Gerald FitzGerald, XI conte di Kildare

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Gerald FitzGerald, XI conte di Kildare
Conte di Kildare
In carica1569 –
1585
PredecessoreThomas FitzGerald, X conte di Kildare
SuccessoreHenry FitzGerald, XII conte di Kildare
Altri titoliBarone di Offaly
Nascita25 febbraio 1525
MorteLondra, 16 novembre 1585 (60 anni)
DinastiaFitzGerald
PadreGerald FitzGerald, IX conte di Kildare
MadreLady Elizabeth Grey
ConsorteMabel Browne

Gerald FitzGerald, XI conte di Kildare (25 febbraio 1525Londra, 16 novembre 1585) è stato un nobile irlandese, noto anche come il "conte mago" (un soprannome dato anche a Henry Percy, IX conte di Northumberland).

Era il figlio di Gerald FitzGerald, IX conte di Kildare, e della sua seconda moglie, Lady Elizabeth Grey.

FitzGerald divenne l'unico rappresentante maschile della sua famiglia, dopo che il suo fratellastro Silken Thomas, decimo conte, fu giustiziato a Tyburn nel 1537 con cinque dei suoi zii[1]. Trascorse i successivi anni in fuga, in Irlanda, e trascorse del tempo a Donegal, sotto la tutela di sua zia, Lady Eleanor McCarthy, la moglie del capo di O'Donnell. La breve lega di Geraldine, una federazione che comprendeva gli O'Neill, gli O'Donnell, gli O'Briens di Thomond e altri potenti clan irlandesi legati ai Geraldine attraverso i matrimoni, si formò attorno al reclamo di FitzGerald sul titolo di conte di Kildare. La lega non durò molto e i membri principali furono sconfitti gravemente a Monaghan in seguito a un'incursione a The Pale nell'agosto 1539[2].

FitzGerald riuscì a fuggire dall'Irlanda con pochi fedeli servitori e fu protetto da Enrico VIII e dai suoi agenti sia da Francesco I di Francia che da Carlo V del Sacro Romano Impero. Fu educato in un monastero a Liegi e trascorse del tempo con il vescovo di Verona, Ercole Gonzaga, il cardinale di Mantova e il duca di Mantova. A causa della sua permanenza nella corte del duca, FitzGerald parlava correntemente italiano e conosceva la cultura della corte dell'Italia rinascimentale. Da lì, si è poi trasferito a Roma, e per tre anni ha studiato sotto la guida del cardinale Reginald Pole[3].

Durante il suo esilio dall'Irlanda, FitzGerald combatté con i Cavalieri di Rodi contro i turchi e viaggiò fino a Tripoli, poi tenuto dai Cavalieri di San Giovanni . Dopo la morte di Enrico VIII nel 1547, si recò in Inghilterra e fu ricevuto alla corte di Edoardo VI, restituendoli le terre[4].

Durante il regno di Maria I, FitzGerald contribuì a sopprimere la ribellione di Sir Thomas Wyatt nel 1554. Fu poi restaurato come conte di Kildare e barone di Offaly. Tornò in Irlanda poco dopo[3].

FitzGerald aveva un vivo interesse per l'alchimia, che causò molte speculazioni tra coloro che vivevano intorno al castello di Kilkea. Si diceva che possedesse poteri magici e quindi si guadagnò il soprannome di "conte mago"[5]. Era un uomo molto intelligente e colto, "un prodotto del Rinascimento", ma sembra che gli mancassero le capacità politiche di suo nonno Gerald FitzGerald, VIII conte di Kildare, e nella turbolenta atmosfera politica degli anni '60 e '70 era sempre più vulnerabile agli attacchi, specialmente da quando professava apertamente la fede cattolica. Fu anche sfortunato ad essere il suocero di Lord Delvin, che fu sospettato di tradimento durante la sua carriera.

Il suo restauro come conte di Kildare suscitò l'ostilità di molti, e durante la sua carriera fu spesso accusato di tradimento e fu imprigionato nel castello di Dublino e successivamente nella torre di Londra. Doveva la sua sopravvivenza principalmente al rispetto personale della regina Elisabetta, che per due volte respinse le accuse di tradimento contro di lui. Si convertì alla religione protestante all'inizio del regno della regina Elisabetta[6]. Nei suoi ultimi anni, sebbene tecnicamente un uomo libero, gli fu proibito di lasciare Londra, salvo che gli fu permesso di prendere posto nel Parlamento irlandese che si riunì a Dublino nell'aprile-maggio 1585[7][8].

Kilkea Castle

Mentre era alla corte di Edoardo VI, FitzGerald incontrò Mabel Browne (1536-25 agosto 1610), figlia di Sir Anthony Browne. Kildare e Mabel Browne si sposarono il 28 maggio 1554, nella Cappella Reale. Ebbero cinque figli:

FitzGerald morì a Londra, ancora in condizioni di semi-prigionia, il 16 novembre 1585[9].

Secondo la leggenda, il suo fantasma torna al Kilkea Castle ogni sette anni.

Rappresentazioni

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Gerald FitzGerald appare in The Irish Princess di Karen Harper, un ritratto della vita della sorella di FitzGerald, Elizabeth FitzGerald.

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Thomas FitzGerald, VII conte di Kildare John FitzGerald, VI conte di Kildare  
 
Margaret de la Herne  
Gerald FitzGerald, VIII conte di Kildare  
Jane FitzGerald James FitzGerald, VI conte di Desmond  
 
Mary de Burgh  
Gerald FitzGerald, IX conte di Kildare  
Rowland FitzEustace, I barone Porstelster Edward FitzEustace  
 
Alicia  
Alison FitzEustace  
Genet Bellew John Bellew  
 
Margaret FitzGerald  
Gerald FitzGerald, XI conte di Kildare  
John Grey Edward Grey  
 
Elizabeth Ferrers, VI baronessa Ferrers di Groby  
Thomas Grey, I marchese di Dorset  
Elizabeth Woodville Richard Woodville, I conte di Rivers  
 
Jacquette de Luxembourg  
Elizabeth Grey  
William Bonville, VI barone Harington William Bonville  
 
Elizabeth Harrington  
Cecily Bonville, VII baronessa Harington  
Katherine Neville Richard Neville  
 
Alice Montacute, V contessa di Salisbury  
 
  1. ^ Surviving the Tudors – The 'Wizard' Earl of Kildare and English Rule in Ireland, 1537–1586 Author: Carey, Vincent. Four Courts Press, 2002.
  2. ^ Lennon, Colm Sixteenth-century Ireland- the Incomplete Conquest Gill and Macmillan 1994 p.151
  3. ^ a b Who's Who in British History. ISBN 1-85585-771-5. p 320.
  4. ^ Lennon p.173
  5. ^ Carey Surviving the Tudors
  6. ^ Webb, Alfred. A compendium of Irish Biography, Dublin, M.H.Gill & Son, 1878
  7. ^ Moody, T. W. (a cura di), A New History of Ireland. 8: A Chronology of Irish History, Oxford University Press, 1989, ISBN 978-0-19-821744-2.
  8. ^ David Finnegan, Fitzgerald, Gerald, eleventh earl of Kildare (1525–1585), in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004, DOI:10.1093/ref:odnb/9557. URL consultato il 19 febbraio 2013.
  9. ^ Lennon p.192
Controllo di autoritàVIAF (EN45229843 · ISNI (EN0000 0000 4119 2230 · CERL cnp01376867 · LCCN (ENno2002017657 · GND (DE124219926 · BNF (FRcb14452586v (data)