Pianoforte elettrico Yamaha CP electric grand
Yamaha CP electric grand piano | |||||
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Yamaha CP-70 midi | |||||
Informazioni generali | |||||
Invenzione | Anni settanta | ||||
Classificazione | Strumento composto: | ||||
Uso | |||||
Musica jazz e black music Musica pop e rock | |||||
Genealogia | |||||
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Il pianoforte elettrico Yamaha con la sigla "CP electric grand" contraddistingue una serie di pianoforti elettro-acustici, che per la generazione del suono utilizzano un sistema meccanico a corde simile a quello del pianoforte tradizionale[1][2][3][4][5][6].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I pianoforti elettrici della Yamaha furono prodotti fra la metà degli anni 70 e la fine degli anni 80, come sostituti portatili e amplificati del pianoforte acustico. Infatti erano divisi in 2 sezioni staccabili, tastiera e cassa armonica del peso di circa 50 Kg. ciascuno, comunque di ingombro e peso assai inferiori rispetto a un piano acustico . A differenza del piano acustico i martelletti della serie CP sono rivestiti di pelle di daino (simile al fortepiano) invece che in feltro, che davano un suono più brillante anche se meno ricco di armonici e meno strutturato. Fu creato anche un nuovo tipo di corda, che permettesse lo stesso risultato tradizionale in un minore ingombro ed una maggiore trasportabilità. Ogni nota era dotata di tre corde per tasto per le note più acute, due corde per le ottave mediane e una sola corda per le gravi, quelle più basse con un rivestimento in rame più spesso, per supplire alla minor lunghezza.
Sotto ogni set di corde è posto un piezoelettrico, a contatto, che indirizza il suono prodotto dalla vibrazione ad una serie di controlli di equalizzazione; un tremolo dall'intensità e velocità regolabile, ed una mandata "send return"[1].
Come nel pianoforte acustico, i tasti azionano i martelletti che colpiscono le corde; ognuna delle quali, però, è dotata di un pick-up elettromagnetico[7], simile al principio di funzionamento della chitarra elettrica.
La cortezza delle corde, gli urti e le flessioni della struttura, ricevuti durante le operazioni di trasporto e montaggio e una sensibilità alle condizioni atmosferiche, rendevano problematica l'operazione dell'accordatura e il suo mantenimento, tanto che il suono risultava quasi sempre "scordato", problema più evidente sulle note gravi, ma così caratteristico dello strumento da essere riprodotto anche nei successivi campionamenti usati dai pianoforti digitali e dalle librerie di strumenti virtuali che ne simulano il suono[1]. Simili "difetti" sono caratteristici anche dei pianoforti honky-tonk, chiamati anche "Tack piano"[8][9].
Questo sistema, raro in quanto di notevole costo e complessità tecnica è usato anche dalla Kawai.
Questi pianoforti furono usati in modo massiccio soprattutto per l'attività live nella musica rock e pop fra gli anni 70 e 90, presente praticamente in tutti i più importanti tour mondiali[3]. Il modello CP-80 è stato usato, in particolare, da Peter Gabriel; mentre il CP-70, da Tony Banks dei Genesis e dai Led Zeppelin[10][3].
Modelli
[modifica | modifica wikitesto]- CP-60 (76 tasti)
- CP-70 (73 tasti)
- CP-80 (88 tasti)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Yamaha CP 70 | Suono Elettronico, su suonoelettronico.com. URL consultato il 1º ottobre 2019.
- ^ Wayback Machine (PDF), su web.archive.org, 9 marzo 2012. URL consultato il 1º ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2012).
- ^ a b c Cathedral Stone - Yamaha CP70 - Yamaha CP70B Electric Grand Piano - Yamaha CP-70 CP-70B - CP80 CP-80, su cathedralstone.net. URL consultato il 1º ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2005).
- ^ CP70 Electric Grand, su hollowsun.com. URL consultato il 1º ottobre 2019.
- ^ Tasti che rispondono alla passione del pianista. - Yamaha - Italia, su it.yamaha.com. URL consultato il 1º ottobre 2019.
- ^ (EN) Yamaha CP-70 - Keyscape - 1.1, su Keyscape. URL consultato il 1º ottobre 2019.
- ^ Wolfgang Voigt (1988). "Oskar Vierling, ein Wegbereiter der Elektroakustik für den Musikinstrumentenbau". Das Musikinstrument. 37 (1/2): 214–221. (2/3): 172-176..
- ^ Everett, Walter (2009). The Foundation of Rock: From "Blue Suede Shoes" to "Suite: Judy Blue Eyes". Oxford University Press. p. 70. ISBN 978-0-19-531023-8..
- ^ Miller, Leta (1998). "Incidental Music for Corneille's Cinna (Suite for Tack Piano)". In Harrison Lou (ed.). Selected Keyboard and Chamber Music:1937-1994. A-R Editions. p. 41. ISBN 978-0-89579-414-7..
- ^ (EN) Equipboard Inc, Yamaha CP-70 Electric Grand Piano, su Equipboard. URL consultato il 1º ottobre 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul pianoforte elettrico Yamaha