Matteo Bruni (giurista)
Matteo Bruni, latinizzato come Matthaeus Brunus (Rimini, 1503 circa[1] – Rimini, 31 ottobre 1575), è stato un giurista italiano del XVI secolo.[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque nei primi anni del XVI secolo a Rimini, primogenito di Giovanni Bruni de' Parcitadi e di Vanetta de' Battagli.[2] Inizio gli studi nella sua città avendo come precettore Girolamo Crisavo di Zara,[3] passando poi agli studi giuridici sotto Mario Guidone da Savignano.[2] Verso la fine del 1528 si trasferì all'Università di Bologna, dove divenne amico di Francesco Bolognetti e conseguì il dottorato in utroque iure nel 1533.[2]
Fu al servizio dei duchi di Mantova fino al 1536, quando divenne uditore del vescovo di Ferrara e, nello stesso anno, anche giudice penale a Roma.[2] Si trasferì poi a Reggio Calabria con l'incarico di vicario dell'arcivescovo Agostino Gonzaga.[2] Fece ritorno a Rimini nel 1546, città di cui tre anni più tardi era podestà. Negli anni 1550 rivestì analoghi incarichi anche a Cervia e forse Ravenna.[2]
Morì nel 1575 a Rimini.[2]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Consilia, Venezia, Altobello Salicato, 1582.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bruni, Francesco, su viaf.org. URL consultato il 7 febbraio 2020.
- ^ a b c d e f g h DBI.
- ^ Giovanni Bruni e Angelo Battaglini, Saggio di rime volgari di Giovanni Bruni de' Parcitadi riminese con le notizie storiche e letterarie di lui e del suo casato scritte dal canonico Angelo Battaglini patrizio riminese, presso Nicola Albertini, 1783, p. 87.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aldo Mazzacane, BRUNI, Matteo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 14, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1972.
Altri progetti
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