Malles Venosta
Malles Venosta comune | |
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(IT) Malles Venosta (DE) Mals | |
Vista di Malles Venosta | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Bolzano |
Amministrazione | |
Sindaco | Josef Thurner (SVP) dal 22-9-2020 |
Lingue ufficiali | Italiano, Tedesco |
Territorio | |
Coordinate | 46°41′15.23″N 10°32′44.39″E |
Altitudine | 1 051 m s.l.m. |
Superficie | 247,43 km² |
Abitanti | 5 309[2] (31-8-2020) |
Densità | 21,46 ab./km² |
Frazioni | Alsago (Alsack), Burgusio (Burgeis), Clusio (Schleis), Laudes (Laatsch), Mazia (Matsch), Piavenna (Plawenn), Planol (Planeil), Slingia (Schlinig), Tarces (Tartsch), Ultimo (Ulten) |
Comuni confinanti | Curon Venosta, Glorenza, Lasa, Scuol (CH-GR), Senales, Silandro, Sluderno, Sölden (AT-T), Tubre |
Altre informazioni | |
Lingue | italiano, tedesco |
Cod. postale | 39024 |
Prefisso | 0473 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 021046 |
Cod. catastale | E862 |
Targa | BZ |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 4 131 GG[4] |
Nome abitanti | (IT) mallesi (DE) Malser[1] |
Patrono | SS Assunta |
Giorno festivo | 15 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Malles Venosta nella provincia autonoma di Bolzano | |
Sito istituzionale | |
Malles Venosta (Mals in tedesco, Måls in dialetto sudtirolese[5]) è un comune italiano di 5 309 abitanti[2] dell'alta Val Venosta della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. È inoltre un comune di mercato.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Tra le valli laterali appartenenti al comune di Malles Venosta vi sono la val di Mazia (rio Saldura), la valle di Planol (rio Puni) e la valle Slingia (rio Melz).
È uno dei quattro comuni italiani a confinare con due stati esteri (gli altri sono Courmayeur, Curon Venosta e Tarvisio), e fra essi l'unico a non giungere al punto di triplice frontiera.
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo è attestato come Malles nel 1094[6] o Malettes (dalla denominazione del già citato altopiano). Nel 1266 il nome appare mutato in Mals, rifacendosi al tema pre-romano mal-, significante "altura, monte".[7][8]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo luogo soggetto ad insediamento umano e di più antica colonizzazione nel territorio comunale è la località Malettes, un altopiano con altitudine media di 1.597 m s.l.m., sito ad est sopra l'abitato odierno.
La collina di Tarces, risulta rocciosa e fu popolata nel periodo pre-romano. Tale affermazione viene consolidata con i reperti archeologici che sono stati trovati dal 1900 in poi e ulteriormente con gli scavi che hanno avuto inizio nell'anno 2000. Il referto più antico che porta le insegne della civiltà retica fu trovata nel 1953 negli scavi per l'irrigazione. Si tratta di una punta di corno di cervo lunga 12 centimetri, di cui una parte levigata e con l'inscrizione lavisiel riviselchu tinach che tradotta significa lavisel consacra riviselchu (il corno).
Nel 1999 dopo che gli scavi a Ganglegg (a Sluderno un posto non distante) furono terminati, sulla collina da Tarces degli archeologi che fecero un sopralluogo ritrovarono una spada celtica. Dopo tale ritrovamento sono stati stanziati dei fondi pubblici per effettuare alcuni scavi di ricerca. Nelle fosse di Stocker sono stati ritrovati dei resti di un insediamento di una casa retica. Dopo tale ritrovamento il periodo di scavi è stato prolungato e i resti di una casa sono stati completamente liberati dalla terra. Nelle fosse si sono accumulati resti di dure morene, ideali per la costruzione di case su più livelli. Gli scavi ci hanno permesso di vedere il tipo di abitazioni del periodo pre-romano (seconda meta del V secolo – prima metà del III secolo a.C.) in val Venosta. In base agli scavi si presume che un in un insediamento ci fossero minimo 80 case. Affinché la saga della città sulla collina di Tarces potrebbe avere sfondo storico.
Sembra certo che i Romani si siano fermati e trattenuti anche a Malles: l'abitato è posto infatti lungo l'antica Via Claudia Augusta.
Nel 2011, scavi archeologici condotti dall'Università di Innsbruck presso il maso Paulihof hanno portato alla luce reperti del periodo romano, probabilmente facenti parte dell'arredo di una villa rustica.[9]
Nel XII secolo Malles fu sede del tribunale ecclesiastico di Coira.
La reggente del Tirolo, Claudia de' Medici, conferì al paese di Malles, il 13 gennaio 1642, lo stemma e concesse ad esso il diritto di mercato per due fiere annuali: il 23 aprile o mercato di San Giorgio (Georgimarkt) e il 16 ottobre o mercato di San Gallo (Gollimarkt).
Tra l'abitato di Malles e quello di Glorenza è situato lo Sbarramento Malles-Glorenza, un avamposto del Vallo Alpino in Alto Adige, che con i suoi bunker difendeva il territorio da una possibile invasione.[10]
Durante la seconda guerra mondiale, il 9 settembre 1943 il comandante dell'esercito italiano a Malles, il Generale Angelo Polli fu il primo catturato tra gli ufficiali italiani da parte di un gruppo dei corpi speciali delle SS, e condotto nei campi di sterminio tedeschi.
A Malles è stato costruito e certificato il primo edificio passivo (vale a dire che riesce a riscaldarsi senza disporre di caldaia, termosifoni o analoghi impianti) in Italia.[11]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma fu concesso dall'imperatore d'Austria Ferdinando III e da Claudia de' Medici, reggente del Tirolo, il 13 gennaio 1642. In loro onore, la parte superiore riporta i colori della casa d'Austria, quella inferiore tre palle rosse in campo dorato, dallo stemma della famiglia de' Medici. Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 21 ottobre 1928.[12][13]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Malles Venosta è famosa in particolare per le sue chiese e i campanili romanici.
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Santa Maria Assunta, parrocchiale di Malles.
- Abbazia di Monte Maria a Burgusio, monastero benedettino eretto attorno al 1200.
- Chiesa di San Benedetto, contenente affreschi di epoca carolingia.
- Chiesa dell'Immacolata Concezione della Beata Maria Vergine a Burgusio.
- Chiesa di San Lorenzo a Clusio.
- Chiesa di San Lucio a Laudes.
- Chiesa di San Florino a Mazia.
- Chiesa di San Nicolò a Planol.
- Chiesa di Sant'Antonio Abate a Slingia.
- Chiesa di Tarces, che sorge sull'omonimo colle (Tartscher Bühel) e racchiude al suo interno un altare tardo-quattrocentesco, opera di Ivo Strigel di Memmingen. L'altare venne rubato nel 1958 e successivamente recuperato nel 2011.
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]A Malles Venosta si trovava la caserma "Sigfrido Wackernell", sede della 46ª (caserma di Glorenza), della 48ª e della 49ª Compagnia degli Alpini e della 109ª Compagnia Mortai da 120 del battaglione alpini "Tirano", appartenente alla brigata alpina "Orobica", entrambe soppresse.[14] La caserma di Glorenza è stata demolita. Della caserma Wackernell resta la palazzina comando (ora ospita la Polizia di Stato) e la parte più a nord (ora stazione dei Carabinieri). La palazzina truppa, la mensa, la mascalcia e le scuderie sono state abbattute.
Altre strutture militari e affini sono:
- la torre rotonda medievale Fröhlichsburg, restaurata nel 2004;[15]
- il castello del Principe (Fürstenburg), a Burgusio;
- i castelli di Màzia di Sopra e di Sotto;[16]
- il sacrario militare di Passo Resia, presso Burgusio.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Ripartizione linguistica
[modifica | modifica wikitesto]La sua popolazione è nella quasi totalità di madrelingua tedesca:
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[17] |
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96,92% | madrelingua tedesca |
3,00% | madrelingua italiana |
0,08% | madrelingua ladina |
Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[18]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Frazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il comune è suddiviso amministrativamente in 10 frazioni con una propria amministrazione: Ultimo-Alsago (Ulten-Alsack), Burgusio (Burgeis), Clusio (Schleis), Laudes (Laatsch), Mazia (Matsch), Malles (Mals), Planol (Planeil), Slingia (Schlinig), Tarces (Tartsch) e Piavenna (Plawenn).
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Artigianato
[modifica | modifica wikitesto]Per quanto riguarda l'artigianato, importante e rinomata è la produzione di mobili in legno.[19]
Trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Malles per la sua attenzione a favorire il turismo sostenibile e la mobilità dolce fa parte del consorzio delle Perle delle Alpi.[20]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Malles è l'ultima stazione della ferrovia della Val Venosta, che unisce il paese a Merano. Inaugurata nel 1906[21], la tratta venne chiusa nel 1990 dalle Ferrovie dello Stato, per poi essere riattivata nel 2005 sotto la gestione della Società Autobus Alto Adige (SAD).[22] Nel territorio è presente l'area sciistica Watles-Malles.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1991 | 2008[23] | Josef Noggler | SVP | Sindaco | |
2009 | 2020 | Ulrich Veith | SVP | Sindaco | |
2020 | Josef Thurner | SVP | Sindaco |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]La frazione di Burgusio è gemellata con:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 362.
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Carlo Tagliavini, Teresa Capello, Dizionario degli Etnici e Toponimi italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
- ^ Franz Huter (a cura di), Tiroler Urkundenbuch, vol. I/1, Innsbruck, Ferdinandeum, 1937, n. 117.
- ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. 1, Bolzano, Athesia, 1995, p. 232s. ISBN 88-7014-634-0
- ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
- ^ Resoconto sull'archeologia a Malles su Stol Archiviato il 24 settembre 2011 in Internet Archive.
- ^ Alessandro Bernasconi e Giovanni Muran, Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, p. 328, ISBN 88-85114-18-0.
- ^ La casa passiva. Cos'è? Quali sono le sue caratteristiche?
- ^ Malles Venosta, decreto 1928-10-21 DCG, riconoscimento di stemma [collegamento interrotto], su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 12 luglio 2022.
- ^ (EN) Mals-Malles Venosta, su heraldry-wiki.com.
- ^ Notizie tratte da Vecio.it, su vecio.it. URL consultato il 13 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2013).
- ^ (DE) Die Fröhlichsburg zu Mals - eine Festschrift zum Anlass der Restauration des Fröhlichsturms, Bressanone, Weger, 2004.
- ^ Caminiti M., Castelli dell'Alto Adige, 1985, Manfrini Editori, Trento.
- ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
- ^ Vacanze Malles in mobilità dolce Alpine Pearls, su www.alpine-pearls.com. URL consultato il 24 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2017).
- ^ Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Alessandro Tuzza, Trenidicarta.it, 1997-2007. URL consultato il 30 novembre 2008.
- ^ Ferrovie: Widmann in Svizzera per l'acquisto di nuovi convogli, in Alto Adige, 7 luglio 2011.
- ^ Elezioni Amministrative 2008 - Provincia di Bolzano
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Elisabeth Rüber, Sankt Benedikt in Mals, Bolzano, Athesia, 1992. ISBN 88-7014-686-3
- (DE) Mercedes Blass, Siebenkirchen: Geschichte der Frauenpfarrkirche von Mals, Bolzano, Tappeiner, 1992. ISBN 88-7073-138-3
- (DE) Herbert Raffeiner, Mals - Dorfgeschichte von den Anfängen bis 1918, Malles, Organisationskomitee 900 Jahre Mals 1094-1994, 1994.
- (DE) Hélène Dietl-Laganda, Auf den Spuren der Romanik in der Gemeinde Mals, Lana, Tappeiner, 2006.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Malles Venosta
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Malles Venosta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.malles.bz.it.
- Malles Venosta, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuseppe Gerola, MALLES VENOSTA, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Turismo Alta Venosta - Malles, su ferienregion-obervinschgau.it.
- Informazioni generali su Malles, Turismo e Shopping, su mals.it.
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