Warren Beatty

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Warren Beatty nel 2001
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior regista 1982
Statuetta dell'Oscar Oscar alla memoria Irving G. Thalberg 2000

Warren Beatty, nato Henry Warren Beaty[1] (Richmond, 30 marzo 1937), è un attore, produttore cinematografico, sceneggiatore e regista statunitense, fratello minore di Shirley MacLaine.

Nella sua carriera Beatty è stato candidato quattro volte all'Oscar al miglior attore, per Gangster Story, Il paradiso può attendere, Reds e Bugsy, senza mai aggiudicarsi il premio. Ha vinto però il premio due volte in altre categorie: come miglior regista per il film Reds, mentre come produttore lo ha vinto nel 2000 aggiudicandosi il Premio alla memoria Irving G. Thalberg[2].

Warren Beatty alla 47ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (1990)

È il secondogenito di Ira Owens Beaty e Kathlyn Corinne MacLean.

Esordì al cinema in giovane età, accanto a Natalie Wood nel film Splendore nell'erba (1961) di Elia Kazan, considerato uno degli ultimi capolavori del regista. Nello stesso anno lavorò con Vivien Leigh in La primavera romana della signora Stone (1961), continuando con E il vento disperse la nebbia (1962), Lilith - La dea dell'amore (1964), Mickey One (1965), Spogliarello per una vedova (1965), La truffa che piaceva a Scotland Yard (1966), Gangster Story (1967) di Arthur Penn, in cui duettò con Faye Dunaway, L'unico gioco in città (1970) di George Stevens, con Elizabeth Taylor, I compari (1971) di Robert Altman, Il genio della rapina (1971) di Richard Brooks e Perché un assassinio (1974) di Alan J. Pakula.

Nello stesso anno recitò in Due uomini e una dote (1974) di Mike Nichols, accanto a Jack Nicholson, il quale reciterà anche in Reds (1981), che varrà a Beatty il premio Oscar al miglior regista. Tra gli altri numerosi film a cui ha preso parte, tra i più famosi: Shampoo (1975), Ishtar (1987), accanto a Dustin Hoffman, e Love Affair - Un grande amore (1994), in cui compare Katharine Hepburn. Beatty diresse se stesso ne Il paradiso può attendere (1978), Dick Tracy (1990), con Madonna, James Caan e Al Pacino, e Bulworth - Il senatore (1998).

Già dagli anni sessanta incominciò a interessarsi alla produzione e alla regia, tanto che è l'unico assieme a Orson Welles a poter vantare per lo stesso film ben 4 candidature nelle categorie principali. Grazie al film Reds, ottenne infatti le candidature come miglior attore, miglior produttore, miglior regista e miglior sceneggiatura (Welles aveva raggiunto lo stesso risultato con Quarto potere).

Forse per questo motivo rinunciò a diverse offerte interessanti, lasciando la possibilità a Robert Redford di costruire una altrettanto brillante carriera. Beatty rifiutò infatti di prendere parte ai film A piedi nudi nel parco, Butch Cassidy e La stangata, che spianarono la strada a Redford.

Beatty con Diane Keaton e la first lady Nancy Reagan per la proiezione alla Casa Bianca di Reds (1981)

I giornali scandalistici gli attribuiscono una quantità indefinita di relazioni sentimentali, che a volte hanno anche influito sulla sua carriera e viceversa.

Negli anni cinquanta, quando era un giovane attore televisivo, ottenne maggiore visibilità grazie al legame con Joan Collins, allora attrice affermata, e venne notato dal regista Elia Kazan, che gli propose il ruolo di protagonista nel film Splendore nell'erba. Nonostante la Collins fosse stata presentata in famiglia, Beatty la lasciò per la co-protagonista Natalie Wood, all'epoca in piena crisi matrimoniale con Robert Wagner, ma questo legame durò poco a causa dell'interesse dell'attore per Lana Wood, sorella di Natalie. In seguito si legò alla francese Leslie Caron, ma venne coinvolto nella causa di separazione dell'attrice dal marito Peter Hall e additato come rovinafamiglie, etichetta che in seguito lo indusse a evitare relazioni con donne sposate.

È stato fidanzato dal 1967 al 1973 con l'attrice Julie Christie, con la quale condividerà lo schermo diverse volte, anche dopo la rottura del loro legame, attribuibile alla storia dell'attore con Goldie Hawn. I tre hanno anche lavorato assieme nel film Shampoo. Negli anni sessanta ebbe anche una relazione con Cher e con Michelle Phillips, voce dei The Mamas & the Papas, mentre dal 1978 fino alla lavorazione del film Reds (1981) è stato fidanzato con la collega Diane Keaton. La difficile lavorazione del film, che pure ottenne grandi consensi, mise a dura prova il loro rapporto, che si ruppe. In seguito si legò all'attrice francese Isabelle Adjani ma, se la relazione sentimentale funzionò, la collaborazione sullo schermo si rivelò fallimentare.

Prima e durante la lavorazione del film Dick Tracy, si legò a Madonna, con la quale apparve nel 1991 nel film documentario A letto con Madonna. Dal 1992 è sposato con l'attrice Annette Bening; la coppia ha 4 figli: Kathlyn (1992), Benjamin (1994), Isabel (1997) e Ella (2000). Nel 2012 Kathlyn ha fatto coming out come uomo transgender e ha cambiato il suo nome da Kathlyn a Stephen Ira Beatty[3].

Sostenitore del Partito Democratico statunitense[4], Beatty non ha mai lavorato assieme alla sorella Shirley MacLaine, che deve la sua carriera ai grandi registi della vecchia Hollywood come Vincente Minnelli o Billy Wilder, mentre Beatty ha preferito collaborare con la nuova generazione di registi come Arthur Penn o Robert Altman. L'ipotesi di una collaborazione tra Beatty e la MacLaine per il film Gangster Story venne scartata, poiché l'interpretazione di una coppia di amanti da parte di due fratelli avrebbe potuto destare scandalo.

Sceneggiatore

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Riconoscimenti

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Altri riconoscimenti

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Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, Warren Beatty è stato doppiato da:

  • Cesare Barbetti in E il vento disperse la nebbia, L'unico gioco in città, Ishtar, Dick Tracy, Bugsy, Love Affair - Un grande amore, Bulworth - Il senatore
  • Pino Colizzi in La truffa che piaceva a Scotland Yard, I compari, Shampoo, Due uomini e una dote, Il paradiso può attendere, Reds
  • Nando Gazzolo in Splendore nell'erba, La primavera romana della signora Stone
  • Sergio Graziani in Lilith - La dea dell'amore
  • Giancarlo Maestri in Gangster Story
  • Adalberto Maria Merli ne Il genio della rapina
  • Marco Manusso in A letto con Madonna
  • Gino La Monica in Amori in città... e tradimenti in campagna
  • Mario Cordova in L'eccezione alla regola
Kennedy Center Honors - nastrino per uniforme ordinaria
— 5 dicembre 2004
  1. ^ L'attore cambiò il suo cognome in Beatty nel 1957[senza fonte]
  2. ^ Quelli che non hanno mai vinto l'Oscar, su ilpost.it, 20 febbraio 2015. URL consultato il 21 febbraio 2015.
  3. ^ (EN) Warren Beatty Calls Transgender Son Stephen His 'Hero': 'He's a Revolutionary', su people.com. URL consultato l'8 ottobre 2016.
  4. ^ (EN) Warren Beatty's Federal Campaign Contribution Report, su newsmeat.com. URL consultato il 22 agosto 2007 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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