Lorenzo Arruga
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Lorenzo Arruga (1937 – 2020), giornalista, critico musicale e compositore italiano.
Citazioni di Lorenzo Arruga
[modifica]- [Su Giovanni Allevi] Così minuziosamente e pezzo a pezzo è costruita la sua notorietà e la sua qualità è così precaria, che ho paura che gli accadrebbe quello che temono i bambini quando giocano alle costruzioni: il palazzo può essere alto, ma basta togliere un legnetto che tutto casca.[1]
- [Su Sonig Tchakerian] Se Paganini è il diavolo, Sonig lo presenta davanti a Dio e gli dice "Mandalo pure all'inferno, ma esci dal tuo silenzio e rispondi".[2]
La musica evidente, la musica nascosta
- Gaber è un fatto musicale difficile da studiare perché i depositari non sono gli studiosi, ma tutta la gente che lo cita e se lo ricanta dentro. Ma la musica non è per Gaber mai un ornamento, un abbellimento, una scenografia alla parola, e la parola - mi spiace per chi arriva a conclusioni solamente dal testo - va letta nella musica, come l'ha cantata: con il significato ambiguo, ambivalente, o perentorio che la musica le conferiva. (p. 169)
- [Parlando di Gaber] Nella costruzione del suo Teatro Canzone c'è il parlato alternato al cantato, un po' alla maniera dell'opera italiana, del Settecento soprattutto, dove un recitativo si blocca al momento in cui un pensiero, una parola, un sentimento, un momento di suggestione morale obbligano a meditare cantando in modo diverso, e c'è bisogno d'un volo della melodia. Dove non è rispettata questa struttura, e la canzone parte direttamente, è necessario che la situazione precedente teatrale ne offra il ritmo, l'attesa. (pp. 170-171)
- Gaber aveva due modi di cantare. La melodia libera, piena, che aveva naturale: pochi sapevano far cantare con così tanta allegria, con tanto abbandono; e l'altro un modo più tortuoso, più elaborato di cercare che le parole man mano si intricassero e si districassero. (p. 171)
- [...] la musica fa con il testo quello che fa lui [Gaber] con le convinzioni: rimette tutto in gioco, continuamente, ma ne ha la coscienza. Perciò si sente sempre il timbro di una ricerca onesta e motivata, che finisce anche per confrontarci, per un verso, perché vera musica e vera poesia, e per un altro verso per esserci caro, poiché traccia il suo ritratto. (p. 174)
Note
[modifica]- ↑ Da Il commento Look e stravaganza: così s'inventa un divo, ilgiornale.it, 27 dicembre 2008.
- ↑ Dal libretto dei Capricci di Paganini: Sonig Tchakerian.
Bibliografia
[modifica]- Lorenzo Arruga, La musica evidente, la musica nascosta. Il Gaber compositore e interprete; in Andrea Pedrinelli (a cura di), Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, Kowalski, Milano, 2008 (pp. 169-174). ISBN 978-88-7496-754-4
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