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Ksenija Aleksandrovna Romanova

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Ksenija Aleksandrovna Romanov
La granduchessa Ksenija Aleksandrovna di Russia negli anni '10 del XX secolo
Granduchessa di Russia
Stemma
Stemma
Trattamento
Sua Altezza Imperiale
NascitaSan Pietroburgo, Russia, 6 aprile 1875
MorteHampton Court, Regno Unito, 20 aprile 1960
Luogo di sepolturaRoquebrune-Cap-Martin, Francia
DinastiaRomanov
PadreAlessandro III di Russia
MadreDagmar di Danimarca
ConsorteAleksandr Michajlovič Romanov
FigliIrina
Andrej
Fedor
Nikita
Dmitrij
Rostilav
Vasilij
ReligioneChiesa ortodossa russa

Ksenija Aleksandrovna Romanova (in russo Ксения Александровна Романова?; San Pietroburgo, 6 aprile 1875Hampton Court, 20 aprile 1960) era la prima delle figlie dell'erede al trono, lo zarevic Alessandro e di Dagmar di Danimarca.

Era sorella di Nicola II di Russia, dei granduchi Giorgio, Michele II, della granduchessa Olga e del granduca Alessandro. Si sposò con il granduca Aleksandr Michajlovič Romanov con il quale ebbe sette figli.

Infanzia ed educazione

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Ksenija nacque a San Pietroburgo a Palazzo Aničkov. Visse con la famiglia nella paura continua di attentati terroristici. Nel febbraio 1880, dei nichilisti riuscirono a guadagnare l'accesso al Palazzo e gettarono una bomba nella sala da pranzo. La bomba provocò danni considerevoli, ma senza fare vittime. Il 13 marzo 1881, quando aveva sei anni, Ksenija fu testimone della morte di suo nonno Alessandro II di Russia che fu assassinato da un rivoluzionario nichilista.

Suo padre salì al trono e divenne zar con il nome di Alessandro III. Lo zar spostò subito la famiglia in un luogo sicuro in campagna, alla Gatčina, 30 miglia a sud-est di San Pietroburgo.

Ksenija fu educata da tutori privati e studiò inglese, francese e tedesco, ma non riuscì mai ad imparare il danese, la lingua della madre. Ksenija si divertiva con i fratelli, praticava sport e suonava il pianoforte. Di profonde credenze religiose, ricevette la prima comunione nel 1883.

Nel 1884 la famiglia raggiunse la Danimarca per la consacrazione della nuova chiesa ortodossa a Copenaghen. Ksenija fu ben accetta, tanto che il compositore danese Valdemar Vater, le pagò un tributo scrivendo la "Polca-Mazurka Ksenija". Ritornati in Russia, il granduca Luigi IV d'Assia arrivò alla reggia di Peterhof con la sua famiglia per il matrimonio della sua seconda figlia Ella (Elisabeth o Elizaveta Fëdorovna) con lo zio paterno di Ksenija, il granduca Sergej Aleksandrovič Romanov. Qui incontrò la futura cognata, Alessandra d'Assia, che era chiamata "Alix" e che allora aveva 12 anni. La nuova zia Ella divenne particolarmente affettuosa con Ksenija ed il fratello Nicola. Nel 1888, Ksenija ed Alix cominciarono a scriversi.

Attentati terroristici

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Nel 1887 il padre fu informato che molti studenti avevano portato libri contenenti bombe per fare un attentato alla famiglia mentre stava per prendere il treno a Gačina. Uno dei terroristi era Aleksandr Il'ič Ul'janov, fratello di Vladimir Il'ič Ul'janov poi conosciuto con il nome di Lenin. Nell'ottobre 1888, la famiglia stava viaggiando nel Caucaso quando improvvisamente il treno deragliò. Ksenija si salvò. Il rapporto ufficiale fu che il treno era deragliato a causa di problemi tecnici, ma in realtà era stata una bomba.

All'età di undici anni si innamorò del cugino Aleksandr Michajlovič, nipote dello zar Nicola I. La coppia si sposò il 6 agosto 1894 nella reggia di Peterhof; passarono la loro prima notte di nozze nel Palazzo di Ropša, e la loro luna di miele ad Ai-Todor (l'appezzamento di terreno di Aleksandr in Crimea). Durante la luna di miele, il padre si ammalò e morì il 1º novembre 1894.

Il 9 febbraio 1914, la figlia Irina decise di sposare il principe Feliks Feliksovič Jusupov, erede della ricca famiglia Jusupov.

Rivoluzione russa

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A gennaio 1905 i soldati di Nicola II spararono sulla folla che era arrivata a palazzo per volgere una petizione: quel giorno fu definito come la Domenica di sangue; a febbraio lo zio di Ksenija, Sergej Aleksandrovič, fu ucciso a Mosca con una bomba, mentre lei e la famiglia erano in Crimea nella casa ad Ai-Todor. Intanto ci fu l'ammutinamento della flotta Marittima sul Mar Nero e lei ne fu terrorizzata. Diecimila soldati arrivarono per proteggerla.

La situazione si calmò. Ad ottobre lo zar acconsentì all'introduzione delle libertà civili di base, ad aumentare la partecipazione alla Duma di Stato e a dotarla di poteri legislativi.

Tuttavia, Nicola II fu determinato a mantenere il proprio potere autocratico. Appena prima della creazione della Duma nel maggio 1906, lo zar promulgò la Costituzione in contraddizione col Manifesto di ottobre.
Lo scoppio della guerra colse Ksenija e sua madre impreparate. Ksenija era in Francia mentre Maria era a Londra. S'incontrarono a Calais dove un treno privato dell'imperatrice avrebbe dovuto trasportarle in Russia, ma arrivando a Berlino trovarono la linea per la Russia chiusa e fu permesso loro di andare in Danimarca. Ksenija e sua madre attraversarono la Finlandia. Michail si ricongiunse con la famiglia l'11 agosto.

Nel 1915, Ksenija e Maria seppero che Nicola II voleva prendere il comando delle forze armate e lo raggiunsero a Carskoe Selo per dissuaderlo, senza riuscirvi. Ksenija, rendendosi conto dell'imminente pericolo di una rivoluzione, si rifugiò nella residenza di Ai-Todor. Lì seppe dell'assassinio di Rasputin e della complicità del genero e sperò che la madre potesse far capire al fratello in che situazione fosse ormai la Russia. Il 19 febbraio 1917 Ksenija andò nel Palazzo d'Inverno tentando di vedere lo zar, ma il permesso fu rifiutato dal governo provvisorio e ritornò a Ai-Todor.

Nel 1918, Ksenija scoprì che Nicola II e la sua famiglia erano stati uccisi per mano dei bolscevichi. Quando l'Armata rossa stava per raggiungere il confine della Crimea, Giorgio V l'11 aprile 1919 la fece fuggire e la portò in Gran Bretagna con l'aiuto della Regina Alessandra. Dopo la rivoluzione russa, Ksenija divorziò da Sandro che si stabilì a Parigi. Nell'ottobre 1928, la madre Maria si ammalò seriamente: il 13 ottobre morì.

Il 17 maggio 1920, Ksenija, come sorella più vecchia di Nicola II, divenne l'erede dei suoi appezzamenti di terreno in Inghilterra. Il valore dell'appezzamento di terreno era cinquecento sterline britanniche. Nel 1925, la situazione finanziaria di Ksenija era divenuta disperata. Suo cugino, Re Giorgio V le permise di stabilirsi a Frogmore House, nel parco di Windsor. Nel luglio 1928, dieci anni dopo la morte di Nicola II e della sua famiglia, Ksenija e i suoi familiari avevano sperato di prendere possesso dell'appezzamento di terreno di Langinoski in Finlandia, ma non fu così. Dopo la morte di sua madre, vendette l'appezzamento di terreno di Hvidøre ed i gioielli di famiglia.

Ultimi anni e morte

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Il 26 febbraio 1933 Sandro morì, e fu seppellito il 1º marzo a Roquebrune-Cap-Martin nel sud della Francia. Ksenija ed i suoi figli erano presenti. Verso il 1934, visto che il cottage di Frogmore era troppo piccolo per Ksenija e la sua famiglia, gli fu aggiunta una piccola ala.

Ksenija si trasferì nel marzo del 1937 nel palazzo di Hampton Court e vi rimase fino alla morte, avvenuta il 20 aprile 1960.

La granduchessa Ksenija e Aleksandr Michajlovič Romanov ebbero:

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Nicola I di Russia Paolo I di Russia  
 
Sofia Dorotea di Württemberg  
Alessandro II di Russia  
Carlotta di Prussia Federico Guglielmo III di Prussia  
 
Luisa di Meclemburgo-Strelitz  
Alessandro III di Russia  
Luigi II d'Assia, granduca d'Assia Luigi I d'Assia, granduca d'Assia  
 
Luisa d'Assia-Darmstadt  
Maria Massimiliana d'Assia-Darmstadt  
Guglielmina di Baden Carlo Luigi di Baden  
 
Amelia Frederica di Hesse-Darmstadt  
Ksenija Aleksandrovna Romanova  
Federico Guglielmo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg Federico Carlo di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Beck  
 
Federica Amalia di Schlieben  
Cristiano IX di Danimarca  
Luisa Carolina d'Assia-Kassel Carlo d'Assia-Kassel  
 
Luisa di Danimarca (1750-1831)  
Dagmar di Danimarca  
Guglielmo d'Assia-Kassel Federico d'Assia-Kassel  
 
Carolina Polissena di Nassau-Usingen  
Luisa d'Assia-Kassel  
Luisa Carlotta di Danimarca Federico di Danimarca  
 
Sofia Federica di Meclemburgo-Schwerin  
 

Altri progetti

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