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Ginevra Elkann

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Ginevra Elkann (Londra, 24 settembre 1979) è una produttrice cinematografica e regista italiana. È la nipote di Gianni Agnelli, terzogenita di Margherita Agnelli e di Alain Elkann, sorella di John Elkann e di Lapo Elkann.

Cresciuta in Inghilterra, Francia e Brasile, vive tra Roma e Torino.

Ha lavorato per Knopf Publishing di New York e Miramax a Londra, producendo diversi cortometraggi. È stata assistente alla regia di Bernardo Bertolucci per il film L'assedio (1998) e assistente video di Anthony Minghella per il film Il talento di Mr. Ripley (1999). Laureata all'Università Americana di Parigi, ha conseguito un Master in Regia Cinematografica alla London Film School, dove ha realizzato il progetto di tesi Vado a messa, cortometraggio di 9 minuti proiettato alla 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.

Nel 2009 ha fondato la casa di produzione Caspian Films, che ha prodotto e realizzato il lungometraggio Frontier Blues del regista iraniano Babak Jalali selezionato al Festival international des cinémas d'Asie di Vesoul del 2010 e per il Concorso Internazionale del 62º Festival del Cinema di Locarno.

Già nel comitato consultivo di Christies, da marzo 2006 è succeduta alla nonna Marella come Presidente della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli[1] di Torino e, da giugno 2008, membro del Comité d'acquisition e Comité Executif della Fondation Cartier di Parigi. È, inoltre, membro del comitato del premio "6artista" , promosso dalla Fondazione Pastificio Cerere di Roma.

Ha posato per la fotografa Deborah Turbeville[2] e per la campagna di Oviesse abbigliamento 2010/2011.[3]

Nel 2012 ha fondato la casa di distribuzione cinematografica Good Films, insieme a Francesco Melzi d'Eril, Luigi Musini e Lorenzo Mieli.

Nel 2019 realizza il suo primo lungometraggio come regista, dal titolo Magari, ricevendo una candidatura al David di Donatello 2021 come miglior regista esordiente.

Il 25 aprile 2009 ha sposato a Marrakech, con rito cattolico, Giovanni Gaetani dell’Aquila d’Aragona, figlio di Vittoria Amati e di Bonifacio, X principe di Piedimonte e XV duca di Laurenzana. Da questo matrimonio sono nati tre figli:

  • Giacomo (nato il 15 agosto 2009),[4]
  • Pietro (nato il 31 ottobre 2012),[5]
  • Marella (nata il 27 maggio 2014).[6]

La coppia si è separata nel giugno 2022.[7]

  • Frontier Blues, regia di Babak Jalali (2009)
  • Noche, regia di Leonardo Brzezicki (2013)
  • White Shadow, regia di Noaz Deshe (2013)
  • Cloro, regia di Lamberto Sanfelice (2015)
  • Arianna, regia di Carlo Lavagna (2015)
  • Prova contraria, regia di Chiara Agnello - documentario (2016)
  • Mektoub, My Love: canto uno, regia di Abdellatif Kechiche (2017)
  • Land, regia di Babak Jalali (2018)

Riconoscimenti

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  1. ^ Storia Archiviato il 13 dicembre 2010 in Internet Archive.
  2. ^ Vogue Italia by Steven Klein - Winter 2008 - Portrait of Elegance: Ginevra Elkann Editorial Fashion Images | MyFDB, su myfdb.com. URL consultato il 12 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2012).
  3. ^ Devolvendo in beneficenza il proprio compenso a Save the Children. http://moda.webwoman.it/2010/10/22/oviesse-abbigliamento-collezione-autunno-inverno/ Archiviato il 23 novembre 2010 in Internet Archive.
  4. ^ È nato il figlio di Ginevra Elkann. Si chiama Giacomo, in La Stampa, Torino. URL consultato il 31 marzo 2015.
  5. ^ È nato Pietro: fiocco azzurro per Ginevra Elkann, in Vanity Fair, 1º novembre 2012. URL consultato il 31 marzo 2015.
  6. ^ (EN) Marella Agnelli, Becoming an Agnelli, in Vanity Fair, Settembre 2014. URL consultato il 31 marzo 2015.
    «I have dedicated my book to Ginevra, and it was with great joy that on May 27 of this year she gave birth to her third child—her first daughter: Marella.»
  7. ^ Redazione CronacaQui, Ginevra Elkann, amore finito: «Addio a Giovanni Gaetani», su torinocronaca.it, 12 ottobre 2022. URL consultato il 22 settembre 2024.
  8. ^ Ciak d’Oro 2020: migliore regista esordiente, su ciakmagazine.it. URL consultato il 04/10/20 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2020).
  • Terry Marocco, Ginevra, piccola grande Elkann, in «Panorama», XLV, giugno 2007, n. 2144, pp. 180–182.
  • (FR) Amélie De Bourbon Parme, Ginevra Elkann raconte des histoires à la Pinacoteca, in Les Echos. Série limitée, décembre 2007, n. 59, pp. 16–18.
  • Porzia Bergamasco, Ginevra Elkann. Le cose, il cinema, il mondo, in «Rodeo», marzo 2008, n. 45, p. 47.
  • (EN) Deborah Turbeville, Elkann Alain, Portrait of elegance: Ginevra Elkann, in «Vogue Unique», supplemento al n. 697 di «Vogue Italia», settembre 2008, pp. 140–155.
  • (EN) Luisa Zargani, In the driver's seat. Ginevra Elkann shape her famous family's museum, in «WWD scoop», novembre 2008, 196, n. 110, p. 39.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN182834414 · ISNI (EN0000 0001 3888 5666 · LCCN (ENno2016100794 · GND (DE1014296811