Guido Cadorin
Guido Cadorin (Venezia, 6 giugno 1892 – Venezia, 18 agosto 1976) è stato un pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]A Venezia è allievo di Cesare Laurenti. Espone a Ca' Pesaro nel 1909 e nel 1911 all'Internazionale di Roma. Partecipa alle principali manifestazioni artistiche mondiali (Milano, Galleria Pesaro nel 1923, Amsterdam e Rotterdam 1924, New York 1925, Bruxelles 1930). Tra il 1926 e il 1927 affresca il salone ristorante dell'Hotel Ambasciatori (oggi Grand Hotel Palace) in via Veneto, a Roma[1]. Dal 1928 insegna all'Accademia di Venezia e nel 1936 è nominato titolare della cattedra di pittura. Nel 1934 ha una parete alla Biennale di Venezia. Nel 1938 e nel 1942 ha una intera sala alla Biennale.
Nel 1946 affresca la chiesa arcipretale di Cadola, in provincia di Belluno.
Nel periodo 1949-1950 accetta di partecipare alla formazione dell'importante Collezione Verzocchi sul tema del lavoro, e realizza, insieme ad un autoritratto, Pittori di barche. La collezione Verzocchi è conservata oggi alla Pinacoteca civica di Forlì.
Innumerevoli le personali all'estero. In Italia vi sono opere sue nella Casa della cultura di Palmi[2]. Accanto all'attività di cavalletto affianca quella di affrescatore e mosaicista.
Progettò assieme all'architetto Brenno Del Giudice la Cattedrale di La Spezia, la cattedrale fu poi costruita negli anni cinquanta su disegno di Adalberto Libera.
Morì a Venezia il 18 agosto 1976 ed è sepolto nel cimitero di San Michele in Isola (Recinto XVI destra, vit 4, fila 3 B).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gli affreschi sono riprodotti in Guido Cadorin at Grand Hotel Palace, Roma, aprile 2015.
- ^ Calabria. Dal Pollino all'Aspromonte le spiagge dei due mari le città, i borghi arroccati, Guide d'Italia, Milano, Touring Editore, 2003, ISBN 88-365-1256-9.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- G. Torres, Opere di Guido Cadorin, su opac.sba.uniroma3.it:8991. URL consultato il 9 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2016)., in "Architettura e Arti Decorative", fasc. II, ottobre 1923 G. TORRES: Opere di Guido Cadorin Fascicolo II - OTTOBRE 1923, su Università degli Studi Roma tre. URL consultato il 6 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 25 maggio 2016).
- Ettore Merkel, Arte sacra in Italia agli inizi del Novecento. Guido Cadorin e gli artisti al Concorso per la pala di Valdobbiadene, in: Quaderni della Donazione Eugenio da Venezia, 18, Venezia 2009, pp. 34-47
- Valerio Terraroli, CADORIN, Guido, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 34, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1988. URL consultato il 27 ottobre 2014.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Guido Cadorin
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guido Cadorin
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cadorìn, Guido, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Cadorìn, Guido, su sapere.it, De Agostini.
- Opere di Guido Cadorin, su MLOL, Horizons Unlimited.
- Nicodemi Giorgio, Artisti contemporanei: Guido Cadorin in «EMPORIUM», Vol. XCIV, n. 560, pp. 074-081 (1941), su artivisive.sns.it. URL consultato il 30 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 905055 · ISNI (EN) 0000 0000 6679 6364 · SBN RAVV033899 · BAV 495/318943 · ULAN (EN) 500044357 · LCCN (EN) n87854037 · GND (DE) 122815432 · BNF (FR) cb12091863n (data) · CONOR.SI (SL) 95586915 |
---|