Medaglia commemorativa della spedizione di Fiume
Medaglia commemorativa della marcia di Ronchi | |
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Regno d'Italia | |
Tipo | Medaglia commemorativa |
Istituzione | 1919 (non ufficiale) 1926 (ufficiale) |
Modellista | Adolfo De Carolis |
Diametro | 39 mm. |
Peso | da 36 a 41,5 grammi (prima distribuzione anni 1919/20), 34/35 grammi (seconda distribuzione anni 1920/1936 circa), 30/33 grammi (terza distribuzione successiva al 1935 e fino al 1945), esistono copie e riconi riconoscibili dal peso che è inferiore ai 29 grammi. |
Medaglie, decorazioni e ordini cavallereschi italiani | |
Nastro della medaglia. | |
La medaglia commemorativa della spedizione di Fiume è una medaglia del Regno d'Italia, nacque come coniatura non ufficiale della Reggenza italiana del Carnaro, istituita da Gabriele D'Annunzio, con il nome di medaglia commemorativa della marcia di Ronchi, subito dopo l'occupazione di Fiume del 12 settembre 1919.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Di questa medaglia esistono tre tirature: la prima coniata in 200 esemplari e consegnata ai legionari che entrarono in Fiume con d'Annunzio, dal peso variabile dai 36 a 41,5 grammi che risente di tutte le variabili di una coniatura non omogenea: si presenta come una medaglia di patina verde/nera, volutamente antichizzata (consegnata tra gli anni 1919/1920). La seconda tiratura è di color bronzo scuro, marrone o nero, tra i 34 e i 35 grammi dal peso variabile (consegnata tra gli anni 1919/1936). La terza tiratura è di colore bronzo scuro, marrone scuro quasi nero, tra i 30 e i 33 grammi dal peso variabile (consegnata tra gli anni 1937/1945). Il conio totale delle medaglie è di 11.165 pezzi. Esistono anche coni post-bellici del peso variabile tra i 29 e i 25 grammi.
La medaglia, che non reca firme o marchi, fu coniata da S. Johnson di Milano su modello dello scultore Adolfo De Carolis, che seguì precise indicazioni del "Vate".
Accompagnata da un diploma sottoscritto dallo stesso D'Annunzio, la medaglia fu conferita ai legionari giunti a Fiume dopo aver preso parte alla marcia di Ronchi, all'equipaggio della Regia Nave "Cortellazzo" (ex Regio incrociatore "Marco Polo"[1]) che arrivò a Fiume il 22 settembre, a coloro che avevano combattuto nel "Natale di Sangue" tra il 24 e il 28 dicembre 1920 e a note personalità che avevano contribuito in varia misura alla causa fiumana.
Gabriele D'Annunzio nel 1935 donò alla patria la sua medaglia della Spedizione di Fiume, con tre barrette, insieme ad altre medaglie ed un distintivo raffigurante una Spada (in oro e argento) recante il Motto: " COSA FATTA CAPO HA ".
Ne furono coniate alcune in oro come segno di personale riconoscimento,ma solo per le prime due esiste una particolare motivazione, per:
- il gagliardetto dei legionari di Ronchi;
- il capitano pilota Ernesto Cabruna;
- Giovanni Host-Venturi;
- il tenente Antonio Masperi, luogotenente generale di D'Annunzio;
- Arturo Toscanini (attualmente conservata presso il Museo teatrale alla Scala di Milano);
- Guglielmo Marconi.
In seguito fu autorizzata per i membri della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale[2] e poi per tutti i membri delle Forze Armate[3].
Insegne
[modifica | modifica wikitesto]Medaglia
[modifica | modifica wikitesto]La medaglia è costituita da una disco di bronzo del diametro di 39 mm. con attacco a cambretta, che reca:
- sul dritto
- nella parte inferiore braccia che sollevano pugnali con al centro uno stendardo romano che sostiene un'aquila ad ali spiegate nella parte superiore della medaglia, ai lati dello stendardo la scritta "HIC - MANE / BIMUS - OPTIME" su due righe;
- sul verso
- La scritta "AI / LIBERATORI / XII-SETTEMBRE/MCMXIX", su quattro righe, sopra un serto di alloro, in basso sul bordo la scritta "FIUME D'ITALIA" su una pergamena srotolata.
Nastrino
[modifica | modifica wikitesto]Il nastrino presenta tre fasce verticali eguali con i colori dello stemma del comune di Fiume: turchino, giallo e carminio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Aldo Gabellone, L’INCROCIATORE CORAZZATO “MARCO POLO” IN CINA, su anmi.taranto.it. URL consultato il 7 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2010).
- ^ Uso delle decorazioni per il personale militare, Regio Decreto n. 273 del 31 gennaio 1926, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 49 del 1º marzo 1926
- ^ Regio decreto n° 1179 del 15 luglio 1938
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Morandi, “ A noi ! “ terzo volume della trilogia sulle medaglie degli Arditi dei Reparti d’Assalto 1917/1945 . Modena marzo 2013.
- Giuseppe Morittu, Guerre e decorazioni 1848 - 1945, Padova, Bolzonella s.n.c, 1982.
- Giuseppe Morittu, Meriti e decorazioni 1839 - 1945, Padova, CS, 1982, S28/00010255.
- Costantino Scarpa, Paolo Sézanne, Le decorazioni del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia, (due volumi), Uffici storici Esercito - Marina - Aeronautica, 1982-1985.
- Roberto Manno, Duecento anni di medaglie. I segni del valore e della partecipazione ad eventi storici dal 1793 al 1993, Hobby & Work Publishing, 1995, ISBN 88-7133-191-5.
- Alessandro Brambilla, Le medaglie italiane negli ultimi 200 anni, (due tomi), Milano, 1997 [1985].
- Ercole Ercoli, Le Medaglie al Valore, al Merito e Commemorative - Militari e Civili nei Regni di Sardegna, d'Italia e nella Repubblica Italiana - 1793-1976, Milano, I.D.L., 1976.