Regina Margherita (metropolitana di Napoli)
Stazione della | metropolitana di Napoli |
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Gestore | ANM EAV |
Stato | in costruzione |
Linea | |
Localizzazione | via del Sabotino, Secondigliano/Miano, Napoli |
Tipologia | stazione sotterranea |
Interscambio | nessun interscambio |
Dintorni | Capodimonte Capodichino |
Metropolitane del mondo | |
Regina Margherita sarà una stazione delle linee 1 e 11 della metropolitana di Napoli.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]È la seconda delle quattro stazioni progettate da Antonio Nanu, la cui costruzione è stata affidata ad EAV, che permetteranno la chiusura dell'anello della linea 1, gestita da ANM, e la prosecuzione della linea 11 verso il centro di Napoli ripercorrendo il tracciato della vecchia Alifana bassa; le altre tre sono, in ordine di successione, Miano, Secondigliano e Di Vittorio.
Originariamente, l'attestazione della linea era prevista alla stazione Tribunale, in cui sono presenti due binari per la linea 1 ed un terzo binario adibito a capolinea e tronchino di manovra per effettuare il cambio di verso di percorrenza in direzione Aversa. Tuttavia, le due aziende di trasporto pubblico, la regione Campania ed il comune stanno progettando di far circolare tutti i treni a disposizione, ventiquattro CAF Inneo ordinati da ANM e dieci da EAV, sulla totalità della linea, facendo loro percorrere in parte un tracciato anulare e in parte un tracciato "a 6 rovesciato", includendo così anche la parte alta della linea in direzione di Aversa.
I lavori iniziarono nel 2001 con lo scavo del tunnel di collegamento tra le stazioni di Miano e Secondigliano. Essendo lungo appena 500 metri, è stato completato con molta celerità. Tra il 2009 e il 2010 il comune acquisì i terreni per la costruzione della stazione e iniziarono i preparativi per gli scavi.
Questi però non fecero in tempo ad iniziare che il 2 luglio 2010[1] i cantieri dell'intera tratta tra Piscinola-Scampia e Di Vittorio vennero bloccati dalla giunta Caldoro, divenuto presidente di regione appena tre mesi prima, il 17 aprile. Solo dopo quasi 7 anni, il 22 aprile 2017, la giunta De Luca e l'EAV riuscirono a risolvere i contenziosi e a sbloccare i cantieri[2], che qui ripartirono nel 2018 con gli scavi del tunnel di collegamento con la stazione di Miano e del pozzo di stazione. Il completamento dei lavori, inizialmente previsto entro il 2021 e poi ritardato a causa della pandemia di COVID-19, è attualmente previsto per metà 2025, in concomitanza con la stazione di Secondigliano i cui lavori procedono in parallelo; ad oggi, ottobre 2023, risultano completate le opere civili, mentre sono in corso di installazione gli impianti e le finiture.
Verranno anche creati una grande piazza superficiale volta a riqualificare la zona circostante, un sentiero alberato nell'area ad est della stazione e la nuova strada che collegherà i quartieri dell'area nord ricalcando il vecchio tracciato dell'ex Alifana bassa, collegando l'asse perimetrale di Melito e via Vecchia Miano, proseguendo come percorso ciclopedonale verso viale Maddalena per poi scavalcare la Calata Capodichino tramite un ponte che andrà a sostituire quello dell'ex Alifana, abbattuto nel 2019 a causa delle condizioni di degrado in cui versava[3].
Un primo esercizio della stazione è previsto per metà 2025, con l'apertura in contemporanea di Miano e Secondigliano.
Interscambi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Roberto Calise, MetroCampania Nord Est, la linea che non c’è, su Con Trasporto di Roberto Calise, 26 febbraio 2015. URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ Napoli - Metro Piscinola-Secondigliano, ripartono i lavori (22.04.17). URL consultato il 20 aprile 2022.
- ^ linea Metro Campania Nord Est. URL consultato il 20 aprile 2022.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ammodernamento ed adeguamento tratta Piscinola - Secondigliano, Gruppo ICM, su gruppoicm.com.