Livio Andronico
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Livio Andronico (280 a.C. circa – 200 a.C. circa), poeta latino.
Odusia
[modifica]- [1] Quell'uomo scaltro e accorto narrami, o Camena. (Gian Biagio Conte)
- Virum mihi, Camena, insece versutum... (1 Morel, Mariotti)
- [2] Perché nulla riesce a fiaccare la natura umana
più del mare in burrasca: anche colui che ha grande forza,
presto lo annienteranno i flutti che non danno scampo. (Gian Biagio Conte)
- Namque nullum peius macerat humanum
quamde mare saevom: vires cui sunt magnae
topper confrigent inportunae undae. (20 Morel; 9 Mariotti)
Bibliografia
[modifica]- Gian Biagio Conte ed Emilio Pianezzola, Corso integrato di letteratura latina. Per le Scuole superiori vol. 1-2: Alta e media RepubblicaL'età di Cesare, Edumond Le Monnier, Firenze, 2003. ISBN 9788800423175
Note
[modifica]- ↑ "Il verso, verosimilmente l'incipit del poema, è la dotta e raffinata trasposizione nella lingua e nella cultura di Roma del celebre inizio dell'Odissea: àndra moi ènnepe, Moûsa (leggi Musa), polỳtropon. Il verbo inseco, raro e arcaico (qui imperativo), ha la stessa radice del verbo greco (a anche ad esempio dell'inglese to say e del tedesco sangen, «dire»); versutum è parzialmente un calco su polỳtropon (verto / verso = greco trèpō / tròpos); la Musa greca è romanizzata in Camena (le Camenae o Casmenae, antiche divinità latine delle fonti, furono assimilate alle Muse per la consonanza del nome, certamente etrusco, con carmen)." (Gian Biagio Conte)
- ↑ "Il frammento più lungo dell'epos liviano, che traduce e interpreta Odissea, 8, 138 s." (Gian Biagio Conte)
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