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Catherine Salles

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Catherine Salles (1940 – vivente), accademica, storica e latinista francese.

I bassifondi dell'antichità

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Citazioni

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  • Se esiste un fenomeno dell'antichità che ha eccitato le fantasie, è proprio quello della prostituzione sacra. Sarebbe pericoloso il voler farsene un'idea attraverso le letture di certi romanzi come l'Aphrodite di Pierre Louÿs, e bisogna ammettere che le nostre notizie sull'argomento si riducono a ben poca cosa. Sebbene questo costume sia perfettamente inserito nella vita di certe città greche come Corinto, non appartiene veramente alla civiltà ellenica, e corrisponde a un concetto della divinità che è di origine straniera. D'altra parte, non si deve esagerare la sua importanza nel mondo greco, perché la prostituzione sacra è praticata soltanto in un certo numero di luoghi, come Corinto, Pafo, o il monte Erice, in Sicilia. (p. 32)
  • Che cosa sono esattamente le ierodule? Prostitute, certo, ma anche sacerdotesse, perché le due funzioni sono strettamente collegate. Come le altre sacerdotesse del mondo greco, esse partecipano ufficialmente a tutte le cerimonie in cui il loro intervento "sacro" è necessario. È per questo che, durante l'invasione persiana della Grecia, si domanda alle ierodule dell'Afrodite corinzia di fare preghiere pubbliche e di offrire un sacrificio per la salvezza della Grecia. A quanto pare le loro preghiere furono efficaci, perché infine l'esercito e la Flotta di Serse furono sconfitti dalla coalizione delle città greche; i Corinzi misero allora nel tempio di Afrodite un ex voto costituito da statue e da un elenco di tutte le prostitute che avevano ispirato la vittoria. (p. 36)
  • Certo, le prostitute "laiche" sono tenute in scarsissimo conto, e abbiamo già visto come Solone avesse giustificato la loro funzione nella società. Tuttavia, la convinzione che le loro attività rientrassero nel sacro campo di Afrodite non è mai del tutto assente. Fu un ragionamento di questo genere a permettere l'assoluzione della famosa Frine. L'episodio è notissimo: minacciata di condanna a morte per un'accusa di empietà, viene salvata dal suo avvocato, l'oratore Iperide, il quale ha l'idea di denudare il corpo della sua cliente davanti al tribunale. Gli eliasti assolvono certamente Frine perché la bellezza fisica della giovane donna li ha commossi; ma sono anche spinti dal superstizioso timore di distruggere questa sacerdotessa di Afrodite, il cui corpo splendido porta in modo così manifesto il sigillo della divinità. (p. 37)

Bibliografia

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  • Catherine Salles, I bassifondi dell'antichità, traduzione di Rosanna Pelà, Edizione CDE, Milano, 1983.

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