Lionel Stander

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Lionel Stander nel film La collina degli stivali (1969)

Lionel Jay Stander (New York, 11 gennaio 1908Los Angeles, 30 novembre 1994) è stato un attore statunitense.

Stander nacque nel Bronx, borough di New York, l'11 gennaio del 1908, figlio di immigrati russi di origine ebraica. Iniziò l'attività di attore nel 1928, in teatro. Negli anni trenta diventò popolarissimo in radio anche grazie al suo timbro di voce molto particolare e dal 1935 prese parte a numerose produzioni cinematografiche. Tra i fondatori dello Screen Actors Guild, il sindacato degli attori statunitensi, non nascose le sue idee laburiste e sposò cause sociali di ogni tipo.

Questo suo impegno politico lo fece presto, e molto facilmente, bollare come "possibile comunista", portandolo nel 1940 a finire nel mirino dalla Commissione per le attività antiamericane. La commissione di indagine sulle attività comuniste raccolse una testimonianza secondo la quale Stander sarebbe appartenuto al Partito Comunista degli Stati Uniti d'America. Queste rivelazioni, che lo accomunarono ad altri grandi di Hollywood come Humphrey Bogart e James Cagney, bloccarono la carriera di Stander tra il 1939 e il 1941, anno in cui la portata degli eventi bellici distrasse l'attenzione da queste vicende, permettendo all'attore un rientro nel cinema, anche se in parti secondarie.

La commissione di indagini sulle attività comuniste tornò attiva nel 1947 quando Stander, nuovamente accusato, finì definitivamente nella "lista nera" di Hollywood. La censura riguardò solo il cinema, per cui Stander poté continuare con successo l'attività in radio, in televisione e in teatro. Nel 1951 l'attore intraprese un ennesimo braccio di ferro con le autorità e dopo un'attesissima deposizione presso la suddetta commissione, arrivata solo nel 1953, la sua situazione già precaria peggiorò inesorabilmente, facendo naufragare la sua carriera. A causa del clima maccartista che si respirava nel mondo dello spettacolo statunitense, per dieci anni Stander dovette rinunciare anche al teatro e, dopo essersi arrangiato con vari mestieri, essendogli in pratica impedito di recitare, nel 1963 decise di trasferirsi in Europa, dapprima in Gran Bretagna, a Londra, ed in seguito stabilmente in Italia, a Roma, dove ebbe così modo di intraprendere una seconda carriera.

Nel Vecchio Continente fu protagonista di molti film. Prese parte ai film C'era una volta il West (1968) di Sergio Leone e Per grazia ricevuta (1971), primo lungometraggio da regista di Nino Manfredi. Rimarchevole il suo ruolo di gangster statunitense nel film Milano calibro 9 (1972), in cui impersonò un genere di criminale-uomo d'affari allora sconosciuto alle cronache. Nel 1972 interpretò il ruolo di Peppone in Don Camillo e i giovani d'oggi, sostituendo Gino Cervi. Definitivamente sciolta nel 1975 la "House Un-American Activities Committee", Stander tornò a lavorare negli Stati Uniti nel 1977 grazie a Martin Scorsese, che lo volle nel cast di New York, New York. La ritrovata popolarità presso il pubblico americano però si deve ad una serie televisiva, Cuore e batticuore (1979-1984), e al ruolo di Max, il leale e simpatico maggiordomo, cuoco ed autista a servizio di Jonathan e Jennifer Hart, la coppia di detective dilettanti interpretati da Robert Wagner e Stefanie Powers.

Nel 1986 si dedicò alla recitazione nel mondo dei cartoni animati: ottiene il ruolo dell'anziano Autobot Kup in Transformers - The Movie, di Nelson Shin. Il cast vocale era costituito, oltre dagli attori dei vecchi personaggi, anche da numerose star (Leonard Nimoy, Robert Stack, Judge Reinhold e Orson Welles) in nuovi ruoli. Tra i suoi ultimi ruoli sul grande schermo, spicca quello del magnate italo-americano Frank Santamaria in Bellifreschi (1987), pellicola in cui recita accanto a Christian De Sica e Lino Banfi. La sua ultima apparizione fu nel film per la televisione Cuore e batticuore - I segreti del cuore (1995). Definitivamente riabilitato in patria, Stander tornò stabilmente negli Stati Uniti con la sua sesta e ultima moglie Stephanie Van Hennick, e morì nel 1994 a seguito di un cancro ai polmoni.

Lionel Stander nel film È nata una stella
Lionel Stander in Stanza 17-17 palazzo delle tasse, ufficio imposte
Lionel Stander nel film Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia... All'onorevole piacciono le donne
Lionel Stander con Michele Placido nel film La mano nera
Lionel Stander con Gastone Moschin nel film Don Camillo e i giovani d'oggi

Riconoscimenti

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Doppiatori italiani

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  • Corrado Gaipa in Per grazia ricevuta, Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia... all'onorevole piacciono le donne, Don Camillo e i giovani d'oggi, Paolo il caldo, Innocenza e turbamento, Di mamma non ce n'è una sola, Cuore e batticuore (ep. 1-66), 1941 - Allarme a Hollywood
  • Antonio Guidi in Le avventure di Pinocchio, Milano calibro 9, Mordi e fuggi, Siamo tutti in libertà provvisoria, New York New York
  • Gianrico Tedeschi in Stanza 17-17 palazzo delle tasse, ufficio imposte, Crescete e moltiplicatevi, Tedeum
  • Sergio Fiorentini in La via dei babbuini, Cassandra Crossing, Bellifreschi, Piazza pulita
  • Luigi Pavese in Infedelmente tua, Sette volte sette
  • Roberto Bertea in La collina degli stivali, Ah si? E io lo dico a Zzzorro
  • Vittorio Di Prima in Cuore e batticuore (ep. 67-88)
  • Ennio Balbo in Cuore e batticuore (ep. 89-110)
  • Stefano Sibaldi in L'ultimo gangster
  • Vinicio Sofia in Il caro estinto
  • Vittorio Sanipoli in Cul-de-sac
  • Leonardo Severini in Al di là della legge
  • Cesare Polacco in C'era una volta il West
  • Giorgio Gusso in Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova, veneziano
  • Gino Donato in La novizia

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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