La versione di Barney

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonimo film del 2010, vedi La versione di Barney (film).
La versione di Barney
Titolo originaleBarney's Version
AutoreMordecai Richler
1ª ed. originale1997
Genereromanzo
Lingua originaleinglese
ProtagonistiBarney Panofsky

La versione di Barney è un romanzo dello scrittore canadese Mordecai Richler. Il libro, pubblicato nel 1997, è il racconto della vita dell'ebreo canadese Barney Panofsky, scritta in forma di autobiografia.

Barney Panofsky (produttore televisivo di successo) è un ricco ebreo canadese figlio di un poliziotto che, passati i sessant'anni, decide - apparentemente controvoglia - di scrivere una autobiografia. Il motivo che spinge Barney a scriverla è dare la sua "versione" dei fatti che hanno portato alla morte del suo amico Bernard "Boogie" Moscovitch, e liberarsi così dall'accusa di omicidio mossagli nel libro Il tempo, le febbri dallo scrittore Terry McIver, compagno di Barney al tempo del suo lungo soggiorno a Parigi.

Nel corso della stesura delle sue memorie tuttavia i ricordi di Barney diventano via via confusi: gli episodi del suo passato si intrecciano indissolubilmente con gli avvenimenti del suo presente. Così l'intero romanzo risulta essere una serie di flashback disordinati: i racconti delle giornate del "vecchio" Barney (acciaccato, abbandonato dalla moglie ed alcolista irrecuperabile) si mescolano alla girandola dei ricordi d'una vita ricca di avvenimenti e incontri straordinari.

Il romanzo è strutturato in tre parti, una per ciascuna delle tre mogli di Barney: la prima, la pittrice Clara Charnofsky, morta suicida a Parigi; la ciarliera "seconda signora Panofsky", una ricca ereditiera che Barney sposa senza troppa convinzione e dalla quale divorzia presto; Miriam, il vero grande amore di Barney, di cui egli si innamora fulmineamente e follemente nel giorno stesso del suo matrimonio con la "seconda signora Panofsky", dalla quale avrà tre figli (Michael, Saul, Kate) con i quali Barney ha un rapporto conflittuale. In realtà, a causa delle continue digressioni, episodi concernenti tutte e tre le donne sono presenti in ciascuna delle tre parti del romanzo.

Le memorie di Barney vengono poi pubblicate postume, con l'inserimento di pignole note a piè di pagina, a correzione delle sviste di Barney, dal figlio Michael, che è inoltre autore del poscritto dell'opera, in cui si spiegano i motivi dei vuoti di memoria di Barney (che è infatti affetto dalla malattia di Alzheimer) e nelle quali viene infine chiarito il mistero sulla morte di Boogie.

Storia editoriale

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Richler ha sempre smentito che Barney fosse in qualche modo un suo alter ego[1], anche se esistono numerose analogie fra la vita dell'autore e quella raccontata nel suo romanzo.[2] Il libro ha avuto grande successo internazionale, in particolar modo in Italia, dove nel 2001 è divenuto un vero e proprio caso letterario.[3][4]

Trasposizione cinematografica

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Nel 2010 è stata realizzata una trasposizione cinematografica del romanzo: il film, diretto da Richard J. Lewis ed interpretato da Paul Giamatti e da Dustin Hoffman, è stato presentato in concorso alla 67ª Mostra del cinema di Venezia.

  • Mordecai Richler, La versione di Barney, traduzione di Matteo Codignola, Adelphi, 2000.
  1. ^ Federica Velona, Intervista a Mordecai Richler, su radio.rai.it (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2014).
  2. ^ Christian Rocca, Barney e io, su camilloblog.it e il Foglio (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  3. ^ Laura Lepri, La sindrome di Re Mida, su lauralepriscritture.com (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2014).
  4. ^ La versione di Barney, dieci anni dopo, su il Post.

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Collegamenti esterni

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