Gioele Dix
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Gioele Dix, pseudonimo di David Ottolenghi (1956 – vivente), attore e comico italiano.
Citazioni di Gioele Dix
[modifica]- [Riferito a David Foster Wallace] [Sono rimasto folgorato] Dalla sua intelligenza dissacrante, dalla sua ferocia, dall'architettura linguistica composita dove spesso le note sovrastano il testo principale. E soprattutto dalla sua ossessione per il dettaglio, che sento molto vicina.[1]
- [Riferito a David Foster Wallace] Si appassiona alle inezie, al particolare che illumina l'universale allargando e registrando all'infinito il campo del racconto. Come quando descrive minuziosamente il sistema "ad alto tiraggio" del water della sua cabina per poi immaginare i suoi escrementi volare proiettati nell'iperspazio. Straordinario.[1]
Nel teatro, la vita
- Il teatro di Gaber era una questione personale di chi lo andava a vedere o aveva più un significato generazionale? Potremmo dire, entrambe le cose. Giacché soprattutto era un fatto teatrale, un percorso artistico di racconto della vita indicatoci con chiarezza. Fin dall'inizio. Perché se il Gaber del teatro era inimitabile ed esemplare, anche il cantante "irregolare" della televisione aveva rappresentato un "unicum".
- A teatro Gaber arricchì il proprio portfolio di potenzialità con il magnetismo. Dimostrò di avere la qualità di parlare a te, singolo spettatore, come fosse occhi negli occhi. Tutti avevano questa impressione. E tutti così coglievano i dettagli, i toni, le espressioni, con cui egli colorava la sua proposta testuale.
- Un istinto e un talento naturale che si declinavano, raffinandosi col tempo, nei vari aspetti del fare teatro. Nella fisicità, innanzitutto. In un gesto per cui tutto ciò che esprimeva sul palco gli veniva da dentro, e si vedeva. Nella costruzione dei testi, sviluppata sempre con tutti gli ingredienti che ci vogliono in un testo, comico e no: il rimando, le cose che circolano, escono e poi rientrano, la capacità di mischiare temi, toni, colori.
- Forse il fulcro [dell'eredità di Gaber] sta proprio nella forza che trasmetteva in scena. Nell'esempio. Nel far capire che il teatro è energia, è spendersi sino in fondo, generosamente, sino alla consunzione fisica. Il Gaber madido di sudore dei suoi interminabili bis era uno sprone a fare del teatro una ragione di vita in cui inserire istinto, coraggio, profondità, ironia, tecnica di costruzione dei testi e delle pause, mestiere. Nonché l'etica.
Note
[modifica]- ↑ a b Citato in Sara Chiappori, A bordo con Gioele Dix: Mi diverto in crociera con l'ironia di Foster Wallace, la Repubblica, 5 luglio 2012.
Film
[modifica]- Ora e per sempre (2004)
- Confusi e felici (2014)
Bibliografia
[modifica]- Gioele Dix, Nel teatro, la vita. Appunti sul Gaber teatrante "irregolare"; in Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, a cura di Andrea Pedrinelli, Kowalski, Milano, 2008, pp. 183-186. ISBN 978-88-7496-754-4
Altri progetti
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