You Can Dance
You Can Dance album di remix | |
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Artista | Madonna |
Pubblicazione | 18 novembre 1987 |
Durata | 68:31 |
Dischi | 1 |
Tracce | 7 (edizione LP) 10 (edizione CD) 11 (edizione MC) |
Genere | Dance[1] |
Etichetta | Sire Records |
Produttore | Stephen Bray, John "Jellybean" Benitez, Bruce Forest, Frank Heller, Reggie Lucas, Steve Thompson, Michael Barbiero Bloodshy & Avant, Peer |
Registrazione | 1987 |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | Argentina[2] (vendite: 30 000+) Brasile[3] (vendite: 100 000+) Germania[4] (vendite: 250 000+) Paesi Bassi[5] (vendite: 50 000+) Portogallo[6] (vendite: 20 000+) Svezia[7] (vendite: 50 000+) Svizzera[8] (vendite: 25 000+) |
Dischi di platino | Australia[9] (vendite: 70 000+) Francia[10] (vendite: 300 000+) Hong Kong[11] (vendite: 15 000+) Nuova Zelanda[12] (vendite: 15 000+) Regno Unito[13] (vendite: 300 000+) Spagna[8] (vendite: 100 000+) Stati Uniti[14] (vendite: 1 000 000+) |
Madonna - cronologia | |
Logo | |
Singoli | |
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You Can Dance è il primo album di remix della cantautrice statunitense Madonna, pubblicato il 18 di novembre del 1987 dalla Sire Records. Contiene i remix delle canzoni dei suoi primi tre album in studio: Madonna (1983), Like a Virgin (1984) e True Blue (1986). Contiene inoltre una canzone inedita, Spotlight.[15][16] Negli anni Ottanta i remix erano un concetto nuovo e tecnologico, per mezzo del quale una particolare frase poteva copiarsi senza limite, ripetersi, frammentarsi, diminuire il suo tono, si poteva aggiungere l'eco e cambiare le chiavi.[17][18] Madonna si interessò a questo processo e affermò che odiava quando qualcun altro remixava le sue canzoni, e voleva farlo lei stessa.[18]
Per questo disco la cantante collaborò con un suo amico ed ex collaboratore, John Jellybean Benitez, e Patrick Leonard, produttore di True Blue.[16] I remix di You Can Dance furono realizzati con tecniche particolari: i passaggi strumentali vennero allungati per aumentare il tempo per ballare, furono ripetute alcune frasi con l'aggiunta di echi e suoni stereofonici. In alcuni punti si sentono solo le percussioni, e in altri l'Hi-hat mantiene il ritmo.[19]
La copertina dell'album mostra ancora l'interesse di Madonna per la cultura ispanica.[20] Qui Madonna indossa un abito da torero con un corpetto di pizzo, un bolero ricamato e una cintura con fronzoli.[20] Jeri Heiden, che realizzò il progetto fotografico di True Blue, adattò le fotografie per la copertina dell'album. Il servizio fotografico fu realizzato da Herb Ritts, e mostra ancora una volta Madonna con i capelli biondo platino.
All'interno, il disco contiene un poster e le note sono scritte con inchiostro d'oro. Le note indicano la durata di ogni traccia per sottolineare la differenza tra il remix e la canzone originale. Brian Chin, giornalista di Rolling Stone, scrisse le note dell'album e spiegò il processo di rimescolamento e il motivo per cui furono scelti quei brani.[21]
Dopo la sua pubblicazione, You Can Dance ricevette critiche miste: alcuni critici notarono come alcune canzoni, tra le più conosciute, avessero ora una struttura completamente nuova, ideale per essere suonate ad una festa.[22]
Il disco fu un successo commerciale ed ottenne un disco di platino dalla Recording Industry Association of America. Inoltre giunse alle prime dieci posizioni in Francia, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia e Regno Unito.[15][23][24][25]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Madonna si rivolse al suo amico ed ex collaboratore John "Jellybean" Benitez per lavorare sui remix, cercando inoltre l'aiuto di Patrick Leonard, che aveva prodotto, insieme a lei, True Blue. Insieme hanno scelto le sei tracce da includere nell'album, ovvero Holiday, Everybody e Physical Attraction, contenute nell'album Madonna (1983); Into the Groove e Over and Over contenute nell'album Like a Virgin (1984); e, infine, Where's The Party contenuta nell'album True Blue[16]. Madonna ha poi aggiunto un brano inedito, chiamato Spotlight. Scritta da Madonna, Stephen Bray e Curtis Hudson, Spotlight è stata originariamente registrata per l'album True Blue, ma è stata poi omessa dall'album perché la cantante sentiva che la canzone era molto simile per composizione e struttura a Holiday[17]. Nella produzione della canzone, Madonna affermò di essersi ispirata alla canzone Everybody Is a Star (1970) del gruppo rock statunitense Sly & the Family Stone[26].
Il disco è mixato in modo da non avere nessuna pausa tra una canzone e l'altra (ad eccezione dei bonus), quasi a voler sottolineare l'impronta prettamente dance della raccolta. Una soluzione, tra l'altro, che verrà adottata anche 18 anni dopo, per la versione CD dell'album in studio Confessions on a Dance Floor della cantante.
La prima canzone dell'album, Spotlight inizia con il suono dei tamburi, del synth, accompagnato dal suono degli applausi. Madonna canta la frase "Spotlight, Shine Bright". Dopo la prima strofa, il suono della tastiera si sente durante il ritornello. Continua nello stesso modo anche nella seconda strofa, seguita da una parentesi nel quale le voci fanno eco a un segmento di pianoforte e violino. Madonna segue la melodia del pianoforte e canta le parole "Pa-da-da-da-pappa pappa pa pa" alla stessa velocità.[27]
Con il testo Madonna dice al suo pubblico che "ognuno è una stella" e che se uno vuole essere famoso e stare "sotto i riflettori" dovrebbe cantare e forse un giorno si avvererà[27].
La seconda traccia è Holiday. Benitez affermò che aveva sempre avuto il desiderio di farne un remix. Egli accentuò il suono della chitarra nella pista, aggiunse un intermezzo di pianoforte e una sezione intermedia con solo percussioni.[27]
Il remix di Everybody inizia con quattro replicazioni del gancio. Come per Holiday, la sezione centrale di Everybody comprende un intermezzo di percussioni e con il sintetizzatore sullo sfondo. Si aggiunsero degli eco alla parola "dance" mentre la velocità diminuisce verso l'intermezzo, mentre Madonna ripetendo la frase "get up and do your thing" che si estende fino ad introdurre il brano successivo, Physical Attraction. Questa traccia inizia con l'arrangiamento originale fino all'ottava media, in cui cambia la composizione. Al termine della canzone si ascolta un suono che sfuma per far posto a Over and Over.
Il remix di Into the Groove presenta un overdubs con ripetizione continua della frase "c'mon".
Il primo verso non inizia se non dopo 90 secondi di remix. Dopo aver cantato la prima volta il verso: "Now I know You're mine", troviamo un intermezzo di percussioni, e si ripete la frase "step to the beat" e la frase "c'mon". L'ultimo verso incorpora echi, con una sovrapposizione di frasi. La canzone si conclude con strumentazioni che danno alla canzone uno stile simile alla musica messicana.
Dal punto di vista dei formati promo, esistono delle versioni dell'album con i 7 brani (senza dub version) in versione EDIT e non uniti tra loro, alcune anche commercializzate, come ad esempio un'edizione brasiliana del 1988. Questi formati hanno come sottotitolo o sono denominati come "SINGLE EDITS" o "REMIX EDITS". L'unica traccia inedita di You Can Dance è Spotlight. Per promuovere il disco è stata diffusa la canzone Where's the Party, traccia dell'album True Blue. L'album raggiunse la posizione numero 1 in Italia e Canada. Con oltre 6 milioni di copie vendute You Can Dance è il secondo album di remix più venduto nel mondo, dietro a Blood on the Dance Floor: HIStory in the Mix di Michael Jackson.
Secondo alcune voci, il nome dell'album è stato scelto in base al fatto che il cugino di secondo grado di Madonna non sapesse ballare. Il disco contiene anche Physical Attraction, traccia dell'album Madonna pubblicata come singolo solo in Brasile.
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]- Edizione LP
- Spotlight – 6:24 (Madonna, Stephen Bray, Curtis Hudson)
- Holiday – 6:32 (Curtis Hudson, Lisa Stevens)
- Everybody – 6:43 (Madonna)
- Physical Attraction – 6:20 (Reggie Lucas)
- Over and Over – 7:11 (Madonna, Stephen Bray)
- Into the Groove – 8:26 (Madonna, Stephen Bray)
- Where's the Party – 7:16 (Madonna, Stephen Bray, Patrick Leonard)
Durata totale: 48:52
- Edizione CD
- Spotlight – 6:24 (Madonna, Stephen Bray, Curtis Hudson)
- Holiday – 6:32 (Curtis Hudson, Lisa Stevens)
- Everybody – 6:43 (Madonna)
- Physical Attraction – 6:20 (Reggie Lucas)
- Over and Over – 7:11 (Madonna, Stephen Bray)
- Into the Groove – 8:26 (Madonna, Stephen Bray)
- Where's the Party – 7:16 (Madonna, Stephen Bray, Patrick Leonard)
- Holiday (Dub Version) – 6:56 (Curtis Hudson, Lisa Stevens)
- Into the Groove (Dub Version) – 6:23 (Madonna, Stephen Bray)
- Where's the Party (Dub Version) – 6:20 (Madonna, Stephen Bray, Patrick Leonard)
Durata totale: 68:31
- Edizione Musicassetta
- Spotlight – 6:24 (Madonna, Stephen Bray, Curtis Hudson)
- Holiday – 6:32 (Curtis Hudson, Lisa Stevens)
- Everybody – 6:43 (Madonna)
- Physical Attraction – 6:20 (Reggie Lucas)
- Spotlight (Dub Version) – 4:50 (Madonna, Stephen Bray, Curtis Hudson)
- Holiday (Dub Version) – 6:56 (Curtis Hudson, Lisa Stevens)
- Over and Over – 7:11 (Madonna, Stephen Bray)
- Into the Groove – 8:26 (Madonna, Stephen Bray)
- Where's the Party – 7:16 (Madonna, Stephen Bray, Patrick Leonard)
- Over and Over (Dub Version) – 6:45 (Madonna, Stephen Bray)
- Into the Groove (Dub Version) – 6:23 (Madonna, Stephen Bray)
Durata totale: 73:46
Crediti
[modifica | modifica wikitesto]- Madonna – Voce e produzione
- Michael Barbiero – produttore
- John Benitez – produttore, remixing, sequencing
- Stephen Bray – produttore
- Bruce Forest – produttore
- Frank Heller – produttore, remixing
- Mark Kamins – produttore
- Patrick Leonard – produttore
- Reggie Lucas – produttore
- Michael Ostin – produttore
- Shep Pettibone – produttore, record editing, remixing
- Nile Rodgers – produttore
- Steve Thompson – produttore, audio mixing
- David Cole – keyboard
- Glenn Rosenstein – Ingegnere del suono
- Michael Hutchinson – remixing
- Jay Mark – remixing
- Jeri Heiden – art direction, coverart design
- Herb Ritts – coverart photographer
- Brian Chin – liner notes
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifiche settimanali
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (1987-89) | Posizione massima |
---|---|
Argentina[28] | 7 |
Australia[29] | 13 |
Austria[30] | 13 |
Brasile[31] | 4 |
Canada[32] | 9 |
Europa[33] | 3 |
Finlandia[34] | 6 |
Francia[35] | 2 |
Germania[36] | 13 |
Giappone[37] | 5 |
Islanda[38] | 5 |
Italia[39] | 1 |
Norvegia[40] | 5 |
Nuova Zelanda[41] | 5 |
Paesi Bassi[42] | 3 |
Regno Unito | 5 |
Spagna[43] | 16 |
Stati Uniti[44] | 14 |
Svezia[45] | 10 |
Svizzera[46] | 11 |
Uruguay[47] | 7 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, You Can Dance, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 10 agosto 2017.
- ^ (ES) Certificaciones, su Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 21 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
- ^ (PT) Madonna – Certificados, su Pro-Música Brasil. URL consultato il 15 dicembre 2022.
- ^ (DE) Madonna – You Can Dance – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 19 gennaio 2023.
- ^ (NL) Goud & Platina, su nvpi.nl, Nederlandse Vereniging van Producenten en Importeurs van beeld- en geluidsdragers. URL consultato il 13 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2018).
- ^ Platinum in Portugal (PDF), su worldradiohistory.com.
- ^ Copia archiviata (PDF), su ifpi.se. URL consultato il 12 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012).
- ^ a b European Gold & Platinum Awards 1987 (PDF), su americanradiohistory.com.
- ^ David Kent, Australian Chart Book 1970–1992. Australian Chart Book, St Ives, N.S.W. ISBN 0-646-11917-6
- ^ (FR) Les Certidications - Madonna, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 21 aprile 2012.
- ^ (EN) Gold Disc Award presented [1977-2008], su ifpihk.org, IFPI Hong Kong. URL consultato il 27 gennaio 2021.
- ^ Dean Scapolo, The Complete New Zealand Music Charts 1966–2006, Illustrated, Maurienne House, 2007, ISBN 978-1-877443-00-8.
- ^ BRIT Certified, su bpi.co.uk.
- ^ RIAA - Recording Industry Association of America, su riaa.com.
- ^ a b You Can Dance, su madonna.com (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2010).
- ^ a b c Morton, Andrew, Madonna, Macmillan Publishers, 2002, p. 37.
- ^ a b Taraborrelli, Randy J., Madonna: An Intimate Biography, Simon & Schuster, 2002, p. 129.
- ^ a b Rooksby, Rikky, The Complete Guide to the Music of Madonna, Omnibus Press, 2004, p. 26.
- ^ Rooksby, Rikky, The Complete Guide to the Music of Madonna, Omnibus Press, 2004, p. 27.
- ^ a b Voller, Debbie, Madonna: The Style Book, Omnibus Press, 1999, p. 29.
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- ^ Madonna discografia, su hitparadeitalia.it.
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- ^ officialcharts, su officialcharts.com.
- ^ Rooksby, Rikky, The Complete Guide to the Music of Madonna, Omnibus Press., 2004, p. 28.
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- ^ (ES) Top World Charts: Argentina - Albumes (PDF), in Pelo, n. 313, 16 marzo 1988, p. 16.
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- ^ Steffen Hung, Madonna - You Can Dance, su austriancharts.at. URL consultato il 30 ottobre 2024.
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- ^ (EN) Hits of the World: Canada (PDF), in Billboard, vol. 100, n. 2, 9 gennaio 1988, p. 67.
- ^ European Hot 100 Albums (PDF), in Music & Media, pp. 38, 46.
- ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin, Keuruu, Otava, 2006, p. 201.
- ^ (FR) "French Albums Chart: Search for Madonna, su infodisc.fr. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Offizielle Deutsche Charts, su www.offiziellecharts.de. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ (EN) Hits of the World: Japan (PDF), in Billboard, vol. 100, n. 2, 9 gennaio 1988, p. 67.
- ^ Dagblaðið Vísir - DV - 17. tölublað (22.01.1988) - Tímarit.is, su timarit.is. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Classifiche, su www.musicaedischi.it. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ norwegiancharts.com - Madonna - You Can Dance, su norwegiancharts.com. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ charts.org.nz - Madonna - You Can Dance, su charts.nz. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Steffen Hung, Madonna - You Can Dance, su hitparade.ch. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005.
- ^ (EN) Madonna Chart History, su Billboard. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ swedishcharts.com - Madonna - You Can Dance, su swedishcharts.com. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Madonna - You Can Dance. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ (ES) Uruguaian Charts, in La Opinión, 25 aprile 1988, p. 17.
- ^ Dutch charts jaaroverzichten 1987, su dutchcharts.nl, 28 dicembre 1987. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ InfoDisc : Les Albums (CD) de 1987 par InfoDisc, su web.archive.org, 27 ottobre 2012. URL consultato il 30 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2012).
- ^ (EN) End Charts 1987 (PDF), in Record Mirror, 23 gennaio 1988.
- ^ Top 100 Albums of '88 (PDF), in RPM, 24 dicembre 1988, p. 13.
- ^ 1988 YEAR END EUROCHARTS: TOP 100 ALBUMS (PDF), in Music & Media, 1° gennaio 1989, p. 30.
- ^ (EN) Year End Charts 1988: Billboard 200 Albums, su Billboard, 2 gennaio 2013. URL consultato il 30 ottobre 2024.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen Thomas Erlewine, You Can Dance, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) You Can Dance, su Discogs, Zink Media.
- (EN) You Can Dance, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Album di remix
- Album EDM
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- Album certificati disco d'oro in Brasile
- Album certificati disco d'oro in Germania
- Album certificati disco d'oro nei Paesi Bassi
- Album certificati disco d'oro in Portogallo
- Album certificati disco d'oro in Svezia
- Album certificati disco d'oro in Svizzera
- Album certificati disco di platino in Australia
- Album certificati disco di platino in Francia
- Album certificati disco di platino a Hong Kong
- Album certificati disco di platino in Nuova Zelanda
- Album certificati disco di platino nel Regno Unito
- Album certificati disco di platino in Spagna
- Album certificati disco di platino negli Stati Uniti d'America