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Viola pomposa

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Viola pomposa
Informazioni generali
Classificazione321.322-71
Cordofoni composti, con corde parallele alla cassa armonica, ad arco
FamigliaViole da braccio
Uso
Musica barocca

La viola pomposa è uno strumento ad arco non ben identificato con cinque corde utilizzato fra il 1725 e il 1770, in certuni casi confuso con il violoncello piccolo[1] e per alcuni studiosi addirittura identificabile con questo,[2] generalmente accordato a quinte do-sol-re-la-mi un'ottava sopra il violoncello piccolo - quindi condivide l'accordatura delle quattro corde più gravi con la viola - e suonato sulla spalla.[3][4]

Johann Sebastian Bach

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Secondo testimonianze storiche attribuite a Franz Benda, lo strumento pare essere stato inventato da Johann Sebastian Bach[6] e secondo Johann Christian Hoffmann, il primo esemplare fu costruito quando Bach si trovava a Lipsia. Nel passato, stando a ricostruzioni storiche, generalmente si riteneva che la sesta suite per violoncello solo (BWV 1012) potesse essere stata scritta per questo strumento.[7] Pare inverosimile che egli possa aver scritto una suite per uno strumento non esistente in quel momento, a meno di errori nell'intera datazione delle suites o della costruzione della viola pomposa.[8][9] In aggiunta, non è possibile suonare la sesta suite con gli esemplari di viola pomposa di cui oggi si dispone e perciò pare inverosimile anche che Bach abbia inventato la viola pomposa, poiché non ci sono pervenute composizioni di Bach per viola pomposa[2][10]. Mark Mervyn Smith avanza invece l'ipotesi che verso la fine del XVIII secolo si sia cominciato a dare il nome di viola pomposa, che fino a quel momento era stato utilizzato per uno strumento di tessitura alta, al violoncello piccolo a 5 corde.[11]

  1. ^ Zoltan Paulinyi, The Viola Pomposa Growing Usage, Romania, No 14 Plus Minus Contemporary Music Journal, n.16, October 10, 2010.
  2. ^ a b Curt Sachs, The History of Musical Instruments, Norton, New York, 1940.
  3. ^ Roland John Jackson, Performance practice: a dictionary-guide for musicians, Routledge, 2005, p.447. ISBN 978-0-415-94139-6.
  4. ^ (EN) Dmitry Badiarov, The Violoncello, Viola da Spalla and Viola Pomposa in Theory and Practice Archiviato il 10 agosto 2007 in Internet Archive. in The Galpin Society Journal.
  5. ^ Alberto Basso, Frau Musika: la vita e le opere di J.S. Bach, Volume 1, EDT srl, 1979, p. 701. ISBN 978-88-7063-011-4.
  6. ^ Roland de Candé, p. 341.
  7. ^ Philipp Spitta, Johann Sebastian Bach: His Work and Influence on the Music of Germany, 1685-1750 vol. II, 8ª ed., Dover Publications, 1992, p. 100. ISBN 978-0-486-27413-3.
  8. ^ Eric Siblin, p. 251.
  9. ^ Malcolm Boyd, pp. 94-95.
  10. ^ Roland de Candé, p. 429.
  11. ^ (EN) Mark Mervyn Smith, Certain aspects of Baroque music for the violoncello as finally exemplified in the suites for unaccompanied violoncello by Johann Sebastian Bach, Adelaide, Flinders University of South Australia 1983.
Nelle suites per violoncello solo
  • (EN) Mark Mervyn Smith, Certain aspects of Baroque music for the violoncello as finally exemplified in the suites for unaccompanied violoncello by Johann Sebastian Bach, Adelaide, Flinders University of South Australia 1983.
  • (EN) Anner Bijlsma, Bach, The Fencing Master, 2000. ISBN 978-90-901179-4-2
  • (DE) Erwin Grützbach, Stil- und Spielprobleme bei der Interpretation der 6 Suiten fir Violoncello solo senza Basso von Johann Sebastiatn Bach BWV 1007-1012, Karl Dieter Wagner, Amburgo, 1981.
  • Roland de Candé, Johann Sebastian Bach, traduzione di it. Paolo Peroni, Edizioni Studio Tesi, 1990, ISBN 978-88-7692-205-3.
  • (EN) Siblin Eric, The Cello Suites: J. S. Bach, Pablo Casals and the Search for a Baroque Masterpiece, Allen & Unwin, 2009, ISBN 978-1-74237-159-7.
  • (EN) Malcolm Boyd, Bach, Oxford, Oxford University Press, 2001, ISBN 978-0-19-530771-9. (consultabile su Google Libri).
  • (EN) Hans Vogt, Johann Sebastian Bach's Chamber Music, Arnadeus Press, Portland, 1988.

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