Zoran Milanović
Zoran Milanović | |
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Zoran Milanović nell'ottobre 2021 | |
5º Presidente della Croazia | |
In carica | |
Inizio mandato | 19 febbraio 2020 |
Capo del governo | Andrej Plenković |
Predecessore | Kolinda Grabar-Kitarović |
Primo ministro della Croazia | |
Durata mandato | 23 dicembre 2011 – 22 gennaio 2016 |
Presidente | Ivo Josipović Kolinda Grabar-Kitarović |
Predecessore | Jadranka Kosor |
Successore | Tihomir Orešković |
Leader dell'opposizione | |
Durata mandato | 2 giugno 2007 – 23 dicembre 2011 |
Capo del governo | Ivo Sanader Jadranka Kosor |
Predecessore | Ivica Račan Željka Antunović (ad interim) |
Successore | Jadranka Kosor |
Durata mandato | 22 gennaio 2016 – 26 novembre 2016 |
Capo del governo | Tihomir Orešković Andrej Plenković |
Predecessore | Tomislav Karamarko |
Successore | Davor Bernardić |
Presidente del Partito Socialdemocratico di Croazia | |
Durata mandato | 2 giugno 2007 – 26 novembre 2016 |
Predecessore | Ivica Račan |
Successore | Davor Bernardić |
Dati generali | |
Partito politico | Indipendente (dal 2020) Partito Socialdemocratico di Croazia (1999-2020) |
Università | Università di Zagabria Vrije Universiteit Brussel |
Firma |
Zoran Milanović (AFI: [zǒran milǎːnoʋitɕ] · ; Zagabria, 30 ottobre 1966) è un politico croato, presidente della Croazia dal 19 febbraio 2020[1]. In precedenza era stato presidente del Partito Socialdemocratico di Croazia e anche Primo ministro della Croazia dal 2011 al 2016[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Suo padre, Stipe Milanović (1938–2019), era un economista e sua madre, Đurđica (nata Matasić) Milanović, era un'insegnante di inglese e tedesco[3].
Suo padre fu un membro della Lega dei Comunisti di Jugoslavia (SDK)[4] e Zoran fu battezzato in segreto dalla nonna materna, Marija Matasić, alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Zagabria, con nome battesimale "Marijan"[3]. Crebbe nel quartiere di Knežija e dopo il 1970 a Trnje[3]. Aveva un fratello, Krešimir, morto nel 2019.
Ne 1981 iniziò a frequentare il Centro manageriale e giudiziario[3][5].
Milanović nel 1985 si iscrisse all'università di Zagabria, che lasciò per il servizio militare, per ritornare nel 1986 e laurearsi in Giurisprudenza[3].
Milanović si sposò nel 1994 con Sanja Musić, dalla quale ebbe due figli, Ante Jakov e Marko[6].
Oltre al croato, parla anche inglese, russo e francese[7].
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Attività dal 1999 al 2011
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1999, si iscrisse al Partito Socialdemocratico (SDP) e dopo la vittoria di SDP nelle elezioni del 2000, gli fu data la responsabilità dei contatti con la NATO e tre anni dopo divenne assistente del ministro degli esteri Tonino Picula per poi lasciare l'incarico dopo la sconfitta elettorale di SDP nel 2003.
Al congresso straordinario di SDP, il 2 giugno 2007, il presidente storico del partito Ivica Račan, diede le sue dimissioni annunciando nuove elezioni primarie. Milanović si candidò pur essendo considerato un "outsider", a causa della sua breve carriera nel partito, correndo contro Željka Antunović (favorita in quanto presidente facente funzioni), Milan Bandić e Tonino Picula. Nel primo turno ottenne 592 voti, scavalcando Željka Antunović.[8] Nel secondo turno, ha affrontato Antunović e di nuovo ha vinto con un ampio margine, divenendo presidente del partito.
Milanović ha suscitato grande scalpore sui giornali quando ha affermato che Josip Broz Tito era stato un politico più positivo e in generale migliore di Franjo Tuđman.[9]
Alle elezioni parlamentari del 2007 SDP ottiene 56 seggi (31,5% dei voti), dietro di soli 10 deputati dai conservatori di HDZ, che formarono la maggioranza guidata dal premier Ivo Sanader.
Nel 2011 SDP si unì ad altri tre partiti di sinistra creando la coalizione Kukuriku con Milanović leader. Kukuriku ha vinto le elezioni parlamentari nello stesso anno con una maggioranza assoluta di 81 seggi.
Primo ministro
[modifica | modifica wikitesto]Milanović è stato eletto Primo ministro dal Parlamento croato, dopo aver assunto l'incarico il 23 dicembre 2011.
Dopo le elezioni del 2015 il SDP – che aveva partecipato alle consultazioni nella coalizione di centrosinistra Croazia in Crescita – è passato all'opposizione nel gennaio 2016[10][11].
Alle successive elezioni del 2016 i socialdemocratici, presenti all'interno dell'alleanza Coalizione Popolare, risultano essere il secondo partito e restano all'opposizione del nuovo Governo Plenković I di centrodestra (HDZ-Most-HNS)[12].
Presidente della Croazia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2019 si è candidato alle elezioni presidenziali in Croazia del 2019-20. Al primo turno svoltosi il 22 dicembre ha ottenuto il 29,6% dei voti, precedendo Kolinda Grabar-Kitarović (candidata del partito di maggioranza di centrodestra) arrivata seconda con il 26,7% dei voti[13].
Ha vinto il secondo turno conquistando il 52,6% dei voti, venendo eletto presidente per il centrosinistra unito[14].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze croate
[modifica | modifica wikitesto]Nella sua funzione di Presidente della Croazia dal 18 febbraio 2020 è:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Gianluca Modolo, Elezioni in Croazia, Milanovic nuovo presidente con il 54%, su la Repubblica, 5 gennaio 2020. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2020).
- ^ (EN) Agence France-Presse, Croatia elects leftist Zoran Milanović to be next president, in The Guardian, 6 gennaio 2020. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2020).
- ^ a b c d e (HR) Ivica Radoš, Milanović – Od fakina iz kvarta do šefa Banskih dvora, in Večernji list, 5 dicembre 2011. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2022).
- ^ (HR) J. Kerbler, Zoran Milanović: Moj deda je bio ustaša!, in Večernje novosti, 15 agosto 2016. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2019).
- ^ (HR) Ilko Ćimić, Biografija: Zoran Milanović, in Javno, 2 giugno 2007. URL consultato il 7 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2007).
- ^ (HR) Renata Rašović, Premijerova supruga samozatajna je liječnica i majka, in Večernji list, 6 dicembre 2011. URL consultato il 7 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2017).
- ^ (EN) Zoran Milanovic elected new president of Croatia, in Croatia Week, 5 gennaio 2020. URL consultato il 7 gennaio 2020 (archiviato il 6 gennaio 2020).
- ^ Uskoro rezultati izbora za predsjednika SDP-a – Nacional.hr, su nacional.hr. URL consultato il 18 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).
- ^ BIRN: Zoran Milanovic: A New Name In Croatian Politics Archiviato il 9 febbraio 2012 in Internet Archive.
- ^ In Croazia ha vinto il centrodestra, in Il Post, 9 novembre 2015. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato il 23 aprile 2017).
- ^ (EN) Vedran Pavlic, New Croatian Government: First 40 Days, in Total Croatia News, 1º marzo 2016. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2016).
- ^ (EN) Igor Ilic, Croatia parliament approves new conservative-led cabinet, in Reuters. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2019).
- ^ Alessandra Briganti, Milanovic (Spd) e Grabar-Kitarovic (Hdz) al ballottaggio. In Croazia avanza l’estrema destra, in il manifesto, 24 dicembre 2019. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2020).
- ^ Elezioni Croazia, vince con il 52,7% l’ex premier socialdemocratico Milanovic: è il nuovo presidente. Sconfitta per i conservatori, in Il Fatto Quotidiano, 6 gennaio 2020. URL consultato il 6 gennaio 2020 (archiviato il 7 gennaio 2020).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Zoran Milanović
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Zoran Milanović
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Milanović, Zoran, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Zoran Milanović, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (NL) Zoran Milanović, su parlement.com, Parlement & Politiek.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 277708121 · ISNI (EN) 0000 0003 8476 5141 · BAV 495/384258 · LCCN (EN) nb2012019791 · GND (DE) 1027200524 |
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