Coordinate: 45°46′44.4″N 11°13′40.8″E

Strada delle 52 gallerie

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Strada delle 52 gallerie
Strada della Prima Armata
Inizio strada delle 52 gallerie
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
Regione
Coordinate45°46′44.4″N 11°13′40.8″E
Informazioni generali
TipoMulattiera
Stile2.335 metri in galleria
Altezza2.000 metri all'uscita della 47ª galleria
Costruzione6 febbraio 1917-novembre 1917
Costruttore33ª Compagnia del 5 reggimento dell'Arma del genio dell'Esercito Italiano con l'aiuto di sei centurie di lavoratori: compagnia 349, 523, 621, 630, 765 e 776
Condizione attualepercorribile
Percorribilea piedi con torcia elettrica, divieto transito con bicicletta
Lunghezza6 555 m
InizioBocchetta Campiglia (1.216 m)[1]
FinePorte del Pasubio (1.928 m)[2]
Informazioni militari
UtilizzatoreRegno d'Italia
Funzione strategicapermetteva la comunicazione e il passaggio dei rifornimenti dalle retrovie italiane alla zona sommitale del Pasubio ove correva la prima linea al riparo del fuoco nemico e nel corso di tutto l'anno
Azioni di guerraprima guerra mondiale
Gattera 2007Il Pasubio e la strada delle 52 Gallerie
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La strada delle 52 gallerie (o strada della Prima Armata) è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio, nell'Italia nord-orientale. La strada si snoda fra Bocchetta Campiglia (1.216 m)[1] e le porte del Pasubio (1.934 m)[2] attraversando il versante meridionale del monte, non raggiungibile dal tiro dell'artiglieria austro-ungarica, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo.

Caratteristiche

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Il passaggio della 15ª galleria
Imbocco superiore della 20ª galleria (galleria a spirale)
Tracciato della strada delle 52 gallerie dal lato sud. La linea tratteggiata rossa indica la posizione della strada. I numeri l'altitudine in metri s.l.m.
Tracciato della Strada delle 52 gallerie dal lato est. La linea gialla tratteggiata indica la posizione della strada

Lunga 6.555 metri, dei quali ben 2.335[3] sono suddivisi nelle 52 gallerie scavate nella roccia; ogni galleria è numerata e caratterizzata da una propria denominazione, la larghezza minima è stata originariamente prevista in 2,20 m (il raggio esterno in curva è di almeno 3 m), con una media di 2,50 m[4] per permettere il transito contemporaneo di due muli con le relative salmerie. [5]

La pendenza della strada raggiunge il 22 per cento, con una media del dodici per cento.[4][5] Caratteristica, tra le molte gallerie, è la 19ª perché, oltre a essere la più lunga (320 m), ha un tracciato elicoidale a 4 tornanti, all'interno di un gigantesco torrione di roccia.[6] Anche la successiva n. 20 è scavata all'interno di un torrione roccioso e, per superare il notevole dislivello, si avvita su sé stessa come un cavatappi.[6] Il tratto della 43ª corre sotto il passo Fontana d'Oro (1.875 m).[4] All'uscita della 47ª si raggiunge il punto più alto della strada (2.000 m), dal quale si gode un panorama grandioso.[4]

Strada delle 52 gallerie
Tipo percorsosentiero
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione
Percorso
InizioBocchetta Campiglia
FinePorte del Pasubio
Intersezionisentiero della Pace,

sentiero europeo E5, strada degli Eroi

Lunghezza6.5 km
Altitudine max.2000 m s.l.m.
Altitudine min.1216 m s.l.m.
Dislivello750 m
Tipo superficieroccia

La sua realizzazione fu di grande importanza strategica, in quanto permetteva la comunicazione e il passaggio dei rifornimenti dalle retrovie italiane alla zona sommitale del Pasubio, ove correva la prima linea, al riparo dal fuoco nemico; e ciò nel corso di tutto l'anno, contrariamente alla rotabile degli Scarubbi, accessibile sì da mezzi motorizzati, ma soltanto nel periodo estivo ed in condizioni molto più pericolose, sotto il tiro dei cannoni austriaci[7][8]. L'ideatore della strada fu il capitano del genio Leopoldo Motti, caduto poi il 29 settembre 1917 durante l'esplosione della prima mina austriaca sul Dente Italiano.[9]

Contesto storico

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Durante la prima guerra mondiale le truppe italiane combatterono contro le truppe della Germania e dell'Impero austro-ungarico lungo l'intera lunghezza del confine austro-italiano, dal Trentino al mare Adriatico

Da maggio a dicembre 1915 le forze italiane riuscirono a conquistare l'intera catena montuosa del Pasubio nelle province di Vicenza e Trento . Il 15 maggio 1916 le truppe austro-ungariche lanciarono una grande operazione trentina , con lo scopo di sconfiggere il fronte delle truppe dell'esercito italiano. A seguito dell'offensiva, le truppe austro-ungariche riuscirono a prendere piede sul versante settentrionale del massiccio del Pasubio. La linea di contatto tra le truppe si stabilì tra due cime del massiccio del Pasubio, prima anonime, cui furono dati i nomi in base ai lati opposti che li occupavano: Dente Italiano e Dente Austriaco. Dal 9 ottobre al 20 ottobre 1916 le truppe italiane, supportate da due batterie di artiglieria, fecero ripetuti tentativi di cattura del Dente Austriaco, ma non ebbero successo e furono accompagnati da pesanti perdite.

In seguito alla presa delle cime dominanti nella parte settentrionale del gruppo montuoso del Pasubio, le truppe venivano rifornite dalla strada degli Scarrubi, ma il tragitto era sottoposto all'artiglieria nemica e in inverno era pericoloso per le numerose valanghe di neve. Di conseguenza si decise di costruire una nuova strada sul lato sud del crinale, passando per la cima Forni Alti, inaccessibile ai bombardamenti dell'artiglieria nemica. La strada è stata progettata dal passo Bocchetta Campiglia a Porte del Pasubio, una sella nella catena del Pasubio.

Realizzazione

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La strada è un vero e proprio capolavoro d'ingegneria militare e di arditezza, considerando anche le condizioni e l'epoca in cui fu costruita, nonché la rapidità d'esecuzione: i lavori cominciarono il 6 febbraio 1917 e furono conclusi nel novembre 1917. Fu realizzata dalla 33ª Compagnia minatori del 5º reggimento dell'Arma del genio dell'Esercito Italiano, con l'aiuto di sei centurie di lavoratori: compagnia 349, 523, 621, 630, 765 e 776.[10] A capo della 33ª Compagnia fu posto il tenente Giuseppe Zappa, dal 18 gennaio[11] al 22 aprile 1917; gli succedette il capitano Corrado Picone fino alla fine della guerra.

Nei primi giorni di dicembre 1917, prima di lasciare il Pasubio, la 33ª Compagnia minatori inaugurò simbolicamente la strada, abbattendo un muro costruito appositamente davanti alla prima galleria. Sarà la 25ª Compagnia minatori, assieme alle centurie rimaste, ad ultimare la strada, comprese le gallerie 49 e 50, ed in definitiva ad aprirla.[12][13]

Aspetti escursionistici

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La parte finale del percorso

La strada delle 52 gallerie è un percorso praticabile tranquillamente a piedi nel periodo estivo, identificato dal segnavia 366[14][15]. È vietato percorrerla in bicicletta, in seguito a numerosi incidenti mortali (contrariamente alla molto più sicura rotabile strada degli Eroi in val Fieno)[16]. Questo percorso viene ritenuto interessante sotto vari punti di vista, da quello paesaggistico a quelli storico e ingegneristico.

Il dislivello è di circa 750 metri[17], la partenza del percorso è presso il parcheggio a pagamento di Bocchetta Campiglia[18] e la salita fino al Rifugio Papa dura tra le 2,5/3 ore. È necessario avere con sé la torcia elettrica per poter agevolmente superare le parti maggiormente buie delle gallerie, oltre che prestare attenzione nell'inizio di primavera poiché è possibile trovare ancora neve[19]. Non è consigliabile percorrerla con temporali o comunque brutto tempo, poiché possono dare luogo a scariche improvvise di sassi e fango.

È possibile scendere per la strada degli Scarubbi, molto più comoda, che riporta al parcheggio. Dal Rifugio Papa è possibile proseguire verso il rifugio Vincenzo Lancia o visitare il Dente Italiano[20]. Dallo stesso rifugio è possibile proseguire per il Sentiero europeo E5[21] e il Sentiero della Pace[22].

A ciascuna delle 52 gallerie è stato assegnato un numero progressivo e un nome. Nel 1991 è stato apposto nome e numero all'ingresso di ciascuna di esse. Le dediche alle gallerie, ad eccezione delle gallerie 49 e 50, sono state assegnate nel 1917 dal capitano Picone. Il nome della 49 e della 50 sono stati dati nel 1991 dall'ANCR di Vicenza in fase di applicazione delle pietre commemorative.[23] A seguire un elenco con numero progressivo, denominazione, lunghezza (tra parentesi eventuale specifica)[24][25]:

Numero Nome Lunghezza Foto
1 Cap. Zappa
(Giuseppe Zappa)
17 metri
2 Gen. D'Havet[26]
(Giuseppe d'Havet)
65 metri
3 Rovereto 14 metri
4 Ten. Battisti
(Cesare Battisti)
31 metri
5 Oberdan
(Guglielmo Oberdan)
10 metri
6 Trieste 17 metri
7 Gener. Cascino
(Antonino Cascino)
35 metri
8 Gener. Cantore
(Antonio Cantore)
23 metri
9 Gener. Zoppi
(Gaetano Zoppi)
78 metri
10 Ten. Vasc.Sauro
(Nazario Sauro)
12 metri
11 Magg.Randaccio
(Giovanni Randaccio)
28 metri
12 Cap. Motti
(Leopoldo Motti)
95 metri
13 Cap. Filzi
(Fabio Filzi)
27 metri
14 Cap. Melchiori
(Oscar Melchiori)
61 metri
15 Tortona 45 metri
16 Reggio Calabria 74 metri
17 Bergamo 52 metri
18 Parma 46 metri
19 Re
(Vittorio Emanuele III)
318 metri
20 Gen. Cadorna
(Luigi Cadorna)
86 metri
21 Gen. Porro
(Carlo Porro)
20 metri
22 Breganze 8 metri
23 Gen. Capello
(Luigi Capello)
18 metri
Numero Nome Lunghezza Foto
24 Bologna 16 metri
25 L'Aquila 11 metri
26 Napoli 24 metri
27 Cap. Picone
(Corrado Picone)
98 metri
28 Genova 14 metri
29 La Spezia 31 metri
30 Miss 10 metri
31 Gen. Papa
(Achille Papa)
72 metri
32 Palazzolo
(Palazzolo dello Stella)
48 metri
33 33ª minatori 57 metri
34 Gen. Giustetti
(Umberto Giustetti)
132 metri
35 Trani 10 metri
36 Gen. Garibaldi
(Peppino Garibaldi)
12 metri
37 Balilla
(Giovanni Battista Perasso)
26 metri
38 Torino 29 metri
39 Mantova 53 metri
40 Trento 10 metri
41 26ª minatori 24 metri
42 Macerata 19 metri
43 Polesine 55 metri
44 Zappatori Liguria
(Brigata Liguria)
22 metri
45 Plotone 25ª minatori 83 metri
46 Piceno
(Brigata Piceno, 235º, 236º fanteria)
65 metri
47 Pallanza
(249º Reggimento fanteria "Pallanza")
22 metri
48 Cesena 14 metri
49 Soldato italiano 19 metri
50 Cavalieri di Vittorio Veneto 27 metri
51 Plotone minatori sardo 66 metri
52 Sardegna 86 metri
  1. ^ a b Gattera 2007, pag. 27.
  2. ^ a b Gattera 2007, pag. 38.
  3. ^ Gattera 2007, , pag. 100-109 lunghezza delle gallerie ottenuta sommando le lunghezze delle singole gallerie citate dal libro
  4. ^ a b c d Monte Pasubio:Strada delle 52 gallerie o della 1ª armata, su stidy.com.
  5. ^ a b Gattera 2007, , pag. 78, tratta dalla relazione tecnica del cap. Corrado Picone.
  6. ^ a b Gattera 2007, pag. 30.
  7. ^ Relazione tecnica del capitano Picone, su cimeetrincee.it. URL consultato il 27 aprile 2013.
  8. ^ Sentiero delle 52 gallerie, su streva.it. URL consultato il 26 aprile 2013.
  9. ^ La strada della 1ª Armata, su stradadelle52gallerie.it. URL consultato il 20 settembre 2018.
  10. ^ Gattera 2007, pag. 28.
  11. ^ Gattera 2007, pag. 48.
  12. ^ Gattera 2007, pag.65.
  13. ^ Gattera 2007, pagg.70-71.
  14. ^ Il sentiero 366 inizia da Passo Xomo, Bocchetta Campiglia, Strada delle 52 Gallerie, Rifugio Achille Papa. CAI sezioni vicentine-sentiero 366, su caisezionivicentine.it. URL consultato il 13 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  15. ^ Gattera 2007, pag. 18.
  16. ^ Articolo Giornale di Vicenza del 02/09/2012 Strada delle gallerie pericolo “mondiale”, su ilgiornaledivicenza.it. URL consultato il 7 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  17. ^ Magico Veneto
  18. ^ Articolo Giornale di Vicenza del 27/05/2012 Costerà 5 euro la sosta delle auto per le 52 gallerie, su ilgiornaledivicenza.it. URL consultato il 29 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  19. ^ Itinerari trekking sulle piccole dolomiti, su itineraritrekking.wordpress.com. URL consultato il 26 aprile 2013.
  20. ^ Traversata Rifugio V. Lancia- Rifugio A. Papa, su fototrekkingtrentino.it. URL consultato il 26 aprile 2013.
  21. ^ Percorso Europeo E5, su enrosadira.it. URL consultato il 1º maggio 2013.
  22. ^ Sentiero della Pace, su enrosadira.it. URL consultato il 1º maggio 2013.
  23. ^ Gattera 2007, pag. 94.
  24. ^ Gattera 2007, pagg. 100-109.
  25. ^ descrizione delle gallerie nel dettaglio dal sito montagnando.it (sottopagine), su montagnando.it. URL consultato il 27 aprile 2013.
  26. ^ Da non confondere con la galleria D'Havet della Strada degli Eroi
  • La Strada delle gallerie ha 100 anni, Schio, Club Alpino Italiano Sezione Schio, 2017.
  • Comunità Montana Leogra Timonchio Schio (a.c.), La strada museo: Il Pasubio e le 52 Gallerie, Schio, Marcolin, s.d..
  • Claudio Gattera, Il Pasubio e la strada delle 52 gallerie, Valdagno, Gino Rossato Editore, 2007, ISBN 978-88-8130-017-4.
Cartografia

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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