Lessico famigliare

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Lessico famigliare
AutoreNatalia Ginzburg
1ª ed. originale1963
Genereromanzo
Sottogenereautobiografia
Lingua originaleitaliano

Lessico famigliare è un romanzo autobiografico di Natalia Ginzburg, pubblicato da Einaudi nel 1963, anno in cui vinse il Premio Strega[1].

Il libro è stato tradotto in molte lingue, tra le quali l'ebraico, il giapponese, il cinese, il coreano.[2]

Lo stesso argomento in dettaglio: Levi-Tanzi (famiglia).

«Lessico famigliare non è un'autobiografia, è un libro che racconta le persone della mia vita, non la mia vita. Io intendevo non essere un personaggio in questo libro, intendevo essere semplicemente un testimone, quindi il mio personaggio io l'ho ignorato quasi, sta nell'ombra, io ho detto quasi nulla di me.[3]»

Il romanzo racconta dall'interno la vita quotidiana della famiglia Levi-Tanzi, dominata dalla figura del padre Giuseppe. Il libro è, in parte, una cronaca ironico-affettuosa della famiglia dagli anni '20 ai primi anni '50, attraverso abitudini, comportamenti e soprattutto la comunicazione linguistica, da cui deriva il titolo. Figure ed eventi si avvicendano nelle pagine senza ordine gerarchico, e si presentano da sé, vivono attraverso i loro gesti e le loro parole. In questo libro si affrontano anche i conflitti e le vicende della famiglia Levi. Molta attenzione viene dedicata alle figure della madre e dei fratelli, soprattutto durante il fascismo.

Il romanzo ripercorre inoltre vicende più drammatiche, cronologicamente collocate soprattutto nel periodo fascista e nel secondo dopoguerra in Italia, in particolare l'impatto delle leggi razziali fasciste, il confino dell'autrice in Abruzzo, l'uccisione del marito dell'autrice, Leone Ginzburg, per attività politica antifascista, fino ad arrivare al suicidio di Cesare Pavese e alla caduta delle illusioni della Resistenza.

Nel libro vengono rievocati, oltre ai componenti del nucleo familiare dell'autrice, anche numerosi personaggi appartenenti alla famiglia materna (Tanzi) e paterna (Levi), come anche figure legate da rapporti di amicizia o di natura professionale con componenti della famiglia dell'autrice. Tra questi troviamo:

Ricezione e critica

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Il libro non è mai stato un bestseller, ma ha avuto centinaia di recensioni, svariate ristampe ed è considerato uno dei capisaldi della letteratura italiana degli anni '60.

Nell'edizione del 2010 l'introduzione è di Cesare Segre.

  1. ^ 1963, Natalia Ginzburg, su premiostrega.it. URL consultato il 9 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2020).
  2. ^ Lessico famigliare, su worldcat.org. URL consultato il 9 aprile 2019.
  3. ^ Filmato audio Intervista a Natalia Ginzburg, 1964, su YouTube, a 1 min 57 s.
  4. ^ Rai.tv - Ad Alta Voce, su radio3.rai.it. URL consultato il 17 ottobre 2016.

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