Coordinate: 37°54′N 13°26′E

Godrano

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Godrano
comune
Godrano – Stemma
Godrano – Bandiera
Godrano – Veduta
Godrano – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Palermo
Amministrazione
SindacoSebastiano Daniele Bellini (lista civica) dal 6-10-2020
Territorio
Coordinate37°54′N 13°26′E
Altitudine693 m s.l.m.
Superficie38,99 km²
Abitanti1 067[1] (30-11-2021)
Densità27,37 ab./km²
Comuni confinantiCorleone, Marineo, Mezzojuso, Monreale
Altre informazioni
Cod. postale90030
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT082040
Cod. catastaleE074
TargaPA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 748 GG[3]
Nome abitantigodranesi
Patronosan Giuseppe
Giorno festivo3 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Godrano
Godrano
Godrano – Mappa
Godrano – Mappa
Posizione del comune di Godrano all'interno della città metropolitana di Palermo
Sito istituzionale

Godrano (Kuṭṛanu in siciliano[4]) è un comune italiano di 1 067 abitanti[1] della città metropolitana di Palermo in Sicilia.

Esso si sviluppa, a 700 m s.l.m., ai piedi di Rocca Busambra e ai margini del bosco della Ficuzza; ha una superficie di 3.887 ettari per una densità abitativa di 30 abitanti per chilometro quadrato.

Godrano era già abitata ai tempi degli Arabi che le diedero il nome del lago, l'Al-Gudran (oggi Scanzano), che le si apre di fronte. Nel XIV secolo il luogo conobbe un periodo di splendore. Il casale che sorgeva su queste terre divenne dimora del re Pietro I di Aragona. La storia dell'attuale Godrano ha inizio però nel XVI secolo, quando Annibale Valguarnera fonda il nuovo nucleo abitato un po' più a valle rispetto al sito originario. Particolare il fatto che di Godrano non esista alcuna licentia populandi (l'autorizzazione che veniva rilasciata per popolare e/o costruire nuovi centri abitati): questo si spiega con il fatto che gli abitanti del centro cinquecentesco dovevano essere gli stessi che vivevano nel villaggio abitato fin dai tempi degli Arabi.[5]

La faida mafiosa

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La faida mafiosa che fin dal 1921 decima due famiglie di Godrano, quella dei Barbaccia e quella dei Lorello, nasce per questioni di interesse, in primo luogo il predominio sui pascoli che si estendono nel vicino bosco della Ficuzza; questo è anche il luogo dove vengono nascosti ovini e bovini trafugati, prima di essere avviati alla macellazione clandestina, che rappresentava, all'epoca, non meno del 50 per cento dell'intero consumo di carne di Palermo.[6]

Il 26 ottobre 1959, in corso Vittorio Emanuele, banditi che indossavano divise di carabinieri uccidono un giovane di 19 anni Vincenzo Pecoraro e suo fratello Antonino di 10 anni, mentre il loro padre rimane gravemente ferito insieme a un amico di famiglia, Demetrio Pecorino, che in quel momento si trovava nell'abitazione, probabile vittima designata in quanto testimone del precedente omicidio dell'omonimo cugino.[6]

Con questo eccidio salgono a 60 i delitti compiuti a Godrano in meno di mezzo secolo, dei quali 40 sono la conseguenza della lotta sanguinaria tra i Lorello e i Barbaccia; gli omicidi non si fermano con questa strage, basti ricordare l'omicidio di Giuseppe Cuttitta (riconosciuto vittima innocente della mafia) avvenuto il 3 agosto 1981 a causa del mancato pagamento di somme di denaro indebitamente richieste.[7]

Le successive indagini e i relativi processi porteranno all'incarcerazione o all'allontanamento di parte dei capi mafia, come il famigerato Salvatore "Turiddu" Lorello, detto «il gobbo», che dopo la scarcerazione è stato obbligato a risiedere nel messinese.[8]

Il 1º ottobre 1970, don Pino Puglisi fu nominato parroco del paese (per restarci fino al 31 luglio 1978) e con l'aiuto dei volontari del movimento di ispirazione francescana “Presenza del Vangelo”, che vennero a collaborare con lui da Palermo, riuscì a pacificare la popolazione.[9]

Lo stemma comunale è di colore rosso, a tre spighe d'oro, nodrite su una campagna di verde, alla fascia d'argento attraversante, caricata di una torre del campo. Lo stemma è timbrato da una corona muraria da Comune e circondata nei tre lati inferiori da un serto d'acanto e di alloro.

Il gonfalone, simbolo del Comune nelle manifestazioni ufficiali, consiste in un drappo trapezoidale tagliato di azzurro e di giallo che contiene lo stemma del Comune.[10]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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La via Roccaforte, il monumento ai caduti e la Chiesa innevati

A Godrano esiste una sola chiesa dedicata all'Immacolata Concezione. L'attuale costruzione si deve a una risistemazione datata 1791 di una chiesa preesistente dedicata a San Pietro apostolo[11]. I lavori furono eseguiti per volontà del Marchese di Roccaforte Giovanni Cottù e di ciò ne è testimonianza una lapide in marmo posta all'ingresso della chiesa: "Barone di questo stato e terra del Godrano, Monticchio, Cannitello, Valle Maria, Fanuso, Oliva, Cucco, Cerasa e Giardinello...; per avere a sue spese rifabbricato questo tempio, quasi del tutto rovinato, ed arricchito di arredi sacri e pitture e per aver ornato l'altare maggiore di marmi"[12]. All'interno della chiesa, la statua dell'Immacolata in legno policromo risalente alla fine del XVIII secolo, e un dipinto della scuola di Pietro Novelli. Caratteristico il suono della campane, vanto e gloria dei godranesi, che la leggenda vuole fuse in bronzo ed oro per volere della marchesa.

La cappella votiva di Sant'Antonino si trova lungo la SP 26 a 300 metri dall'abitato, costruita nei primi del novecento è stata più volte ricostruita[13]. È annualmente meta di pellegrinaggio il 13 giugno. La cappella di Santa Barbara si trova anch'essa sulla SP 26, ma più distante dal centro abitato, in pieno bosco. È costituita da un basamento e alzate in pietra arenaria, e copertura in legno[13].

Architetture civili e rurali

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La Peschiera dei Borboni è ubicata nei pressi del Gorgo del drago. La sua destinazione originaria era peschiera, con un laghetto per l'allevamento di pesci d'acqua dolce (trote ed anguille), costruita dai Borboni nel contesto della sistemazione della riserva reale (1800). Il laghetto oggi risulta asciutto quasi tutto l'anno, tranne un piccolo specchio d'acqua durante il periodo invernale[12]. L'impianto è costituito da un corpo di fabbrica suddiviso in due locali e prospicienti sul gorgo, in uno di questi un arco in pietra a tutto sesto. L'edificio è costeggiato da una canaletta in pietra a blocchi squadrati. Uno dei due edifici risulta ristrutturato in modo non adeguato[13].

Il rifugio Alpe Cucco, antico rifugio dei guardaboschi riportato nella carta storica dei Borboni del 1849, convertito poi a colonia arcivescovile, dopo la recente ristrutturazione è stato trasformato ad attività ricettiva di tipo alberghiero[13].

Di proprietà dell'Azienda foreste demaniali della Regione Siciliana, l'ex caserma guardie forestali valle Maria, utilizzato per un periodo come edificio di villeggiatura e successivamente adibito a ristorante, attualmente ed occasionalmente vi si svolgono attività sociali[13].

Nel corso dei secoli insediamenti si svilupparono lungo i ruscelli o i fiumi in rapporto alle attività agropastorali (mulini, palmenti, stalle, abbeveratoi...) e a strutture produttive (neviere, fornaci, carbonaie...).

Una risorsa di notevole importanza era costituita dalla presenza di alcuni mulini situati in prossimità del vallone Frattina, lungo il corso d'acqua formato dai torrenti che provenivano dal Cannitello, a valle dell'ex stazione ferroviaria. Il vallone Frattina era, a sua volta, alimentato anche dalle acque che provenivano sia dal vallone d'Agnese che dal vallone Fanuso[12]. Le strutture dei mulini non sono facilmente accessibili perché ricoperti da macchie di vegetazione invadente. Si rilevano in alcuni residui di corpi di fabbrica con esiti di crolli e tracce delle originarie strutture[13].

I palmenti erano i luoghi adibiti alla trasformazione dell'uva per ottenere il mosto e successivamente il vino. A Godrano si coltivavano diverse varietà di uve: inzolia, grillo, catarratto come uve bianche, ed il catarratto nero e nivuru canino come uve rosse[12]. Ruderi di un palmento si trovano in contrada Cannitello presso il cozzo della Cuba, mentre uno risalente al XIX secolo, ristrutturato e in ottimo stato di conservazione, si trova in località Biviere[13].

Le fornaci erano forni rudimentali costituiti dalle stesse pietre per la cottura del calcare dalla quale si otteneva la calce. Nei capitoli di fondazione di Godrano, nel 1573, al n. 26, viene indicata la disponibilità della calce, "...item il detto sr. barone promette a tutti quelle persone che vorranno fabbricare case in detta nova habitazione donarli la cuacina necessaria per detta fabbrica...". Oggi quasi totalmente nascosti dalla vegetazione, si trovano in contrada Oliva, valle Maria e Gelso[12]. Nei ruderi di tali strutture è facile ritrovare la Ceterach officinarum, piccola felce, nota localmente con il nome di "erba spacca petri"[12].

L'intero territorio è caratterizzato da una forte presenza di stalle e di abbeveratoi.

Luoghi d'interesse naturalistico

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Il bosco della Ficuzza ai piedi di Rocca Busambra
Laghetti Coda di Riccio
Il Pulpito del Re
  • Gorghi
    Laghetti naturali caratteristici dell'ambiente naturalistico del bosco della Ficuzza. Il più noto, Gorgo del Drago[10][14], dista da Gorgo Lungo qualche centinaio di metri. Di notevole importanza per l'equilibrio dell'ecosistema circostante, consentono la riproduzione di anfibi e insetti, e ospitano la tartaruga palustre.
  • Laghetti Coda di Riccio
    Invaso artificiale intorno a cui si è sviluppata una fitta vegetazione ripariale, che ospita numerosi anfibi e uccelli acquatici. Nei pressi dell'invaso sorge un esemplare monumentale di Quercus suber, dall'età stimata di circa 400 anni[15].
  • Pista ciclopedonale[16]
    Realizzata sul sentiero della dismessa ferrovia Palermo-Corleone, offre incantevoli scorci agli escursionisti che la percorrono.
Pista ciclopedonale sulla tratta della dismessa ferrovia

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[17]

Al 31 dicembre 2010 il comune di Godrano contava 1 175 abitanti[18], di cui 589 maschi e 586 femmine[18], è il settantottesimo comune più popoloso della provincia di Palermo[18], ha una densità abitativa mediamente oscillante sui 30 abitanti per km2 ed un numero di famiglie che non supera i 450 nuclei familiari[18].

Questi sono i numeri riguardanti la presenza di cittadini stranieri a Godrano nell'anno 2010, divisi per nazionalità:

La popolazione straniera residente nel comune di Godrano ammontava al 31 dicembre 2010 a 10 persone, di cui 6 maschi e 4 femmine[19].

Godrano dispone di una scuola dell'infanzia, di una scuola primaria e di una scuola secondaria di primo grado. Tali scuole sono parte integrante dell'Istituto comprensivo "Giovanni XXIII" che ha la sua sede centrale a Villafrati. Non ci sono scuole secondarie di secondo grado a Godrano: le più vicine sono a Marineo (istituto professionale industria e artigianato, istituto tecnico per il turismo), Corleone (Istituto tecnico agrario, liceo scientifico, liceo classico), Vicari (istituto tecnico per geometri).

La biblioteca comunale e pinacoteca d'arte "Francesco Carbone" di Godrano è considerata tra le più fornite e accessoriate biblioteche del comprensorio, dispone di una sala per l'ascolto di materiale musicale e di una sala di proiezione video. È disponibile anche una fornita sezione per i ragazzi fonte e spunto per ricerche scolastiche o approfondimenti culturali.

A Godrano è presente il museo etno-antropologico "Godranopoli"', museo della civiltà contadina a cui è legato un centro d'arte, fondato dallo studioso e critico d'arte Francesco Carbone. Il percorso museale consiste nella documentazione sui lavori e nella ricostruzione di ambienti tipici del mondo agro-pastorale dell'entroterra palermitano, di cui Godrano è tipica espressione. Particolarmente interessanti sono le ricostruzioni delle botteghe artigiane. Al piano superiore è in allestimento una pinacoteca d'arte moderna con opere di Pablo Picasso, Georges Braque, Arman[20], diretta da Adalberto Catanzaro.

Libri e film su Godrano

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Geografia antropica

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L'abitato si adagia su di un dosso che degrada dolcemente da Cozzo Bileo alla valle del torrente Frattina, sul versante settentrionale di Rocca Busambra. Lo spazio urbano è caratterizzato da qualità geometriche e ripetitive tipiche dei centri di nuova fondazione settecentesca[22]. La tipologia urbana è a scacchiera ortogonale con una croce viaria principale e schema trapezoidale[22]. I comparti, rettangolari, aggregano posti di casa a spina sui due fronti stradali[22]. Sono evidenti permanenze urbanistiche settecentesche in tutto il nucleo dell'abitato[22]. Il disegno urbanistico originario prevedeva una piazza ottagona, di cui si intravede un inizio di realizzazione in prossimità della Chiesa Madre[22].
Nel 1968, anno del terremoto nella valle del Belice, anche il centro Godrano è stato inserito nei piani di ricostruzione[12]. A seguito dei finanziamenti statali sono state eseguite alcune demolizioni e ricostruzioni di vecchi edifici di uso civico, come anche la scuola elementare; è stato inoltre sventrato un antico baglio che ha fatto posto alla attuale piazza Aldo Moro[12].

"La Rocca", un nuovo nucleo urbano è sorto da un processo spontaneo di urbanizzazione intorno al 1970. Esso sorge in territorio di Marineo ai margini del confine comunale con Godrano in prossimità del campo sportivo ed il Cozzo Gallitano[12]. Nel 2007 un referendum consultivo, con esito unanime, ha sancito il passaggio della contrada dal comune di Marineo al comune di Godrano; tuttavia attualmente (2011) manca ancora un dispositivo che renda operativi i nuovi confini[23].

L'economia è di tipo agro/pastorale, il cui sviluppo è condizionato dalla minima estensione dei pascoli oggi disponibili. Prospettive di sviluppo sono connesse ad un potenziamento della attività zootecnica e del turismo stagionale[22]. Presso le aziende zootecniche locali si produce una particolare qualità di caciocavallo siciliano, il caciocavallo di Godrano (o Palermitano), apprezzato ed esportato in tutto il mondo. Molto apprezzato è anche il salame d'asino[24].

Caciocavallo Godranese

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Lo stesso argomento in dettaglio: Caciocavallo di Godrano.

Il Caciocavallo Godranese[25], chiamato comunemente il "fiore a quattro facce", che prende le sue caratteristiche di sapore anche e soprattutto dalla qualità del latte, prodotto da vacche di razza autoctona (soprattutto la Cinisara) che pascolano perlopiù libere fra le colline e i boschi, è un formaggio a pasta filata che viene prodotto con le tecniche e gli utensili della tradizione. La Regione Siciliana, per questo motivo, ha dato a tale formaggio la denominazione di prodotto tradizionale[26], che ne riconosce e certifica i processi di lavorazione con attrezzature tradizionali.

Il caciocavallo Godranese ha la forma di un parallelepipedo dagli angoli smussati e può pesare da otto a quindici chili. Il colore è giallo paglierino, la fragranza caratteristica. La crosta sottile custodisce una pasta compatta, dal profumo caratteristico, che si sfoglia sempre più con l'avanzare della stagionatura. Si può consumare fresco, a una settimana dalla preparazione, semistagionato (dopo uno-quattro mesi) o stagionato (dopo sei). In quest'ultimo caso, il formaggio si presta bene anche a essere grattugiato.

Infrastrutture e trasporti

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La SP 26 nella mappa della riserva naturale

L'asse viario principale è costituito dalla SP 26 "di Godrano" che attraversa il centro urbano e lo collega ai centri vicini. La SP 26 ha come origine il bivio "Villafrati" della SS 121 "catanese", risalendo le colline lambisce l'abitato di Cefalà Diana, supera il centro abitato di Godrano e, attraversato il tratto di bosco che è confine tra bosco della Ficuzza e bosco del cappelliere, termina al bivio "Godrano" della SS 118 "corleonese agrigentina", nei pressi del lago dello Scanzano. Godrano è raggiungibile inoltre da Marineo per mezzo della SP 140.

Il trasporto pubblico è assicurato dall'azienda regionale AST che collega Godrano a Palermo, Corleone e agli altri centri limitrofi. La stazione ferroviaria, il porto e l'aeroporto più vicini si trovano tutti a Palermo, e distano rispettivamente 39 km, 40 km e 71 km.

Amministrazione

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Altre informazioni amministrative

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Godrano ha costituito, insieme a Cefalà Diana, una unione di comuni denominata "Dalle Terme Arabe ad Oltre Alpe Cucco". Essa ha l'obiettivo della condivisione delle risorse, della valorizzazione del territorio comune e dell'ottimizzazione dei servizi.

Il comune di Godrano fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.1 (Montagna interna - Montagna di Corleone)[27].

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 28 gennaio 2022. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 309, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Alto Belice Corleonese - Guida al Territorio - Godrano (PDF), su altobelicecorleonese.com. URL consultato il 13 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2015).
  6. ^ a b Rosanna, 26 Ottobre 1959 Strage di Godrano (PA). Vengono assassinati Antonino e Vincenzo Pecoraro, 10 e 19 anni. Vittime di faida., su vittimemafia.it. URL consultato il 12 maggio 2016.
  7. ^ Rosanna, 3 Agosto 1981 Godrano (PA). Ucciso in un agguato mafioso Giuseppe Cuttitta. Vittima del racket., su vittimemafia.it. URL consultato il 12 maggio 2016.
  8. ^ Una brutta storia italiana, su ilportoritrovato.net.
  9. ^ PER LA SICILIA Cultura e Storia: GIUSEPPE ODDO, Carbone, Godrano, la mafia e l’emigrazione, su perlasicilia.blogspot.it. URL consultato il 12 maggio 2016.
  10. ^ a b Statuto Comunale di Godrano (PDF), su comune.godrano.pa.it. URL consultato l'8 novembre 2022 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2022).
  11. ^ Vito Amico, Dizionario topografico della Sicilia, traduzione di Gioacchino Di Marzo, 2ª ed., Palermo, Salvatore Di Marzo, 1859. URL consultato il 3 maggio 2011.
  12. ^ a b c d e f g h i Collana Sicilia Foreste 45 - Ficuzza e le sue architetture - ISSN 1972-1641 - L'insediamento umano
  13. ^ a b c d e f g Collana Sicilia Foreste 45 - Ficuzza e le sue architetture - ISSN 1972-1641 - Schede di catalogazione dell'architettura del territorio
  14. ^ Variazioni floristico-fitocenotiche nel Gorgo del Drago (R.N.O. Bosco Ficuzza, Palermo), a seguito di un prolungato periodo di prosciugamento (PDF), su sssn.it. URL consultato il 22 giugno 2013.
  15. ^ La sughera di Ficuzza, su I grandi alberi di Sicilia. URL consultato il 10 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 2 agosto 2009).
  16. ^ Sicilia: Bosco Ficuzza in Mountainbike, su PisteCiclabili.com. URL consultato il 1º luglio 2010.
  17. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  18. ^ a b c d Statistiche demografiche (31-12-2010) Archiviato il 9 marzo 2012 in Internet Archive. URL consultato il 20-04-2012
  19. ^ a b c d e Dati ISTAT sulla popolazione straniera residente per sesso e cittadinanza (31-12-2010) Archiviato il 25 gennaio 2012 in Internet Archive. URL consultato il 30-04-2011
  20. ^ Museo demo-etno-antropologico Godranpoli, su touringclub.it. URL consultato l'11 luglio 2010.
  21. ^ The Internet Movie Database
  22. ^ a b c d e f Provincia di Palermo - Piano strategico - allegato 2 (PDF) [collegamento interrotto], su pianostrategico-provinciapalermo.it, p. 90. URL consultato il 1º maggio 2011.
  23. ^ marineo.wordpress.com - EMENDAMENTO ALL’ARS DEL DEPUTATO PINO APPRENDI PER L’APPLICAZIONE DEI NUOVI CONFINI COMUNALI, su marineo.wordpress.com. URL consultato il 1º maggio 2011.
  24. ^ Presentazione del salame d'asino - siciliahdtv.tv[collegamento interrotto]
  25. ^ Alto Belice Corleonese - Guida gastronomica (PDF), su altobelicecorleonese.com. URL consultato il 30 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 agosto 2014).
  26. ^ I formaggi storici di nicchia in Sicilia: aspetti produttivi e di mercato (PDF), su correras.it Consorzio regionale per la ricerca applicata e la sperimentazione, 53-56. URL consultato il 29 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
  27. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 7 luglio 2011.
  • Vincenzo Viscardi, Ficuzza e le sue architetture, Collana Sicilia Foreste, 2010, p. 127, ISSN 1972-1641.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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