] per la quale segnerà 29 gol in 46 incontri.[6] Nel dicembre 2005 il Ghana gli propone di scegliere di giocare per la Nazionale africana ma Adu decide di vestire i colori degli USA.[66][67] Esordisce con la Nazionale statunitense nel gennaio 2006, a 16 anni, divenendo così il più giovane esordiente della storia della stessa.

Segna la sua prima rete il 19 novembre 2008 nella partita di qualificazione al campionato mondiale di calcio 2010 contro la nazionale del Guatemala (2-0).[68] Nel 2009 partecipa alla CONCACAF Gold Cup 2009 dove gioca due partite e segna una rete, gli Stati Uniti terminano il torneo con la sconfitta in finale. Dal 2010 è escluso dalla Nazionale statunitense.[29] Torna in nazionale nel 2011 e partecipa alla CONCACAF Gold Cup 2011 dove gioca due partite tra cui la finale persa 4-2 contro il Messico.

Presenze e reti nei club

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Statistiche aggiornate al 16 febbraio 2021.

Stagione Squadra Campionato Coppe nazionali Coppe continentali Altre coppe Totale
Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Comp Pres Reti Pres Reti
2004 Stati Uniti (bandiera) D.C. United MLS 26+4[69] 2+3[69] USOC 1 0 - - - - - - 31 5
2005 MLS 24+1[69] 4+0[69] USOC 2 1 - - - - - - 27 5
2006 MLS 29+3[69] 2+0[69] USOC 2 0 - - - - - - 34 2
Totale DC United 79+8 8+3 5 1 - - - - 92 12
2007 Stati Uniti (bandiera) Real Salt Lake MLS 11 2 USOC 0 0 - - - - - - 11 2
2007-2008 Portogallo (bandiera) Benfica PL 11 2 CP+CdL 2+3 1+3 UCL+CU 3+1 0 - - - 20 6
2008-2009 Francia (bandiera) Monaco L1 9 0 CF+CdL 0+1 0 - - - - - - 10 0
2009-gen. 2010 Portogallo (bandiera) Belenenses PL 3 0 CP+CdL 0+1 0 - - - - - - 4 0
gen.-giu. 2010 Grecia (bandiera) Arīs Salonicco SL 5+4[69] 1+0[69] CG 2 1 - - - - - - 11 2
2010-gen. 2011 SL 0 0 CG 0 0 UEL 0 0 - - - 0 0
Totale Aris Salonicco 5+4 1 2 1 0 0 - - 11 2
gen.-giu. 2011 Turchia (bandiera) Çaykur Rizespor SL 11 4 TK 0 0 - - - - - - 11 4
2011 Stati Uniti (bandiera) Philadelphia Union MLS 9+2[69] 2+0[69] USOC 2 0 - - - - - - 13 2
2012 MLS 24 5 USOC 4 3 - - - - - - 28 8
Totale Philadelphia Union 33+2 7 6 3 - - - - 41 10
2013 Brasile (bandiera) Bahia PD/BA+A 3+2 0 - - - CS 2 0 - - - 4 0
set.-dic. 2014 Serbia (bandiera) Jagodina SL 0 0 CS 1 0 - - - - - - 1 0
mar.-giu. 2015 Finlandia (bandiera) KuPS VL 5 0 SC 1 0 - - - - - - 6 0
2015 Stati Uniti (bandiera) T.B. Rowdies NASL 8 0 USOC 0 0 - - - - - - 8 0
2016 NASL 5 0 USOC 0 0 - - - - - - 5 0
Totale TB Rowdies 13 0 0 0 - - - - 13 0
2018 Stati Uniti (bandiera) Las Vegas Lights USL 14 1 USOC 0 0 - - - - - - 14 1
oct. 2020 -feb.2021 Svezia (bandiera) Österlen D1 0 0 SC 0 0 - - - - - - 0 0
Totale carriera 192+14 23+3 20 9 6 0 - - 232 35

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Stati Uniti
Data Città In casa Risultato Ospiti Competizione Reti Note
22-1-2006 San Diego Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 0 – 0 Canada (bandiera) Canada Amichevole -
16-10-2007 Basilea Svizzera Svizzera (bandiera) 0 – 1 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Amichevole -
17-11-2007 Johannesburg Sudafrica Sudafrica (bandiera) 0 – 1 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Amichevole -
6-2-2008 Houston Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 2 – 2 Messico (bandiera) Messico Amichevole -
28-5-2008 Londra Inghilterra Inghilterra (bandiera) 2 – 0 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Amichevole -
4-6-2008 Santander Spagna Spagna (bandiera) 1 – 0 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Amichevole -
7-6-2008 East Rutherford Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 0 – 0 Argentina (bandiera) Argentina Amichevole -
15-6-2008 Carson Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 8 – 0 Barbados (bandiera) Barbados Qual. Mondiali 2010 -
22-6-2008 Bridgetown Barbados Barbados (bandiera) 0 – 1 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Qual. Mondiali 2010 -
11-10-2008 Washington Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 6 – 1 Cuba (bandiera) Cuba Qual. Mondiali 2010 -
15-10-2008 Port of Spain Trinidad e Tobago Trinidad e Tobago (bandiera) 2 – 1 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Qual. Mondiali 2010 -
19-11-2008 Commerce City Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 2 – 0 Guatemala (bandiera) Guatemala Qual. Mondiali 2010 1
3-6-2009 San José Costa Rica Costa Rica (bandiera) 3 – 1 Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Qual. Mondiali 2010 -
4-7-2009 Seattle Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 4 – 0 Grenada (bandiera) Grenada Gold Cup 2009 - 1º turno 1
8-7-2009 Washington Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 2 – 0 Honduras (bandiera) Honduras Gold Cup 2009 - 1º turno -
22-6-2011 Houston Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 1 – 0 Panama (bandiera) Panama Gold Cup 2011 - Semifinale -
25-6-2011 Pasadena Stati Uniti Stati Uniti (bandiera) 2 – 4 Messico (bandiera) Messico Gold Cup 2011 - Finale - 2º posto
Totale Presenze 17 Reti 2

Competizioni nazionali

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D.C United: 2004
D.C United: 2006
Miglior giovane: 2003
  1. ^ 94 (11) se si comprendono le presenze nei play-off.
  2. ^ 9 (1) se si comprendono le presenze nei play-off.
  3. ^ 13 (4) se si comprendono le presenze nei play-off.
  4. ^ 37 (7) se si comprendono le presenze nei play-off.
  5. ^ 5 (0) se si comprendono le presenze nel Campionato Baiano.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Riccardo Romani, Adu, professionista a 14 anni, in Corriere della Sera, 20 novembre 2003, p. 47. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  7. ^ a b c d e f Gabriele Marcotti, 18 ANNI E SONO PRONTI A STUPIRE IL MONDO Aguero, Walcott o Adu Dopo Messi è già caccia al super baby del 2006, in La Stampa, 29 dicembre 2005, p. 32. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  8. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Filippo Maria Ricci, Adu, il quattordicenne sulle orme di Pelé, in Il Corriere della Sera, 5 aprile 2004, p. 41. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  9. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Stefano Cantalupi e Valerio Clari, Adu, il piccolo genio è il colpo del Benfica, in La Gazzetta dello Sport, 29 luglio 2007. URL consultato il 16 febbraio 2015.
  10. ^ a b c d e Ennio Caretto, «I nerazzurri vogliono un dodicenne del Ghana» ma la società smentisce, in Il Corriere della Sera, 26 agosto 2001, p. 38. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  11. ^ Retroscena Freddy Adu: rifiutò l'Inter a 10 anni, su tuttomercatoweb.com. URL consultato il 31 marzo 2015.
  12. ^ Nel baseball Scott, il prodigio che dà fastidio, in La Stampa, 13 settembre 2008, p. 48. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  13. ^ Calcio, Usa: Adu firma con il Dc United, in La Repubblica, 2004. URL consultato il 17 febbraio 2015.
  14. ^ a b Adu, baby-prodigio da copertina, in Il Corriere della Sera, 11 agosto 2003, p. 35. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  15. ^ Il gioiellino Adu al Manchester Utd? Ferguson prende tempo, in Il Sole 24 Ore. URL consultato il 17 febbraio 2015.
  16. ^ a b c Under 20, fuori le favorite. Semifinale Austria-R.Ceca, in La Gazzetta dello Sport, 23 novembre 2007. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  17. ^ a b L'Italia giovane è anche bella, in La Gazzetta dello Sport, 21 giugno 2005. URL consultato il 16 febbraio 2015.
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  19. ^ a b c d Simona Marchetti, Freddy Adu, da "nuovo Pelè" a fallito. La parabola di una baby stella, in La Gazzetta dello Sport, 23 dicembre 2014. URL consultato il 16 febbraio 2015.
  20. ^ Adu, c'era una volta il nuovo Pelè: ora è senza squadra e fa serata nei night, in La Gazzetta dello Sport, 16 febbraio 2015. URL consultato il 16 febbraio 2015.
  21. ^ Gianni Mura, I cento nomi sportivi del 2014 secondo Gianni Mura. Dai gol mondiali della Germania all’erba felice del duo Errani-Vinci fino all’anello Nba di Belinelli, in la Repubblica, 29 dicembre 2014. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2014).
  22. ^ a b Adu, c'era una volta il nuovo Pelè: ora è senza squadra e fa serata nei night, in La Gazzetta dello Sport, 16 febbraio 2015. URL consultato il 16 febbraio 2015.
  23. ^ Sky Sport, Adu, il nuovo Pelè riparte dalla 3ª serie svedese, su sport.sky.it, 3 gennaio 2018. URL consultato il 19 febbraio 2024.
  24. ^ Freddy Adu, da "nuovo Pelè" a fallito. La parabola di una baby stella, su La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita, 2014. URL consultato il 19 febbraio 2024.
  25. ^ USA (PDF), su fifa.com, p. 180. URL consultato il 16 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2015).
  26. ^ a b c d Valerio Clari, Under 20: spettacolo puro con Adu, Pato e Aguero, in La Gazzetta dello Sport, 4 luglio 2007.
  27. ^ a b Gaia Piccardi, Anche lo sport alza l'età della pensione, in Il Corriere dello Sera, 23 novembre 2006, p. 57. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  28. ^ a b c Alessandro Grandesso, Benzema e i suoi fratelli Nuovi gioielli nella Ligue 1, in La Gazzetta dello Sport, 7 agosto 2008. URL consultato il 2015.
  29. ^ a b c Davide Chinellato, Usa, fenomeno soccer Nazionale fuori ma in crescita, in La Gazzetta dello Sport, 27 giugno 2010. URL consultato il 17 febbraio 2015.
  30. ^ Aldo Cazzullo, Usa «Nel mondo del calcio noi siamo gli indiani», in Il Corriere della Sera, 14 giugno 2006, p. 46. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  31. ^ Russia e Usa Sfide di lusso all’Amicizia, in La Stampa, 4 aprile 2006, p. 52. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  32. ^ CALCIO, USA: ADU RESTA IN PATRIA, in La Repubblica, 12 dicembre 2006. URL consultato il 17 febbraio 2015.
  33. ^ a b Brasile, al Bahia arriva Freddy Adu, in La Gazzetta dello Sport, 21 marzo 2013. URL consultato il 16 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2015).
  34. ^ 20 IN OLANDA Gli azzurrini travolgono il Canada e vengono ripescati Negli ottavi sfideranno martedì gli Stati Uniti di Adu, in La Stampa, 20 giugno 2005, p. 37 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
  35. ^ Calcio, un video sul web fa scoprire il nuovo Pelé, in Il Corriere della Sera, 3 febbraio 2005. URL consultato il 17 febbraio 2015.
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