Regno d'Armenia
Regno d'Armenia | |
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Il regno nel 250 a.C. | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Regno d'Armenia |
Nome ufficiale | Մեծ Հայք |
Lingue ufficiali | Armeno |
Lingue parlate | Greco, aramaico, iraniano (partico e palhavi) |
Capitale | Armavir (331–210 a.C.) Yervandashat (210–176 a.C.) Artaxata (176–77 a.C.; 69–120 d.C.) Tigranocerta (77–69) Vagharshapat (120–330) Dvin (336–428) |
Politica | |
Forma di governo | Monarchia |
Nascita | 321 a.C. con Oronte III |
Fine | 428 con Artassio IV |
Causa | Spartizione dell'Armenia tra bizantini e sassanidi |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Anatolia orientale, Medio Oriente |
Territorio originale | Caucaso, Armenia |
Massima estensione | Più di 700 000 km² nel 60 a.C. |
Economia | |
Valuta | Taghand |
Religione e società | |
Religioni minoritarie | Politeismo armeno e Zoroastrismo[1][2] (III secolo a.C. - 301 d.C.) Cristianesimo (Chiesa apostolica armena) (dal 301 d.C.) |
In arancione il territorio originario del regno, e la sua espansione (limitatamente al regno di Tigrane II, r. 95-55 a.C.): in marrone chiaro il Regno di Sofene annesso nel 95 a.C., in marrone chiaro gli Stati clienti (Media Atropatene, Adiabene, Gordiene, Osroene, Regno di Commagene), con in rosso le occupazioni (Cilicia e Siria) e in giallo gli Stati vassalli (Cappadocia e Giudea) di breve durata | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero achemenide |
Succeduto da | Armenia bizantina Armenia persiana |
Ora parte di | Armenia Turchia Georgia Iran Azerbaigian Siria Iraq Libano Israele Egitto Kuwait Arabia Saudita Giordania |
Il Regno d'Armenia o Armenia Maggiore fu un antico regno nel Caucaso fondato nel 321 a.C.; fu indipendente dal 190 a.C. al 165 d.C. e un protettorato dell'Impero romano dal 165 al 428, quando fu inglobato dall'Impero sasanide.
Le origini del regno risalgono all'epoca intorno al 550 a.C. quando l'Impero achemenide occupò l'Armenia e istituì la satrapia d'Armenia affidata alla dinastia degli Orontidi (550-201 a.C.). In seguito alla conquista dell'Impero achemenide ad opera delle campagne di Alessandro Magno, nel 321 a.C. la satrapia si frammentò, i territori ad est dell'Eufrate diedero origine al regno d'Armenia mentre in quelli ad ovest si costituì l'Armenia Minore.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Attorno al 550 a.C. l'Impero achemenide occupò l'Armenia e istituì la satrapia d'Armenia, affidata alla dinastia degli Orontidi (550-201 a.C.).
A seguito della conquista dell'Impero achemenide ad opera delle campagne di Alessandro Magno, nel 321 a.C. Oronte III trasformò la ex satrapia nel Regno d'Armenia, che dal 301 fu nella sfera d'influenza dell'Impero seleucide, seppur sempre come Stato semi-autonomo. Solo nel 201 Antioco III decise di deporre l'ultimo Oronte (IV); nel 190 divenne re d'Armenia Artaxias I, fondatore della nuova dinastia artasside (190 a.C. - 12 d.C.).
Durante il periodo del suo massimo splendore, dal 95 a.C. al 66 a.C. il regno d'Armenia aveva il controllo di alcune zone del Caucaso, della odierna Turchia orientale, del Libano e della Siria.
Essa finì sotto la sfera d'influenza dei Romani nel 66 a.C., con le campagne di Lucullo e Pompeo. A causa di ciò, successivamente il regno d'Armenia fu teatro della contesa tra Roma e l'Impero partico.
I Parti costrinsero il regno d'Armenia alla sottomissione dal 47 a.C. al 37 a.C., quando Roma riprese il controllo del regno. Dal 55 al 63 l'Imperatore Nerone promosse una campagna contro i Parti che avevano invaso il regno d'Armenia, alleato dei Romani. La campagna ebbe sorti alterne fino a quando nel 63 le legioni romane invasero il territorio partico governato da re Vologase I di Partia e lo costrinsero a restituire il regno d'Armenia al proprio legittimo sovrano Tiridate I di Armenia.
Le campagne partiche di Lucio Vero (162-165) costrinsero il sovrano partico Vologase IV a restituire il regno d'Armenia ai Romani che insediarono un sovrano da loro controllato.
La dinastia sasanide invase il regno d'Armenia nel 252 e i Romani lo riconquistarono nel 287. Nel 301 fu il primo stato ad adottare il cristianesimo come religione di Stato. Nel 384 il regno d'Armenia venne alla fine separato in due regioni, quella occidentale sotto l'Impero bizantino, e quella orientale venne affidata all'Impero Sasanide. La regione occidentale divenne una provincia dell'Impero Romano con il nome di Armenia Minor, mentre la parte orientale rimase un regno all'interno della Persia fino al 428 quando i Sasanidi deposero il sovrano legittimo instaurando una loro dinastia.
Queste parti dell'Armenia storica rimasero saldamente sotto il controllo persiano fino alla conquista islamica della Persia, mentre le parti bizantine rimasero fino alla conquista, anche da parte degli eserciti arabi invasori, nel VII secolo.
Nell'885, dopo anni di dominio romano, persiano e arabo, l'Armenia riacquistò la sua indipendenza sotto la dinastia Bagratidi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mary Boyce. Zoroastrians: Their Religious Beliefs and Practices Psychology Press, 2001 ISBN 0415239028 p 84
- ^ (EN) James R. Russel, Zoroastrianism in Armenia (Harvard Iranian series), Harvard University, Department of Near Eastern Languages and Civilizations, 1987, ISBN 978-0-674-96850-9.«The Parthian Arsacids who came to the throne of Armenia in the first century A.D. were pious Zoroastrians who invoked Mithra as the lord of covenants, as is proper. An episode which illustrates their observance of the cult is the famous journey of Tiridates to Rome in A.D. 65-66. (...)»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- F.A. Arborio Mella, L'impero persiano da Ciro il Grande alla conquista araba, Milano 1980, Ed. Mursia. ISBN 978-88-425-3074-9
- Proudian H. Aram, The Armenians in past and present, Los Angeles, (1896).
- M. Chahin, The Kingdom of Armenia, (1987).
Altri progetti
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