Coordinate: 43°09′37.38″N 13°43′03.61″E

Teatro dell'Aquila

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando il teatro dell'omonima città, vedi Teatro comunale (L'Aquila).
Teatro dell'Aquila
Interno del teatro
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàFermo
IndirizzoVia Giuseppe Mazzini, 8 - 63900 Fermo
Dati tecnici
Capienza1 000 posti
Realizzazione
CostruzioneSettecentesco
Inaugurazione1790 e 26 settembre 1790
ArchitettoCosimo Morelli
Sito ufficiale e Sito ufficiale

Il teatro dell'Aquila si trova a Fermo e, con una capienza di circa 1.000 posti[1] e con 124 palchi ripartiti in 5 ordini a cornice della platea, si colloca tra i più imponenti teatri del Settecento nell'Italia centrale. Il palcoscenico di circa 350 metri quadrati e la sua acustica ne fanno una delle sale storiche più prestigiose d'Italia.

Progettato dall'architetto camerale Cosimo Morelli di Imola (1729-1812), con sala ovale e scena "a tre bocche", il teatro venne inaugurato il 26 settembre 1790. Il triplo arcoscenico fu però subito sostituito da uno più canonico ad opera del pittore-architetto Giuseppe Lucatelli.

Una nuova riforma della sala di spettacolo venne operata nel 1830 dall'architetto Pietro Ghinelli, autore del teatro delle Muse di Ancona.

Riprende il nome della Sala dell'Aquila, individuabile nella sala consiliare del Comune di Fermo posta all'interno di Palazzo dei Priori[2].

29 febbraio 1774: Il Consiglio di Cernita decide di spostare il teatro "..trasportarlo in sito meno pericoloso"[3].

21 agosto 1780: Monsignore Andrea dei Conti Minucci, Arcivescovo e Principe di Fermo cede le terre su cui edificare il nuovo teatro.

I lavori per il nuovo teatro iniziano nel 1780 e l'evento viene ricordato coniando una medaglia commemorativa in bronzo con il disegno simbolico di un teatro nel recto e di un'iscrizione Teatrum Novuum anno Dom. M.DCCLXXX e nel verso lo stemma della città con la scritta Firmum.

Interno del teatro

Pregevole è il dipinto sul soffitto, dipinto a tempera, opera di Luigi Cochetti (Roma, 1802-1884), allievo di Tommaso Minardi, raffigurante i Numi dell'Olimpo, con Giove, Giunone, le tre Grazie e le sei Ore notturne danzanti, intenti ad ascoltare il canto di Apollo. Lo stesso Cochetti ha realizzato anche il sipario storico, raffigurante Armonia che consegna la cetra al genio fermano.

Al centro splende un grande lampadario a 56 bracci in ferro dorato e foglie lignee, alimentato originariamente a carburo, ordinato a Parigi nel 1830.

Nel 1830 Alessandro Sanquirico, il maggiore scenografo del tempo, dipinse per il Teatro alcuni fondali, di cui quattro ancora conservati.

Il teatro, che ha vissuto i fasti ottocenteschi con opere liriche e di prosa in contemporanea con le principali capitali europee e con la presenza dei più grandi artisti internazionali, è tornato ad essere al centro di un'ampia e prestigiosa attività artistica grazie a eccellenti interventi di restauro, fortemente voluti dal Sindaco Ettore Fedeli e dall'Assessorato ai Lavori pubblici, che nel 1997 gli hanno restituito il suo antico splendore e consentito la riapertura al pubblico dopo diversi anni di chiusura e abbandono.

  1. ^ Città di Fermo - presentazione del Teatro dell'Aquila Archiviato il 23 febbraio 2009 in Internet Archive..
  2. ^ cfr. le pitture eseguite da Pio Panfili in tale sala.
  3. ^ Archivio di Stato di Fermo, Cernitae dal 1758 al 1776.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN239258346 · GND (DE7704800-3
  1. ^ La fabbrica del teatro, Comune di Fermo, p. 18.