Giuseppe Lotario Conti, VI duca di Poli e Guadagnolo
Giuseppe Lotario Conti | |
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Duca di Guadagnolo Gran Maestro del Sacro Ospizio | |
In carica | 1688 – 4 settembre 1724 |
Predecessore | Carlo IV Conti |
Successore | Carlo V Conti |
Trattamento | Don |
Altri titoli | |
Nascita | Poli, 3 ottobre 1651 |
Morte | Poli, 4 settembre 1724 (72 anni) |
Sepoltura | Poli |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Santo Stefano di Poli |
Dinastia | Conti |
Padre | Carlo IV Conti |
Madre | Isabella Muti |
Consorte | Lucrezia Colonna |
Figli | |
Religione | Cattolicesimo |
Giuseppe Lotario Conti | |
---|---|
Nascita | Poli, 3 ottobre 1651 |
Morte | Poli, 4 settembre 1724 |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Santo Stefano di Poli |
Etnia | Italiano |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Stato Pontificio |
Forza armata | Esercito dello Stato della Chiesa |
Grado | Capitano generale della Chiesa |
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Giuseppe Lotario Conti, VI duca di Poli e Guadagnolo (Poli, 3 ottobre 1651 – Poli, 4 settembre 1724), è stato un nobile italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giuseppe Lotario era il figlio primogenito di Carlo Conti, V duca di Poli e Guadagnolo e di sua moglie, Isabella Muti di Rignano.
Come primogenito venne avviato dal padre sin dalla gioventù a succedergli un giorno nei possedimenti della casata e perseguì studi con tutori privati. Alla morte del genitore, nel 1688, gli succedette come VI duca di Poli e Guadagnolo.
La sua famiglia, che da generazioni si era posta al servizio della Santa Sede (aveva dato anche numerosi cardinali e pontefici nel corso dei secoli) anche grazie a profondi legami matrimoniali con le principali dinastie papaline, era ben inserita a Roma, ma Giuseppe Lotario preferì di gran lunga la vita di campagna presso la villa Catena di Poli, fatta costruire nel Cinquecento da un suo antenato. Durante gli anni della sua reggenza del titolo, grazie anche alla copiosa dote della moglie Lucrezia Colonna (già vedova di Stefano Colonna, duca di Bassanello), sapientemente si adoperò per una completa ristrutturazione della costruzione. In essa fece restaurare anche gli affreschi realizzati a suo tempo dal Cavalier d'Arpino. Sempre con la moglie, nel 1678 acquistò a Roma l'allora Palazzo Cesi, poi noto col nome di Palazzo Poli, sul retro del quale venne poi addossata la famosissima Fontana di Trevi.
Nel 1721, quando suo fratello minore Michelangelo venne eletto al soglio pontificio col nome di Innocenzo XIII, iniziò la sua breve ma fortunatissima carriera al servizio della chiesa. Il 18 maggio 1721, giorno dell'incoronazione del nuovo pontefice, Giuseppe Lotario accolse il fratello alla testa di un corpo di cavalleggeri al suo comando consegnandogli personalmente le chiavi pontificie e accogliendolo poi nel feudo di Poli dove fece realizzare, al centro della piazza principale, una fontana con l'iscrizione commemorativa della visita del papa, ancora oggi presente (poi restaurata dai Torlonia). Lo stesso fratello pontefice, sempre nel 1721, riuscì a ottenere per Giuseppe Lotario l'aggregazione al patriziato veneto.
Il 19 novembre 1721, infatti, venne nominato principe assistente del Sacro Soglio con breve del pontefice.[1] Il nepotismo di Innocenzo XIII si esplicò anche ulteriormente quando nominò il fratello Giuseppe Lotario al ruolo di cameriere segreto di cappa e spada con una rendita mensile di 57 scudi, assegnandogli tra l'altro tutti i beni del defunto conte Alvarotti di Ferrara il quale, morto senza eredi, aveva devoluto i propri possedimenti alla Camera Apostolica.[2]
Morì il 4 settembre 1724 dopo che il 7 marzo di quello stesso anno era morto suo fratello pontefice. Alla sua morte, la sua ricca biblioteca confluì nella Biblioteca Vaticana.
Matrimonio e figli
[modifica | modifica wikitesto]Il duca Giuseppe Lotario sposò la principessa Lucrezia Colonna figlia del principe Marcantonio V Colonna e di Isabella Gioeni; la coppia ebbe i seguenti sei figli:
- Carlo V Conti (? - 1726), cavaliere dell'Ordine di Malta, nel 1724 in seguito alla morte del padre, gli succedette in tutti i suoi feudi.
- Stefano Conti, (? - 1763), nel 1726 in seguito alla morte del fratello maggiore gli succedette in tutti i suoi feudi, sposò la principessa Vittoria Ruspoli figlia del principe Francesco Maria Marescotti Ruspoli e della duchessa Isabella Cesi.
- Vittoria Conti (? - 1743), il 24 giugno 1703 sposò a Roma il principe Gaetano I Sforza - Cesarini figlio del principe Federico Sforza di Santa Fiora e della duchessa Livia Cesarini.
- Marcantonio Conti
- Faustina Conti, che divenne suora.
- Isabella Conti (1680 - 1718), nel 1709 sposò il principe Girolamo Pamphili figlio del principe Giovanni Battista Pamphili e della marchesa Violante Facchinetti.
Albero genealogico
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Torquato I Conti, I duca di Poli e Guadagnolo | Carlo Conti, signore di Poli | ||||||||||||
Maria Tarquinia Savelli-Conti | |||||||||||||
Lotario Conti, II duca di Poli e Guadagnolo | |||||||||||||
Violante Farnese | Galeazzo Farnese, duca di Latera | ||||||||||||
Isabella dell'Anguillara | |||||||||||||
Carlo Conti, V duca di Poli e Guadagnolo | |||||||||||||
Marzio Orsini, signore di Bomarzo | Vicino Orsini | ||||||||||||
Giulia Farnese | |||||||||||||
Giulia Orsini | |||||||||||||
Porzia Vitelli | Vincenzo Vitelli, conte di Montefiore | ||||||||||||
Faustina Vitelli | |||||||||||||
Giuseppe Lotario Conti, VI duca di Poli e Guadagnolo |
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Giacomo Muti, II duca di Canemorto | Carlo Muti, I duca di Canemorto | ||||||||||||
Faustina Muti | |||||||||||||
Michelangelo Muti, III duca di Canemorto | |||||||||||||
Silvia Altieri | Marcantonio Altieri | ||||||||||||
Olimpia Rustici | |||||||||||||
Isabella Muti di Rignano | |||||||||||||
Pompeo Massimo | Lelio Massimo | ||||||||||||
Girolama Savelli | |||||||||||||
Cecilia Massimo | |||||||||||||
Clelia Bebila | … | ||||||||||||
… | |||||||||||||
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione ecclesiastica, 103 volumi, 1840-1861, volume 55, Venezia 1844
- ^ F. Calcaterra, Credito e società romana nell'età moderna, Armando ed., 2017, ISBN 9788869922701
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- G. Cascioli, Memorie storiche di Poli, Roma 1896, pp. 210–227.
Voci correlate
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