Parco del Valentino
Parco del Valentino | |
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Scorcio del Giardino Roccioso all'interno del parco | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Torino |
Indirizzo | San Salvario |
Caratteristiche | |
Tipo | Parco urbano |
Superficie | 42,10 ettari |
Gestore | Città di Torino |
Apertura | Tutti i giorni |
Ingressi | corsi Vittorio Emanuele II e Massimo D'Azeglio, via Francesco Petrarca, corso Federico Sclopis |
Mappa di localizzazione | |
Sito web | |
Il parco del Valentino (parch dël Valentin, o semplicemente ël Valentin, in piemontese) è un celebre parco pubblico di Torino che si estende lungo la riva sinistra del Po. È situato nel quartiere di San Salvario, a ridosso del centro storico torinese.
Confina:
- a est con la sponda sinistra del fiume Po;
- a nord con corso Vittorio Emanuele II, dove terminano i Murazzi;
- a ovest con corso Massimo D'Azeglio;
- a sud si restringe, seguendo via Francesco Petrarca e la sua prosecuzione, corso Sclopis, e continuando lungo il corso del Po e corso Unità d'Italia con una lingua che si perde verso Moncalieri.
Il Valentino ha un'estensione di 421000 m² e, secondo la classifica 2014 di TripAdvisor, risulta essere il parco italiano più apprezzato dai turisti.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]È certamente il parco torinese più conosciuto, uno dei simboli storici e più popolari della città.
«…ricordi quelle sere passate al Valentino, col biondo studentino, che ti stringeva sul cuor…»
L'origine del nome è incerta, ma risalirebbe già ai primi insediamenti romani; da documenti del XIII secolo[3] risulta vi fosse un'antichissima cappella titolata a san Valentino (176-273), conservante una parte delle reliquie del santo patrono degli innamorati portate direttamente da Terni. Non è chiaro se successivamente la cappella cadde in rovina o fu distrutta, in ogni caso le reliquie furono traslate nella vicina chiesetta di San Vito, in collina, al di là del fiume[4].
L'area del Valentino fu dapprima abitata dai nobili Birago, che vi costruirono una villa. Verso la metà del XVI secolo Emanuele Filiberto di Savoia acquistò l'intera area .
Nel 1630-1660 vi fu eretto l'omonimo castello, un imponente edificio opera di Carlo e Amedeo di Castellamonte, usato come residenza estiva dei Savoia. L'area passò da semplice parco fluviale del Po a struttura organizzata con raffinati giardini. Ma fu soltanto nel XIX secolo che iniziarono i lavori per trasformare la zona nell'attuale pittoresco parco cittadino, secondo il progetto romantico del paesaggista francese Barrillet-Dechamps.
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]Il parco del Valentino fu il sito di varie esposizioni nazionali e internazionali. Quasi tutti gli edifici costruiti in queste occasioni avevano natura temporanea, e solo in casi eccezionali è stato stabilito di conservarli fino ai giorni nostri.
In occasione dell'Esposizione generale italiana del 1884, venne realizzato il caratteristico Borgo medievale sulla parte più meridionale del parco, su progetto coordinato da Alfredo d'Andrade, grande esperto appassionato di architettura medievale. Il Borgo doveva riproporre gli stili architettonici ispirati ai castelli piemontesi e valdostani del Medioevo, con tanto di rocca visitabile.
Ospitò poi l'Esposizione generale italiana del 1898, della quale sopravvive la fontana dei dodici mesi, e l'Esposizione internazionale di Torino del 1911.
Mentre il borgo medievale viene oggi utilizzato per periodiche mostre ed eventi artistico-culturali, nel Parco sono state invece realizzate nel corso degli anni numerose mostre floreali (come FLOR 61, allestita in occasione del centenario dell'Unità d'Italia), di cui restano a ricordo ampie aiuole fiorite, il Giardino roccioso e il Giardino montano, con cascatelle, fontane e piccoli corsi d'acqua.
Opere artistiche
[modifica | modifica wikitesto]Oltre il Borgo Medievale, il Parco del Valentino di Torino ospita altre opere artistiche:
- Fontana dei Dodici Mesi (o di Carlo Ceppi), imponente monumento di Carlo Ceppi costituito da una grande vasca in rococò circondata da dodici statue rappresentanti i dodici mesi dell'anno, costruita nel 1898 per l'Expo relativa Cinquantenario dello Statuto Albertino[5];
- Fontana luminosa di Torino, tra i monumenti cittadini più ammirati negli anni '50 e '60, oggi in stato di abbandono e di degrado;
- Monumento all'Artigliere (noto anche come "Arco del Valentino" o "piccolo Arco di Trionfo"), arco trionfale posto all'ingresso nord, all'inizio di corso V. Emanuele II/ponte Umberto I, eretto nel 1930 e dedicato all'Arma di Artiglieria, su progetto di Pietro Canonica[6][7];
- Statua equestre posta sulla piazzetta d'ingresso del percorso floreale di fianco a Torino Esposizioni, dedicata ad Amedeo I (1845-1890), primo duca dei Savoia-Aosta, monumento opera del 1902 di Davide Calandra[8];
- Statua di Massimo d'Azeglio, opera del 1873 di Alfonso Balzico posta sul corso omonimo/angolo corso V. Emanuele II[9];
- Monumento dedicato ad Ascanio Sobrero (1812-1888), chimico scopritore della nitroglicerina, opera del 1914 di Carlo Biscarra e Giorgio Ceragioli[10];
- Busto di Cesare Battisti (1875-1916), politico, opera del 1920 di Giuseppe Canavotto (1894-1940)[11];
- Busto dedicato a Nino Costa (1886-1945), poeta, opera del 1947 di Andrea Campi[12];
Anni recenti
[modifica | modifica wikitesto]L'11 giugno 1981, un giovane di nome Andrea Sardos Albertini sparì in circostanze misteriose: originario di Trieste, era a Torino per trattare l'acquisto di un'auto nuova. Il suo corpo non venne mai ritrovato, anche se analisi mediante un'innovativa tecnica fotografica a infrarossi indicavano come in un punto del fiume Po all'interno del Parco del Valentino venisse rilevata la probabile presenza di un corpo umano. Nel 1983, dei sommozzatori arpionarono in quello stesso punto dei frammenti di tessuto compatibili coi jeans e i calzini posseduti da Albertini, ma delle difficoltà pratiche spinsero la famiglia a rinunciare a ulteriori tentativi di ricerca nelle acque del fiume; Albertini venne dichiarato morto presunto nel 1992.
Nel XXI secolo tutto il Parco viene riqualificato soprattutto nell'area floreale posteriore a Torino Esposizioni, arricchita di nuove opere artistiche moderne quali, ad esempio, la panchina dei "lampioni innamorati" e i percorsi sensoriali con passeggiate nel giardino roccioso.[13] In prossimità dell'ingresso al Borgo Medievale esiste una colonna che segna le piene del fiume Po ed il livello delle acque raggiunto all'interno del Parco: la maggiore piena fu quella del 17 ottobre 1839 (88 cm da terra), seguita da quella recente del 16 ottobre 2000 (58 cm da terra).
In epoca recente infine, il Parco è stato saltuariamente sfruttato come spazio espositivo all'aperto di varie iniziative, come il Salone internazionale del gusto, il Parco Valentino - Salone & Gran Premio e l'edizione torinese dell'Oktoberfest.[14]
Tra il 7 e il 14 maggio 2022 il parco ha ospitato l'Eurovision Village in occasione dell'Eurovision Song Contest 2022.[15]
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Bene protetto dall'UNESCO | |
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Castello del Valentino | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | architettonico |
Criterio | C (i) (ii) (iv) (v) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Riconosciuto dal | 1997 |
Scheda UNESCO | (EN) Residences of the Royal House of Savoy (FR) Scheda |
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Parco del Valentino, per Trip Advisor è il giardino più amato d'Italia, su torinotoday.it.
- ^ Meglio nota come Piemontesina bella.
- ^ Il Parco del Valentino (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2013). in Torino Turistica.
- ^ Dal Parco San Vito al Quadrivio Raby. in Anello verde.
- ^ OfficinaCittàdiTorino - PAPuM - Opere, su comune.torino.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ Monumento all'Artigliere.
- ^ OfficinaCittàdiTorino - PAPuM - Opere, su comune.torino.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ OfficinaCittàdiTorino - PAPuM - Opere, su comune.torino.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ OfficinaCittàdiTorino - PAPuM - Opere, su comune.torino.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ OfficinaCittàdiTorino - PAPuM - Opere, su comune.torino.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ OfficinaCittàdiTorino - PAPuM - Opere, su comune.torino.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ OfficinaCittàdiTorino - PAPuM - Opere, su comune.torino.it. URL consultato il 14 gennaio 2021.
- ^ Il Giardino Roccioso del Valentino: percorsi sensoriali e passeggiate romantiche, su guidatorino.com.
- ^ Oktoberfest a Torino, la più grande festa della birra in Italia, su ecoditorino.org.
- ^ Eurovision Village: 40 ore di concerti e spettacoli gratuiti nel Parco del Valentino, su guidatorino.com.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Luisa Limido, «The Squares Created by Jean-Pierre Barillet-Deschamps in Turin. A Study Based on the Correspondance Between the French Landscape Architect and the Mayor of the City in the Years Between 1860 and 1864», Journal of Garden History, vol. 17, nº 2, avril-juin 1997, London - Washington DC, 1997.
- Politecnico di Torino-Scuola di Specializzazione in storia, analisi e valutazione dei beni architettonici e ambientali/Città di Torino, «Il Valentino. Un parco per la Città», Celid, 1994.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Castello del Valentino
- Circolo Pattinatori Valentino Torino
- Gran Premio del Valentino 1955
- Parco Valentino - Salone & Gran Premio
- Parchi di Torino (e luoghi d'interesse a Torino in generale)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul parco del Valentino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Parco del Valentino, su comune.torino.it.
- REGOLAMENTO DI FRUIZIONE PER IL PARCO DEL VALENTINO, su comune.torino.it.
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