Vai al contenuto

Utente:Habsburg/Impero austro-ungarico

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Impero Austro-Ungarico
"Die im Reichsrat vertretenen Königreiche und Länder und die Länder der heiligen ungarischen Stephanskrone" (Tedesco)
"A birodalmi tanácsban képviselt királyságok és országok és a magyar szent korona országai" (Ungherese)

Austria-Ungheria e i nuovi stati nati nel 1918

(nomi e confini in rosso)


L'Austria-Ungheria nel 1913 circa

Regni e territori dell'Austria-Ungheria



Bandiera di guerra

Bandiera mercantile

Bandiera dell'Austria

Bandiera dell'Ungheria

Stemma

Stemma
Prima del 1867

Bandiera dell'
impero asburgico

Lingue ufficiali Latino, Tedesco, Ungherese
Religione Ufficiale Cattolica Romana
Capitale
e città più popolosa
Vienna
pop. 1.675.000 (1907)
Capo di stato Imperatore d'Austria,
Re d'Ungheria,
Re di Boemia, etc.
Area 680.887 km² (1907)
Popolazione 48.592.000 (1907)
Moneta Rhine guilder;
Corona (dal 1892)
Inno nazionale Inno popolare
Durata 1867-1918

«AEIOU - Austriae Est Imperare Orbi Universo»

L’Impero Austro-Ungarico (detto anche più semplicemente Austria-Ungheria) nacque nel 1867 con l'Ausgleich (compromesso) tra la nobiltà ungherese e la monarchia asburgica, nel tentativo di mantenere il vecchio Impero Austriaco, nato nel 1804. Al suo interno, il Regno d'Ungheria si autogovernava e godeva di una sua politica autonoma in molti affari (specie nelle relazioni diplomatiche e nella difesa). Gli Asburgo (o Absburgo) erano, dunque, sia imperatori d'Austria sia re di Ungheria. Il nome completo dello stato era "I regni e le terre rappresentate nel concilio imperiale e le terre della corona di Santo Stefano".

L'impero aveva una superficie di 680.000 km² e nel 1910 contava 52 milioni di abitanti. La capitale era Vienna, città che passò dai 440.000 abitanti del 1840 ai 2.200.000 alla vigilia della Grande Guerra, quando era la 3ª città più grande d'Europa. Austria ed Ungheria avevano costituzioni, parlamenti e ministeri separati (per l'Ungheria la capitale era Budapest). Il sovrano e i ministeri competenti per la politica estera, economica e militare erano in comune. Accanto all'imperiale e regio esercito comune esistevano anche un esercito nazionale austriaco (Landwehr) e uno ungherese (Honvéd). Compromessi decennali rinnovabili regolavano le questioni finanziarie (come la spartizione delle spese comuni) e commerciali.

Trattandosi di un impero multietnico in un'epoca di forte risveglio del nazionalismo, fu continuamente travagliato dalle dispute fra gli undici gruppi etnici che lo componevano. Malgrado le rivalità etniche, nei suoi cinquant'anni di esistenza esso conobbe una rapida crescita economica e una marcata modernizzazione, oltre a molte riforme liberali.

L'Impero austro-ungarico naque nel 1867 in seguito ad un "Compromesso" tra austro-tedeschi e magiari, il quale prevedeva la parificazione dello status quo di Austria e Ungheria, ovvero i "Territori rappresentati in Parlamento (o dal concilio Imperiale)" e i "Territori della Corona di Santo Stefano". Questa parificazione fù dovuta alla sconfitta austriaca a Sadowa contro i prussiani, dopo la quale per ristabilire l'ordine tra i popoli del suo Impero, Francesco Giuseppe fù costretto dalle circostanze a firmare il Compromesso; ciò non fu accolto positivamente dai federalisti slavi e dalle altre minoranze che vedevano nel dualismo austro-ungarico un'affermazione dei tedeschi e dei magiari sugli altri popoli dell'Impero. In un primo tempo si pensò di federalizzare almeno la metà austriaca dell'Impero ancora quasi totalmente nelle mani dell'Imperatore, ma poi in seguito a diverse proteste dai conservatori e soprattutto dalla metà magiara il progetto di una federazione venne abbandonato. Francesco Giuseppe però sapeva bene che i popoli slavi erano la mggioranza in entrambe le parti dell'Impero, e quindi decise di applicare non una federalizzazzione radicale, ma di arrivare a questa con adeguate riforme e alla lunga degli anni, così da non destabilizzare nè l'Austria nè l'Ungheria.

Dal 1867 in poi l'Impero austriaco (ovvero i Territori rappresenatti dal concilio Imperiale) e il Regno d'Ungheria sarebbero rimasti internamente due enti statali separati che avrebbero avuto una propria milizia (quella ungherese Honved, e quella austriaca Landwerlh), una propria costituzione e un proprio parlamento; vennero invece divise le spese in comune, il 70% lo pagava l'Austria e il 30% l'Ungheria (naturalmente ogni tre anni veniva rivisto l'accordo di parificazione dello staus, e con questo la spartizione delle spese comuni). Esternamente invece sarebbero rimasti un'ente unico (Impero austro-ungarico), con un'esercito comune, e una politica estera comune. Questa divisione dell'Impero provocò anche lo squilibrio tra le due metà, in quanto l'Austria era molto pi liberalizzata e politicamente avanzata rispetto all'Ungheria. E' di sua conseguenza l'Ungheria procedette molto più lentamente all'industrializzazzione confronto all'Austria, che pur rimanendo indietro rispetto al resto d'Europa aveva accolto abbastanza bene il capitalismo industriale.

La creazione del dualismo tra austriaci e ungheresi minò ancor più la già precaria stabilità dell'Impero, le altre minoranze, ovvero i popoli slavi, contestarono apertamente la scelta del governo con una visione più federalistica dello stato asburgico. I cechi volevano unirsi al colosso russo, in modo da integrarsi in uno stato slavo, i croati, i bosniaci e i serbi volevano in parte l'autonomia parziale e in parte l'unione al nuovo stato serbo venutosi a creare nei Balcani in seguito alla disgregazione dell'Impero Ottomano. Tuttavia il governo austro-ungarico riuscì a tenere a galla lo stato, poichè il dualismo garantiva un maggiore controllo sui popoli adesso divisi in due sfere d'influenza. In Austria si creò comunque una coscenza nazionale, soprattutto tra i cechi della Boemia, che riscoprirono la loro cultura dopo tanti secoli di ininterrotta germanizzazzione. In Ungheria invece la situazione era notevolmente più critica, dato che gli ungheresi erano in netta minoranza rispetto agli slavi, i quali non cedettero mai alla magiarizzazzione e preservarono un forte attaccamento alla loro cultura nazionale. In Polonia invece la situazione era diversa, poichè i polacchi non potevano attaccarsi ad uno stato nazionale (dato che la Polonia era spartita tra Austria, Prussia, e Russia), e non potevano staccarsi dall'Impero che garantisce comunque una certa autonomia e protezione.

Le iniziali difficoltà della nuova politica austro-ungarica vennero parzialmente occultati dallo splendore della capitale, e dallo sviluppo dell'industria austriaca che alla fine del 1800 si sviluppo in modo esponenziale, grazie alla liberalizzazzione del mercato e dell'economia, che favoriva tramite incentivi lo sviluppo delle nuove imprese. Molti borghesi grazie a questa apertura economica dello stato si arricchirono notevolmente riuscendo ad amalgamare l'alta borghesia con la nobiltà. Il culmine di questo sviluppo scientifico, tecnologico e culturale si ebbe con l'esposizione universale di Vienna, alla quale parteciparono centinaia di espositori, austriaci ed europei, fù presentato all'esposizione la nuova scoperta dell'epoca nel campo dei metalli, ovvero l'alluminio (un metallo resistente e flessibile allo stesso tempo). Durante quest'esposizione però crollo anche la borsa di Vienna, e con essa molti passi avanti che l'economia e l'industria austriaca aveva fatto mezzo secolo prima; le azioni crollarono, i prezzi salirono notevolmente e molti imprenditori della piccola e media borghesia furono costretti a chiudere bottega.

Il disatroso crollo dell'economia liberale che il governo aveva provato portò l'Imperatore Francesco Giuseppe alla restaurazione parziale del precedente metodo economico (basato su un più severo controllo degli scambi). Ciò non fermò lo sviluppo industriale austriaco che crebbe costantemente fino allo scoppio della Grande Guerra. La fine delle riforme liberali chiuse il XIX secolo nell'Impero austro-ungarico, col quale finì anche lo stesso dualismo asburgico. Il nuovo secolo non prospettava niente di buono, infatti l'Austria-Ungheria si trovò a firmare un'alleanza con Germania e Italia (suoi accaniti rivali, coi quali ha combattuto quarant'anni prima), la Triplice alleanza; con il quale firmava anche la fine delle sue pretese sulla Germania e sull'Italia e inaugurava una nuova politica di espansione nei Balcani. A sud-est si trovavano le nazioni slave di Serbia, Bulgaria, e Montenegro, che alleandosi si erano guadagnate l'indipendenza dall'Impero Ottomano, queste ora indipendenti invitavano al rovesciamento della monarchia asburgica che vedevano come una minaccia all'indipendenza e che concentrava entro i suoi confini milioni di slavi.

Lo stesso argomento in dettaglio: Grande Guerra.

Il trattato di Berlino del 1878 permise all'Austria il protettorato della Bosnia, la quale venne annessa nel 1908 mettendo l'Impero austro-ungarico il primo pretendente dei territori indipendenti nei Balcani; l'annessione della Bosnia però suscitò nei nazionalisti serbi e slavi dell'Impero un forte sentimento antiasburgico. I nazionalisti antiasburgici serbi iniziarono a infiltrarsi nella società slava minando alle fondamenta la stabilità dell'Austria-Ungheria, la quale non poteva accettare una crescente simpatia dei popoli slavi dell'Impero per lo stato Serbo, che si proponeva come nazione chiave per l'unificazione degli slavi del sud. La bomba esplose quando nel 1914 venne assassinato l'erede al trono asburgico, l'Arciduca Francesco Ferdinando da un nazionalista serbo, a causa di ciò l'Imperatore Francesco Giuseppe lanciò un ultimatum alla Serbia O verrano cessate tutte le manifestazioni e le organizzazzioni antiasburgiche o l'Austria-Ungheria dichiarera la sua ostilità nei confronti della Serbia. Le richieste non furono accettate, e così l'esercito imperiale aprì il fuoco contro le fortezze serbe sul Danubio, la dichiarazione di guerra però provocò un mobilitamento a catena degli eserciti d'Europa. La Russia mobilitò le truppe, come Francia e Germania, la quale dichiarò guerra all'Intesa a fianco dell'Austria-Ungheria.

L'Impero asburgico si dovette difendere da tre dei quattro punti cardinali, ovvero a Est dalla Russia, a Sud dalla Serbia e a Ovest dall'Italia (che nel 15' violò la Triplice Alleanza schierandosi con l'Intesa). Inizialmente le potenze centrali ottennero numerose vittorie sugli eserciti dell'Intesa, i quali scompatti e disuniti si arroccarono in lunghe trincee. In Serbia gli austriaci riuscirono a sfondare le fortezze serbe e a occupare il paese, sul fronte orientale tra il 1914 e il 1917 gli austro-tedeschi sconfissero i russi (indeboliti dalla rivoluzione bolscevica) riuscendo col trattato di Brest-Litovsk ad annettere i territori che vanno dall'Ucraina alla Curlandia. Mentre sui due fronti occidentali le forze austriache e tedesche erano impegnate in una logorante guerra di trincea. In Italia la svolta ci fù quando l'esercito imperiale sfondò la lina di difesa italiana a Caporetto, facendo indietreggiare le truppe italiane fino al fiume Piave; sulle Alpi invece si combatte per ogni minima posizione, e gli spostamenti di fronte erano di pochi metri al giorno.

Per i successivi anni la guerra proseguì lentamente con poche svolte, Austria e Germania erano alla fame a causa del blocco navale impostogli dalla Gran Bretagna e dall'Italia, il risentimento all'interno delle terre della duplice monarchia si fece sempre più acceso e aspro, quando le truppe ausriache vennero sconfitte duramente dall'incalzante offensiva dell'esercito italiano comandato dal Generale Diaz a Vittorio Veneto scoppiò una rivolta generale che compromise lo sforzo bellico dell'Impero, il quale fù costretto alla resa, e dovette cedere all'Italia i territori della Carnia, dell'Istria e la città di Trieste. In seguito alla resa il governo cercò inutilmente di placare le sommosse dei nazionalisti in tutto il paese con riforme federaliste, infatti uscendo sconfitto e decimato dalla guerra l'esercito non riuscì a placare le rivolte e l'Impero austro-ungarico si frazionò in repubbliche indipendenti (Austria, jugoslavia, Ungheria, Romania, Cecoslovacchia e Polonia) e con la caduta di questo ebbe fine anche il dominio asburgico dell'Europa centrale, e l'unità politico-culturale della Mitteleuropa fino ad allora quasi completamente in mano alla Casa d'Austria.

I problemi dei nuovi stati e la rinuncia ai diritti sulle terre ereditarie

[modifica | modifica wikitesto]

Con la caduta del dominio degli Asburgo nell'Europa Centrale e nei Balcani si frazionò anche la scena politica dell'area che prima era sinonimo di Impero Asburgico, inoltre con il riassetto di un Danubio diviso si arrestarono bruscamente i commerci fluviali e anche quelli terrestri, ciò impoverì inoltre i paesi neoindipendenti, che si trovavno sulle proprie terre i mezzi per lavoare le materie prime ma non quest'ultime. Inoltre dopo qualche anno di indipendenza quasi tutte le repubbliche presero uno stampo fascista, o vi si instaurarono vere e proprie dittature il che isolò ancora di più i nuovi stati creatisi dallo sfacio dell'Impero austro-ungarico.

Dopo la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, gli Asburgo però non rinunciarono ai loro diritti come legittimi proprietari di quelle terre; così Carlo d'Austria con un seguito di qualche migliaio di uomini tentò di riprendere la corona d'Ungheria, ma venne poi sconfitto dall'esercito repubblicano e fu costretto a rinunciare definitivamente ai diritti di legittimità che la sua famiglia aveva su quei territori da oltre quattro secoli.

La politica dell'Impero austro-ungarico dal 1867 al 1914 si basò su una lenta liberalizazzione dello stato e soprattutto sulla ricerca della stabilità all'interno dei due organismi che componevano lo stato dualista. La politica estera fù invece indirizzata verso l'espansione nei Balcani, con l'annessione della Bosnia nel 1906. La politica economica e il piano diplomatico dell'Impero si basava su scambi e un costante riavvicinamento all'Impero tedesco e all'Italia, i quali diventarono fino allo scoppio della Prima guerra mondiale i due principali partner economici dell'Austria-Ungheria.

La politica interna ha avuto nella seconda metà del 1800 e gli inizi del 1900 un diverso sviluppo nelle due metà dell'Impero. Nella parte austrica viene caratterizzata da una costante liberalizzazzione e riappacificazione tra le popolazioni che componevano l'Impero, tramite la perdita di potere della borghesia tedesca che fino ad allora aveva influenzato maggiormente la società asburgica. Se in Austria si tentava di costruire uno stato paritario e semidemocratico, in Ungheria si procedeva all'opposto, poichè la maggioranza magiara creò un dispotismo declassando le altre nazionalità e soprattutto continuò la magiarizzazzione e il controllo sociale che fece sviluppare nella metà magiara dell'Impero malcontento e scherno verso il governo.

La politica estera dell'Impero si basò su una lenta espansione della ex frontiera con l'Impero ottomano verso sud, infatti dopo la perdita del Lombardo-Veneto con il trattato di Berlino del 1875 venne permesso all'esercito asburgico di occupare la Bosnia come protettorato, e in seguito nel 1906 alla sua annessione; questa mossa però alimentò la già accesa ostilità della Russia che durante la Guerra di Crimea in seguito alla dichiarazione di neutralità dell'Impero austriaco taglio i rapporti con l'Imperatore, e aveva le stesse direttrici di espansione. In campo diplomatico invece l'Austria-Ungheria stipulò un'alleanza difensiva con l'Italia e l'Impero tedesco, la Triplice Alleanza; questo patto però dimostrò le sue lacune alla vigilia della Prima guerra mondiale quando l'Italia si dichiarò neutrale, e nel 1915 quando si schierò con l'Intesa anzichè con l'alleanza.

L'Ausgleich è la riforma costituzionale promulgata il 12 giugno 1867 dall'imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, con la quale l'Ungheria otteneva una condizione di parità con l'Austria all'interno della monarchia asburgica, segnando il passaggio dall'Impero Austriaco all'Impero austro-ungarico. L'Ausgleich fu concesso, in seguito alla sconfitta subita dall'Impero d'Austria nella guerra del 1866 contro la Prussia (e i suoi alleati tedeschi) e l'Italia, dietro pressione dei nazionalisti ungheresi, specialmente il conte Gyula Andrássy. Secondo l'Ausgleich, Austria ed Ungheria costituivano due stati separati, con costituzioni, parlamenti, amministrazioni e milizie territoriali distinti. In comune mantenevano il sovrano (imperatore d'Austria e re apostolico d'Ungheria), i ministeri competenti per la politica estera, economica e militare, e l'imperiale e regio esercito comune. Le spese comuni furono inizialmente coperte per il 70% dall'Austria.

Le terre dell'impero

[modifica | modifica wikitesto]

In molti testi le terre non facenti parte del Regno d'Ungheria (quindi, quelle "austriache") sono designate con il nome di Cisleitania, poiché, dal punto di vista degli austriaci, esse stavano ad ovest del fiume Leitha (malgrado la Galizia a nord-est fosse considerata "austriaca"). Tuttavia, questa regione (molto più estesa dell'attuale Austria) fino al 1915 non ebbe un nome ufficiale e per questo motivo, ci riferiva ad essa come "i regni e le terre rappresentate nel concilio imperiale" (il concilio imperiale (Reichsrat) costituiva perciò il parlamento della Cisleitania.) Allo stesso modo anche la metà Transleitania ("Ungherese") era più vasta della sola Ungheria, e portava la designazione ufficiale di "Terre della Sacra Corona Ungherese di Santo Stefano", con riferimento al primo re cristiano dell'Ungheria.

La Bosnia e Erzegovina formavano una parte separata dell'Impero, amministrata dal ministero comune delle finanze. Questa regione era stata a lungo occupata dai turchi ottomani sviluppando un carattere molto nazionalista dopo la creazione della Serbia, inoltre vi era metà della popolazione di fede musulmana, in completo contrasto con il credop di stato ovvero il cattolicesimo. Le truppe austriache entrarono nella regione nel 1875 in base al trattato di Berlino avvenuto lo stesso anno, secondo il quale l'Impero austro-ungarico per compensare la perdita del Lombardo-Veneto avesse diritto a un'aquisizione nei Balcani; la totale annessione all'Impero della regione però si concluse solo nei primi anni del 1900 quando il governo austro-ungarico prese il controllo completo della regione.

Composizione dell'Impero austro-Ungarico

[modifica | modifica wikitesto]

Nome

Tipologia

Capitale

Nazionalità

Aquisizione

Religione

Boemia Regno Praga tedesca, ceca 1526 Protestante, Cattolica
Ungheria Regno Budapest ungherese, tedesca, slava, rumena 1526 Cattolica, Ortodossa
Dalmazia Regno Zara slava, italiana 1797 Cattolica
Galizia e Lodomeria Regno Cracovia polacca, ucraina, rutena 1772 Cattolica, Ortodossa
Croazia e Slavonia Regno Fiume slava, italiana 1538 Cattolica
Austria Arciducato Vienna tedesca Cattolica
Carinzia Ducato Klagenfurt tedesca Cattolica
Carniola Ducato Lubiana slava, tedesca Cattolica
Salisburgo Arcivescovato Salisburgo tedesca Cattolica
Slesia Ducato tedesca, ceca 1526 Cattolica, Protestante
Stiria Ducato Graz tedesca Cattolica
Bukovina Ducato Czerpowitz ucraina, rutena 1775 Cattolica, Ortodossa
Transilvania Granducato Kronstadt tedesca, ungherese, rumena 1699 Ortodossa, Cattolica
Moravia Margravato Brno, Brunn tedesca, ceca 1526 Cattolica, Protestante
Istria Margravato Pola italiana, slava 1797 Cattolica
Gorizia e Grasdica Contea principesca Gorizia italiana, slava Cattolica
Tirolo Contea Innsbruck tedesca, italiana Cattolica
Vorarlberg Cantone Bregenz tedesca Cattolica
Trieste Città autonoma Trieste italiana, slava Cattolica
Bosnia e Erzegovina Protettorato Sarajevo slava 1875 Cattolica, Ortodossa, Musulmana
La distribuzione delle diverse nazionalità nell'impero Austro-Ungarico in base al censimento del 1910

Etnie dell'Austria Ungheria

[modifica | modifica wikitesto]
Composizione etnica
(cens.1910)[1]
Tedeschi 23,9%
Ungheresi 20,2%
Cechi 12,6%
Polacchi 10,0%
Ruteni [Ucraini] 7,9%
Rumeni 6,4%
Croati 5,3%
Slovacchi 3,8%
Serbi 3,8%
Sloveni 2,6%
Italiani 2,0%
Serbocroati in Bosnia 1,2%

L'Impero austro-ungarico era composto da molte etnie, per questo viene definito anche Impero multietnico o anche stato sovranazionale, ovvero una forma statale composta da più etnie (anche molto diverse tra loro) senza un'identità nazionale vera e propria. La parte austriaca dell'Impero era prevalentemente abitata da tedeschi con minoranze slave, italiane e polacche, le quali però impararono a coesistere per il bene della monarchia e anche grazie alle riforme liberali e democratiche che Francesco Giuseppe attuò verso la fine del XIX secolo. Dopo queste riforme la borghesia tedesca non aveva più in mano il completo potere degli organi dello stato anche se mantenne pur sempre una più che discreta maggioranza e influenza su tutti gli enti governativi dello stato.

In Ungheria invece la situazione era più complessa, poichè i magiari erano si in maggioranza sulle altre etnie, ma non al punto da poter guidare incontrastati lo stato. Nel Regno infatti al di fuori dei magiari vi erano: slavi, rumeni, ruteni, e tedeschi i quali erano continuamente sottoposti a una progressiva magiarizzazzione, la quale consisteva nel prefissare il magiaro come lingua ufficiale, farlo studiare nelle scuole, usarlo nei documenti ufficiali e far apprendere (forzatamente) alla popolazione la cultura magiara. Questo dispotismo però portò a numerose insurrezzioni da parte dei vari popoli, le quali si accentuarono soprattutto durante la Prima guerra mondiale.

venti corone dell' Austria Ungheria

Nome dell'impero nelle lingue ufficiali:

  • croato: Austro-Ugarska
  • ceco: Rakousko-Uhersko
  • tedesco: Österreich-Ungarn
  • ungherese: Osztrák–Magyar Monarchia
  • italiano: Austria-Ungheria
  • polacco: Austro-Węgry
  • romeno: Austro-Ungaria
  • serbo croato: Аустро-Угарска / Austro-Ugarska
  • slovacco: Rakúsko-Uhorsko
  • sloveno: Avstro-Ogrska
  • ucraino: Австро-Угорщина

Religioni nell'Impero nel 1910

[modifica | modifica wikitesto]
Religione/Confessione Austria-Ungheria Austria Ungheria BosniaErzegovina
Cattolici 76.6% 90.9% 61.8% 22.9%
Protestanti 8.9% 2.1% 19.0% 0%
Ortodossi 8.7% 2.3% 14.3% 43.5%
Ebrei 4.4% 4.7% 4.9% 0.6%
Musulmani 1.3% 0% 0% 32.7%

Fonte: Censimento 31 dicembre 1910, pubbliacto sul: Geographischer Atlas zur Vaterlandskunde an der österreichischen Mittelschulen. K. u. k. Hof-Kartographische Anstalt G. Freytag & Berndt, Vienna, 1911.

Forze armate austro-ungariche

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Esercito austro-ungarico.

L'Imperiale e regio Esercito (in lingua tedesca: kaiserlich und königliche Armee - in ungherese: császári és királyi hadsereg) era il complesso delle forze armate terrestri della duplice monarchia asburgica, costituito a seguito del Compromesso (Ausgleich) del 1867, che aveva riformato l'Impero Austriaco, nato alla caduta del Sacro Romano Impero, suddividendo in due realtà statali quasi indipendenti i territori della corona d'Austria o cisleitania e quelli del Regno d'Ungheria, transleitania, tuttavia riunite sotto la figura del capo dello stato, imperatore d'Austria e re d' Ungheria. Questo organismo militare fu sciolto nel 1918, dall'imperatore Carlo alla fine della guerra e la caduta della duplice monarchia, liberando i componenti dal rispetto del giuramento di fedeltà prestato al sovrano.

L'esercito austro-ungarico si differenziava sostanzialmente da quello dei coevi stati dinastici e dei contemporanei stati nazionali, dovendo contemperare e riunire le istanze nazionalistiche ungheresi, gli assetti tradizionali, e le rivendicazioni della parte tedesca dell'impero. Era costituito da:

  • esercito comune, reclutato uniformemente su tutto il territorio, che dipendeva dal ministero della guerra della duplice monarchia, i reparti dell'esercito comune erano detti "imperiali e regi" (kaiserlich und königlich - k.u.k.)-/császári és királyi);
  • esercito nazionale austriaco (Landwehr), formata con elementi della parte austriaca dello Stato, dipendente dal ministero della difesa austriaco i cui reparti erano preceduti da" imperial-regio"(kaiserlich königlich" -k.k.-/ császári királyi);
  • esercito nazionale ungherese (Honvédség), gestita dal ministero della difesa del regno d'Ungheria, i cui reparti venivano preceduti dalla locuzione "regio ungherese" (königlich ungarisch" -k.u.-/magyar királyi);
  • forze delle rispettive riserve territoriali nazionali.

Con l'eccezione delle forze di riserva ognuna di queste compagini aveva progressivamente raggiunto una propria organizzazione indipendente, sia per quanto riguardava i finanziamenti, il reclutamento, la formazione e l'addestramento, sia per quanto riguardava l'assetto, e questa era la fondamentale differenza fra le forze nazionali austriache ed ungheresi e le strutture con denominazione analoga esistenti in altri paesi, quali ad esempio il reich tedesco, al quale idealmente si ricollegava la riforma che aveva istituito le formazioni di difesa territoriale. Le landwehren di quegli stati, infatti, erano a tutti gli effetti complementi operativi degli eserciti permanenti e non formazioni parallele,per quanto coordinate, come nel caso della duplice monarchia.

La riforma militare conseguente al Compromesso portò all'adozione di nuove uniformi militari più pratiche ed adatte ai tempi.

fanteria imperiale e regia nel 1900
cavalleria imperiale e regia nel 1900

In sostanza la fanteria di linea cambiò il colore della giubba dal bianco al blu scuro mentre la fanteria leggera, costituita essenzialmente dai cacciatori imperiali (Kaiserjäger) e dai cacciatori( Jäger o Feldjäger) adottò una nuova uniforme che, riprendendo il tradizionale colore grigioazzurro, aveva un taglio più confortevole e pratico, per truppe che dovevano muoversi più rapidamente in operazioni. Tutta la cavalleria perse le effettive differenziazioni operative trasformandosi di fatto in cavalleria leggera, adibita alla ricognizione, alla difesa delle linee di comunicazione e all'inseguimento in profondità dei reparti avversari in ritirata, fu uniformata nell'addestramento, nell'equipaggiamento e nell'impiego, adottando una giubba azzurra e pantaloni rossi per tutte le specialità tradizionali. I dragoni, richiamando idealmente così l'origine di fanteria montata del corpo, si distinguevano per la giacca sostanzialmente simile nella foggia a quella della fanteria e per l'alto elmo crestato. Gli ussari aggiungevano alla giubba i caratteristici ed elaborati alamari ed indossavano uno shakò, di foggia e colori differenti per ciascun reggimento. Alcuni reparti, in luogo della giacca azzurra, ne indossavano una dello stessa tinta di quella della fanteria di linea. Gli ulani, che perdevano la lancia quale arma principale, continuavano a mantenere la distintiva czapka,indossavano una giubba azzurra dal taglio simile a quella dei cacciatori. Per tutte le truppe per fu introdotta una pratica giubba da campo munita di tasche ed un berretto da fatica dal disegno pratico e moderno. Alla vigilia della guerra mondiale si scelse di modernizzare ulteriormente l'uniforme e, per motivi di tempo e risparmio, malgrado gli esperimenti avessero suggerito l'adozione di una uniforme di colore bruno, simile a quello britannico e a quello adottato dall'Ungheria nel dopoguerra, fu estesa a tutte le truppe di fanteria l'uniforme da campo dei cacciatori. In sostanza, a differenza di eserciti come quello britannico o italiano, dove la nuova uniforme bruna o grigioverde andava a sostituirsi alla appariscente tenuta ottocentesca, nell'esercito imperiale, almeno finché la guerra non determinò la semplificazione delle forniture ed il risparmio dei materiali, la nuova uniforme da campo, che riprendeva un modello già in uso andava ad affiancarsi, e solo per l'impiego in operazioni militari, alla multicolore divisa tradizionale. La modernità delle soluzioni adottate dall'Austria - Ungheria fu tale che il disegno della uniforme e degli accessori venne imitato anche da altri eserciti, ad esempio il disegno del berretto da campo fu quello di base per quello dell'esercito tedesco della seconda guerra mondiale, la foggia della giubba da campo fu imitata da quella nazista e di molti stati balcanici.

fanteria di linea cavalleria artiglieria Jäger
Soldato / Infanterist / Honvéd (ung.) Dragoner / Husar / Ulan Kanonier Jäger
Caporale / Gefreiter / Örvezetö Gefreiter Vormeister Patrouillenführer
Caporalmaggiore / Korporal / Tizedes Korporal Korporal Unterjäger
Sergente / Zugsführer / Szakaszvezetö Zugsführer Zugsführer Zugsführer
Maresciallo / Feldwebel / Örmester Wachtmeister Feuerwerker Oberjäger
Maresciallo capo / Stabs-Feldwebel (seit 1913) / Törzsörmester Stabs-Wachtmeister Stabs-Feuerwerker Stabs-Oberjäger
Maresciallo volontario per un anno /Einjährig Freiwilliger Feldwebel / Kadett-Feldwebel/ Cadétörmester Einjährig Freiwilliger Wachtmeister / Kadett-Wachtmeister Einjährig Freiwilliger Feuerwerker / Kadett-Feuerwerker Einjährig Freiwilliger Oberjäger / Kadett-Oberjäger
Aspirante ufficiale / Offiziersstellvertreter (seit 1915) / Tiszthelyettes Offiziersstellvertreter Offiziersstellvertreter Offiziersstellvertreter
Cadetto aspirante ufficiale /Kadett-Offiziersstellvertreter (aufgehoben 1908) / Hadapród-Tiszthelyettes Kadett-Offiziersstellvertreter Kadett-Offiziersstellvertreter Kadett-Offiziersstellvertreter
Alfiere / Fähnrich (seit 1908)/ Zaszlos Fähnrich Fähnrich Fähnrich
Sottotenente / Leutnant / Hadnagy Leutnant Leutnant Leutnant
Tenente / Oberleutnant / Föhadnagy Oberleutnant Oberleutnant Oberleutnant
Capitano / Hauptmann / Szazados Rittmeister Hauptmann Hauptmann
Maggiore / Major / Örnagy Major Major Major
Tenente colonnello / Oberstleutnant / Alezredes Oberstleutnant Oberstleutnant Oberstleutnant
Colonnello / Oberst / Ezredes Oberst Oberst Oberst
Maggiore generale / Generalmajor / Vezerörnagy Generalmajor Generalmajor Generalmajor
tenente feldmaresciallo / Feldmarschallleutnant / Taborhadnagy Feldmarschallleutnant Feldmarschallleutnant Feldmarschallleutnant
Generale di.. / General der Infanterie / Gyálogsági Tábornok General der Kavallerie / Lovasszági Tábornok Feldzeugmeister / Táborszernagy General der Infanterie
Colonnello generale / Generaloberst / Vezéredzvedes Generaloberst Generaloberst Generaloberst
Feldmaresciallo / Feldmarschall / Tabornagy Feldmarschall Feldmarschall Feldmarschall
  1. ^ Robert A. Kann, The multinational empire vol.II, New York 1950, pag.305 citato da: Storia Universale Feltrinelli Vol.XXVIII, Wolfgang J. Mommsen L'Età dell'imperialismo, Europa 1885-1918, pag.153, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano 1970 (Ed. orig. Fischer Weltgeschichte 28: Wolfgang J. Mommsen Das Zeitalter des imperialismus, Fischer Bücherei GmbH, Frankfurt am Main 1969, traduz. dal tedesco di Heidi Ascheri.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]