Gran Premio degli Stati Uniti d'America 2002

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Stati Uniti (bandiera) Gran Premio degli Stati Uniti d'America 2002
696º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 16 di 17 del Campionato 2002
Data 29 settembre 2002
Luogo Indianapolis Motor Speedway
Percorso 4,192 km
circuito permanente
Distanza 73 giri, 306,016 km
Clima sereno
Risultati
Pole position Giro più veloce
Germania (bandiera) Michael Schumacher Brasile (bandiera) Rubens Barrichello
Ferrari in 1'10"790 Ferrari in 1'12"738
(nel giro 27)
Podio
1. Brasile (bandiera) Rubens Barrichello
Ferrari
2. Germania (bandiera) Michael Schumacher
Ferrari
3. Regno Unito (bandiera) David Coulthard
McLaren - Mercedes

Il Gran Premio degli Stati Uniti 2002 è stato un Gran Premio di Formula 1 disputato il 29 settembre 2002 in un circuito ricavato all'interno dell'ovale di Indianapolis. La gara fu vinta da Rubens Barrichello con appena undici millesimi di vantaggio sul compagno di squadra Michael Schumacher. Il pilota brasiliano aveva sopravanzato il compagno di squadra pochi metri prima della linea del traguardo, dopo che questi aveva condotto la gara dal primo giro. Si trattò probabilmente del distacco minimo tra primo e secondo classificato nella storia della Formula 1;[1] l'incertezza deriva dal fatto che nel Gran Premio d'Italia 1971, vinto da Peter Gethin con appena 0"01 di vantaggio su Ronnie Peterson, i distacchi erano arrotondati al centesimo di secondo.

Aspetti sportivi

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La Sauber sostituì, solo per questa gara, Felipe Massa con Heinz-Harald Frentzen, già sotto contratto con la scuderia svizzera per la stagione successiva. Il pilota brasiliano avrebbe dovuto subire l'arretramento di dieci posizioni sulla griglia di partenza per una scorrettezza commessa ai danni di Pedro de la Rosa nel corso del Gran Premio d'Italia.

Aspetti tecnici

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Con i campionati già largamente decisi, praticamente tutte le scuderie si concentrarono pienamente sulle vetture che avrebbero corso l'anno successivo, portando in pista nuove soluzioni destinate a essere impiegate nel 2003.[2] In particolare, la McLaren introdusse una nuova sospensione anteriore, già utilizzata per parecchi mesi in test privati e caratterizzata dall'avere il puntone collegato direttamente al portamozzo invece che al triangolo inferiore, soluzione impiegata dalla Ferrari già da diverse stagioni.[2] La BAR portò in gara delle nuove pinze dei freni costruite dalla Brembo e parecchio alleggerite rispetto al modello standard, mentre la Honda fornì alla scuderia anglo-americana e alla Jordan una versione evoluta del motore per le qualifiche.[2]

Infine, la Toyota introdusse una nuova configurazione aerodinamica all'anteriore, simile a quella di Williams e Jordan e caratterizzata da profili aerodinamici di dimensioni più contenute rispetto ai precedenti dietro alle ruote anteriori e da due appendici aerodinamiche parallele al fondo davanti all'ingresso delle fiancate.[2] In gara, però, le vetture nipponiche tornarono ad adottare la soluzione abituale.[2]

Nella prima sessione di prove di venerdì i risultati furono i seguenti:[3]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'15"188
2 9 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan - Honda 1'15"493
3 25 Regno Unito (bandiera) Allan McNish Toyota 1'15"561

Nella seconda sessione di prove di venerdì i risultati furono i seguenti:[3]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'13"458
2 16 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Jaguar - Ford 1'14"123
3 3 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes 1'14"919

Nella sessione di prove di sabato mattina i risultati furono i seguenti:[3]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'11"158
2 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari 1'11"394
3 16 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Jaguar - Ford 1'11"688

La Ferrari si mostrò nettamente più competitiva degli avversari nelle qualifiche, con Michael Schumacher e Barrichello che risultarono i più veloci in tutti i settori della pista e occuparono la prima fila. Al terzo posto si inserì Coulthard, che precedette Montoya di appena un millesimo. Il colombiano, pur facendo segnare intertempi migliori del rivale, non riuscì ad avvicinarsi al proprio giro ideale, peggiorandolo di oltre tre decimi.[4] Ralf Schumacher e Räikkönen occuparono la terza fila, davanti a Villeneuve, Trulli, Fisichella e Heidfeld.

Pos No Pilota Costruttore Pneumatici Tempo Distacco
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari B 1'10"790
2 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari B 1'11"058 +0"268
3 3 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes M 1'11"413 +0"623
4 6 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Williams - BMW M 1'11"414 +0"624
5 5 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams - BMW M 1'11"587 +0"797
6 4 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen McLaren - Mercedes M 1'11"633 +0"843
7 11 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve BAR - Honda B 1'11"738 +0"948
8 14 Italia (bandiera) Jarno Trulli Renault M 1'11"888 +1"098
9 9 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan - Honda B 1'11"902 +1"112
10 7 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Sauber - Petronas B 1'11"953 +1"163
11 8 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Sauber - Petronas B 1'12"083 +1"293
12 12 Francia (bandiera) Olivier Panis BAR - Honda B 1'12"161 +1"371
13 16 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Jaguar - Ford M 1:12"282 +1"492
14 15 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Renault M 1:12"401 +1"611
15 10 Giappone (bandiera) Takuma Satō Jordan - Honda B 1:12"647 +1"857
16 25 Regno Unito (bandiera) Allan McNish Toyota M 1:12"723 +1"933
17 17 Spagna (bandiera) Pedro de la Rosa Jaguar - Ford M 1'12"739 +1"949
18 23 Australia (bandiera) Mark Webber Minardi - Asiatech M 1'13"128 +2"338
19 24 Finlandia (bandiera) Mika Salo Toyota M 1'13"213 +2"423
20 22 Malaysia (bandiera) Alex Yoong Minardi - Asiatech M 1'13"809 +3"019

Nel warm up di domenica mattina i migliori tempi furono i seguenti:[3]

Pos No Pilota Costruttore Tempo
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1'13"183
2 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari 1'13"321
3 12 Francia (bandiera) Olivier Panis BAR - Honda 1'13"471

Al via non si verificano incidenti e alla fine del primo passaggio Michael Schumacher conduceva la gara davanti a Barrichello, Coulthard, Ralf Schumacher, Montoya, Trulli e Räikkönen. All'inizio del secondo giro Montoya affiancò il compagno di squadra all'esterno della prima curva: Ralf Schumacher cercò di resistere all'interno, ma perse il controllo della vettura sul cordolo e finì per scontrarsi con il colombiano. Montoya scivolò al settimo posto, mentre Ralf Schumacher fu costretto ai box con l'alettone posteriore divelto. I due ferraristi staccarono rapidamente il gruppo, mentre alle loro spalle Coulthard e Trulli mantennero la terza e la quarta posizione.

Räikkönen, rallentato da un problema al motore, che funzionava con soli nove cilindri per via di un guasto ad una candela, fu sopravanzato da Villeneuve nel corso del dodicesimo passaggio, perdendo poi anche la sesta posizione a vantaggio di Montoya quattro tornate più tardi. Il finlandese continuò la sua gara fino al 50º giro, quando il motore cedette definitivamente. La gara fu ravvivata solo dalle differenti strategie scelte dai piloti: i ferraristi e Villeneuve effettuarono due pit stop, mentre Coulthard, Trulli e Montoya si fermarono ai box una sola volta.

Schumacher e Barrichello rifornirono rispettivamente al 27º ed al 28º passaggio, mantenendo le prime posizioni anche dopo la sosta ai box. Coulthard ritardò il pit stop addirittura fino al 42º passaggio, conservando la terza posizione. Alle sue spalle Montoya approfittò delle soste ai box per sorpassare Trulli e Villeneuve. Il pilota canadese superò l'abruzzese in pista nel corso del 34º giro, ma perse nuovamente la posizione a vantaggio del rivale quando si fermò per la seconda volta ai box.

Negli ultimi giri Schumacher e Barrichello rallentarono notevolmente, preparando un arrivo in parata: sulla linea del traguardo, però, Barrichello superò il compagno di squadra, vincendo per appena undici millesimi di secondo. Inizialmente sembrò che Schumacher avesse confuso la linea del traguardo con quella di partenza, posta più indietro, rallentando più del dovuto: a fine gara, però, il pilota tedesco dichiarò di aver deciso autonomamente di lasciar passare il compagno di squadra, per ripagarlo del gesto compiuto nel Gran Premio d'Austria, quando Barrichello gli aveva ceduto la vittoria sul traguardo dopo aver ricevuto un controverso ordine di squadra. Questo episodio scatenò comunque diverse polemiche nel dopogara.[5]

Pos No Pilota Costruttore Pneumatici Giri Tempo/Ritiro e posizione al ritiro Partenza Punti
1 2 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Ferrari B 73 1h31'07"934 2 10
2 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari B 73 +0"011 1 6
3 3 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes M 73 +7"799 3 4
4 6 Colombia (bandiera) Juan Pablo Montoya Williams - BMW M 73 +9"911 4 3
5 14 Italia (bandiera) Jarno Trulli Renault M 73 +56"847 8 2
6 11 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve BAR - Honda B 73 +58"211 7 1
7 9 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan - Honda B 72 +1 giro 9
8 15 Regno Unito (bandiera) Jenson Button Renault M 72 +1 giro 14
9 7 Germania (bandiera) Nick Heidfeld Sauber - Petronas B 72 +1 giro 10
10 16 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Jaguar - Ford M 72 +1 giro 13
11 10 Giappone (bandiera) Takuma Satō Jordan - Honda B 72 +1 giro 15
12 12 Francia (bandiera) Olivier Panis BAR - Honda B 72 +1 giro 12
13 8 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Sauber - Petronas B 71 +2 giri 11
14 24 Finlandia (bandiera) Mika Salo Toyota M 71 +2 giri 19
15 25 Regno Unito (bandiera) Allan McNish Toyota M 71 +2 giri 16
16 5 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Williams - BMW M 71 +2 giri 5
Ritirato 4 Finlandia (bandiera) Kimi Räikkönen McLaren - Mercedes M 50 Motore (6°) 6
Ritirato 22 Malaysia (bandiera) Alex Yoong Minardi - Asiatech M 46 Motore (17°) 20
Ritirato 23 Australia (bandiera) Mark Webber Minardi - Asiatech M 38 Sterzo (14°) 18
Ritirato 17 Spagna (bandiera) Pedro de la Rosa Jaguar - Ford M 27 Cambio (16°) 17
  1. ^ «Vicini, molto vicini...» Autosprint n.40, 1-7 ottobre 2002, p. 23
  2. ^ a b c d e Giorgio Piola, «La Toyota copia la Williams». Autosprint n.40, 1-7 ottobre 2002, pp. 28-30
  3. ^ a b c d «I tempi delle prove», Autosprint n.40, 1-7 ottobre 2002, p. 23
  4. ^ «Schumi mette la sesta». Autosprint n.40, 1-7 ottobre 2002, p. 23
  5. ^ (EN) GRAND PRIX RESULTS: UNITED STATES GP, 2002, Grandprix.com

Altri progetti

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Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 2002
 

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